botto
I ♥ Pelmo
Da qualche anno ho scelto la formula bici+trekking per salire qualche cima i cui ritorni alla base (per sviluppo del percorso e dislivello complessivo) risulterebbero troppo faticosi.
Verò è che la presa di quota in bici è spesso più faticosa del guadagno di quota a piedi, ma …. Vuoi mettere il rientro?
Con questa formula negli scorsi anni ho fatto la Croda del Becco (bici al Rifugio Biella), il Picco di Vallandro (bici a Pratopiazza) e la Rocchetta di Prendera (bici al rifugio Palmieri).
Quest’anno la scelta è caduta sul Col Bechei che dal lato Cortina risulta molto lunga come escursione (sia salendo dal Lago di Limo, dove la jeep potrebbe portare al massimo al confine parco, sia salendo da S.Uberto con sentiero 418). Lunga sia come dislivello che come sviluppo. Quel che mi ammazza nelle gite sono i rientri: avere la bici alla base non ha prezzo.
La risalita della Val di Fanes da Pian de Loa in realtà non è per nulla divertente ed è molto faticosa. Sia per le pendenze, sia – soprattutto dal confine con AA in poi – per il fondo. Tanto infame da rendere per nulla divertente ed anche pericolosa (salvo andare molto piano) la discesa in quel tratto.
La bici l’ho lasciata alla Ucia de Granfanes, anche se il sentiero inizia al Lago di Limo. Non avevo voglia di fare quei due brutti tornanti che portano al lago e tutto sommato ero più tranquillo a lasciarla al rifugio.
La salita al Col Bechei è molto bella: sia per i panorami che per l’ambiente che per la sua semplicità (e la ripidezza mai eccessiva). Ma soprattutto è molto solitaria. Il 24 agosto in una giornata bellissima ho incontrato 2 gruppi da due che scendevano e basta.
E’ quasi incredibile che una cima così bella e panoramica (e semplice, soprattutto per chi accede da San Vigilio utilizzando l’aiutino della navetta fino a Rifugio Fanes) sia così poco frequentata.
La vista del Lago di Limo è sempre bella e malgrado il livello sia visibilmente abbassato, i colori rimangono quelli.
La salita è comoda, ben tracciata all’inizio e poi per un vallone erboso davvero idilliaco e solitario, mentre sarà un più ripida la cresta di salita che già si vede nella foto
Fino alla Forcella di Col Bechei (mt. 2590) che per la sua bellezza meriterebbe una sosta. Da lì sulla sinistra per evidentissime tracce parte la via normale.
Da lì in poi la salita, dopo un primo tratto erboso, si fa più ostica perché in gran parte su sfasciumi. Anche alcune roccette molto semplici (neanche da appoggiare le mani, se si vuole), che hanno il pregio di agevolare un po’ la salita. Mai troppo ripido, comunque.
La vista dalla cima è impagabile a 360°, come è impagabile essere stato in completa solitaria (nei bici+trekking i miei compagni di escursioni solite non m seguono) addì 27 agosto!! Due sole firme sul libro di vetta oltre la mia, quel giorno.
Alcune foto:
Verso la Val Boite con le pendici del Vallon Bianco in primo piano
Notevole in questa foto come il Pomaganon e le sue creste minori, che da certi punti sembrano una quinta enorme e un tuttuno col Cristallo, siano in realtà rispetto a quest’ultimo come dei paggetti al cospetto del re, divisi dalla Val Padeon
Sasso delle Nove, seconda da sinistra, e Sasso delle Dieci, prima da sinistra, (ultima propaggine del Sass d'la Crusc altra cima divertente ed appagante raggiunta quest'anno)
E poi la Croda Rossa, sempre imperiale (anche se non ha titoli nobiliari come Marmolada ed Antelao), e in primo piano, la rossa Croda De Antruiles (credo)
Infine un video a 360° dove si vede … tutto.
Consiglio questa cima agli escursionisti amanti delle ‘scalate’ tramite sentieri EE: il vastissimo panorama e la bassa frequentazione ripagano della fatica.
Credo che gli itinerari più logici siano i seguenti, per chi non usa la bici:
1. Jeep fino a confine parco, salita al Col Bechei e discesa per sentiero 418 per Cason de Antruiles, per chi non vuole mettere troppo dislivello positivo nelle gambe
2. Salita da sentiero 418 e discesa per la Val di Fanes, per chi sente di farsela tutta a piedi.
Da Pederù invece l’unica variante è prendere o no la jeep fino a Rifugio Fanes
Dati del mio percorso da Oruxmaps:
Sviluppo: 26,9 km
Dislivello: 1693 mt. (di cui 800 a piedi).
Verò è che la presa di quota in bici è spesso più faticosa del guadagno di quota a piedi, ma …. Vuoi mettere il rientro?
Con questa formula negli scorsi anni ho fatto la Croda del Becco (bici al Rifugio Biella), il Picco di Vallandro (bici a Pratopiazza) e la Rocchetta di Prendera (bici al rifugio Palmieri).
Quest’anno la scelta è caduta sul Col Bechei che dal lato Cortina risulta molto lunga come escursione (sia salendo dal Lago di Limo, dove la jeep potrebbe portare al massimo al confine parco, sia salendo da S.Uberto con sentiero 418). Lunga sia come dislivello che come sviluppo. Quel che mi ammazza nelle gite sono i rientri: avere la bici alla base non ha prezzo.
La risalita della Val di Fanes da Pian de Loa in realtà non è per nulla divertente ed è molto faticosa. Sia per le pendenze, sia – soprattutto dal confine con AA in poi – per il fondo. Tanto infame da rendere per nulla divertente ed anche pericolosa (salvo andare molto piano) la discesa in quel tratto.
La bici l’ho lasciata alla Ucia de Granfanes, anche se il sentiero inizia al Lago di Limo. Non avevo voglia di fare quei due brutti tornanti che portano al lago e tutto sommato ero più tranquillo a lasciarla al rifugio.
La salita al Col Bechei è molto bella: sia per i panorami che per l’ambiente che per la sua semplicità (e la ripidezza mai eccessiva). Ma soprattutto è molto solitaria. Il 24 agosto in una giornata bellissima ho incontrato 2 gruppi da due che scendevano e basta.
E’ quasi incredibile che una cima così bella e panoramica (e semplice, soprattutto per chi accede da San Vigilio utilizzando l’aiutino della navetta fino a Rifugio Fanes) sia così poco frequentata.
La vista del Lago di Limo è sempre bella e malgrado il livello sia visibilmente abbassato, i colori rimangono quelli.

