[Trek] Il Monte Paterno... ed i suoi cavalli (21 Agosto 2017)

Childerique

un VagaMondo
L'escursione è lunga circa 15 chilometri, con un dislivello complessivo di circa 1.500 metri (equamente ripartito tra salite e discese) ed una durata di circa 5 ore a piedi (comprese alcune soste): conviene farla nelle giornate più limpide per poter apprezzare i bellissimi paesaggi e le montagne, anche quelle più lontane.

Partiamo dal Rifugio Auronzo, che si può raggiungere con l'autobus o con la macchina (in questo secondo caso, però, bisogna subire la rapìna del 'posteggio a pagamento', fissato quest'anno per le macchine in 25 Euro per una durata di 24h).

La cartina
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E' consigliabile salire la mattina abbastanza presto, per cercare di evitare 'il carnaio':

Parcheggio affollato già la mattina presto
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Nella foto sopra si riconoscono bene, da sinistra verso destra, i Cadini di Misurina, il Sorapiss, il Lago di Misurina, il Cristallo e la Croda Rossa d'Ampezzo: non male, eh?

Prendiamo la carrareccia in piano e ben segnalata (n. 101) con direzione Rifugio Lavaredo: abbiamo deciso di girare intorno al Monte Paterno seguendo il 'senso antiorario' (per evitare l'affollamento, dal momento che la gran parte delle persone si dirige verso il Rifugio Locatelli, e per affrontare subito la gran parte delle salite, dal momento che non siamo allenati).

Uno sguardo verso il profondo Valon de Lavaredo, lungo il quale risale l'impegnativo sentiero n. 1104 (trovato con la segnalazione di chiusura per le frane e gli smottamenti determinati dai recenti eventi atmosferici) che sale dalla bella Val Marzon nei pressi di Auronzo:

Valon de Lavaredo
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Superato il Rifugio Lavaredo, seguiamo il sentiero n. 104 che sale leggermente e piega verso destra... raggiunto il Lago di Lavaredo, ecco come appaiono le famose Tre Cime:

Le Tre Cime di Lavaredo dal lago omonimo
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Allargando un po' l'inquadratura si nota il Rifugio Lavaredo (in basso sulla sinistra) ed il sentiero che sale verso la forcella:

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Allargando ulteriormente l'inquadratura, è uno spettacolo... al centro verso sinistra si scorgono anche le nevi del Re Antelao:

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E zoomando sull'altopiano, si possono scorgere dei bellissimi cavalli in libertà!

I cavalli sull'altopiano
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Questo invece è il percorso del sentiero, che ci porterà verso il Rifugio Pian di Cengia:

Il sentiero n. 104 verso il Rifugio Pian di Cengia
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Lo stesso sentiero, allargando l'inquadratura sul Pian di Cengia con al centro il Monte Cengia:

Il Pian di Cengia
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Qui arriva l'altro sentiero che sale dal versante di Auronzo, il n. 1107:

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Girandosi indietro, la sagoma della Croda Passaporto nasconde le famose Tre Cime, tagliata orizzontalmente da una cengia che sembra la prosecuzione naturale dell'altopiano:

La Croda Passaporto
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Salendo ancora un poco, sull'altopiano fa capolino il Gruppo del Cristallo:

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Arriviamo al Lago di Cengia, tristemente ridimensionato, con bene in evidenza i tornanti del sentiero che prosegue in salita:

Lago di Cengia: da una parte...
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...e dall'altra, con la sagoma del Cristallo
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Proseguendo la salita, e girandosi verso il lago, riappare una delle Tre Cime di Lavaredo:

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Ancora più in alto, il lago con i Cadini di Misurina ed il Cristallo:

Il Lago di Cengia con i Cadini di Misurina ed il Cristallo
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Superata una prima asperità, voltandosi indietro compare finalmente anche l'imponente Croda dei Toni (sulla sinistra), con il segno evidente del sentiero n. 107 che sale (al centro):

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Arrivati in cima alla Forcella Pian di Cengia, questo è il panorama:

Sulla Forcella Pian di Cengia: panorama verso la Croda Dei Toni
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Sulla Forcella Pian di Cengia: panorama verso i Tre Scarperi
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Proseguendo verso il Rifugio Pian di Cengia, la Croda dei Toni diventa ancora più imponente.

