Ora vedo di procurarmi qualche benedizione o sacramento che dir si voglia ,però sperando che sia esplicita la buona fede del mio chiedere,ossia l'affezione a questo bellissimo sport,vorrei fare questa "domanda generale".
Esattamente qual'è il motivo per cui ci si è sentiti maturi o bisognosi di inventarsi questo cosiddetto "carving"?
Mi spiego meglio.
Leggo(ed ormai sto anche constatando) che il controllo velocità,all'aumentare delle pendenze,e non solo,si sia fatto più impegnativo,per via appunto di questo "incidere" e del conseguente aumento delle forze in gioco da opporre/applicare.
Leggo che sia desiderabile stare sulle lamine,"condurre",eseguire la curva con velocità e spinte in uscita crescenti rispetto al passato. Apprendo che sia quasi vergognoso alzare un pò di neve derapando :shock:.
Ora,le lamine esistevano anche un tempo e ci si poteva stare tranquillamente (ovviamente in base alle capacità),questa cosa di inclinarsi e "buttarsi dentro la curva",non è che una volta fosse ignota al mondo intero,così come la relativa importanza dello sci interno.
Io non ho nessun problema a rimettermi in discussione,anzi, gli stimoli a cambiare ed adeguarsi a nuove consuetudini li ritengo positivi,a partire dai ns neuroni ,tant'è che dopo sei volte e tanti anni di pausa sono soddisfatto del mio "rimettermi in pari" (sino ad una certa percentuale di pendenza appunto).
Ad ora l'unica cosa che effettivamente ho trovato molto facilitata è l'inversione di spigolo,che una volta richiedeva una certa "applicazione",mentre ora in effetti è sorprendentemente spontanea.
Mentre il controllo velocità unito all'anatema verso la derapata mi sembra una complicazione,più che un vantaggio.
Detto questo,i pochi neuroni ancora efficienti mi suggeriscono che tutto sommato l'invenzione di questi attrezzi sia l'ennesima ed innegabile mossa tattica e commerciale che ha portato a vendere valanghe di sci di nuova concezione.
"To carve" mi richiama alla mente la solita fonte d'oltreoceano,innegabilmente abile nell'esportare/imporre nuove consuetudini.
'Sta cosa del non derapare mi si concretizza alla mente come un signore che dice ad un rallysta o ad un esperto di speedway :"e che ca***,ancora curvate a 'sta maniera?" ,però nello stesso tempo mi immagino i due rispondergli "ma che vuoi,per quello già c'è la F1 e la MotoGP!".
Sicuramente qualcuno di voi,invece,saprà dirmi meno maliZiosamente il vero motivo per cui ci sia stato bisogno di questa chiamiamola rivoluzione,che poi così tanto rivoluzione non lo è.
Con vero spirito autodidattico,ciao!
Esattamente qual'è il motivo per cui ci si è sentiti maturi o bisognosi di inventarsi questo cosiddetto "carving"?
Mi spiego meglio.
Leggo(ed ormai sto anche constatando) che il controllo velocità,all'aumentare delle pendenze,e non solo,si sia fatto più impegnativo,per via appunto di questo "incidere" e del conseguente aumento delle forze in gioco da opporre/applicare.
Leggo che sia desiderabile stare sulle lamine,"condurre",eseguire la curva con velocità e spinte in uscita crescenti rispetto al passato. Apprendo che sia quasi vergognoso alzare un pò di neve derapando :shock:.
Ora,le lamine esistevano anche un tempo e ci si poteva stare tranquillamente (ovviamente in base alle capacità),questa cosa di inclinarsi e "buttarsi dentro la curva",non è che una volta fosse ignota al mondo intero,così come la relativa importanza dello sci interno.
Io non ho nessun problema a rimettermi in discussione,anzi, gli stimoli a cambiare ed adeguarsi a nuove consuetudini li ritengo positivi,a partire dai ns neuroni ,tant'è che dopo sei volte e tanti anni di pausa sono soddisfatto del mio "rimettermi in pari" (sino ad una certa percentuale di pendenza appunto).
Ad ora l'unica cosa che effettivamente ho trovato molto facilitata è l'inversione di spigolo,che una volta richiedeva una certa "applicazione",mentre ora in effetti è sorprendentemente spontanea.
Mentre il controllo velocità unito all'anatema verso la derapata mi sembra una complicazione,più che un vantaggio.
Detto questo,i pochi neuroni ancora efficienti mi suggeriscono che tutto sommato l'invenzione di questi attrezzi sia l'ennesima ed innegabile mossa tattica e commerciale che ha portato a vendere valanghe di sci di nuova concezione.
"To carve" mi richiama alla mente la solita fonte d'oltreoceano,innegabilmente abile nell'esportare/imporre nuove consuetudini.
'Sta cosa del non derapare mi si concretizza alla mente come un signore che dice ad un rallysta o ad un esperto di speedway :"e che ca***,ancora curvate a 'sta maniera?" ,però nello stesso tempo mi immagino i due rispondergli "ma che vuoi,per quello già c'è la F1 e la MotoGP!".
Sicuramente qualcuno di voi,invece,saprà dirmi meno maliZiosamente il vero motivo per cui ci sia stato bisogno di questa chiamiamola rivoluzione,che poi così tanto rivoluzione non lo è.
Con vero spirito autodidattico,ciao!