[TREKKING] Lo Sch(i)enon del Latemar - Val di Fassa (TN)

cappello di paglia

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Lunedì pomeriggio del 22 agosto 2016 dopo pranzo mi sale un desiderio impellente: ho voglia di un'esperienza un po' fuori dal quotidiano, ho voglia di fare un percorso wild fuori dai soliti schemi, ho voglia di conquistare una cima.....apro la finestra e lo vedo....mi chiama, mi guarda, mi invita....la sua croce riflette e ebrilluccica la luce del sole.... ho deciso, voglio conquistare la vetta de Latemar. :premiato:

Mia sorella il pomeriggio va in maneggio a Carezza, (ottimo così mi faccio accompagnare!), mi faccio lasciare al passo di Costalunga e inizio il mio giro per la croce dello Schenon (2791m), il punto più alto del Latemar.
Molti di voi avranno presente le guglie del Latemar viste dal lago di Carezze, questi paretoni e pinnacoli verticali che spuntano come una grande muraglia....a guardar bene a sinistra della forcella grande del Latemar si vede sul pinnacolo la croce....quella è la mia destinazione. Ma come ci si arriva???? La si prende larga salendo da dietro, per lo schienone del Latemar appunto :ciapet:



Mappa del giro percorso in senso orario
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In particolare dal passo di Costalunga prendo il sentiero 517 + 517B fino alla Forcella Piccola del Latemar da dove parte proseguo per il sentiero 18 classificato difficile che attraversando in costa le ripidi pendici dal versante E raggiunge la cima. Per il ritorno si compie a ritroso la via dell'andata fino alla Forcella Piccola del Latemar da dove ho svalicato il confine altoatesino (seguendo il 18) scendendo per il ghiaione fino a prato Latemar e quindi il 17 per ritornare al Costalunga.

La salita fino alla Forcella Piccola di Latemar è tranquilla, c'è il bivio a malga Vallace. Bellissimi i panorami sulle Dolomiti di Fassa, Pale e Lagorai, in particolare la Roda di Vael che ti si spara davanti! Molto belli anche i crozzi del Latemar, si vedono cose che da lontano non si percepiscono minimamente
:evvvvai:

Passo di Costalunga e Roda di Vael
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Val Peniola e Sass da Ciamp (giro che farò il giorno dopo)
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Salita verso la Forcella Piccola del Latemar
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Guardandosi indietro Marmolada e Vallaccia
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I dirupi di cima Pope
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Guglie sotto cima Pope
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Sguardo indietro sul sentiero e la val di Fassa
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Belli questi pinnacoli di pietra
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Cima Pope, Roda di Vael, Larsec, Sassolungo
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Sali e risali arrivo alla sella del Gronton, propaggine nord orientale del Latemar. Non ci sono indicazioni ma si vede la traccia del sentiero che circumnavigando da sud (destra nelle foto) il Gronton arriva alla forcella del Toac dove salirò il giorno successivo (non attraverso questo sentiero ma dalla val Peniola) ;)

Mini panoramica sulla val di Fassa presso la sella del Gronton
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Eccolo il Gronton, con dietro Cima Bocche, Pale , Viezzena e Lagorai
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Manca poco alla forcella devo solo scalare l'ultimo ghiaione...ma....ma...ma che sono quelle cose fisse lì? persone che mi guardano? e perchè i corvi gli girano attorno? a ma sono ometti!! figo, danno un tocco di gotico a questo posto già mistico e monumentale! :YIGO

Ometti
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Il panorama dalla forcella è fantastico! Senza andare in cima al Latemar già da qui si potrebbe essere soddisfatti: Sciliar Catinaccio, Sassolungo, Sella, Marmolada, Vallaccia, Civetta, Pale, Lagorai e poi verso l'inifinito west dal Cevedale a Palla Bianca. Con giornata limpida è l'apoteosi! :YYY

