Rossignol Hero LT Ti ('15-'16) 176 cm

PM10

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43 anni, 173 cm, poco più di 70 kg, scarsa preparazione atletica. Scio fin da bambino, anche se ho visto ben pochi maestri e tra i 20 e i 40 anni avrò fatto in media un paio di uscite all’anno. Dalla scorsa stagione mi sono aggregato a uno sci club e ho aumentato il numero di uscite.
Non chiedetemi il livello: scendo da ogni pista ad andatura allegrotta e non sollevo troppa neve in curva, ma manco di tecnica e probabilmente anche di esercizio rispetto a chi può vantarsi di sciare bene.
La scorsa stagione ho affittato sci di vario tipo e ho fatto le ultime uscite con dei Salomon X-Race da 175 cm, con cui mi ero trovato bene.
Alla ricerca di sci simili, quest’estate ho trovato un’offerta interessante sui Rossignol Hero LT Ti con attacchi Axium 120, che ho acquistato nella misura di 176 cm.
Quest’anno tra impegni di lavoro e una lunga influenza, sono riuscito a “battezzare” gli sci nuovi solo sabato scorso.
Si trattava di un’uscita abbinata a corsi di sci per bambini, quindi frequentata per lo più da famiglie e necessariamente divisa in due: mattinata con qualche papà a cercare le piste meno battute dai principianti e pomeriggio con codazzo di marmocchi al seguito che ti chiedi come fanno i maestri a spupazzarsene una dozzina per volta per tutto il giorno.
Và da se che in queste condizioni, di andare forte non se parla, ma ci si può fare un’idea sulla versatilità e comodità dell’attrezzatura.
Temperature rigide, piste con un fondo duro coperto da uno strato di neve artificiale, un po’ ammucchiato a fine giornata.
Ma veniamo agli sci.
Facili, leggeri, fluidissimi in curva, senza reazioni particolari. Il primo pensiero è quello di aver scelto un modello troppo “turistico”: urge raggiungere la pista “olimpica” per chiarirsi le idee.
Sospiro di sollievo: gli sci rimangono facili e fluidi, ma non sono “mollaccioni”. Le lamine nuove offrono una presa fin troppo aggressiva sul duro e stabilità e precisione non vengono mai meno anche nei tratti più ripidi.
Il raggio di curva dichiarato è di 19m, ma lo sci si deforma facilmente ed è sempre agevole ridurre un po’ il raggio. L’impressione è che siano più orientati al medio raggio che ai curvoni più ampi, ma questo lo verificherò in futuro, se troverò piste un po’ più libere. Comunque LT stà per “Long Turn” e di sicuro non sono sci da speciale, quindi se uno vuole rimbalzare tra un’inversione e l’altra è meglio se si orienta su prodotti diversi.
Per il poco che ho visto, ad aumentare l’andatura non si scompongono, ma anche qui i giudizi sono rimandati a qualche prossima occasione.
In compenso posso dire che ad andatura turistica sono perfetti e infondono una gran sicurezza: ci si sente subito “a casa” con la sensazione di avere tutto sotto controllo. Ovviamente il meglio lo danno caricando un po’ le punte, ma perdonano facilmente eventuali arretramenti (probabilmente anche troppo, per qualcuno, ma in ottica “gran turismo” ci stà bene).
Altro gran merito è che non stancano le gambe. Sarà perché invogliano a sciare fluidi e rotondi, perché non pesano troppo o per la sicurezza che offrono, comunque sono sci da usare tutto il giorno anche per chi è ben lontano dall’essere atletico.
Al pomeriggio mi ritrovo ad aprire un “serpentone” di quattro ragazzini alle prime armi e con sorpresa mi accorgo che gli sci funzionano bene anche alle velocità più basse. Giusto le spatole sono un po’ larghe e c’è il rischio di toccarle accennando lo spazzaneve: questione di prendere le misure o magari di riadeguarsi ad una tecnica dimenticata.
Intendiamoci, si sente che non sono attrezzi da principiante, tuttavia la loro duttilità è tale da cavarsela in ogni situazione.
In coda alla seggiovia, noto un paio di maestri con gli stessi sci ai piedi: ulteriore elemento a conferma della duttilità e comodità degli sci.
A fine giornata due certezze.
La prima è che mi ritrovo con degli ottimi sci da “gran turismo”.
La seconda è che avrei potuto azzardare una misura più lunga, perché complice un poco di rocker, sembra di sciare con sci più corti di quel che sono.
Rimane la curiosità di provarli ad andature più sostenute, con il timore che manchino un po’ di cattiveria.
Magari domenica prossima…
 
