Assessing my season

fausto1961

Well-known member
Ma si dai... copiando il titolo da un post di oltre oceano, in fondo dopo la stepchild adoption e la spending
review, il briefing, le fiction, il tipping, il badge, il mobbing e la mission non poteva mancare un assestement
finale, un check diciamo, su come è andata, tecnicamente parlando la nostra, ormai alla fine, stagione di sci.
Chi se la sente faccia un esame di coscienza su quali erano gli obbiettivi e quali sono stati i risultati.... e soprattutto
se ci sono stati dei breaktrough ( illuminazioni) esogene ( amici, maestri, forum) o endogene casuali che dopo un attimo
di riflessione ci hanno permesso un piccolo miglioramento nella nostra sciata.

Questa stagione è cominciata un po' in sordina per quanto mi riguarda, senza avere nella testa niente di particolare.... e infatti
ho sciato a c. a. z. Zo praticamente fino a fine febbraio....... 3 giorni di Jam con Valerio, qui in Friuli, sul monte Zoncolan, nel
tentativo di comprendere la questione della controrotazione del piede, con scarsissimi risultati, unita all'idea di tagliare la neve
con lo sci attraverso una contrazione dei muscoli adduttori della coscia della gamba esterna..... una frustrazione totale perché
non riuscivo proprio ad assimilare il gesto e non sentivo nessun beneficio, a fronte di altri partecipanti che invece miglioravano
innegabilmente..... e sta sciata che continuava a non soddisfarmi.....ero ormai rassegnato a rimandare al prossimo anno un approfondimento tecnico, magari con qualche ora di lezione, tanto i maestri non mancano e con un po' di delusione parto per una
settimana a Madonna di Campiglio, l'ultimo week end di febbraio. Qui, incontro, per motivi che non sto a dirvi per non tediarvi, un
maestro, uno dei tanti ( pare 500) che lavorano a Madonna e dintorni. Dopo uno scambio di opinioni in albergo, era in rappresentanza
della sua scuola, promuovendo delle lezioni di gruppo per gli ospiti, ci diamo appuntamento il giorno dopo sul Groste'.
Dopo un paio di discese, proprio in cima, mi dice due cose, tra l'altro proprio l'opposto di quello che mi è sempre stato detto..... La prima
è quella di guardare, o meglio di tenere d'occhio, a fine curva i miei piedi e dove si posizionano rispetto al mio corpo, l'altra, di immaginare di osservarmi dall'alto mentre scio e immaginare la traiettoria del mio cdm, diciamo del la grande massa rispetto alla traiettoria degli sci. Devo dire che qualcosa già mi frullava nella testa ma non riuscivo a focalizzare bene i pensieri..... Il risultato di questa
autoanalisi è stato che i miei piedi erano sempre troppo avanzati rispetto al mio corpo, e che la traiettoria del mio cdm tendeva, a fine
curva a seguire quella degli sci invece di andare subito in anticipo e scavalcarli incrociandoli.....
A questo si aggiungeva, a suo parere, una certa pigrizia nella presa di spigolo iniziale con una sbandata iniziale di tutto lo sci, che comprometteva, insieme a due difetti citati prima, la buona riuscita della conduzione, limitando molto lo sviluppo di una inclinazione e angolazione sufficiente, ovviamente su nevi dure e piste pendenti. Ricetta?
Imparare a fare la prima parte di curva, fino alla massima pendenza, sul sci interno.... sentendo e gestendo bene l'attimo in cui lo sci
si appiattisce e il corpo gli passa sopra...... proprio l'esercizio che avevo sempre odiato, ma fondamentale per capire l'anticipo necessario
del corpo e inevitabilmente avere gli sci sotto e non che scappano in avanti....
Immaginare poi di avere scritto qualcosa sulle solette degli sci e fare in modo che se qualcuno ci osservasse dall'alto mentre scendiamo
possa leggere quello che c'è scritto nella fase di cambio, mostrandoli proprio le solette e quindi cercare e trovare subito uno spigolo sufficiente a far prendere allo sci una certa angolazione e al corpo una inclinazione ottimale.....

Che dire...... Il tutto in un oretta, che ha cambiato radicalmente la mia sciata e le mie percezioni.....
Il tutto confermato da un amico maestro che proprio nelle ultime due uscite la scorsa settimana vedendomi scendere ha notato molta più
consistenza e dinamicità in generale, rimanendo abbastanza sorpreso..
Insomma sta stagione era iniziata male, ma siccome mai dire mai, è finita con ottime sensazioni e soprattutto con le idee molto più chiare sugli errori che inevitabilmente ritornano fuori se ogni tanto non torniamo a fare un tagliando....

E voi?
 
