Gapak
Marcus Caston Fan
Dopo prolungata assenza dalle piste (una quindicina d'anni), ho ricominciato, con grande soddisfazione.
Una prima impressione (impressione dopo pochi giorni, tutta da verificare) che ho avuto, guardando gli altri sciarmi intorno, è che il cortoraggio sia diventato desueto.
Sia osservando maestri di sci che sciatori di buon livello, noto spesso gran angolazioni e buon ritmo, ma, neppure nei muretti più ripidi, quelle curve strette e "ritmate" che costituivano uno dei punti di arrivo dello sciatore avanzato.
Certo le piste larghe e tirate come biliardi, nonché la combinazione angolazione/sci che chiude molto la curva, rendono meno necessario quel gesto tecnico, ma, nonostante questo, io continuo a ritenerlo dinamico e gradevole.
Mi chiedo poi se, nella necessità di passare in percorsi più angusti e ripidi e su superfici meno regolari, il raggio corto non resti uno strumento valido anche da punto di vista pratico.
Pareri?
Alex
Una prima impressione (impressione dopo pochi giorni, tutta da verificare) che ho avuto, guardando gli altri sciarmi intorno, è che il cortoraggio sia diventato desueto.
Sia osservando maestri di sci che sciatori di buon livello, noto spesso gran angolazioni e buon ritmo, ma, neppure nei muretti più ripidi, quelle curve strette e "ritmate" che costituivano uno dei punti di arrivo dello sciatore avanzato.
Certo le piste larghe e tirate come biliardi, nonché la combinazione angolazione/sci che chiude molto la curva, rendono meno necessario quel gesto tecnico, ma, nonostante questo, io continuo a ritenerlo dinamico e gradevole.
Mi chiedo poi se, nella necessità di passare in percorsi più angusti e ripidi e su superfici meno regolari, il raggio corto non resti uno strumento valido anche da punto di vista pratico.
Pareri?
Alex