Le ali della libertà
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Panoramica dalla Forcella
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L'affusolata cresta che scende a cima Pope. Dietro Catinaccio, Sassolungo, Sella
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Verso Moena e la val San Pellegrino: Gronton con dietro Civetta, catena cima Bocche, Viezzena, Pale, Colbriccon
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Viezzena, Pale, Lagorai. In basso fra la cresta bianca e la cima nera c'è la forcella del Toac
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Regno di Re Laurino e val di Fassa
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Panoramica sulla val Toac...il prato in fondo è Predazzo
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Starei qui ore perchè si vede il mondo ma non sono neanche a metà...adesso viene il bello :YIGO Devo prendere il sentiero 18 che alcuni considerano EE difficile, altri sentiero alpinistico facile....sono molto curioso! Col senno di poi posso fare alcune considerazioni. Il sentiero è fattibile senza TROPPI problemi a patto di mantenere sempre alto il LIVELLO DI CONCENTRAZIONE. :OOO
Il percorso sale normale nella parte iniziale e finale mentre è parecchio esposto nella tratta centrale, vi sono due punti dove hanno piazzato dei cordini per aiutarsi e altri due punti dove ci sono staffe per facilitare la salita (o discesa); tuttavia ci sono almeno altri 3 punti ostici "liberi" dove in contesti più turistici e più affollati le assicurazioni sarebbero state doverose. :PAAU Qui siamo su un sentiero secondario, fuori dalla massa e quindi va benone così, solo bisogna esserne consapevoli, mettere bene i piedi e ad avere passo sicuro. La roccia è abbastanza buona, gli appoggi si fanno abbastanza bene anche se non è da escludere la possibilità che la roccia dell'appiglio salti, qualche sassarola è caduta mentre salivo
:aaahhh:
Ci sono diversi passaggi da fare aiutandosi con le mani, direi di primo e secondo grado.
La cosa positiva è che hanno rifatto di recente la segnaletica quindi sia i segni per terra che gli ometti aiutano a seguire la direzione dove senò sarebbe molto facile sbagliare traccia.

Poi o...io l'ho vissuto come un percorso wild ed emozionante perchè non sono molto abituato a sentieri del genere, la difficoltà è poi relativa...magari per voi è un sentiero normale di montagna! Io lo ho trovato molto bello, divertente, impegnativo più a livello di concentrazione che di passaggi tecnici veri e propri....se scivoli finisci di sotto quindi bisogna sempre stare attenti! :toxic:

Segnaletica alla Forcella Piccola del Latemar
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Salita allo Schenon (la cima in fondo) all'inizio della tratta centrale
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Voltandosi indietro su un passaggio esposto
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Valletta scoscesa che degrada in Valsorda
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Salita allo Schenon
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Passaggio "geologico"
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Busa de l'ors (?)
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Tratto attrezzato
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A sinistra si intravvede il sentiero 18. Dietro Viezzena con la val Pozil e monte Mulat. Le cime sullo sfondo le conoscete...
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Un'altra dei canaloni che precipitano in Valsorda
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Sguardo indietro sul 18
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Shadow selfie
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Gli ometti segnano la via
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Si sale per sto canalino e poi si traversa a sinistra
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Parte alta del canalino
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Forcelletta sopra il canalino: looking west
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Forcelletta sopra il canalino: Looking east
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Passaggio trasversale in uscita dal canalino
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Si prosegue per sta scarpata qua
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Staffa in aiuto. Segnaletica come vedete nuova e ben presente
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Bellazzo il colpo d'occhio in giù!
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Utile qui il cordino
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Le architetture gotiche del Latemar
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Dietro il cupolone Cima d'Asta, a sinistra cima Cece e a destra spunta il rifugio Torre di Pisa
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La fine del tratto impegnativo termina con una sella fra il Cornon (il crozzo alla cui sponda orientale passa il sentiero) e la cima del Latemar (lo Schenon). La vista è da paura! Ti sporgi un po' e sotto quasi 1000 metri in giù si vede la selva di Carezza e il Labirinto del Latemar che ho percorso in lungo e in largo questa estate...si riescono a distinguere anche alcune strade forestali e sentieri. Voglia di vertigine.... :ad:
Dalla sella manca l'ultima salita alla cima del Latemar....il percorso si fa meno esposto, il pendio più spiattellato e via...la cima è vicina!

La sella fra Cornon e Schenon
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Almeno una foto panoramica su Carezza devo metterla...
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E alla fine della salita per le pietraie dello Schenon......OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO.......:MUCCA

Si arriva in cima al Latemar!
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Ve lo devo dire che il panorama è esagerato???? serve???? Estensione visiva totale....le foto non rendono giustizia ma soprattutto il massiccio del Latemar davanti è spaziale. Il Campanil poi.... :skiamo:

