in pratica intende dire che se te salti la rata del mutuo ti aprono in 2
e questi che sbagliano a dare soldi agli altri per un totale di 44 mln li possono cedere a terzi per una cicca di tabacco
Lavoro in banca... so cosa sono gli NPL, come si formano e come eventualmente vengono valorizzati e ceduti.
Il punto e' che nel discorso precedente mi sembra di vedere qualcosa che non quaglia...
La frase, se ho ben interpretato le intenzioni di chi l'ha scritta, sembrerebbe sottolineare come al povero cristo non viene concesso di sgarrare neanche 200 euro di rata, mentre ai "potenti" vien concesso di sgarrare su cifre ben piu' grosse.
L'errore e' proprio qui.
Se io come "privato cittadino" ho un mutuo che non riesco temporaneamente a pagare, ma sono ancora in grado "strutturalmente" di pagarlo nel tempo, vengo pressato dalla banca; ed e' normale. Se io non sono in grado di pagare ne' oggi ne' domani ne' mai il mio debito, in quel momento il mutuo che banca mi aveva concesso diventa assai problematico, di dubbia (o certa) inesigibilita'. Il mio mutuo andato a gambe all'aria, insieme a tutti quelli degli altri clienti (privati o aziende) nelle mie stesse condizioni vanno nel calderone degli NPL. La banca potra' compattare i mutui (o i crediti, in generale) di difficile esigibilita' in "pacchetti" omogenei per grado di difficolta' nel rientro del debito; a quel punto la banca puo' decidere di tenerseli in bilancio, impegnando riserve e capitali a coperture di tale rischio di inesigibilita', nonche' mezzi, tempi e uomini per gestirli; diciamo che a questo punto i mutui per la banca non valgono il 100% del loro valore da "sani", ma il 40%; se la banca ha coperto con gli accantonamenti il 60% del valore, la situazione e'in un nuovo equilibrio. Se la banca riesce anche solo a recuperarne una parte, il valore di quel pacchetto di NPL puo' passare negli anni al 50%, quindi il passaggio del valore residuo a valori tra il 40% e il 50% genera un utile (rispetto alla situazione di equlibrio 40-60 del bilancio precedente) del 10% del valore nominale degli NPL. Ma puo' anche andare male, magari passare dal 40 al 30 e generare un' ulteriore perdita nel bilancio successivo, sempre del 10% del valore degli NPL.
Se la banca non vuole rischiare di perdere ulteriormente, o non vuole o non puo' impegnare capitali tempi e uomini per cercare di recuperare crediti deteriorati (che e'un lavoro difficile e richiede competenze specifiche) puo' decidere di cedere questi crediti deterioriati impacchettati omogeneamente per grado di inesigibilita' a societa' specializzate nel recupero crediti. Tra questi crediti deteriorati potrebbe esserci anche il mio nel caso in cui strutturalmente io non sia in grado di pagarlo e per la banca io sia ormai un caso perso. Se la banca ha valutato i crediti deteriorati al 40% e la societa' di recupero crediti li valuta, per comprarglieli, al 40%, la banca non ha ulteriori perdite (avendo gia' compensato il rimanente 60% con accantonamenti e riserve che hanno gia' inciso sul bilancio al momento della loro iscrizione) e puo' dedicare tempi uomini e risorse per fare NUOVO credito (presumibilmente con regole piu' efficienti nella concessione e nel monitoraggio) e questo e' un vantaggio per l'economia in generale perche' le risorse vengono allocate piu' efficacemente. Quindi non c'e' niente di male a scegliere di cedere un credito o un pacchetto di crediti.
Generalmente pero' le societa' di recupero crediti che devono comprare pacchetti di crediti problematici (tra cui potrebbe esserci il mio famoso mutuo) vogliono comprare quei pacchetti a un prezzo piu' basso di quello (residuo) usato dalla banca, p.es. concedendo il 30%, il 20% o il 10% al cedente (in base alla propria autonoma valutazione del grado di esigibilita' del credito e della bonta' o meno delle eventuali garanzie con cui era stato erogato). Se la banca che ha in pancia i crediti con un valore residuo del 40% decide di cederli al 16% (7 su 44 e' circa il 16%) subisce un' ulteriore peggioramento del suo bilancio per un valore pari al 24% dei crediti ceduti, ma potrebbe comunque decidere che ne vale la pena pur di toglierseli dai maroni e non avere grane legali e altri impicci futuri. A questo punto la banca si e' liberata da un peso (non in modo indolore) e i crediti sono in mano alla societa' esperta in recupero NPL a un valore pari al 16% del loro valore "da sani". Non credo che ci sia qualcuno in grado di recuperare sistematicamente il valore dal 16% al 100%, ma per loro anche solo passare dal 16% al 32% sarebbe un raddoppio del valore pagato. Questo per loro richiede tempo (che magari le banche non hanno), uomini (competenza specifica in procedure fallimentari e concorsuali) e mezzi (necessari magari per ristrutturare i singoli crediti per renderli piu' facilmente affrontabili dal debitore, se qualche margine ancora ce l'ha). Per aumentare il valore di ogni singolo credito "Non Performing" possono usare gli stessi mezzi (e anche altri) che usa la banca per "correr dietro" al debitore quando ritiene che stia diventando insolvente; la differenza e' che i loro mezzi son piu' efficaci, spesso, di quelli usati dalle banche. Quindi io col mio mutuo da 200 euro avro' comunque qualcuno che mi mette il fiato sul collo: o la banca o la societa' a cui il mio debito di difficile esigibilita' (credito per la controparte) era stato ceduto, piu' o meno a sconto.
Quindi il debito del povero cristo e il grande debito ceduto a valori bassi non sono due mondi diversi, come lasciava supporre la frase scritta nei due messaggi precedenti, ma fan parte dello stesso mondo, come la cellula fa parte di un organo o di un individuo.
Per una banca realizzare solo il 16% da un certo ammontare di crediti non e' proprio una passeggiata e ha delle conseguenze pesanti: saran gli azionisti a fare il kulo ai manager, o le autorita' di vigilanza, o in casi estremi anche l'autorita' giudiziaria o, nell'immediato, il mercato finanziario se la banca e' quotata (potrebbe vedere i suoi valori di borsa scendere velocemente e magari esser facile preda di una concorrente).
Ma non e' da proibire o da biasimare, una volta che la banca si ritrova impelagata in una situazione di difficolta' strutturale. E' una delle scelte possibili. Punto. Poi magari bisogna vedere come la banca e' arrivata a quel punto, ma questa e' un' altra storia.
Gli Npl son sempre esistiti, dai tempi in cui l'uomo ha inizato a contrarre debiti e la loro cessione pure. Si chiamavano in modo diverso, magari... ma la sostanza e'che se tu hai una cosa che funziona a meta' o la aggiusti mettendoci soldi, tempo e impegno o la vendi sottocosto a qualcuno a cui va bene cosi' (magari perche' la sa aggiustare meglio di te o perche' pensa di rivenderla a un prezzo piu' alto).
Non c'e' da meravigliarsi se una cosa che valeva (valeva, al passato!) 44 mila euro (p.es. una Bmw) viene ceduta dopo qualche peripezia a 7 mila (magari un po' scassata) ne' c'e' da meravigliarsi se il detentore prima di venderla la valuta 17 mila euro e l'acquirente molto meno... soprattutto se la macchina e' scassata e l'acquirente e'uno del mestiere....
Idem gli NPL.