sherpa - docu

Visto ieri,ben fatto!
Metafora della realtà dove noi occidentali facciamo i fighi sulle"spalle" del terzo mondo,in Nepal come in Africa ci prendiamo il meglio e lasciamo il peggio......e poi facciamo anche dei giri di parole per autogiustificarci!Patetici siamo!
 
Visto, molto bello a livello di riprese, ma decisamente scarico di contenuti, mi aspettavo un'analisi più profonda, e sopratutto, mi aspettavo di sentire la voce degli sherpa, e non le critiche di un businessman alle loro scelte, in gran parte religiose e di rispetto verso la montagna. secondo me, lo scopo del docu era un'altro, e si è modificato vista la tragedia accaduta mentre erano li a riprendere, alla fine è venuto fuori un lavoro a metà, e sinceramente, quel poco che ho visto mi fa ancor più accapponare la pelle per lo scarso rispetto degli alpinisti nei confronti di questa gente, grazie alla quale il business dell'everest non esisterebbe.
 
visto anch'io in replica..


a me è piaciuto molto.. sicuramente come dice Teo, c'è stato un "cambio in corsa" dovuto agli eventi, ma io non l'ho trovato scarico di contenuti, anzi..

io l'ho visto come un omaggio alla popolazione sherpa, gente che svolge un lavoro prezioso e faticoso.. l'ho visto come il riconoscimento per tutti quegli sforzi di cui gli "occidentali" neanche si rendono conto.. il grosso del loro lavoro, oltre al prima ed al dopo spedizione, si concretizza durante la spedizione e soprattutto di notte, mentre gli uomini provenienti da Paperopoli dormono e sognano l'intaglio della pregevole tacca..

quell'anno, secondo me, ha rappresentato una svolta per il popolo sherpa, svolta caratterizzata da una forte presa di coscienza di loro stessi ed una spinta all'autodeterminazione che forse, e leviamo il forse, non si era mai vista prima.. il governo nepalese ha ascoltato la loro collera e, seppur di poco e non in maniera adeguata, ha comunque migliorato le loro condizioni e quelle dei parenti di coloro che hanno perso la vita svolgendo questa professione (per il governo molto redditizia)..

in quell'anno per volere degli sherpa, occidentali paganti e non, hanno dovuto annullare tutte le spedizioni.. l'anno successivo, causa terremoto (se la memoria non mi fa difetto), altre vite si sono spente, altri punti del percorso sono diventati eccessivamente pericolosi (lo sono sempre ma lo sono diventati ancor più), ed anche in questa occasione tutte le spedizioni sono state annullate.. di fatto, dalla tragedia degli sherpa (che venerano la montagna come un dio) più nessuno è salito sull'everest..
è come se la montagna, di fronte alla compulsiva ed incontrollata mercificazione, avesse detto basta..


guardando questo documentario sono venuto a conoscenza di un evento di cui mai avevo sentito parlare.. la rissa più alta della storia..

sembrerebbe che (almeno questo ho capito io) un occidentale, tra l'ultimo campo e la vetta, durante problematiche inerenti a manovre di salita, abbia dato del "rottoincu.lo" ad uno sherpa.. costui, essere umano giovane ma "scafato", abbastanza "occidentalizzato" (passatemi il termine), non timido e remissivo come magari poteva essere uno sherpa di una o due generazioni fa, si è molto risentito consumando una vera e propria aggressione, sfociata addirittura in tentato omicidio..
non che da noi sia un complimento, ma per la popolazione autoctona il sopracitato appellativo, rappresenta insulto gravissimo..

a quel punto ho pensato.. "ecco uno di quegli aneddoti riguardanti accadimenti avvenuti nella zona della morte di cui mai avremo conferme, mai più sapremo nulla, aleggeranno nella storia di questa montagna al confine tra fantasia e realtà".. no no..

ad un certo punto compaiono immagini del rientro al campo base e di Simone Moro (ebbene si, avete letto bene) che, rammaricato e disperato, chiede scusa ad uno sherpa che nel mentre gli rifila calci e pugni ben assestati andando più volte a segno.. alla fine il forte scalatore italiano viene allontanato dalla zona da altre persone mentre alcuni sherpa lanciano pietre.. :PAAU


voi lo sapevate ?
 
Ultima modifica:
a me è piaciuto molto.. sicuramente come dice Teo, c'è stato un "cambio in corsa" dovuto agli eventi, ma io non l'ho trovato scarico di contenuti, anzi..

in quell'anno per volere degli sherpa, occidentali paganti e non, hanno dovuto annullare tutte le spedizioni..

ad un certo punto compaiono immagini del rientro al campo base e di Simone Moro (ebbene si, avete letto bene) che, rammaricato e disperato, chiede scusa ad uno sherpa che nel mentre gli rifila calci e pugni ben assestati andando più volte a segno.. alla fine il forte scalatore italiano viene allontanato dalla zona da altre persone mentre alcuni sherpa lanciano pietre.. :PAAU
voi lo sapevate ?

Il fatto è che se non ci fosse stata la tragedia, secondo me il documentario ne avrebbe giovato, proprio per quella mission che era di vivere la scalata dagli occhi di uno sherpa, purtroppo invece si è concentrata sul conflitto tra sherpa e "occidentali" che poi non è un conflitto radicato quanto si possa immaginare dal film.

Purtroppo, a discapito di quanto raccontato, le condizioni di lavoro degli sherpa non sono cambiate di un micron e quest'anno è tutto come prima, anzi, dopo due anni senza spedizioni, gli sherpa versano ora in condizioni economiche disastrose e senza nemmeno aiuti dal governo nepalese, molti villaggi sul trekking verso il CB sono ancora nello stesso stato in cui versavano subito dopo il terremoto.
Il governo ha alzato i costi dei permessi in modo esorbitante, lasciando però aperti quelli dei due anni prima, quindi ciò vuol dire che per gli sherpa aumenterà il lavoro, aumenteranno i rischi in quanto la via del khumbu è tutta da ritracciare, ma i ricavi probabilmente si ridurranno.

Morale, gli unici danneggiati da due anni senza scalate sono stati proprio gli sherpa, e questo non farà altro che riportare la situazione indietro di 15 anni...

Quanto a Moro, la vicenda era nota e sui siti di montagna se ne è parlato a fondo, anche il video si era già visto, ma quella situazione nel documentario è mesa nel grande calderone dei disagi, quando è una vicenda a se in cui Moro ha tutta la responsabilità, ed infatti si è scusato in più sedi, ufficiali e non, anche perchè se la sua prossima meta è quella di fare l'everest in invernale, avrà bisogno di un ambiente sereno in cui fare il tentativo di ascensione.
 

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