Vertiginose discese dalla Furggen

Kaliningrad

Kayakçı-ı ekrem
Tutto ebbe inizio quando, ormai anni fa, m'imbattei in quella che a giusto titolo può essere considerata la madre di tutte le fotocronache sciatorie. Avendo conosciuto Cervinia a cavallo tra gli anni '60 e '70, ma non avendola più frequentata da allora, la lettura di quel reportage mi dette tutta la misura degli enormi cambiamenti intervenuti nei quarant'anni trascorsi, il più macroscopico dei quali, ahinoi, era l'abbandono della funivia e della pista del Furggen. Funivia e pista, anzi piste, ammantati di un alone di fascinoso mistero, o almeno così sembravano agli occhi di me ragazzino suggestionato soprattutto dai racconti di quei grandi che vantavano compiaciuti di "averla fatta". Ma faceva la sua parte anche lo studio delle cartine sciistiche dell'epoca dove al bambinetto il trastullarsi con le linee degli impianti e i tracciati delle piste bastava per suscitare uno stato di sognante ipnotismo.
Scava e scava, dunque, il fatto di non essere mai riuscito a salire sul leggendario Furggen - e a ridiscenderne sci ai piedi - pesava, anzi bruciava. Non per amor proprio o per orgoglio. Tutt'altro. Era molto probabilmente l'ansia che provocano il passare del tempo, il deteriorarsi, il corrompersi delle cose, l'avvicinarsi dello spettro del nulla. Ecco, riuscire a ripercorrere quella pista, posare i piedi su quella terrazza, sarebbe stato un atto capace di fermare il tempo. Per un momento.


10-11-12 aprile 2017. Tre giornate di sci a Cervinia e dintorni.





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^ Veduta dall'albergo



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^ Funivia per il Rothorn



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^ Dal Rothorn



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^ Dal Rothorn



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^ Riffelberg



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^ Funivia per il Piccolo Cervino



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^ Funivia per il Piccolo Cervino



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^ La Gobba di Rollin con la sciovia di rientro



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^ Il Cervino dal Klein-Matterhorn



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^ Scorcio sulla Ventina dall'ovovia



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^ Il Cervino da Riffelberg



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^ Sul trenino a cremagliera per il Gornergrat




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^ Il Cervino dal trenino



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^ Gl'immancabili asiatici



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^ Veduta dal Gornergrat



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^ Veduta dal Gornergrat



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^ Il Cervino dall'arrivo della seggiovia Hirli



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^ Sciovia Gandegg



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^ Alessio di Livorno, carvatore autodidatta di gran classe con cui ho fatto alcune belle discese



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^ Mercoledì mattina è giunta l'ora dell'agognata ascesa al Furggen. Questo è Stefano, guida alpina di grande esperienza, nel punto in cui mettiamo le pelli (quota 2790)


La salita procede tutto sommato abbastanza speditamente e senza intoppi fino a sotto l'uscita della vecchia galleria, dove inizia la parte più ripida. Qui ci togliamo gli sci, calziamo i ramponi e c'imbrachiamo. Fortunatamente Stefano mi aiuta in tutti questi passaggi, stanti la mia scarsa dimestichezza e anche la mia paura che una volta tolto uno sci questo mi parta per la tangente (sono senza ski-stopper e un errore può risultare fatale). Scavalchiamo infine la cornice con l'aiuto anche della piccozza e una volta su la stazione si presenta ormai vicinissima.






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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione



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^ L'interno della stazione




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^ L'interno della stazione



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^ Panorama dalla terrazza



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^ Panorama dalla terrazza



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^ Stefano sulla terrazza



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^ La roccia con l'uscita della galleria che dà sul vuoto (un salto di una ventina di metri, tanto è lo spessore del ghiacciaio andato perso)



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^ Sulla cornice è stata fissata una corda per agevolare la discesa



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^ Magnifiche discese sul firn



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^ La discesa standard del Furggen con la discesa del passaggino
 
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Grande! Ma quelle bottiglie sul tavolo? Stan li' dai tempi dell'abbandono o son state lasciate li' da qualche persona che ci ha bivaccato?
 