Detto fatto.
Cambiato meta e compagnia.
Gli sci continuano ad essere facili e fluidi anche ad andature piuttosto allegre.
Il rocker facilita molto l’ingresso in curva. Sulle prime la totale assenza di resistenza può dare l’idea di una certa mancanza di precisione, invece no: le punte sono proprio dove volevo metterle, anche se quasi non me ne accorgevo.
Messi sulle lamine, mordono la neve e regalano raggi precisi, tuttavia rimangono morbidi sotto i piedi, docili ad ogni correzione e pronti a deformarsi anche senza avere quadricipiti da discesista.
Azzeccatissima, per miei gusti, anche la fase di svincolo, soprattutto per l’impiego in campo libero: non proprio fulminea ma estremamente naturale, senza reazioni elastiche da gestire.
In pratica una conferma di quanto avvertito ad andatura turistica.
Nella notte aveva nevicato un poco e nel corso della giornata la neve fresca tendeva ad accumularsi facendo emergere zone dure alternate ad altre assai morbide. Mi ha stupito la capacità degli sci di macinare ogni tipo di fondo, evidente più in velocità che ad andatura ridotta.
Non mi sono messo a tirare a curvoni a 90 km/h, ma di problemi di sbacchettamenti proprio non ne ho avuto sentore.
Comunque, andando allegrotti, emerge in modo chiaro la predilezione per le curve più ampie, fermo restando la possibilità di arrivare al medio raggio senza troppa fatica.
Sono arrivato a fine giornata senza problemi di gambe (vedremo domattina…).
Un solo problema. Sciavo con un ragazzo che aveva un paio di M18, un po’ più strutturati e senza rocker: probabilmente io non ho la tecnica né il fisico per sfruttarli a dovere, ma un po’ di curiosità mi è venuta.
 
Detto fatto.
Cambiato meta e compagnia.
Gli sci continuano ad essere facili e fluidi anche ad andature piuttosto allegre.
Il rocker facilita molto l’ingresso in curva. Sulle prime la totale assenza di resistenza può dare l’idea di una certa mancanza di precisione, invece no: le punte sono proprio dove volevo metterle, anche se quasi non me ne accorgevo.
Messi sulle lamine, mordono la neve e regalano raggi precisi, tuttavia rimangono morbidi sotto i piedi, docili ad ogni correzione e pronti a deformarsi anche senza avere quadricipiti da discesista.
Azzeccatissima, per miei gusti, anche la fase di svincolo, soprattutto per l’impiego in campo libero: non proprio fulminea ma estremamente naturale, senza reazioni elastiche da gestire.
In pratica una conferma di quanto avvertito ad andatura turistica.
Nella notte aveva nevicato un poco e nel corso della giornata la neve fresca tendeva ad accumularsi facendo emergere zone dure alternate ad altre assai morbide. Mi ha stupito la capacità degli sci di macinare ogni tipo di fondo, evidente più in velocità che ad andatura ridotta.
Non mi sono messo a tirare a curvoni a 90 km/h, ma di problemi di sbacchettamenti proprio non ne ho avuto sentore.
Comunque, andando allegrotti, emerge in modo chiaro la predilezione per le curve più ampie, fermo restando la possibilità di arrivare al medio raggio senza troppa fatica.
Sono arrivato a fine giornata senza problemi di gambe (vedremo domattina…).
Un solo problema. Sciavo con un ragazzo che aveva un paio di M18, un po’ più strutturati e senza rocker: probabilmente io non ho la tecnica né il fisico per sfruttarli a dovere, ma un po’ di curiosità mi è venuta.

M18 vanno molto meglio sul duro o ghiaccio, Lt va sicuramente meglio su nevi farinose o molli. M18 affatica di piu' durante la giornata rispetto a LT specialmente se non scii tanti giorni all'anno.
ciao
 
