Z' Makanaa // Macugnaga 14 marzo 2018

Kaliningrad

Kayakçı-ı ekrem
Erano anni che volevo sciare a Macugnaga. Dopo il tentativo abortito dell'estate scorsa, quest'inverno ho dovuto attendere mesi prima di riuscire a individuare una finestra di bel tempo (meteorologico) che coincidesse con le mie (ahimè scarse) disponibilità di tempo (cronologico). Martedì 13 è stata finalmente la volta buona e mi sono messo in cammino.



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^ Per evitare la noia e i rischi (soprattutto di code) al Gottardo opto per il comodo treno navetta sotto la galleria ferroviaria del Lötschberg. Qui scortato dai militi elvetici.



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^ Giro notturno dopo cena. La vecchia chiesa con il vecchio tiglio



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^ Giro mattutino nel Dorf, l'abitato più antico di Macugnaga (Z' Makanaa nell'antico dialetto walser ormai parlato come lingua madre solo da pochi ottuagenari)



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^ Non sono ancora le otto ma lei ha già iniziato a girare



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^ Ancora il Dorf



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^ Il vecchio comprensorio, dismesso, di Piani Alti di Rosareccio



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^ La Chiesa e il Tiglio alla luce del sole



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^ La stazione a valle della funivia da 15 posti Staffa-Alpe Bill



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^ Il retrostazione



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^ Macrocartografia sciatoria



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^ Bello il balzo in campata unica fino all'Alpe Bill



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^ Opera d'arte pittorica



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^ Dopo due tronchi di funivia e una risalita con la sciovia San Pietro mi accingo a fare una delle piste più belle delle Alpi, la Meccia



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^ Pista raramente aperta stante l'assenza (Dio sia lodato) d'innevamento artificiale e il fondo molto pietroso



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^ Pista appena battuta: come certificato dalle tracce sono il primo a percorrerla



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^ idem



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^ Il tracciato porta lontano da tutto, in mezzo a distese innevate selvagge. La pista è decisamente "all'antica" con curve, contropendenze, dossi e quant'altro. Inoltre è battuta proprio "stretta" per i canoni odierni. Ecco un altro buon motivo per usare la vecchia tecnica ;)



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^ Sguardo retrospettivo



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^ Ma il Monte Rosa è sempre bene in vista. Ecco che incontro i primi sci-alpinisti partiti da Staffa la mattina presto.



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^ I miei fedeli e fidati Spigolino all'Alpe Bill in attesa della funivia



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^ Dato il pericolo valanghe non proprio trascurabile (3 su 5) l'unica possibilità di percorrere con basso rischio la pista Roccette (ufficialmente chiusa e, pertanto, non battuta) era di farlo entro le 12. In procinto di entrarvi, noto quel casottino in alto e mi chiedo se non potesse essere la stazione a monte della dismessa sciovia "Lago" che serviva le due piste "Roccette" (Roccette e Roccette bis)



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^ Uno sguardo alla parte alta del comprensorio



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^ Ed eccomi sulla pista Roccette. Molto bella, ma nelle condizioni in cui l'ho fatta non proprio una bella esperienza a causa della crosta che la ricopriva. Non sentendomi le gambe per fare delle curve saltate, mi sono mestamente limitato ad inanellare una diagonale dopo l'altra. Ho sciato, insomma, veramente male. Mica avevo la polvere dell'Hokkaido sotto i piedi ...



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^ Giù per la Roccette



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^ Seggiovia Ruppenstein e dismessa sciovia Joder



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^ Discesa standard Moro-Bill. Anche lei molto bella



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^ idem



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^ Stazione a monte dell'ex-sciovia Joder



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^ Seggiovia Ruppenstein. Mi è piaciuta. Peccato che la MEB non esista più ...



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^ Spericolati sciatori volanti. Li ammiro, ma io non me la sentirei ...