Kali, oh vate dell'archeologia sciatoria, sei semplicemente... inarrivabile!
Hai evitato di ricordarci che non è la prima volta che vai sulle tracce del mito Furggen: come mai?
Le bottiglie che hanno richiamato l'attenzione di pat credo siano la testimonianza di qualche abbuffata di altre spedizioni che hanno preceduto la tua, puoi confermarcelo?
Grazie, pressoché nella stessa epoca un altro ragazzino giocava con le linee degli impianti di risalita di Cervinia: ero io... e con il tuo reportage ora mi hai accompagnato di nuovo nella vecchia stazione di arrivo di una delle mitiche funivie della conca del Breuil, senz'altro quella più ardita e maggiormente rimpianta.
Ti ho votato solo con un 9, perchè le belle fotine che hai allegato non sono in alta risoluzione.
 
Bravo Kaliningrad, penso che quest'anno ci sarà la coda di utenti di skiforum sulla pista n.9, sia in salita che in discesa!!!
Vuoi mai che la Cervino riconsideri un impianto.....
Salendo con le pelli hai notato se rimangono tracce dell'inizio del passaggino?
Ciao e complimenti
gio72
 
grande bel report mitico il furggen, quelle bottiglie le avevo gia' viste in un post di qualche anno fa su un sito tedesco mi pare
 
Kaliningrad, se sei uno a cui (a quanto pare...) piace fare foto, ti prego, prima di tutto per la tua soddisfazione, cambia telefono.
O comprati una compatta, insomma, fai qualcosa.
Più che altro, perché se ci smeni del tempo per avere un ricordo, che questo sia decente.
Just my 2 cents...
 
Il nostro archaeologo ha colpito ancora!
Grandiosa la vecchia stazione, con le pulegge a doppio solco per via della doppia traente.
Ma dentro la stazione c'è pure una stufa a gas... è stata attrezzata come bivacco per caso? C'è perfino la targa informativa all'entrata! :shock:

PS: Quella che hai indicato come Hohtalli è la funivia del Rothorn (azzurra, che orrore :evil:).

***

EDIT:
Ho notato, guardando Gmaps, che si vedono delle tracce sul terreno nella zona a N della seggiovia Pancheron. Sai se è il vecchio percorso della pista 9?

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Mi scuso per la pessima qualità delle foto, scattate non già con un telefonino ma con una macchina fotografica piuttosto professionale (recente regalo di compleanno) alla quale non va assolutamente imputata alcuna colpa. L'unico responsabile sono io che non ho ancora imparato ad utilizzarla. L'abbacinante riverbero dei 3492 ha reso poi vano ogni tentativo di regolazione dell'apparecchio da parte dello scrivente. In realtà, però, e col senno di poi, questi avrebbe forse fatto meglio ad astenersi dal pubblicare una cronaca simile. Primo: l'anzidetta carente padronanza del mezzo fotografico. Secondo: la mancanza d'immagini - belle o brutte che fossero - in alcuni punti chiave (la cornice vista dal basso e dall'alto, la stazione a monte nell'istante di stupore in cui la si avvista non appena issatisi sulla cornice ..). Terzo: il confronto impietoso con le cronache che l'hanno preceduta, a cominciare dalla più volte citata. Quarto e ultimo: un vago sentore di banalizzazione dell'avventura. In effetti, malgrado alcuni momenti davvero grandiosi (come la struggente certezza di essere vicini al traguardo all'improvviso apparire della roccia con la galleria) la sensazione generale non è che sia quella di aver compiuto qualcosa di straordinario. Arrivati alla stazione superiore, abbiamo ad esempio preceduto di poco un terzetto proveniente dalla nuova ferrata dalla Furggsattel (vedi anche il réportage di gio72), insomma il trovarsi in un "posto perduto" del genere non è ormai più, ahimè, garanzia di solitario godimento .


