Trovandomi momentaneamente in possesso di tutti e tre questi scarponi (due miei, uno in prova), ho pensato di fare questo post, nella speranza che sia utile a chi magari deve scegliere il suo scarpone da scialpinismo. Questi tre modelli secondo me soddisfano le esigenze di chiunque, a seconda di quello che vuole fare in montagna, dalla gara di scialpinismo presa con filosofia easy alla linea freeride cazzuta.
La fedeltà al marchio SCARPA è semplicemente dovuta al fatto che i miei piedi stanno bene dentro alla forma dei loro scarponi, niente di più.
Inizio con i dati tecnici (tutti gli scarponi sono in taglia 26):
-MAESTRALE RS (modificato per TR2)
peso 1380g
lunghezza scafo 297mm
spessore scarpetta linguettone 15mm spoiler 16mm
pianta 101mm
mobilità gambetto 60°
ci ho sciato circa 30gg
-F1
peso 1235g
lunghezza scafo 289mm
spessore scarpetta linguettone 15mm spoiler 12mm
pianta 102mm
mobilità gambetto 62°
per ora ci ho sciato solo 2gg
-ALIEN RS
peso 900g
lunghezza scafo 286mm
spessore scarpetta linguettone 11mm spoiler 9mm
pianta 99mm
mobilità gambetto 72°
ci avrò fatto 40 gite almeno
Ai dati sopracitati aggiungo che sono alto 172cm e peso 63kg. Tutte le impressioni che seguiranno sono ovviamente tarate sul mio fisico.
Questi tre scarponi, messi uno di fianco all'altro, sono la naturale transizione da un estremo all'altro dello scialpinismo. Tecnicamente, stando alle nomenclature 'alla skialper' dal light touring (Alien RS) al freetouring (Maestrale RS), passando per il fantomatico 'scialpinismo classico' dell'F1.
Il discorso che segue non sarà diviso per punti, ma più un minestrone di impressioni e idee legate a questi attrezzi in montagna.
Personalmente, se qualcuno un paio di anni fa mi avesse detto che sarei finito a sciare la maggior parte dei giorni della mia stagione dentro a uno scarpone da 900g gli avrei riso in faccia, eppure adesso è così. La dimensione esplorativa dello sci è sicuramente quella che preferisco, ed inizialmente motivato da una grande pigrizia (voglia di fare meno fatica possibile) ho preso gli Alien RS. Pian piano però anche un altro tarlo ha scavato dentro la testa e la mia idea di 'gita lunga' dagli iniziali '1000m di dislivello' è passata a 1200, poi 1500, poi 1700, poi 2000...insomma in ambito esplorativo questa scarpa è perfetta. In salita cammina come una pedula, con i ramponi è di una precisione chirurgica. Agli apres ski domina la pista da ballo. Le suole sono buone, ben tassellate e resistenti anche se visibilmente più leggere rispetto ai fratelli maggiori.
La chiusura del piede tramite BOA mi piace moltissimo e chiude bene, nel modo giusto. Il cordino del gambetto è semplice ed efficace nel suo funzionamento, io gli ho fatto un nodo nel 'sweet spot' di chiusura, perché dopo un po'tende ad appiattirsi e spingendo slitta un pelo dentro all'autobloccante.
In discesa questi scarponi a volte mi fanno sentire onnipotente, a volte li detesto. Mi spiego: nella neve morbida sono incredibili, in quella dura e irregolare invece sono perfino dolorosi (a questo punto ci collegheremo dopo). Il flex è sostenuto e pastoso, non ha nulla del carbonio come feeling, e questo mi piace (in ambito freeride uso dei krypton con la lingua molle, per capire i miei gusti). Il gambetto è alto e non ci sono spazi vuoti, nemmeno nel piede che è fasciatissimo. Ma...
C'è un ma: sono degli scarponi molto seri! Se vuoi giocherellare in giro per la montagna, è proprio l'attrezzo sbagliato. Testa bassa su per una goulotte di misto, o giù per un canale ripido, tutto ok, l'attrezzo è giusto, affidabile, preciso. In un boschetto un po'gobboso dove saltellare tra un cambio di pendenza e l'altro, ecco che non sono più a casa loro, e lo dimostrano: i miei piedi soffrono. Cliffetto con atterraggio arretrato? Dita dei piedi che urlano. Slashata? Malleoli doloranti. Addirittura dopo una sciata particolarmente spiritosa dello scorso anno, e un buon chilometro su strada in piano a passo di skating senza allargare gli scarponi, mi è venuta una forte irritazione sotto al malleolo (tuberosità dello scafoide, per la precisione) che mi ha costretto a star fermo quasi un mese. Dopo ho dovuto far spanciare lo scafo in quel punto, anche se ancora su neve dura sento le ossa che toccano lo scafo attraverso la scarpetta, esattamente il feeling che ho negli scarponi da gara skialp. Scarpone serio, esigente, leggero, esplorativo, con i piedi per terra (non ama saltare, cliffare...)
Conteporaneamente alle esperienze dello scorso anno con l'Alien RS avevo preso anche il Maestrale RS, con l'utopica speranza che diventasse il mio scarpone unico da freeride. Per farla corta potrei concludere così: lo è.
Per amore della logorrea mi dilungo un pochetto. Tutto dipende dalla forma del proprio piede, dalle volontà che si ha in montagna, e dal bagaglio tecnico che si possiede. Scarpone buono, scarpone cattivo, non vuol dire nulla.
