ste1258
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Come reportage della corrente stagione vi propongo la sciata di ieri nel comprensorio engadinese, più volte discusso nel forum ma che mancava alla collezione del sottoscritto.
La breve finestra di bel tempo di fine burian, prevista dalla mattina presto fin verso le 16 del 4 marzo 2018, suggerisce che potrebbe essere il momento buono per vedere l'Engadina dall'alto. L'incertezza di andare da quelle parti di domenica, cioè il temutissimo "tappo di Lecco" al ritorno, si rivelerà infondata, caso più unico che raro.
E così, partiti alle 6 da Piacenza (mai trasferta sciistica era iniziata così presto) e fatto il pit-stop da Mastai per l'acquisto dei buoni sconto, risaliamo l'ombrosa val Bregaglia accompagnati da un odioso föhn e temperature sopra zero, finchè l'Engadina ci accoglie con la sua luce, i suoi laghi, la sua aria calma e frizzante e uno splendido -10.
Qualche minuto prima delle 9 parcheggiamo alla partenza della Furtschellasbahn, Garaventa anni '70, una di quelle funivie con la cabina ottagonale e la doppia portante che fanno tanto Svizzera.
Siamo in Svizzera, dicevamo, e quindi niente di meglio che iniziare con un'ancora!
La nera Alte Muntanella. La neve è superlativa, quella che chiamo Neve di Livigno (e in effetti non siamo lontani, anche il clima è molto simile), e si manterrà tale per tutto il giorno, fino a valle.
Con una cigolante Von Roll della prima ora saliamo fino ai 2793 della Furtschellas Bergstation, con vista verso la retrostante Val di Fex.
Alla nostra sinistra incombe la Staziun Corvatsch, 3298 mslm.
Una delle numerose piste servite dalla seggiovia Furtschellas.
La pista Rabgiusa. Purtroppo questa è la larghezza (ma sarebbe meglio dire la strettezza) della maggior parte delle piste.
In lontananza il comprensorio del Corviglia-Piz Nair. Da quella parte purtroppo keine sconten... se si vuole sciare a Sankt Moritz sono 79 CHF da sganciare.
La nuova seggiovia Curtinella, con sedili in vera pelle umana. Sembra chissà cosa, ma tengo a ricordare che una uguale ce l'abbiamo anche al Tonale :SISI
La Curtinella Run è un paradiso per i carvatori, purtroppo dopo l'abbassamento della seggiovia, per ripeterla si è costretti a passare in una strettoia nel bosco tutt'altro che piacevole. Se tagliassero 4 piante in croce ringrazierebbero in molti.
L'Alp Surlej dalla seggiovia omonima.
Himmelwärts! La nuova Leitner con la pedana mobile e il palo a portale ci accompagna a vedere l'Engadina dal cielo.
Dall'arrivo, vista verso nord, verso Silvaplana e Champfer, e i loro rispettivi laghi. Più in fondo, Sankt Moritz e Celerina.
Sankt Moritz con la sua splendida architettura montana a basso impatto ambientale.
Una delle viste più belle delle Alpi: Bernina & compagnia dalla terrazza di quota 3303, prestando attenzione a non volare via per le raffiche a 50 all'ora.
Ortles, Gran Zebrù, Cevedale... le mie montagne!
Il lago di Sils 1500 m più in basso. Sullo sfondo, oltre il Maloia, il Rosa e i Dom.
Cengalo e Badile, i giganti di granito.
Le lontane cime del Berner Oberland: Aletschhorn a sinistra, Finsteraarhorn a destra.
Roseg, ovvero la pista con lo scenario migliore della stazione. Non credo serva spiegare perchè...
Ed ecco il Roseg in persona.
Le piste che scendono dalla vetta.
Pista Fuorcla, con vista verso la selvaggia Val Roseg e in lontananza la piramide del Piz Languard.
Pista Standard, in alto si vede l'arrivo della funivia e a destra le cabine che s'incrociano.
Il muro centrale della Standard.
La seggiovia Mandra, impianto "di recupero". Purtroppo non esiste una discesa che da 3300 porti a valle, ma a quota 2500 bisogna risalire con questo breve impianto. È un grosso handicap perchè 1500 m di dislivello continuativi non si trovano spesso.
La stazione Murtel con la ripida funivia della vetta.
I villaggi di Sils-Maria e Sils-Baselgia sembrano circondati da prati... in realtà ci sono laghi davanti e dietro, che in inverno diventano terreno ideale per praticare fondo, kite, ciaspole...
Pausa pranzo all'arrivo della seggiovia Giand'Alva, estremità orientale del comprensorio. Da qui parte la pista di collegamento con Sankt Moritz, priva di impianto di risalita: chi la facesse può tornare a Surlej solo in bus (ogni 30').
La strada del Julierpass, unico collegamento stradale invernale tra l'Engadina e il resto della Confoederatio Helvetica.