Serre Chevalier (Monetier)è già il paradiso delle gobbe e delle piste poco battute (o segnalate ma non battute per niente: Brut de Neige, le chiamano). Un posto dove c’è l’Arva Park per insegnare ai giovani l’uso di questo strumento.
Nevicata in mattinata: 30-40 cm senza l’ombra di un gatto al lavoro.
Non che intenda consigliare gli LT Ti al posto dei fattoni, tuttavia sono rimasto impressionato dalla capacità di questi Rossignol di adattarsi anche a condizioni limite. Sarà l’aria di casa?
Fatto sta che affondano poco, seguono bene la forma del terreno e non distruggono le gambe quando la consistenza del fondo cambia all’improvviso.
Niente brut de neige. Attrezzatura a parte, sciavo con famigliole con prole al seguito e quando abbiamo provato a salire al Col de la Cucumelle è arrivata una tempesta di vento improvvisa a bloccare gli impianti e costringerci a riparare i bambini (e anche noi) nel gabbiotto del punto di soccorso e poi caricarli su un paio di motoslitte per toglierci dalla cresta (quando si sono fermate le seggiovie, sono prontamente arrivati due soccorritori motorizzati con tre maestri di sci locali a indirizare la gente dal versante giusto, giacchè si tratta di un passaggio obbligato che divide Le Monetier dal resto del comprensorio, ovveroVilleneuve, Chantemerle e Briancon).
Tornati a valle, lascio le famigliole a riprendersi dall’avventura e mi aggrego ad un gruppo di giovanotti al confine della maggiore età per esplorare una serie di piste rosse per lo più circondate da boschi, per non rischiare nuove sorprese con il vento e garantirmi un agevole ritorno al pullman in tempi utili (non che avessimo grandi alternative, dal momento che il Col de la Cucumelle è rimasto inaccessibile).
Purtroppo il gruppo era estremamente eterogeneo in quanto a tecnica e da buon nonnetto, sono spesso rimasto in coda a raccattare sci e spolverare neve dalle maschere di chi aveva un brutto rapporto con la neve morbida.
Giusto a fine giornata, salutata anche questa squadra, ho trovato il compagno adatto per un paio di discese più veloci e senza intoppi.
Tornando agli sci, ho avuto un ulteriore conferma del fatto che danno il meglio sciando in scioltezza ma senza rallentare troppo. Non che andare piano sia difficile, ma si sente che non sono fatti per quello. Prendendo un minimo di velocità sembrano galleggiare meglio e iniziano a macinare le cunette di neve morbida senza accennare a piantarsi e senza scaricare sulle ginocchia sussulti improvvisi, anche l’ombra o qualche nube rendeva difficile individuare gli ostacoli.
Alla fine mi sono divertito e sono sempre più convinto dalla poliedricità dei miei sci.
Anche se la prossima volta conto di tornare sul suolo patrio, su piste lisce come biliardi e ben battute. Altrimenti mi sarei iscritto al corso di fuoripista della domenica e mi sarei comprato, se non proprio dei fattoni, almeno un paio di allmountain cicciotti.

Ora penso che aggiornerò il tread con minore frequenza, avendo provato gli sci in condizioni così diverse.
Ma mai dire mai...
 
Sceondo me i Rossignol sono sempre i piu' bilanciati.
Sono l'equivalente di Honda in campo motociclistico.

Non saranno i piu' reattivi, no saranno i piu' cattivi, ma come equilibrio tra facilita' d'uso e performance non si battono.

In particolare tra i race carve l'HERO LT secondo me e' uno dei migliori se non il migliore.
176cm e' la misura giusta per te, volendo salire di livello dovresti orientarti verso i master, ma con quella misura vedrai che ci fai tutto.
 

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Vero Hero Lt 176 è uno sci veramente centrato puoi solo sciare bene, permette tutto, dai fondi duri alla neve smossa. E' ottimo per imparare il corto raggio in quanto è uno sci dinamico che svincola bene, su nevi naturali farinose da il meglio di se, sul ghiaccio tiene bene, e sulle gobbe per essere un race carve è top HIHIHI
 
Confermo.
Torno adesso da Bardonecchia con la stessa compagnia della prima prova. Alberi innevati e piste ben battute, con qualche centimetro di farina a coprire un fondo compatto e uniforme.
Rispolverando reminiscenze vecchie di almeno un quarto di secolo, vengono fuori serpentine scodinzolanti che viene voglia di comprarsi un piumino Moncler.
Mattinata con luce un pò piatta e ancora nessun problema sulle improvvise irregolarità del fondo: dove non macinano, gli sci copiano bene e le gambe ringraziano.
Nel pomeriggio c'ho pure portato a spasso 4 gagnetti a fare bordo pista e saltini (ulteriori reminiscenze di gioventù e un pò di fiducia acquisita dopo l'ultima uscita in terra francese). Non vanno male, perchè sono lunghi e morbidi quanto basta.
La neve caduta fino alle prime ore del mattino si prestava a simili divagazioni, che comunque rappresentavano l'unica possibile alternativa all'adattarsi allo spazzauovo dei pargoli altrui (attenderli giusto alla seggiovia pare brutto).
Questi Rossignol riescono a fare un po' di tutto, ma rimangono comunque Race Carve con centro da 68 e 19m di raggio, quindi non vorrei indurre nessun patito della powder a dare indietro i suoi sci cicciotti o ciccioni per comprarsi questi.
Seguiranno aggiornamenti su KL, salto dal trampolino, biathlon e sci nautico...
 
