Tooyalaket
/dev/rotfl
Riporto quanto letto nell'inserto satirico intitolato "I NOSTRI FLOP" di un giornale locale.
Mi chiamo Angelo e ho 47 anni, sono felicemente sposato con Giovanna 45 anni e abbiamo 2 figli: Andrea 17 anni e Anna 13 anni.
Dal 1962 al 2000 miei genitori hanno avuto un bar/pizzeria dove, dal 1978, ogni mercoledì sera si radunava il locale sci club.
Nell'anno 1988 al mio paese si trasferì una coppia di signori con le loro 2 figlie: Cinzia e Alessia.
Cinzia, la maggiore è una mia coetanea.
Io me ne innamorai perdutamente ma, causa la mia timidezza, non andammo mai oltre ad una profonda e sincera amicizia che ancor oggi ci lega.
All'epoca lei stava insieme ad un ragazzo originario di Treviso ma lavorante nello stesso paese da dove provenivano, tale Maurizio: il più figo dello sci club e anche uno sciatore di livello più che accettabile.
Solo che agli occhi degli iscritti appariva come un fenomeno visto il livello molto basso della media.
Io sono sempre stato un buon sciatore e di questo ringrazio i miei genitori ma sono sempre stato allo stesso modo allergico agli sci club. In questo si evidenzia il mio carattere solitario.
Per poter stare più vicino a Cinzia mi iscrissi sotto lo sguardo sbigottito di mia madre.
Frequentai solo poche uscite durante le quali notai lo spocchioso modo di fare che Maurizio teneva nei confronti degli altri componenti del gruppo.
Dopo le prime discese abbandonai irritato e sciai per conto mio.
Dopo le prime uscite abbandonai annoiato e sciai per conto mio fino alla fine della stagione quando fui invitato alla garetta sociale.
Nell'occasione si consociarono 3 sci club per un totale di 4 bus.
La gara era molto semplice: tabellone ad eliminazione diretta.
Io decisi che Maurizio andava castigato e mi iscrissi alla gara.
I primi turni furono una formalità per lui che era una specie di vincitore designato ma lo furono anche per me, pur senza strafare vinsi con poco vantaggio tutti i paralleli fino ai quarti di finale dove incontrai proprio Maurizio.
La mia vittoria fu schiacciante: quando lui arrivò, io avevo già tolto uno sci.
Quell'eliminazione fu vista al pari della "lesa maestà", Maurizio fuori dal podio non si era mai visto, mi guardò in cagnesco per anni ma il bello doveva ancora venire.
Il mio piano era di dedicare la vittoria a Cinzia ma una malefica placca di ghiaccio vicino al podio non la pensò come me.
Al momento di salire, scivolai, caddi, picchiai la faccia contro il gradino più alto del podio (quello che doveva essere mio) e mi ruppi il naso.
Ciao
Mi chiamo Angelo e ho 47 anni, sono felicemente sposato con Giovanna 45 anni e abbiamo 2 figli: Andrea 17 anni e Anna 13 anni.
Dal 1962 al 2000 miei genitori hanno avuto un bar/pizzeria dove, dal 1978, ogni mercoledì sera si radunava il locale sci club.
Nell'anno 1988 al mio paese si trasferì una coppia di signori con le loro 2 figlie: Cinzia e Alessia.
Cinzia, la maggiore è una mia coetanea.
Io me ne innamorai perdutamente ma, causa la mia timidezza, non andammo mai oltre ad una profonda e sincera amicizia che ancor oggi ci lega.
All'epoca lei stava insieme ad un ragazzo originario di Treviso ma lavorante nello stesso paese da dove provenivano, tale Maurizio: il più figo dello sci club e anche uno sciatore di livello più che accettabile.
Solo che agli occhi degli iscritti appariva come un fenomeno visto il livello molto basso della media.
Io sono sempre stato un buon sciatore e di questo ringrazio i miei genitori ma sono sempre stato allo stesso modo allergico agli sci club. In questo si evidenzia il mio carattere solitario.
Per poter stare più vicino a Cinzia mi iscrissi sotto lo sguardo sbigottito di mia madre.
Frequentai solo poche uscite durante le quali notai lo spocchioso modo di fare che Maurizio teneva nei confronti degli altri componenti del gruppo.
Dopo le prime discese abbandonai irritato e sciai per conto mio.
Dopo le prime uscite abbandonai annoiato e sciai per conto mio fino alla fine della stagione quando fui invitato alla garetta sociale.
Nell'occasione si consociarono 3 sci club per un totale di 4 bus.
La gara era molto semplice: tabellone ad eliminazione diretta.
Io decisi che Maurizio andava castigato e mi iscrissi alla gara.
I primi turni furono una formalità per lui che era una specie di vincitore designato ma lo furono anche per me, pur senza strafare vinsi con poco vantaggio tutti i paralleli fino ai quarti di finale dove incontrai proprio Maurizio.
La mia vittoria fu schiacciante: quando lui arrivò, io avevo già tolto uno sci.
Quell'eliminazione fu vista al pari della "lesa maestà", Maurizio fuori dal podio non si era mai visto, mi guardò in cagnesco per anni ma il bello doveva ancora venire.
Il mio piano era di dedicare la vittoria a Cinzia ma una malefica placca di ghiaccio vicino al podio non la pensò come me.
Al momento di salire, scivolai, caddi, picchiai la faccia contro il gradino più alto del podio (quello che doveva essere mio) e mi ruppi il naso.
Ciao