La funiviona di Murtel. Attenzione che fa corse ogni 20', se arrivate a valle che è appena partita dovete aspettare un po'.
La nera Lejins: sempre a proposito di piste strette, battere l'isolotto triangolare al centro dei 2 rami non sarebbe male.
La simpatica Talabfahrt che scende a Surlej. Per via della scomodità della funivia ogni 20', non la fa quasi nessuno. Tracciato all'antica, nel bosco, ondulato, deserto.
Il bestione da 150 posti ci riporta a 2700.
A Murtel c'è un maxi schermo con la coppa del mondo... da noi è già difficile trovare un televisore acceso in qualche ristoro.
Rientriamo verso Sils. Una remota pista in zona Furtschellas.
Ultima discesa della giornata. Interessante prospettiva su almeno una decina di impianti
La funivia effettua la corsa delle 16, e proprio alle 16 come da previsione inizia a peggiorare il meteo.
La pista che scende a Sils, nonostante sia un rientro, è una signora pista a tutti gli effetti fino a 200 m dall'arrivo, quando diventa una stradina... guarda caso.
Alle 16:15 arriviamo alla macchina, dopo 7 ore tonde di gironzolamento per il comprensorio. Ciao Svizzera.
Note dell'autore:
A livello di panorami il posto merita assai, le viste sul Bernina e su una delle valli più belle delle Alpi, l'Engadina, sono appaganti e valgono il viaggio. I laghi, i paesini, le vette e i ghiacciai a perdita d'occhio sono bellissimi. Tra l'altro (non so se è la norma da queste parti) c'era pochissima gente, code nessuna, piste a tratti vuote, per cui il piacere era doppio.
A livello puramente sciistico, pur riconoscendo l'ottima cura delle piste (innevamento, battitura e segnaletica impeccabili), è un ni. Molte piste sono davvero troppo strette, anche quando lo spazio intorno permetterebbe di battere altre strisce di gatto. Tolte 4/5 piste è impossibile andare oltre il medio raggio. Aggiungiamoci i tratti in salita e la tendenza a piazzare stradelle qua e là, e scopri che non esiste una pista che permetta di sciare nel senso letterale del termine da cima a fondo. Fai in tempo a fare qualche curva e di colpo trovi una strettoia, una strada, una salita, che alla lunga diventano delle rotture. Non sopporto le piste costruite a suon di spianate con le ruspe, ma credo che con qualche piccolo movimento di terra e qualche passata in più di gatto la sciabilità del comprensorio migliorerebbe molto.
Detto questo, grazie per l'attenzione e per i commenti/skife che vorrete lasciare.
La breve finestra di bel tempo di fine burian, prevista dalla mattina presto fin verso le 16 del 4 marzo 2018, suggerisce che potrebbe essere il momento buono per vedere l'Engadina dall'alto. L'incertezza di andare da quelle parti di domenica, cioè il temutissimo "tappo di Lecco" al ritorno, si rivelerà infondata, caso più unico che raro.
E così, partiti alle 6 da Piacenza (mai trasferta sciistica era iniziata così presto) e fatto il pit-stop da Mastai per l'acquisto dei buoni sconto, risaliamo l'ombrosa val Bregaglia accompagnati da un odioso föhn e temperature sopra zero, finchè l'Engadina ci accoglie con la sua luce, i suoi laghi, la sua aria calma e frizzante e uno splendido -10.
Qualche minuto prima delle 9 parcheggiamo alla partenza della Furtschellasbahn, Garaventa anni '70, una di quelle funivie con la cabina ottagonale e la doppia portante che fanno tanto Svizzera.
Siamo in Svizzera, dicevamo, e quindi niente di meglio che iniziare con un'ancora!
La nera Alte Muntanella. La neve è superlativa, quella che chiamo Neve di Livigno (e in effetti non siamo lontani, anche il clima è molto simile), e si manterrà tale per tutto il giorno, fino a valle.
Con una cigolante Von Roll della prima ora saliamo fino ai 2793 della Furtschellas Bergstation, con vista verso la retrostante Val di Fex.
Alla nostra sinistra incombe la Staziun Corvatsch, 3298 mslm.
Una delle numerose piste servite dalla seggiovia Furtschellas.
La pista Rabgiusa. Purtroppo questa è la larghezza (ma sarebbe meglio dire la strettezza) della maggior parte delle piste.
In lontananza il comprensorio del Corviglia-Piz Nair. Da quella parte purtroppo keine sconten... se si vuole sciare a Sankt Moritz sono 79 CHF da sganciare.
La nuova seggiovia Curtinella, con sedili in vera pelle umana. Sembra chissà cosa, ma tengo a ricordare che una uguale ce l'abbiamo anche al Tonale :SISI
La Curtinella Run è un paradiso per i carvatori, purtroppo dopo l'abbassamento della seggiovia, per ripeterla si è costretti a passare in una strettoia nel bosco tutt'altro che piacevole. Se tagliassero 4 piante in croce ringrazierebbero in molti.