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^ Partenza dell'ex-sciovia Joder



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^ Arrivo dell'ex-sciovia Joder



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^ La funivia Bill-Moro (45 posti)



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^ Sciovia San Pietro




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^ Sciovia San Pietro




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^ Sciovia San Pietro



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^ E veniamo al piatto forte della giornata. Si deve sapere che un tempo (sostanzialmente gli anni '70) le cartine dell'epoca riportavano una pista che scendeva a valle dall'Alpe Bill fino a Staffa (si chiamava ufficialmente "Rosskin"). Già dagli anni '80 però questa pista non compariva più sulle mappe. Il motivo? La sicurezza, come si vedrà più avanti.



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^ Nella prima parte sembrerebbe quasi una pista normale. Salvo che oggi la neve era letteralmente cemento costellato di crateri d'impronte, ciaspole, sci in salita .... in poche parole insciabile!



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^ Ancora una parte che sarebbe godibile con neve buona



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^ Guardando indietro



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^ Da qui però si comincia a ballare, prima un passaggio sopra un ponticino, tutto sommato anodino



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^ Poi la storia si fa sempre più stretta e s'inizia a intuire quel che c'è sotto ...



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^ Iniziano i tornanti



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^ Da un lato la parete, dall'altro il baratro



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^ "Pista" e precipizio



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^ La vallata, in realtà il panorama è del tipo "a balcone"



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^ Sudavo (anche per il caldo devo dire) e proseguivo pian pianino sostanzialmente a spazzaneve



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^ Forse il passaggio più arduo



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^ Appena superato



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^ Si continua a scendere



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^ Qui bisognava superare i detriti trascinativi da una valanga caduta da sopra il Rio Tambach poco distante



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^ Ma infine, dopo un certo patire, la liberazione ...



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^ ... eccoci arrivati sul pratone del Vecchio Tiglio, un tempo campo scuola dotato di omonima sciovia, oggi pista d'atterraggio per sciatori volanti e ... punto d'arrivo per patiti dell'archeologia sciistica


È grosso modo tutto. Se avessi avuto più tempo e più coraggio mi sarei lanciato in una discesa dal lato svizzero, e precisamente sul (quasi ex) ghiacciaio del Tälliboden dove per tre estati due (secondo alcune fonti tre) manovie funzionavano al servizio della nobile arte dello sci estivo. Nobile, ma, ahinoi, poco amata e poco redditizia. In conclusione una scampagnata sciatoria perfettamente in linea con le aspettative. Come ampiamente previsto, mi è piaciuto tutto moltissimo. Macugnaga è una stazione all'antica che consiglio a chiunque voglia provare qualcosa di diverso dallo sci industriale. Quello che forse mi è un po' mancato è il fattore sorpresa. Avevo preparato la gita così bene che sapevo già tutto di ciò che avrei visto e vissuto (ecco, il Tälliboden, l'avessi fatto, sarebbe stata la vera sorpresa visto che se ne sa e legge veramente poco).
 
Ultima modifica:
Macu in una giornata così a Marzo è da ustioni di terzo grado....

bel posto, vista magnifica, impianti tutto sommato ok per il tipo di stazione, alla fine la funivia del moro si spara un balzo di 1100 in fretta...

ci sono andato quest'anno dopo ca 20 di assenza, un'ottima soluzione per chi come me ha lo stagionale in una stazione al buio per 2 mesi, incassata tra le montagne con esposizione Nord pieno....ogni tanto, con buona pace per la polvere, che a Macu ha la stessa aspettativa di vita di una falena, fa piacere trascorrere una giornata baciati dal sole.

Se a Prali la neve cade già tracciata, a Macugnana nevica crosta
 
Bel report Kali, pieno di fotografie ingiallite e con i bordi segnati dal tempo, come si conviene per un ricercatore di archeologia sciatoria.

Una 'chicca' la discesa della Meccia, una pista che non sono mai riuscito a fare: fortunato!

Che dire poi della discesa in sci dall'Alpe Bill fino al paese? Adesso capisco perché hanno chiuso la pista (e non l'hanno neppure riservata agli sciatori esperti)... dalle foto, pero', sembra che sia ancora abbastanza frequentata!

Adesso che hai finalmente rotto gli indugi con Macugnaga, ci aspettiamo che tu vada a dare un'occhiata anche su ai Piani Alti: non importa se con o senza la neve.

Grazie.
 
