Salita al Piz Conturines, uno dei giganti dell'Alta Badia 26.08.2017

botto

I ♥ Pelmo
Non ditemi che non conoscete il Piz Conturines, una delle sentinella dell’Alta Badia. Insieme al Sasso della Croce e al Sassongher è una delle montagne simbolo della Val Badia.
E’ quella che illumina di rosa la pista 9b da Pralongià a San Cassiano quando è già in ombra al tramonto.
E’ quella che domina i tornanti che scendono dal Passo Valparola a San Cassiano, con le sue anticime tormentatissime.
E’ quella che vi strega con i suoi tanti colori quando scendete la pista dell’Armentarola.
Eccola una delle mie top five delle Dolomiti

Dai prati del Pralongià
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Dal Passo Valparola
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Da Forcella Salares, cioè circa sulla pista dell’Armentarola
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Punto di partenza dell’escursione è la Capanna Alpina (1726 mt) e l’arrivo è posto ai 3064 mt della cima. Dunque un dislivello di tutto rispetto, che rispetto ai 1320 di dislivello assoluto è leggermente incrementato da alcuni saliscendi.

Alla fine il mio GPS segnerà: 1560 mt. d+, 16,63 km di sviluppo, 8h.15 di cammino con ca. 1h. di sosta.

La salita è lunga, faticosa ma non difficile. Anche la ferratina finale è molto facile ma consiglio comunque imbrago e – SOPRATTUTTO – caschetto perché c’è un tratto dove è molto difficile non smuovere sassi. Attenzione alla crestina finale, la parte più bela dell'escursione.

Il sentiero, ben noto perché da lì si accede ai magici alpeggi di Fanes, sale subito ripido fino al Col de Locia (2069), poi spiana, a tratti scende un po’ fino al nostro bivio a Passo Tadega (q. 2157 m).
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Da lì la salita è molto piacevole e mai faticosa con il Piz Taibun che domina

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E se ti volti, ecco la Val di Fanes che scende a Cortina, con alcune cime ben note sullo sfondo. Sulla sinistra il Col Bechei http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85199 la cui salita dalla Val D’ Antruiles mi hanno detto essere stata spazzata via da una frana ad inizio agosto che ha spazzato via anche parte della cima (voce non confermata)
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Dunque la salita prosegue non faticosa fino al lago de Conturines. Lago?:PAAU
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Da qui si entra nella zona dei ghiaioni e dei gradoni e la salita si fa più faticosa, anche per via dell’altitudine.

Ecco la nostra meta che si avvicina

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Ed ecco come si presenta la salita finale, abbastanza faticosa con già oltre 1000 mt di dislivello nelle gambe. Sorry, è storta e nn riesco a girarla
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La ferratina è semplice, alcune scalette, una cengetta ed una paretina, ma attenzione ai sassi in alcuni punti
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Ed ecco finalmente che comincia ad apparire il lato selvaggio ed imponente del Piz Conturines, quello che si affaccia sulla Val Badia con le sue guglie ed anticime

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La salita fino a qua è stata una comoda, seppur lunga passeggiata, dal punto di vista ‘alpinistico’ ben poche emozioni. Siamo però ripagati dalla cresta finale, breve ma molto bella e panoramica.

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Eccoci in cima (o quasi) ed ecco l’abisso verso la Capanna Alpina
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Una vista dove si vede … tutto.
Dalla grande esse disegnata dalla parte finale dell’Armentarola al Rifugio Scotoni, dal rifugio Lagazuoi a …, no ma basta guardare la vostra amata Armentarola e volgiamo lo sguardo alle montagne.
Peccato per il tempo non tanto terso e carico di umidità (e infatti gli ultimi 10 minuti verso la Capanna Alpina li faremo sotto la pioggia) ma questo è un trionfo di cime

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Gita molto appagante, con la quale si potrebbe anche fare la ‘doppietta’ con La Varella, perché dalla sella che divide le due cime alla cime de La Varella credo siano circa 30 minuti.
In definitiva, sentiero per molti ma non per tutti. Per la lunghezza, il dislivello ed anche la crestina finale, anche se mi aspetto che chi arriva fin lì non possa soffrire per alcuni passaggi un pelo (ma proprio un pelo) delicati.
 
Escursione tanto bella quanto originale (almeno per questo Forum): complimenti!
Peccato che la giornata non sia stata limpida e con piu' sole: con alcune foto hai trovato alcuni scorci davvero particolari.
Ho apprezzato di piu' quelle con il Piz Taibun, con la Val di Fanes che scende verso Cortina e con l'abisso sulla Capanna Alpina e l'Armentarola.
Grazie Botto.
 
Boia che spettacolo di giro :arf:
Conturines mi colpisce ogni volta che sono in zona Fanes Tofane, come dici tu ha dei colori incredibili!

forse, l' anno prossimo, chissà... :wink:
 
Eravamo d'accordo che doveva essere |DOM| a fare il report e che io mi sarei accodato con le foto, dunque ora sta a te :D
 
bravo botto :D ... il busc da stlu è uno dei luoghi dolomitici più "dolomitici" che ci siano... meraviglioso!!!

siete stati fortunati anche con la visibilità... quando ci sono stato io, dalla cima ho visto solamente la nebbia... :evil: ... motivo per cui avevo rinunciato al la varella, per cui effettivamente basta una mezzoretta in più...
 