Il Campanil del Latemar è PAZZESCO!
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Talmente imponente che mi ci vogliono due foto per coprirlo tutto. Nella forcella di Latemar Grande si vede (non in foto) il bivacco Rigatti. Si intravvede anche la ferrata del Campanil
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La croce è sullo spigolo che dà su Carezza ma questa è la vera cima del Latemar
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Il piz dei Mus, Feudo e i Lastè del Latemar. Dietro Lagorai
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Mini panoramica per prendere tutto il Latemar compresa la spada laser
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Fra la val di Fiemme e la val di Fassa
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Predazzo e Lagorai
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Latemar
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Dopo aver duecento foto è tempo di ritornare indietro sui proprio passi fino alla forcella Piccola del Latemar (Klein Latemarsharte in tedesco). Come già detto anche se il giro ora si conosce mantenere sempre vigile la concentrazione anche perchè se capita un imprevisto chi vi viene a pescare? quassù non passa nessuno, ho incrociato giusto un altro fulminato come me :pAZ che da stamattina stava facendo la traversata del Latemar dal rifugio Torre di Pisa HIHIHI

Discesa verso la sella. Il sentiero passa in costa alle pendici del Cornon (in foto a destra)
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Passaggi a ritroso del sentiero 18
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Tornati alla forcella Piccola del Latemar invece che scendere a destra per il sentiero (trentino) fatto prima giro a sinistra oltre il confine provinciale per scendere il ripido ghiaione che porta a prato Latemar e quindi al passo Costalunga. Rispetto all'andata questo sentiero (il 18 sempre) è molto più ripido e ci sono alcuni passaggi dove bisogna usare le mani...anche qui bisogna stare un filo accorti ma il sentiero è tenuto benissimo e chiarissimo....rispetto al tratto centrale della salita al Latemar sembra una passeggiata HIHIHI

Discesa dalla Forcella Piccola del Latemar
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Forcella del Latemar da sotto
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Terminata la discesa si arriva a una segnaletic: si gira a destra per il Prato Latemar da dove il Latemar si presenta in tutta la sua imponenza e poi attraverso la stradine della pista laterale Prà dei Tori si ritorna al passo Costalunga :ciaociao:

Segnaletica alla fine della discesa
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Il Latemar, La punta a destra è lo Schenon
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Latemar, al centro la Forcella Piccola
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Latemar, panoramica
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Per finire una foto ormai serale della seggiovia Prà dei Tori al Costalunga
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RIASSUMENDO

Il Latemar è una delle ultime vette dolomitiche verso est oltre il quale c'è un vuoto di colli e montagnette fino alle Alpi di confine e all'Orltes Cevedale. Un po' come le passeggiate sul Catinaccio lato Carezza (tipo Paolina, Coronelle, Vajolon) il panorama verso ovest è pressochè limitless. :bav:
In più il Latemar ha il vantaggio di essere un posto poco frequentato soprattutto in questa sua parte; la maggior parte delle persone bazzica alle sue pendici (Carezza, Labirinto, Pampeago, Obereggen) al massimo vanno al rifugio Torre di Pisa ma ben pochi esplorano la Forcella Piccola e salgono sulla sua cima. Vedere il "resto" del Latemar dalla cima dello Schenon è qualcosa di emozionante! Soprattutto il Campanil ha una architettura gotica e fighissima :YY

Come già detto in precedenza la salita al Latemar dalla forcella Piccola non è proprio banale, ci sono passaggi esposti dove bisogna aiutarsi con le mani e solo alcuni passaggi sono attrezzati con cordino e staffe: necessario piede fermo, sicuro, concentrazione e assenza di vertigini. In compenso il sentiero 18, sempre segnalato da segnavia rifatti di recente, si snoda in uno scenario wild fantastico dove l'assenza di persone ti mette di a cospetto diretto della montagna :HIP

Potrebbe essere interessante (ma richiede una giornata ed eventualmente l'utilizzo dei mezzi pubblici) fare l'intera traversata del Latemar compresa dall'arrivo degli impianti di Predazzo, rifugio Torre di Pisa, Schenon, Forcella Piccola, scendere a destra alla Sella del Gonton direzione Toac quindi giù in Valsorda fino a Forno e poi ciclabile defaticante (o bus) fino alla partenza degli impianti. L'unica persona incrociata lungo l'itinerario che veniva dal rif Torre di Pisa mi diceva che il pezzo peggiore è la salita dal bivacco Rigatti allo Schenon
Io l'idea ve l'ho buttata lì.... :TTTT

La salita trentina alla Forcella Piccola (sentiero 517/517B) è tranquilla e mai impegnativa, mentre la discesa dalla parte altoatesina (sentiero 18) è bella erta e in alcuni passaggi necessario aiutarsi con le manine. Credo che il verso ideale e più comodo sia quello fatto da me, salita trentina :)Y), discesa altoatesina :)WAR).
Evviva i campanilismi! :rotlf:

Il giro è lungo 10 km, copre 1100 metri di dislivello e per completarlo ho impiegato circa 4.30/5 ore. Presenza d'acqua a malga Vallace per il resto zero.