Ti ho dato 9, bellissimo report. Mi ha fatto tornare indietro di almeno trent’anni. Una precisazione la discesa da Bill Staffa sono certo di averla fatta anche l’ultimo anno del corso sci CAI avevo 17 anni e quindi era il 1986! Pista ovviamente non battuta ma regolarmente tenuta con presenza di reti nei punti più pericolosi. Si poteva anche staccarsi dalla “pista “ e passare dietro Chiesa Vecchia ed arrivare a Pecetto, un po’ sracchettando HIHIHI, togliersi gli sci ed arrivare alla seggiovia del Belvedere.
Appena posso vorrei tornarci, che ricordi! Se ci penso adesso a cosa facevamo, se penso ai cazz****ni del Rossi:PAAUmi vien male ma è un ricordo piacevole.

Graziee
 
Bellissimo report ci sono stato 1 mese fa ma purtroppo x mancanza non sono riuscito a fare la Bill-Staffa da veri sciatori vintage e cazzuti..1 volta vorrei andare con 2 macchine x riuscire a fare il mitico fuoripista dal Moro a Saas Almagell, qualcuno lo ha già fatto?quanto ci vuole all'incirca e difficoltà principale? grazie
 
Il posto più bello del mondo

Mai avuto il coraggio di fare la roskin
In compenso fatte roccette sia battute che freeride in polvere e le bis in freeride col firn primaverile
 
Evvai,mi appoggio alle tue foto se posso, perchè mi siedo adesso sul divano,di ritorno appunto da Macugnaga e di foto non ne ho.
Ho però alcune riflessioni purtroppo più amare,in quanto anch'io ci sono tornato dopo l'ultima volta,che risale al 1976 circa ed al di là della magnificenza della est del Rosa e del contesto in generale devo confessare che ho portato a casa più malinconia che gioia,sebbene solitamente ami scherzare.
Vabbè,poi ci faccio un post anch'io ma è meno entusiasta di quello che avrei pensato.

Ciao,cmq skife! :)
 
Se a Prali la neve cade già tracciata, a Macugnaga nevica crosta

Sicuro? Il punto è che non bisogna sbagliare giorno... Quello giusto era lunedì (oppure venerdì).
Oltre che avere un buon innevamento pena patire squali di ogni tipo e danni agli sci (parlo di freeride, in ogni caso quest'anno la neve abbonda)

Mi piacerebbe provare le Roccette come pista battuta... Ma continuo a preferirle in freeride

Meccia fatta in freeride a sto giro, l'ultima volta in pista :)

"Pista" di rientro fatta anche io quest'anno, con gli sci da gigante.. Che sofferenza [emoji23]

Quasi sicuramente domani risalgo per un mattiniero al Belvedere [emoji846]
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Quando vedo il nome di alcuni forumer nella sezione report, già so che posso mettere il voto prima di leggere il resoconto e guardare le foto HIHIHI.

Kalingrad fa parte di questa ristrettissima cerchia.

P.s. Come stanno le solette degli spigolino ?? Dopo ciò che ti sei arrischiato a fare mi sa che i tuoi sci ti guarderanno di traverso :TTTT
 
Che bello stile che bellissime foto e che piacevole lettura! Se molti personaggi anch’essa dell estremo est hanno visitato (e nel mio caso visiteranno) questa meraviglia il motivo c’è: ambiente sublime.
Mi ha colpito solo la presenza di tante stazioni “ex”, non sarebbe meglio abbatterle se si é certi che non entreranno mai più in funzione?
grande Kalinin. :CC
 
Mi ha colpito solo la presenza di tante stazioni “ex”, non sarebbe meglio abbatterle se si é certi che non entreranno mai più in funzione?
Parlando ieri con un addetto delle funivie a proposito dell'eccessivo allarmismo meteo,mi ha detto che anni fa in un paio di giorno scaricò due metri di neve ed il gabbiotto in cima al San Pietro (quello grigio e piccolo visibile nelle foto) fu praticamente sommerso dalla neve.Il giorno dopo un gattista lo rase al suolo o decapitò malamente eh eh ...bisognerebbe affidare a lui gli abbattimenti!Ciao
 
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