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Alcune assi di legno per agevolare il percorso del sentiero:

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Guardando da dove siamo saliti, l'orizzonte si allarga... fino a distinguere distintamente anche la Torre dei Sabbioni che presidia la Val di San Vito!

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Allunghiamo brevemente il giro per raggiungere anche il Passo Fiscalino.

Sul Passo Fiscalino: panorama verso le Tre Cime di Lavaredo ed il Monte Paterno
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Sul Passo Fiscalino: panorama verso la Croda dei Toni
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Torniamo verso il Rifugio Pian di Cengia...

Rifugio Pian di Cengia
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... e ripassiamo sulla Forcella Pian di Cengia per scendere con il sentiero n. 101 in direzione del Rifugio Locatelli, avendo di fronte i Tre Scarperi.

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Questo è il percorso del sentiero da fare:

Il sentiero n. 101 verso il Rifugio Locatelli
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I Tre Scarperi con in lontananza il tracciato del recente impianto di risalita del comprensorio dell'Alta Pusteria.

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E questo è il sentiero n. 101 appena percorso:

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Raggiunto il Rifugio Locatelli, finalmente compaiono le Tre Cime di Lavaredo, nella prospettiva più famosa ed accattivante:

Le Tre Cime di Lavaredo, dal Rifugio Locatelli
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Ed eccole anche con il Monte Paterno!

Le Tre Cime di Lavaredo con il Monte Paterno, dal Rifugio Locatelli
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In contemplazione...

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Il Monte Paterno è come il formaggio svizzero Emmentaler:

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Si riprende il cammino verso la Forcella Lavaredo.

Un'autostrada verso le Tre Cime di Lavaredo
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Girandosi indietro, ecco il Rifugio Locatelli...

Il Rifugio Locatelli
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...ed allargando la prospettiva, si può incorniciare anche la Croda Rossa d'Ampezzo.

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Avvicinandosi, le Tre Cime di Lavaredo iniziano a cambiare il loro profilo...

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Le Tre Cime di Lavaredo con la Croda Rossa d'Ampezzo
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Ancora un piccolo sforzo...

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...ma si, sono ancora loro!!

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Un ultimo sguardo indietro al Rifugio Locatelli, con il Monte Paterno sulla destra.

Il Rifugio Locatelli ed il Monte Paterno
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Arrivati sulla Forcella Lavaredo, le Tre Cime tornano ad avere un profilo che in precedenza avevamo già visto...

Sulla Forcella Lavaredo, le Tre Cime di Lavaredo
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...davanti a noi, di nuovo i Cadini di Misurina ed in fondo il Monte Antelao...

Sulla Forcella Lavaredo, panorama verso i Cadini di Misurina
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...ed alla nostra sinistra, in lontananza sull'altopiano, ancora i cavalli in libertà!

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Ultima modifica:
Ammazza, report con i controfiocchi... congratulazioni, foto meravigliose... la prima con i cavalli è pura poesia...

Che poi, a vedere certe foto, si capisce perché lì ci va il mondo...
 
C'è poco da fare, dovrebbe essere uno dei posti più belli al mondo e mettendo da parte l'egoismo è quasi giusto che ci sia un po' di affollamento. Nel tardo ottobre ce n'è meno :D
Ancora mai girati quei luogi ma mi sto convincendo che la Croda dei Toni potrebbe essere una delle montagne più belle almeno per me, molto di più delle 3 Cime che non metto ai primi posti.
Bella gita e ottime foto :CC
 

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Alla Croda de Toni la normale è alpinistica, lunghetta, ma facile, parliamo di qualche passo di III/IV per il resto sali per gradoni e banche ghiaiose di I e II (quindi tanta attenzione alla roba instabile).
Un po' tortuosa, ma se vai a corda corta o slegato ci metti 2 h scarse.

