Report - Un 3000 quasi per caso

Ema93

Well-known member
Dato che Fabio (giustamente) lamenta la scarsità di reportage dalle Alpi Occidentali, do il mio piccolo contributo.
Avete notato che è pieno di monti da 29** m? Di quelli che dopo tanta faticaccia ti viene voglia di rimproverare, perché già che sono arrivati a così poco dalla fatidica quota, potevano anche toccarla. Invece no! Sembra un vero dispetto delle montagne agli escursionisti.
Ogni regola ha le sue eccezioni, così il Mont Fallère, sopra il comune di Saint Pierre, vicino ad Aosta, probabilmente per sbaglio, magari per un colpo di tosse o per un bernoccolo preso in giovane età, raggiunge la quota di 3061 m s.l.m. La cima è relativamente isolata, posta sopra il solco principale della Valle d'Aosta, il che ne fa un vero balcone panoramico sui giganti della zona. Sono infatti ben visibili la Grivola, il Mont Avic, il Gran Paradiso, il Rutor, il Monte Bianco, il Grand Combin, il Monte Rosa e il Cervino. La salita prende avvio nella frazione di Vetan a 1770 m. Si parte su facile sentiero che porta al Rifugio Mont Fallère, a quota 2385 m, dove abbiamo pernottato. Il sentiero fino al rifugio è disseminato di statue di legno fatte dal rifugista stesso, che le ha chiamate "Museo a cielo aperto". Raffigurano per lo più animali, anche se non manca, sulla cima del monte, una Madonnina.
Dal rifugio alla vetta, il sentiero tira per bene, rendendo i 650 metri di dislivello positivo piuttosto faticosi. La parte finale del sentiero è sulla cresta ovest, dove si trova qualche facile passaggio su roccette di I grado, e una placca di roccia attrezzata con tre staffe e una catena. La discesa si è svolta sulla cresta est che offre qualche sali e scendi su roccette interamente attrezzato con catene (tutte recenti e ben piantate, a differenza di certe catene orobiche marce), che si conclude su sentiero che scendendo a zig zag e puntando di nuovo verso ovest riporta al rifugio.

Prima di iniziare l'escursione vera e propria ci siamo fermati sul fondovalle, a Saint Pierre, per ammirare il piccolo e antico castello Sarriod de la Tour, costruito a picco sulla Dora Baltea, che conserva gli affreschi più antichi della Valle d'Aosta, risalenti al XII secolo.

Iniziamo con il Castello di Saint Pierre, che non era visitabile a causa di restauri.
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Il Castello Sarriod de la Tour
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Vista da fondovalle: Penso il Rutor
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Portale
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Visioni valdostane (Grivola dal basso)
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A picco sulla Dora Baltea
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Esterni
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Affreschi del XII secolo: Sirene. Da notare il mostriciattolo, che scaccia gli spiriti maligni.
Nel Medioevo valdostano superstizione precristiana e cristianesimo si fondono

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Ed ora finalemente si va per monti!!

Casetta valdostana di montagna
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Prime aperture: la Grivola e il suo ghiacciaio
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Esempi di sculture lungo il percorso
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Da orobico, sono rimasto quasi scioccato notando che i pascoli, puri e semplici prati, erano disseminati di irrigatori fissi, neanche fossero campi di grano turco.
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Uno dei miei fiori preferiti è la Rosa Canina, rispetto alle rose da giardino è estremamente semplice, ma trovo che ci sia qualcosa di commovente e prezioso nella sua semplice, delicata fragilità color pastello....