Comunque ho fatto più di una giornata di boschi con impianti, e questi scarponi non mi hanno mai fatto pensare né "ho degli scarponi da scialpinismo ai piedi" né "vorrei qualcosa di più strutturato" (cosa che con i Vulcan e la prima generazione di Freedom mi succedeva sempre).
I Maestrale sì che sono degli scarponi giocherelloni! Sostengono, perdonano, ammortizzano. Merito dello scafo, e anche della scarpetta naturalmente.
Per contro in salita, pur avendo un peso più che contenuto, camminano così e così (meglio di quasi tutti gli altri scarponi di fascia simile che io abbia provato, comunque) e quando si parla di bootpack o ramponi sono più scarponi che scarpe. Il piede, quando non è ben chiuso il gancio dello scafo, ha un volume immenso in cui spostarsi, comodo sì, ma anche poco 'climbing friendly'. La mobilità del gambetto è sì ampia ma non morbidissima, e alla fine camminando ci si trova a muovere la caviglia nel lasco dello scarpone a ganci mollati, più che nella sua reale escursione (che per essere sfruttata, avrebbe bisogno quasi di una spinta in più, e quindi fatica inutile). Comunque una volta in cima, che sia un bosco con pillow, una linea morbida e veloce o qualcosa di ripido, sono precisi, rapidi, potenti e affidabili su tutte le nevi, anche su sci da 108mm (su qualcosa di più largo non li ho mai usati). A me, me piasce.
ecco due situazioni opposte, in cui Maestrale RS mostra i suoi limiti in una, ed è il massimo nell'altra
appoggi delicati in cengia? sarebbe meglio avere più sensibilità e precisione
curve in velocità! (foto Tommaso Leonardi©)
Quest'anno ho insistito un po'troppo con gli Alien, e viste le dure condizioni (letteralmente) delle ultime settimane sono tornati fuori i vecchi dolori al piede. Fatalità ho avuto l'occasione di provare anche l'F1 (in versione limitata F80, ma è sempre lui) , che dovrebbe essere un po'l'incontro dei due mondi prima descritti, ed ecco dopo due giorni e circa 2000m di dislivello, le prime impressioni:
Nel bene e nel male, se si frullano insieme Maestrale e Alien, il risultato è F1. La prima cosa che ho notato, essendo il mio punto debole, è che la scarpetta è veramente strutturata, come quella di Maestrale RS (più morbida però), e non ho dolori all'osso sotto al malleolo. Non flette sullo spoiler agli arretramenti, e ammortizza bene. La calzata però e tecnica e fasciante, praticamente identica a Alien RS (i 102mm rispetto ai 99, sarà la scarpetta più grossa, non si sentono affatto). I ramponi si trovano a casa su questo scafo, e anche senza, in un piccolo tratto di arrampicata che ho fatto (si e no I grado) si son rivelati molto sensibili e precisi. Nota per chi, come me, ha il collo del piede alto: sono un po'bassi!
In salita rispetto agli Alien siamo su un mondo completamente diverso, in cui l'escursione c'è ma non è completamente libera, e quindi si sfrutta solo in parte. Davanti c'è il linguettone, che fa tutta la differenza del mondo quando si cammina sul ripido (ad un certo punto la caviglia non flette più, e costringe agli alzatacco, che invece con gli Alien sono quasi sempre inutili), ma resta comunque una via di mezzo che rispetto ai maestrale cammina benissimo, e più che il peso è proprio questo punto a rendere decisamente migliore uno scarpone rispetto ad un altro in salita, secondo me.
Allacciati i ganci...(ehm...non ce ne sono!) anzi chiusi il boa e i due strap (quello superiore anche se rimovibile, fa una gran differenza!) ci si trova in un mondo anche qui perfettamente a metà tra i due, in cui si ha la tolleranza di una scarpetta più spessa e morbida con la tecnicità di un volume stretto. Si può giocare e saltellare allegramente. Si può curvare con potenza su neve brutta e 'ballerina' senza avere tutte le vibrazioni che arrivano fino dentro ai denti. Sciano proprio bene.
Si sale benissimo ad un ritmo touring, mentre si soffre un po' a ritmi che con gli Alien RS sono normali, ma ci sta.
Personalmente penso che ciascuno dei tre attrezzi abbia il suo utilizzo, e pur sovrapponendosi leggermente (i due estremi con F1, non i due estremi tra di loro), resta a tutti e tre i modelli la ragione di esistere, ed un luogo ideale nella montagna. Nella mia idea:
MAESTRALE RS per un freerider che ha come luogo di espressione la montagna. Senza fretta in salita e, seppur senza necessari limiti di dislivello, anche privo di interessi per l'orologio. A tutta in discesa, con relativa calma e comfort in salita. Tollera l'alpinismo, si toglie dai problemi senza fatica, ma non con grande agilità.
F1 è, nella mia visione di sciatore, lo scarpone da montagna ideale. Sale bene, scia bene. Non eccelle in salita (nei tratti alpinistici sì), non eccelle in discesa, ma prese le misure e senza uscire dalla sua zona di comfort, fa tutto alla grande e regala grandi soddisfazioni. Mi infonde fiducia, e rinuncio a meno spiritosaggini in discesa.
ALIEN RS è uno scarpone da gara adattato alla montagna, in cui può fare tutto ma con dei limiti strutturali che penalizzano il comfort di chi li usa, se forzati troppo. In ottica fast & light è magnifico, e sulle gite lunghe fa godere anche della salita in maniera inaspettata.
Alien RS, F1 e Maestrale RS, dettaglio suole
Alien RS, F1 e Maestrale RS, dettaglio forma scafo