La pugnetta è scendere, ti servono almeno 3h e mezzo per fare le 16 doppie HIHIHI, che se non erro ti devi fare con 2 corde, visto che qualcuna dovrebbe essere sui 40-45m
 
si vince sempre facile facendo i report in questa zona :TTTT
sempre stupendi! Poi con i cavalli, che non ho mai incontrato lassu, ancora piu top!

della croda dei toni, mi ricordo un bel report di blitz...strano.
 
@Madlyhalf: 'ndemo? Tu mi fai da guida alpina, io ti racconto i gossip del forum. Mi pare un bel accordo :D
 
Avere il tempo e le capacità!! :D

Non per la doppia, quanto per la salita, di fatto non c'è attrezzatura a parte gli anelli cementati alle soste.
Se sono in giornata sì, III e IV anche tiri senza nulla non ho problemi, mentalmente metto giù 2-3 protezioni veloci (che tanto servono solo alla testa) e il resto lo divoro; se sono nella giornata no, manco ci provo...

Del resto, lo insegnava il grande Re del Brenta, Bruno Detassis: se rampega prima coa testa, po' coi pei, e solo a la fin coe man.



In ogni caso mai sottovalutare vie del genere, lunghette, tortuose, difficoltà sparse e poco omogenee richiedono un po' di allenamento e per il resto SOLO testa!
L'anno scorso ci è morta una guida alpina a pochi metri dalla vetta!

Inoltre le doppie mi rompono le palle... mi piace, sono divertenti, è IMPORTANTE saperle fare, ma fatte 4 ne ho piene le balleHIHIHIHIHIHI la mia via ideale è con discesa con sentiero lungo e panoramico, i miei compari che bestemmiano perché mi attardo a fare 300 foto, a stare seduto su un sasso a respirare quel TUTTO che c'è intorno e arrivo mezzora dopo di loro... mi piace viverla così.

Sono un arrampicatore disastrato
 
Stesso giro fatto da me l'anno scorso !!! Solo che i cavalli erano tutti al lago di Cengia...

Posso inoltre dire che al rifugio Pian di Cengia (che è privato e tiene aperto fino a metà/fine Ottobre) si mangia veramente bene...

Alcuni anni fa avevo fatto invece il giro nel senso classico, e mi ricordo che ero "esploso" nella salita dal lago di cengia al rifugio Lavaredo...
 
Splendido report Childerique!! :clap::clap::clap::clap:
E che giornata che hai beccato!! :OOO:OOO

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Alla Croda de Toni la normale è alpinistica, lunghetta, ma facile, parliamo di qualche passo di III/IV per il resto sali per gradoni e banche ghiaiose di I e II (quindi tanta attenzione alla roba instabile).
Un po' tortuosa, ma se vai a corda corta o slegato ci metti 2 h scarse.

La pugnetta è scendere, ti servono almeno 3h e mezzo per fare le 16 doppie HIHIHI, che se non erro ti devi fare con 2 corde, visto che qualcuna dovrebbe essere sui 40-45m

2h per la salita della Croda dei Toni?? Chi sei, il figlio di Stek?! :roll:

A parte gli scherzi, la salita non è difficile tecnicamente ma anche se fatta in gran parte di conserva è davvero moooolllto lunga!! Quasi infinita tra salita e discesa ;)
 
Boh a casa ho la guida di Zorzi, ci dò un occhio.

Per me la salita descritta da lui non supera le 3h
 
Grazie a tutti.

@dgiova: hai trovato i cavalli al lago di Cengia? Dev'essere stato uno spettacolo!
Non sapevo che si mangiasse bene al Rifugio Pian di Cengia... che però rimane piuttosto piccolo per riuscire a trovare un posto a sedere in 'alta stagione' (il Rifugio Locatelli, invece, è più capiente, dentro e fuori, tiene aperta la cucina fino alle ore 15:00, ma c'è tutto il mondo: impossibile riuscire a mangiare negli orari 'di punta'... quando siamo passati, la coda per entrare alle toilette era quasi di mezz'ora!).
 
Due ore per salire la croda dei toni sono effettivamente pochine, a meno di farla da soli, slegati e andando anche belli spediti... si risparmia qualcosa salendo per la via drasch che è più diretta, ma si tratta comunque di una montagna cui dare del lei...
 
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