Per chi arriva dalla A22 bisogna uscire a Vipiteno e seguire le indicazioni che ti portano in Val Ridanna, vicina alla val di Racines, stazione sciistica nota a molti, si lascia l'auto nel parcheggio vicino alle vecchie miniere,
il sentiero fino alla malga Albodenalm costeggia il torrente che scende fragorasamente dal ghiacciaio , tra cascate e pignatte, qui la vegetazione è ancora presente
Arrivati all’imbocco del Piano dell’Accla il sentiero si divide. Bisogna andare a destra
il Piano dell'Accla visto da nord
Il sentiero sale progressivamente. Dopo alcune serpentine ed un tratto che corre alto sul torrente incontro una bella cascata. Finalmente vedo in alto un Rifugio. E’ il Vedretta Piana, mentre il Vedretta Pendente è più in alto su fianco della montagna in una posizione veramente incredibile.
Vedretta Pendente
Da sotto il sentiero sembra molto ripido. Per fortuna il tracciato è stato ideato con molti tornanti e se pur faticoso, non è mai troppo impegnativo.
Arriviamo al rifugio a metà pomeriggio, ci accolgono con un sorriso le persone che gestiscono il rifugio una persona anziana che fa la cuoca e sua figlia c'è anche il nipote che gestisce il rifugio ed insegna alla Scuola sci di racines nella stagione invernale , passiamo la prima notte in questo rifugio, a cena ci servono una frittata, ci sono delle galline che gironzolano attorno al rifugio, (sono passati diversi anni, forse qualcosa sarà anche cambiato)
ci godiamo i panorami, il meteo non aiuta
il mattino le condizioni meteo non sono il massimo, scarsa visibilità e leggera pioggerella, ma quanto basta per bagnarsi
iniziamo a salire,
Il sentiero procede con alcuni sali-scendi . Bisogna superare tre anfiteatri morenici. Nel fondo del secondo c’è un lago che raccoglie le acque di fusione della Vedretta di Malavalle. Il sentiero passa alto. A tratti è faticoso ed agevolato da alcuni funi metalliche. Il terzo anfiteatro è quello creato dal
ramo orientale della Vedretta di Malavalle. Si doveva attraversare un piccolo ghiacciaio . Non servivano i ramponi, serviva solo attenzione perché il fondo era scivoloso e sotto si sentiva l’acqua di fusione che scorre. adesso chissà se è già sparito tutto
il tempo è peggiorato e di foto non ne ho più fatte, sono salito avvolto in una nuvola, salivo e seguivo le cingie naturali segnalate e mi attaccavo con il cordino alle funi d'acciaio nei tratti più impegnativi, con una visibilità così scarsa non mi rendevo conto della verticalità sottostante e di quanto mancasse alla vetta. Siamo arrivati al rifugio, appena entrati ci siamo catapultati verso la stube in cerca di calore, una breve sosta e poi siamo rientrati subito, visto le condizione meteo, se non ricordo male c'è un ritratto della principessa Sissi . Il rifugio è a 3.195 mt, il più alto dell'alto adige. si trova nel cuore delle alpi Breonie, gruppo dello Stubai, Dalla Croda Nera al Brennero una catena di cime oltre i 3.000 mt come il Pan di Zucchero, la Cima Libera, La cima Malavalle che da il nome al ghiacciaio di Malavalle circa 10 Kmq
abbiamo passato un'altra notte al rifugio più in basso, non abbiamo prenotato la stanza per la notte al Biasi , e al mattino il meteo era decisamente migliore
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