Rosa Canina
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La meta
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Prime aperture significative verso la valle
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Si vedono le piste di Pila
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Il rifugio si avvicina!
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Sembra quasi uno chalet, sovrastato dalla nostra vetta
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Il giorno seguente si parte alla volta del monte

Ci lasciamo il rifugio dietro alle spalle
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Vaste praterie di alta quota
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La meta si avvicina
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Il Lac mort, che a dispetto del suo nome, è ricco di fascino
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In cresta, passaggio attrezzato
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Sempre più vicini: passaggi facili su roccette
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Vetta!!!
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Il Grand Combin
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Verso M. Rosa e Cervino, indecorosamente celati da nubi
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Anche al M. Bianco, tocca la stessa sorte...
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Il ghiacciaio del Rutor
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Verso il solco profondo della Valle d'Aosta
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La Grivola, con dietro il Gran Paradiso
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Colpo d'occhio sulle principali valli sulla destra orografica della Dora Baltea
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Verso il Mont Avic e la lontanissima pianura
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Inizio della discesa lungo la cresta est. Dovrebbe vedersi l'attacco della prima catena. Purtroppo la velocità del gruppo non mi ha consentito di fare altre foto lungo il tratto attrezzato
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Alla fine del tratto attrezzato si scende su un sentiero stabile a zigzag lungo una pietraia
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Il Grand Combin si sta pure ammantando di nubi
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Lungo la discesa pianori erbosi
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Laghetto vicino al rifugio
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Fine :PPINK
 
Ultima modifica:
Un terrazzo in mezzo alla VDA praticamente..bellissima vetta, complimenti Ema.
Stica che rifugio..

Quella non è la Grivola, è l'Antelao :TTTT
 
Eh beh, vediamo se pur essendo dal Far West, sarà guardato come i report dolomitici! Me lo auguro. Io amo le Alpi tutte!
 
No no, sorry non era malizia..assomiglia vagamente all'Antelao e te l'ho buttata lì con faccina :HIP
Ma in effetti scrivono molti dell'ovest che abitano sotto posti da favola...sarebbe bello vederne di più come il tuo.
 
Lo so, ho notato!
Comunque contemplare tutta la Valle d'Aosta come una carta geografica sotto ai miei occhi, mi ha fatto innamorare di quelle valli e montagne!
 

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E' stata la mia prima vera gita valdostana, e non poteva essere scelta migliore, perché da lì si contemplava davvero tutta la Valle!!
 
Bellissimo il posto e stupende le foto, quelle panoramiche sopprattutto! Anche l'escursione in sè pare molto appagante, grazie di aver condiviso! :)
 
Secondo il meteo non ci dovevano essere. Che delusione. Il Cervino si è intravisto qualche istante. Il Rosa mai nella sua interezza, e purtroppo nemmeno la vetta del Bianco. Uno sconforto comune a tutto il gruppo. Anche perché consultando i vari siti meteo la sera prima (al rifugio c'è una buona copertura di rete), le aspettative si erano molto alzate. Invece le cime più famose erano tutte coperte. Un dispetto!
 

...rimontato il primo tratto ripido dopo le baite di Mezzeno, proseguiamo in direzione del passo omonimo, porta d'accesso alla conca dei Laghi Gemelli...

Certo che anche tu... prima gita valdostana e sei andato a prenderti l'unico angolo simil-orobico della Regione HIHIHI

PS: Il ghiacciaio del Rutor da lì non si vede perchè scende dall'altro lato, quello che hai fotografato è il versante NE della Testa del Rutor con un ghiacciaio molto più piccolo del Rutor vero e proprio. Nella stessa foto però è interessante segnalare la Grande Casse che spunta da dietro, cima francese di 3855 m del massiccio della Vanoise.
 
Eh, purtroppo in questi casi si sente la mancanza del Maestro delle cime!
Comunque certo. Le Orobie sono il paradigma! Le montagne si misurano su base orobica! HIHIHI :TTTT
 
fatto anche io qualche anno fa con lo skiforumista Alexorstag, saliti e scesi per lo zigzag a est ma ci siamo fermati prima della cresta attrezzata perchè stava arrivando una sonora grandinata che ci siamo beccati in discesa.....


toccata e fuga in VDA o hai in programma altre gite? posso consigliarne qualcuna nel caso
 
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