Le Piccole Dolomiti e il Carega sono uno dei gruppi montani forse più trascurati e sottostimati delle Alpi. Io stesso faccio questo errore e soprattutto in inverno, ogni volta che le visito ne resto sorpreso, piacevolemente sorpreso. Oggi con il Garmont abbiamo fatto una gita strepitosa: salita per il ripido Giaròn della Scala (penso accento sulla o), poi roccette su panoramica cresta e discesa per Prà degli Angeli. Sport, cazzate e bel tempo
La gita è questa:
Come potete vedere è una gitarella completamente sci-alpinistica: mette assieme una salita con gli sci non del tutto banale (servono rampanti o da fare sci in spalla), dei passaggi su sentiero estivo nella cresta da attraversare e poi finalmente la meritata e godibile discesa.
Si parte dal Rifugio Campogrosso che, ahinoi, si raggiunge già in auto. La strada è già completamente sgombra: negli anni normali la aprono a fine aprile.
Si segue la stradina battuta verso Camposilvano e poco prima del ponte, mi pare il primo si inizia a salire verso il Giaròn della Scala che è sempre ben visibile.
La prima parte è fattibile senza difficoltà con gli sci ai piedi, la pendenza è sostenuta ma fattibile da tutti.
Da metà in su nonostante fossero le 11 circa (siamo partiti tardi apposta) la neve era ancora troppo dura e per proseguire servivano i rampant. Oppure sci in zaino e su dritti scalettando la neve che tutto sommato era compatta.
Mano a mano che si sale l'ambiente diventa sempre più selvaggio e affascinante. Anche la pendenza aumenta.
La parte alta, gli ultimi 100-200 m di dislivello dove il canalone si restringe sono davvero magici.
Guardate in alto: 4-5 camosci si sono divertiti a guardarci per una decina di minuti. Quando hanno deciso che non meritavamo più la loro attenzione ci hanno anche regalato una piccola scarica di neve e sassi. Sono in credito con loro di una polenta, un sasso ci ha schivato per poco.
Salendo l'ultimo tratto, temendo che la neve nel canale di sinistra (quello normale) fosse troppo cedevole mi sono tenuto sulla parte destra del canale infognandomi per dei simpatici canalini. Meglio non farlo con così poca neve si rischia di non riuscire a sbucare in alto e di dover fare roccette e traversi meno simpatici.
Nella foto si vede l'uscita dal canale con paretina. Poi con un traverso sono rientrato in vetta.
Rientrato sulla retta via raggiungo Andrea e finalmente è l'ora del panino panoramico.
Questa dovrebbe essere cima Lovaraste.
Vista la situazione decidiamo di attraversare la cresta e di scendere per Prà degli angeli.
Ultime roccette da scalare...
Traverso da passare.
Senza farsi distrarre dal panorama (non facile).
Ed infine discesa da fare con attenzione verso Prà degli Angeli. Attenzione anche ai camosci!
Sempre con calma, non c'è fretta.
E finalmente la DISCESA! Tanta fatica per guadagnarsi queste 4 curve.
Parte alta con neve deliziosa e sicura anche sulle linee più ripide.
Parte centrale ancora dura ma non ghiacciata e parte bassa ancora buona.
E poi birre in rifugio.
Che bellissima gita: salita molto bella, parte delle creste che regala quel pizzico di pepe che non fa mai male e discesa molto bella (purtroppo sempre troppo breve ma questo è fattor comune delle scialpinistiche ). Attenzione che penso non sia una gita da fare con neve poco assestate.
Penso che la neve possa durare per almeno altri 7-10 giorni ma se non arriva una botta di neve o se, peggio, dovesse piovere le condizioni peggioreranno in fretta.
Piccole Dolomiti: sempre una sorpresa!
La gita è questa:
Come potete vedere è una gitarella completamente sci-alpinistica: mette assieme una salita con gli sci non del tutto banale (servono rampanti o da fare sci in spalla), dei passaggi su sentiero estivo nella cresta da attraversare e poi finalmente la meritata e godibile discesa.
Si parte dal Rifugio Campogrosso che, ahinoi, si raggiunge già in auto. La strada è già completamente sgombra: negli anni normali la aprono a fine aprile.
Si segue la stradina battuta verso Camposilvano e poco prima del ponte, mi pare il primo si inizia a salire verso il Giaròn della Scala che è sempre ben visibile.
La prima parte è fattibile senza difficoltà con gli sci ai piedi, la pendenza è sostenuta ma fattibile da tutti.
Da metà in su nonostante fossero le 11 circa (siamo partiti tardi apposta) la neve era ancora troppo dura e per proseguire servivano i rampant. Oppure sci in zaino e su dritti scalettando la neve che tutto sommato era compatta.
Mano a mano che si sale l'ambiente diventa sempre più selvaggio e affascinante. Anche la pendenza aumenta.
La parte alta, gli ultimi 100-200 m di dislivello dove il canalone si restringe sono davvero magici.
Guardate in alto: 4-5 camosci si sono divertiti a guardarci per una decina di minuti. Quando hanno deciso che non meritavamo più la loro attenzione ci hanno anche regalato una piccola scarica di neve e sassi. Sono in credito con loro di una polenta, un sasso ci ha schivato per poco.
Salendo l'ultimo tratto, temendo che la neve nel canale di sinistra (quello normale) fosse troppo cedevole mi sono tenuto sulla parte destra del canale infognandomi per dei simpatici canalini. Meglio non farlo con così poca neve si rischia di non riuscire a sbucare in alto e di dover fare roccette e traversi meno simpatici.
Nella foto si vede l'uscita dal canale con paretina. Poi con un traverso sono rientrato in vetta.
Rientrato sulla retta via raggiungo Andrea e finalmente è l'ora del panino panoramico.
Questa dovrebbe essere cima Lovaraste.
Vista la situazione decidiamo di attraversare la cresta e di scendere per Prà degli angeli.
Ultime roccette da scalare...
Traverso da passare.
Senza farsi distrarre dal panorama (non facile).
Ed infine discesa da fare con attenzione verso Prà degli Angeli. Attenzione anche ai camosci!
Sempre con calma, non c'è fretta.
E finalmente la DISCESA! Tanta fatica per guadagnarsi queste 4 curve.
Parte alta con neve deliziosa e sicura anche sulle linee più ripide.
Parte centrale ancora dura ma non ghiacciata e parte bassa ancora buona.
E poi birre in rifugio.
Che bellissima gita: salita molto bella, parte delle creste che regala quel pizzico di pepe che non fa mai male e discesa molto bella (purtroppo sempre troppo breve ma questo è fattor comune delle scialpinistiche ). Attenzione che penso non sia una gita da fare con neve poco assestate.
Penso che la neve possa durare per almeno altri 7-10 giorni ma se non arriva una botta di neve o se, peggio, dovesse piovere le condizioni peggioreranno in fretta.
Piccole Dolomiti: sempre una sorpresa!