L'Alp Surlej dalla seggiovia omonima.
Himmelwärts! La nuova Leitner con la pedana mobile e il palo a portale ci accompagna a vedere l'Engadina dal cielo.
Dall'arrivo, vista verso nord, verso Silvaplana e Champfer, e i loro rispettivi laghi. Più in fondo, Sankt Moritz e Celerina.
Sankt Moritz con la sua splendida architettura montana a basso impatto ambientale.
Una delle viste più belle delle Alpi: Bernina & compagnia dalla terrazza di quota 3303, prestando attenzione a non volare via per le raffiche a 50 all'ora.
Ortles, Gran Zebrù, Cevedale... le mie montagne!
Il lago di Sils 1500 m più in basso. Sullo sfondo, oltre il Maloia, il Rosa e i Dom.
Cengalo e Badile, i giganti di granito.
Le lontane cime del Berner Oberland: Aletschhorn a sinistra, Finsteraarhorn a destra.
Roseg, ovvero la pista con lo scenario migliore della stazione. Non credo serva spiegare perchè...
Ed ecco il Roseg in persona.
Le piste che scendono dalla vetta.
Pista Fuorcla, con vista verso la selvaggia Val Roseg e in lontananza la piramide del Piz Languard.
Pista Standard, in alto si vede l'arrivo della funivia e a destra le cabine che s'incrociano.
Il muro centrale della Standard.
La seggiovia Mandra, impianto "di recupero". Purtroppo non esiste una discesa che da 3300 porti a valle, ma a quota 2500 bisogna risalire con questo breve impianto. È un grosso handicap perchè 1500 m di dislivello continuativi non si trovano spesso.
La stazione Murtel con la ripida funivia della vetta.
I villaggi di Sils-Maria e Sils-Baselgia sembrano circondati da prati... in realtà ci sono laghi davanti e dietro, che in inverno diventano terreno ideale per praticare fondo, kite, ciaspole...
Pausa pranzo all'arrivo della seggiovia Giand'Alva, estremità orientale del comprensorio. Da qui parte la pista di collegamento con Sankt Moritz, priva di impianto di risalita: chi la facesse può tornare a Surlej solo in bus (ogni 30').
La strada del Julierpass, unico collegamento stradale invernale tra l'Engadina e il resto della Confoederatio Helvetica.
La funiviona di Murtel. Attenzione che fa corse ogni 20', se arrivate a valle che è appena partita dovete aspettare un po'.
La nera Lejins: sempre a proposito di piste strette, battere l'isolotto triangolare al centro dei 2 rami non sarebbe male.
La simpatica Talabfahrt che scende a Surlej. Per via della scomodità della funivia ogni 20', non la fa quasi nessuno. Tracciato all'antica, nel bosco, ondulato, deserto.
Il bestione da 150 posti ci riporta a 2700.
A Murtel c'è un maxi schermo con la coppa del mondo... da noi è già difficile trovare un televisore acceso in qualche ristoro.
Rientriamo verso Sils. Una remota pista in zona Furtschellas.
Ultima discesa della giornata. Interessante prospettiva su almeno una decina di impianti
La funivia effettua la corsa delle 16, e proprio alle 16 come da previsione inizia a peggiorare il meteo.
La pista che scende a Sils, nonostante sia un rientro, è una signora pista a tutti gli effetti fino a 200 m dall'arrivo, quando diventa una stradina... guarda caso.
Alle 16:15 arriviamo alla macchina, dopo 7 ore tonde di gironzolamento per il comprensorio. Ciao Svizzera.
Note dell'autore:
A livello di panorami il posto merita assai, le viste sul Bernina e su una delle valli più belle delle Alpi, l'Engadina, sono appaganti e valgono il viaggio. I laghi, i paesini, le vette e i ghiacciai a perdita d'occhio sono bellissimi. Tra l'altro (non so se è la norma da queste parti) c'era pochissima gente, code nessuna, piste a tratti vuote, per cui il piacere era doppio.
A livello puramente sciistico, pur riconoscendo l'ottima cura delle piste (innevamento, battitura e segnaletica impeccabili), è un ni. Molte piste sono davvero troppo strette, anche quando lo spazio intorno permetterebbe di battere altre strisce di gatto. Tolte 4/5 piste è impossibile andare oltre il medio raggio. Aggiungiamoci i tratti in salita e la tendenza a piazzare stradelle qua e là, e scopri che non esiste una pista che permetta di sciare nel senso letterale del termine da cima a fondo. Fai in tempo a fare qualche curva e di colpo trovi una strettoia, una strada, una salita, che alla lunga diventano delle rotture. Non sopporto le piste costruite a suon di spianate con le ruspe, ma credo che con qualche piccolo movimento di terra e qualche passata in più di gatto la sciabilità del comprensorio migliorerebbe molto.
Detto questo, grazie per l'attenzione e per i commenti/skife che vorrete lasciare.
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