Alla prossima! :MUCCA
 
Ultima modifica:
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Bellissime foto Cappello!!!! La traversata del Latemar l'ho fatta tantissimi anni fa, ma non so per quale motivo è una delle poche gite di cui praticamente non ho ricordi! Mi hai fatto venire in mene che mi ero ripromesso di tornarci a breve..:think:
 
gran giro e bellissime foto

solo una curiosità, facendo tutte queste foto dettagliate riesci a goderti appieno la gita oppure sei un pò condizionato?

lo chiedo perchè io non riuscirei mai a fare entrambe le cose, così preferisco godermi la gita a scapito delle foto :HIP
 
:clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap:
Bellissime foto Cappello!!!! La traversata del Latemar l'ho fatta tantissimi anni fa, ma non so per quale motivo è una delle poche gite di cui praticamente non ho ricordi! Mi hai fatto venire in mene che mi ero ripromesso di tornarci a breve..:think:

gran giro e bellissime foto
Grazie! :)

solo una curiosità, facendo tutte queste foto dettagliate riesci a goderti appieno la gita oppure sei un pò condizionato?

lo chiedo perchè io non riuscirei mai a fare entrambe le cose, così preferisco godermi la gita a scapito delle foto :HIP
La domanda è molto intelligente si potrebbe aprire un'intera discussione su questo!
Io ho la sindrome del "cinese" quando vado in giro faccio sempre centinaia di foto, quelle che ho pubblicato non sono neanche un quinto :D Il mio problema è che voglio portarmi i ricordi con me....riguardando a casa le foto voglio avere la sensazione di rivivere il giro nei dettagli. Poi spesso faccio 2/3 foto dello stesso soggetto così "almeno una vien fuori bene" (salvo poi non avere il coraggio di cancellare i doppioni :mann:)
Però è anche vero quello che dici ovvero che la (troppa) smania di fotografare potrebbe portar via quella serenità per godersi ancora di più il giro. Io di solito spingo nei pezzi brutti e poco panoramici (tipo boschi) per poi avere più tempo nei punti panoramici e prendermela con più calma....credo che il giusto compromesso sia fare foto senza essere schiavo della macchinetta. Per il momento credo di essere in questa situazione di equilibrio, non mi sento ancora malato da click della fotocamera e non sento di farmi mancare niente o avere ansie prestazionali quando cammino :D
 
Complimenti, non pensavo fosse così "facile" raggiungere la vetta del Latemar.
Bravo!
Grazie!
In effetti sì, è facile nel senso che si passa da dietro senza bisogno di arrampicarsi, corde, attrezzatura ecc. Alla portata di chiunque non soffra di vertigini e abbia passo saldo. Altrimenti col cavolo che ci sarei salito! HIHIHI

Comunque mi ero informato prima, non sono andato allo sbaraglio, sapevo che non doveva essere troppo complicato raggiungere la croce e inoltre avevo messo in preventivo la possibilità di ritirarmi e tornare indietro se "qualche passaggio di I e II grado" si fosse rivelato più ostico del previsto.

PS: cmq alla famiglia non ho fatto vedere le foto e non sanno come è il sentiero per salir su senò mi chiuderebbero in casa e butterebbero via la chiave :TTTT
 
Un altro bel giro da fare...metto in elenco!!

GRAZIE!! :clap:
 
Detto Latemar, detto tutto :CC
Bellissimo questo giro "dall' altro lato", e soprattutto panorami grandiosi!

PS ma quella pecora nera? sola soletta?

PPS
sale un desiderio impellente
[...]
un'esperienza un po' fuori dal quotidiano
[...]
wild fuori dai soliti schemi
[...]
mi guarda, mi invita....
Con questo inizio, pensavo ad una nuova dimensione di esperienza sadomaso/sessuale :rotlf: :rotlf: :rotlf:
 
Detto Latemar, detto tutto :CC
Bellissimo questo giro "dall' altro lato", e soprattutto panorami grandiosi!

PS ma quella pecora nera? sola soletta?
In realtà non era sola....sulla Forcella Piccola di Latemar c'era un gregge incontrato già all'andata, un gruppetto si era spinto fin qua

PPS

Con questo inizio, pensavo ad una nuova dimensione di esperienza sadomaso/sessuale :rotlf: :rotlf: :rotlf:
Come mai hai pensato proprio a questo? :TTTT
 
Ah dimenticavo, a proposito della questione foto sollevata da avril, le hai risposto allo stesso modo che avrei risposto io, uguale spiccicato
 
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