La salita è comoda, ben tracciata all’inizio e poi per un vallone erboso davvero idilliaco e solitario, mentre sarà un più ripida la cresta di salita che già si vede nella foto

Fino alla Forcella di Col Bechei (mt. 2590) che per la sua bellezza meriterebbe una sosta. Da lì sulla sinistra per evidentissime tracce parte la via normale.

Da lì in poi la salita, dopo un primo tratto erboso, si fa più ostica perché in gran parte su sfasciumi. Anche alcune roccette molto semplici (neanche da appoggiare le mani, se si vuole), che hanno il pregio di agevolare un po’ la salita. Mai troppo ripido, comunque.
La vista dalla cima è impagabile a 360°, come è impagabile essere stato in completa solitaria (nei bici+trekking i miei compagni di escursioni solite non m seguono) addì 27 agosto!! Due sole firme sul libro di vetta oltre la mia, quel giorno.
Alcune foto:
Verso la Val Boite con le pendici del Vallon Bianco in primo piano

Notevole in questa foto come il Pomaganon e le sue creste minori, che da certi punti sembrano una quinta enorme e un tuttuno col Cristallo, siano in realtà rispetto a quest’ultimo come dei paggetti al cospetto del re, divisi dalla Val Padeon

Sasso delle Nove, seconda da sinistra, e Sasso delle Dieci, prima da sinistra, (ultima propaggine del Sass d'la Crusc altra cima divertente ed appagante raggiunta quest'anno)

E poi la Croda Rossa, sempre imperiale (anche se non ha titoli nobiliari come Marmolada ed Antelao), e in primo piano, la rossa Croda De Antruiles (credo)

Infine un video a 360° dove si vede … tutto.
Consiglio questa cima agli escursionisti amanti delle ‘scalate’ tramite sentieri EE: il vastissimo panorama e la bassa frequentazione ripagano della fatica.
Credo che gli itinerari più logici siano i seguenti, per chi non usa la bici:
1. Jeep fino a confine parco, salita al Col Bechei e discesa per sentiero 418 per Cason de Antruiles, per chi non vuole mettere troppo dislivello positivo nelle gambe
2. Salita da sentiero 418 e discesa per la Val di Fanes, per chi sente di farsela tutta a piedi.
Da Pederù invece l’unica variante è prendere o no la jeep fino a Rifugio Fanes
Dati del mio percorso da Oruxmaps:
Sviluppo: 26,9 km
Dislivello: 1693 mt. (di cui 800 a piedi).