Complimenti!
Bella escursione e belle foto...
Per quanto riguarda le foto girate ho avuto lo stesso problema: ho risolto sottodimensionando le foto, diminuendo la risoluzione (di poco).
Ciao e grazie...
 
ehm... chiedo venia... :oops:

busc da stlu è il nome del vallone tra conturines e la varella... e il sentiero che lo risale (e che avete fatto voi) siu chiama tru dolomieu...


sempre a proposito di conturines... non tutti sanno (fino a un anno fa non lo sapevo nemmeno io) che, poco sotto la cima, c'è l'ingresso di un enorme abisso, chiamato "cenote delle conturines" e profondo circa 300 metri... se googlate un po' trovate delle foto impressionanti!!!
 
ehm... chiedo venia... :oops:
sempre a proposito di conturines... non tutti sanno (fino a un anno fa non lo sapevo nemmeno io) che, poco sotto la cima, c'è l'ingresso di un enorme abisso, chiamato "cenote delle conturines" e profondo circa 300 metri... se googlate un po' trovate delle foto impressionanti!!!

Meraviglia di foto!!
:shock::shock::shock:

Avessi saputo prima della mostra a San Cassiano sarei andato.
Che sia una montagna tormentata l'avevo capito: ci sono infatti alcuni anfratti piuttosto profondi, con tanto di neve sul fondo (che per esserci nell'agosto del 2017 .....), anche se non ricordo il punto esatto. Mi pareva fosse poco sotto la sella tra Conturines e La varella.
 
sempre a proposito di conturines... non tutti sanno (fino a un anno fa non lo sapevo nemmeno io) che, poco sotto la cima, c'è l'ingresso di un enorme abisso, chiamato "cenote delle conturines" e profondo circa 300 metri... se googlate un po' trovate delle foto impressionanti!!!

Con un ghiacciaio sottorraneo aggiungo.
Sempre sulle Conturines c'è anche la grotta con i resti di orso preistorico all'interno
 
Complimenti! Bel giro e belle foto!

Mi hai lanciato l'idea di farlo di corsa.. l'ambiente merita e i sentieri mi sembrano abbastanza "scorrevoli" quindi l'idea di salire il Conturines in velocità mi stuzzica assai!
 
Eravamo d'accordo che doveva essere |DOM| a fare il report e che io mi sarei accodato con le foto, dunque ora sta a te :D

Sì, ci sono! Bello Botto. Hai fatto bene ad aprire sennò facevamo natale.

Ho fatto la salita il 7 Luglio, con aria abbastanza tersa. Clima stabile la mattina ma con evidenti segni di instabilità (cirri, salita di nuvole di umidità)
manifestatasi nell'ultima parte della gita.

Mi trovo in sintonia con quello che dici: in Badia, nonostante il mostruoso massiccio del Sella e il Puez con la sua propaggine più famosa, il Sassongher, per me la montagna
che per particolarità, posizione e imponenza rimane indelebilmente impressa nella retina, è lei.

A dir poco meravigliosa l'escursione, una delle più belle che abbia fatto :shock:
Anche secondo me è un'escursione per molti, ma non per tutti.
Potremmo anche girarla in modo diverso: sentiero non per tutti, tuttavia per molti; perché tra colori arrugginiti, salita in solitudine e paesaggi eterei, desolati, la lunghezza del giro diviene molto relativa.

Ci sono due sentieri, che si diramano più o meno all'altezza del laghetto:
- quello "panoramico" che ci porta sotto il ghiaione del Lavarela, sopra la sponda destra
- quello diretto, da prendere lungo la sponda destra del lago e tagliando poi verso sinistra tenendo d'occhio la traccia, visibile, che taglia le ghiaie. Questo è più
instabile ma comunque senza difficoltà.
Io ho fatto il panoramico all'andata e quello diretto al ritorno.

L'unica avvertenza: portarsi molta acqua, poiché le fonti sono quasi zero.

Per pigrizia :skifrusta:ed evitando di fare ulteriore cernita, metto tutte le foto che avevo pronte in cartella e morta lì.


La vedo illuminata in questo modo quando il giorno prima scendo dal Falzarego. Come fai a resisterle?
Una immane Ziqqurat! Moto perpetuo di roccia sanguinante. Fulmini, rettili e ombre di uomini, anneriti, incrostati da un tempo troppo dilatato.

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Avendo l'auto già parcheggiata, son partito da Sciarè.
Queste rocce hanno sempre un modo tutto loro di abbracciarti.

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La cengia perfetta.

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Unica fonte di acqua, derivante dallo scioglimento del piccolo nevaio sovrastante. Ci si arriva tagliando a sinistra alla fine del ghiaione iniziale.
Un buon metodo per ricaricarsi di sali, ceneri dell'eruzione del S.Elena dell'80, del Pinatubo del 91, del Eyjafjoll del 2010 e ripartire sereni.

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Nella miniatura ho pensato "E questa che cosa ***** c'entra??"
Ah, sì HIHIHI Mi sono concesso una piccola divagazione per raccogliere le pigne del mugo per la grappa! HIHIHIE caricare lo zaino di un paio di kg.

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Ho dato voce alle immagini, che il paesaggio setaccia sensazioni e pensieri. I rimanenti sgocciolano nella terra roteando, e mescolandosi con i passi diventano un caleidoscopio di insensatezza.

Nel sorriso resta una sola immagine che ci accomuna un po' tutti ma che io non sono in grado di esprimere.

"Viviamo per desiderare, e così farà anch'io, e balzerò giù da questa montagna sapendo tutto alla perfezione o non sapendo tutto alla perfezione pieno di splendida ignoranza
in cerca di una scintilla altrove"

 
Ultima modifica:
Anch'io ho fatto il tuo stesso percorso sia all'andata che al ritorno.

Tue foto molto più nitide e con colori molto più belli :tuttook:

Hai fatto bene a sottolineare la quasi totale assenza di acqua sul percorso. Alcuni dei miei compagni di gita hanno sofferto molto la sete.
Io con i miei 2,5 l sono andato bene.
 
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