8 Marzo a zonzo sul Cornetto di Folgaria

ericach

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La scorsa settima.
Apro gli occhi. Appoggio i piedi per terra. Apro le tende. Nevica. Tantissimo. Strada imbiancata.
Il mio cervello “Non puoi stare sul divano con una giornata così! Muoviti, esci!”
Risultato: un’ora e mezza per salire (con tanto di montaggio di catene), due ore di boschetti in Panarotta, sotto una spettacolare nevicata, un’ora per scendere (con relativo smontaggio catene).

Oggi.
Apro gli occhi. Appoggio i piedi per terra. Apro le tende. C’è un cielo limpidissimo.
Il mio cervello “Non puoi stare sul divano con una giornata così! Muoviti, esci!”
Forse dovrei chiedere al mio cervello di definire meglio “così”, la prossima volta. HIHIHI

Risultato: parto alla volta del Cornetto di Folgaria. Perché sono da sola, e là posso andare tranquilla, ma anche perché sono dieci giorni che fra impegni familiari e doloretti vari non metto le pelli sotto gli sci e quindi va benissimo un giretto tranquillo, che mi permetta di godermi il sole.

Arrivo al parcheggio tardi e trovo uno spiltboarder che sta già sistemando nel baule le sue cose. Gli chiedo come sia messo il percorso e mi dice “Beh, ora forse è un po’ tardi, ma se ti sbrighi a salire, è una figata!”. Pronti qua, aggancio gli scarponi e via che parto.

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Risalgo la vecchia pista da sci, già tutta arata e trifolata per bene. Credo che trovare questa gita intonsa sia praticamente impossibile. :PAAU

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Salgo comodamente seguendo un paio di curve e arrivo ad un bivio: proseguo a destra, continuando a seguire la vecchia pista.

Arrivo a quelli che credo essere i ruderi della vecchia stazione della seggiovia, e comincio a salire la parte un po’ più pendente della pista dismessa.

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Davanti a me un paio di scialpinisti che raggiungo ricalcando la loro traccia (quella bella spianata, mica quella delle tutine che vanno su dritte e filate e io mi faccio saltar fuori un polmone a seguirla). Quando li saluto, mi sfugge un sorriso. Credo fossero padre e figlio: il primo avrà avuto un’ottantina d’anni. :shock: Passo dopo passo si è goduto la sua gitarella. E io che a neanche la metà dei suoi anni sono piena di acciacchi e magagne!:old:

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Proseguo lungo la vecchia pista fino a quando la traccia si immette a sx, nel bosco.

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La salita si ammorbidisce, e man mano che ci si sposta a sinistra il bosco lascia spazio ad un mugheto infinito.

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Fa impressione! Mughi a destra, mughi a manca, mughi, mughi ovunque! D’estate dev’essere un inferno qui!

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Poi il traversetto finisce e si sbuca su un’altra vecchia pista.

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La si risale per poi prendere ancora a sinistra.

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Si arriva poi all’anticima, dove passa un simpatico venticello freddino.

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Mi affretto in su, percorro gli ultimi metri di dislivello, e piano piano sbucano un po’ di montagne. La Vigolana, il Pizz di Levico, sotto la Valsugana, in fondo la catena del Lagorai con Cima d’Asta. E poi, il Brenta, il Caré Alto, l’Altissimo, lo Stivo e pure il Pasubio.

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Con calma (qui non c’è vento ed il sole è quello che ti scalda per bene le ossa) tolgo le pelli, mentre arriva un altro scialpinista (moooooolto più ginnico di me….non ho guardato, ma credo si sia tolto le pelli senza togliere gli sci :shock::shock:). Ci scambiamo un saluto, poi lui si butta a bomba verso la discesa. Figo tu!
Io, con un po’ più di calma comincio a scendere. Sopra la neve è ancora molto bella, sciabile e divertente. Mano a mano che scendo, la sento cambiare sotto gli sci. Non riprendo la traccia di salita, ma uso la vecchia pista, che mi riporta sopra i ruderi dell’impianto. Da qui in giù è praticamente colla. Potevo svegliarmi prima, questa mattina. :D

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Facendo attenzione ad evitare qualche sasso e qualche chiazza d’erba, seguo la traccia di salita e, troppo in fretta, mi ritrovo al parcheggio.

Mi ci ritrovo un po’ più leggera, come accade ogni volta, ma soprattutto quando sono da sola. Lascio la testa libera di vagare, così non ascolta le gambe stanche, il cuore che si lamenta, il naso infreddolito.
Oggi ha pensato che montagna, salita, neve, solitudine, felicità, fatica, cima sono tutti nomi femminili. Che i mughi di oggi mi han fatto sentire libera più di mille mimose. E che fino a qualche tempo fa, non mi sarei mai sognata di potermi permettere tutti quei sostantivi: non avrei mai pensato potessero appartenermi così tanto da sentirne forte la mancanza.

Lo dico sempre: arrivo in cima dopo, perché penso troppo :D:D
 
Complimenti, bel reportage, bellissime foto ed un modo elegante di trapassare sta ehm ...giornata.
Una chicca la firma delle foto :MONKEY
 
Una bella escursione, grazie.
Hai uno stile di raccontare particolare e mai banale: è sempre un piacere leggerti.
 
beh 8 marzo quindi auguri !
belle foto
gita classica che da un po manca
essendo la vecchia pista e molto conosciuta chissà quando uno avrebbe la fortuna di trovare la polvere intonsa
me lo chiedevo sperando , nel mio caso , in un futuro fisicamente migliore ! :PAAU
 

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Una chicca la firma delle foto :MONKEY
Hem, lasciamo stare... ci ho messo di più a esportare le foto che a fare la gita, e ho pure sbagliato il watermark. Il risultato doveva essere meno invasivo e più simile alla foto sotto.... :pcbastardo:

Una bella escursione, grazie.
Hai uno stile di raccontare particolare e mai banale: è sempre un piacere leggerti.
Grazie! :) Ci penso sempre un po' su, prima di condividere, ché spesso non riesco a scindere la mera gita dal mio sentire e a volte i "racconti" che ne escono perdono un po' di leggerezza :)

^ D'accordo, ma ... foto dei ruderi?

Chiedo venia per l'infelice scelta lessicale. Avrei dovuto dire "poche macerie, sepolte dalla neve".

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chissà quando uno avrebbe la fortuna di trovare la polvere intonsa
Temo mai. Forse salendo da Carbonare, che è un percorso meno conosciuto ed esposto diversamente...ma mi han sempre detto che al Cornetto ci si può andare anche mentre nevica e si trova traccia battuta :shock:

Ma davvero così poca neve?
:checepossofa: L'esposizione e la quota non aiutano, mi sa...

Grande Erica!!! Avanti così, orami la scimmia ti ha fatto sua! :HIP:CICCIO
Il problema è che la scimmia impera, ma io sono sempre la solita schiappa!!!! HIHIHIHIHIHI
 
Bellissimo. Doloroso davvero. Io quegli impianti li ho presi, non ricordo quanti anni fa e se gia snobordavo o ancora sciavo. Eh in un totale passano i quaranta abbondanti di pratica. Che posti. Forse giusto che la natura si riprenda quello che le è stato tolto in tempo, chissà.
Ma che belle, che panorama, aspè forse già snobordavo perché ricordo lo skilift in alto sulla destra che pensava un po' di traverso a dx e essendo io regular ovvero sx avanti era un bel trick farlo sulla lamina backside...
Dimenticavo... Brava
 
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