io li ho entrambi
l'Hero LT 176 è veramente un gran bello sci, ideale da usare il sabato e la domenica o anche infrasettimana a patto che però la neve non sia dura o ghiacciata, xchè li allora subentra il Master M21 (nel mio caso), che ha un'altra struttura e un altro tipo di tenuta !!
Comunque bellissimi entrambi
Il 1° meno stancante ovviamente, il Master uno sci che x me non ha difetti

prox step nel mio caso sarà provare l' M23 !!
 
...a patto che però la neve non sia dura o ghiacciata

:shock:pensavo che anche sul duro e ghiacciato questo sci tenesse meglio, essendo un 100% pista ... Io l'ho provato quest'anno ma su piste con neve compatta e mi ha dato delle ottime sensazioni, tanto che sarà il mio prossimo regalo di compleanno.:CICCIO

...non è che magari con una lamina più chiusa (ed esempio 87 gradi) la cosa migliorerebbe?...
 
:shock:pensavo che anche sul duro e ghiacciato questo sci tenesse meglio, essendo un 100% pista ...

credo che si debba sempre fare un po' la tara a certe affermazioni, perché spesso sono relative al tipo e livello di sciata di chi le fa...

lt-ti è un ottimo race carve con una struttura molto equilibrata e si comporta benissimo anche su terreni molto duri... tuttavia, se uno è abituato a tirare piegoni a 80 km/h con sci di un certo tipo, allora può essere che lt-ti dia sensazioni di minor stabilità e tenuta (soprattutto i modelli degli ultimi due anni che non hanno la piastra gara)... però non è che "non tiene", tiene sì ma un po' meno di un master o un fis...
 
Sul ghiaccio, con uno sci rigido è più facile incidere con le lamine in maniera uniforme; con uno sci morbido che si deforma facilmente entra in gioco un equilibrio più instabile di forze elastiche. Questo a prescindere dalla preparazione delle lamine.
Rispetto ai "classici" gs negozio oppure ai Master, questi Elite LT Ti sono piuttosto morbidi. E' una caratteristica che ha tanti risvolti positivi, ma se per caso ti trovi a fare una gara su un muro gelato, avere sci più rigidi è meglio.
Ad andature normali, la differenza è meno sensibile, perchè parlamo in ogni caso di sci stretti e dalle quote simili.
Per il poco ghiaccio che ho visto fin'ora (giusto un muretto un pò lucido sabato scorso), il setting "di fabbrica" và benone e avrei timore a cambiarlo che poi gli sci possano diventare troppo aggressivi su nevi più morbide. Comunque cambiare l'angolazione delle lamine mi pare una decisione da meditare dopo alcune prove "sul campo", anche in base alle condizioni che si incontrano abitualmente.
Ciò detto, i Master li hanno fatti apposta per chi vuole andare ancora più forte sul ghiaccio.
 
Li ho noleggiati questo we nella misura 176, davvero divertenti!
All’ inizio ho sciato con un gruppo misto a velocità medio basse e non mi avevano entusiasmato ma appena li ho fatti correre un po’ ho capito le potenzialità di questi sci. Non sono il massimo del comfort perché il fondo te lo fanno sentire tutto (nel bene e nel male) ma danno una grande sicurezza in velocità e invogliano a tirare dei bei curvoni in conduzione. Rispetto ai Völkl RC sono meno comodi e meno facili alle basse velocità ma più stabili e “piantati” quando si corre.
Peccato solo la grafica davvero brutta a mio avviso...
 
La prossima stagione cambieranno i colori, con un abbinamento rosso/arancio e nero che ha già fatto capolino sugli HP e che mi ricorda un po' le grafiche Volkl (e in misura minore Atomic e Blizzard): preferivo il bianco-rosso attuale.
 
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