Le bottiglie che hanno richiamato l'attenzione di pat credo siano la testimonianza di qualche abbuffata di altre spedizioni che hanno preceduto la tua, puoi confermarcelo?

Ricordo di averle viste anche nel réportage che ho citato. Difficile dire se risalgano all'epoca in cui la funivia era in esercizio o se siano state lasciate lì da successivi abbuffatori, fatto sta che la vecchia stazione è spesso usata come bivacco (sia invernale che estivo). Al suo interno si trova anche un cesto dei rifiuti e, se non ricordo male, nel predetto réportage si parlava anche di una bombola del gas piena e perfettamente utilizzabile. Prova che qualcuno organizza un minimo di manutenzione e pulizia.


Salendo con le pelli hai notato se rimangono tracce dell'inizio del passaggino?

Il passaggino purtroppo non è più percorribile dalla fine degli anni '60. Valanghe e frane prima, scioglimento del permafrost poi lo hanno reso impraticabile. Per ulteriori dettagli vedi qui

Quella che hai indicato come Hohtälli è la funivia del Rothorn

Grazie ste1258! Ho corretto.

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si vedono delle tracce sul terreno nella zona a N della seggiovia Pancheron. Sai se è il vecchio percorso della pista 9?

Assolutamente sì. Corrispondono.
 
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che fotocamera e che obiettivo hai usato kal?
cmq secondo me tutto è tranne che un brutto report o qualcosa di banalizzato,è sempre una bella avventura e il fatto che altri l'abbiano fatta non ne sminuisce assolutamente il valore...
bravo :D
 
Bellissimo report,
alcune domande:
1.siete risaliti e ridiscesi dal tracciato della vecchia pista, se si quale era?
2.La cornice in cima dovrebbe essere la parte più difficile cone avete affrontato il passaggio?
3.il famoso muro che da sul versante svizzero lo avete fatto, se si è facilmente percorribile?
4.la galleria è tutta distrutta o in pparte fattibile?
5.a un certo punto hai detto che guida vi ha imbracato con corda xche'?
6.che grado di difficolta' darestivalla salita/ discesa
7. Dalla ferrata del crinale avete visto arrivare qualche sci alpinista?
Grazie mille e
BUONA PASQUA!


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che fotocamera e che obiettivo hai usato?

Una Leica D-Lux .... uno degli errori fatti è l'avere inavvertitamente fatto girare la rondella dell'esposimetro sul massimo di sottoesposizione.

1.siete risaliti e ridiscesi dal tracciato della vecchia pista, se si quale era?

Quello segnato in rosso sul primo ski-tracks.

2.La cornice in cima dovrebbe essere la parte più difficile cone avete affrontato il passaggio?

Ramponi e piccozza, sci nello zaino.

3.il famoso muro che da sul versante svizzero lo avete fatto, se si è facilmente percorribile?

Non c'è nessun muro sul versante svizzero, solo un immenso baratro dal quale non si ritorna. Se intendi invece semplicemente il primo tratto dalla stazione alla cornice, l'abbiamo fatto tutto in dérapage.

4.la galleria è tutta distrutta o in pparte fattibile?

Nel réportage citato i tre ragazzi l'avevano percorsa quasi tutta. Io non mi ci avventurerei perché rischia di crollare da un momento all'altro.

5.a un certo punto hai detto che guida vi ha imbracato con corda xche'?

Secondo me non era necessario. L'ha fatto forse perché non era sicuro delle mie capacità.

6.che grado di difficolta' darestivalla salita/ discesa

Salita agevole, media difficoltà il superamento della cornice. Discesa non difficile (era ufficialmente una pista rossa).

7. Dalla ferrata del crinale avete visto arrivare qualche sci alpinista?

Sì, un terzetto, arrivati quasi in contemporanea.
 
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