Volevo aprire lo stesso topic...vabbè, meglio così. Interessante quello che hai scritto - come sempre - però ti vorrei chiedere di spiegare questo, e in particolare quanto in grassetto: "...Imparare a fare la prima parte di curva, fino alla massima pendenza, sul sci interno.... sentendo e gestendo bene l'attimo in cui lo sci si appiattisce e il corpo gli passa sopra...... proprio l'esercizio che avevo sempre odiato, ma fondamentale per capire l'anticipo necessario del corpo e inevitabilmente avere gli sci sotto e non che scappano in avanti.... ".

Lo sci si appiattisce al cambio, quindi ben dopo la massima pendenza...e cosa vuol dire "fare la curva sullo sci interno", parliamo di forte presa di spigolo ? Di peso equamente ripartito tra i due piedi ?
 
C'è un attimo, durante il cambio spigolo, da una lamina all'altra, in cui lo sci è piatto... inevitabilmente.... nella fase appunto di transizione tra un fine curva e un inizio curva geometrico ( perché motoriamente inizia un attimo prima).... Fare la prima parte di curva con l'interno vuol dire rimanere con il peso sullo sci a valle (che conduceva) metterlo piatto e poi sul nuovo spigolo mentre diventa interno o a monte
rispetto alla nuova curva... almeno fino alla massima pendenza.... Per farlo bene lo sci deve essere sotto lo sciatore, che letteralmente ci passa sopra..... L'esercizio noto, si chiama white pass, o weighted release o Von Gruningen move, visto che è stato il primo a farlo in coppa del mondo..... Serve non tanto per fare curve su uno sci quanto a imparare a rilasciare la grande massa del corpo verso l'interno
curva in anticipo nel momento e nel modo giusto....
 
Bella questa discussione... poi scriverò anch'io qualcosa sulla mia stagione, anche se è più il tempo che ho passato a leggere e guardare video di quello trascorso sulle piste a provare, per cui ho più domande che risposte... :evil:

Intanto, a supporto dell'esercizio citato da Fausto, come sempre non mancano ottimi video:


Mi sto convincendo che questo è un esercizio "top" ma ovviamente sono ancora molto lontano dal farlo come si deve...
 

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Ad inizio stagione (Il 17/12/2015) per recuperare feeling con gli sci facevo proprio weighted release.

167166-wr2.jpg


Sul finale di stagione mi sono concentrato su alternative al solo "contrarre il gluteo" ed utilizzare le rotazioni (e contro) dei segmenti corporei a "fine corsa" per ottenere solidità ed efficacia.
Percorso possibile solo se se non si sterzano gli sci.
Gli anni che incalzano (56) impongono affinamento.

Sono soddisfatto della stagione ormai andata ed ho già il programma per la prossima...

PS: nessuno nasce imparato...
 
Questa stagione è stata quella del salto di qualità.. Ho imparato ad usare i bastoncini e questo ha indubbiamente modificato in positivo la sciata.. Inutile dire che ne ha tratto più vantaggio il corto raggio, anche perché il ritmo dato dal polso è fondamentale per un gesto complessivo corretto e tempestivo..
 
Ad inizio stagione (Il 17/12/2015) per recuperare feeling con gli sci facevo proprio weighted release.

167166-wr2.jpg


Sul finale di stagione mi sono concentrato su alternative al solo "contrarre il gluteo" ed utilizzare le rotazioni (e contro) dei segmenti corporei a "fine corsa" per ottenere solidità ed efficacia.
Percorso possibile solo se se non si sterzano gli sci.
Gli anni che incalzano (56) impongono affinamento.

Sono soddisfatto della stagione ormai andata ed ho già il programma per la prossima...

PS: nessuno nasce imparato...

Concordo... Il mio obiettivo per la prossima è sciare facendo meno fatica muscolare possibile... e per farlo ci vuole tecnica, tecnica e ancora tecnica.
 
Durante questa stagione ho avuto modo di consolidare, soprattutto mentalmente (poi nella pratica non sempre ci riesco), due concetti che le scorse stagioni non consideravo abbastanza e non riuscivo ad affinare:

1. l'importanza e la ricerca dell'appoggio sull'esterno, immediatamente ad attacco curva;
2. la gesione della rotazione, con il tentativo di non seguire troppo (nelle curve ampie) e per nulla (nelle curve strette) la traiettoria degli sci.

Per quanto riguarda il punto 1 mi è stato molto utile riuscire a svolgere delle lezioni di mezza giornata durante un giorno settimanale, ai piani di bobbio (comprensorio ideale per far lezione), con un maestro/allenatore in gambissima, che ci ha proposto esercizi, anche a basse velocità e a spazzaneve, per sentire e comprendere quanto sia importante saper cercare l'appoggio e l'equilibrio sull'esterno, anche solo facendo la curva base dello sci.

Per quanto riguarda il punto 2, nelle curve strette, ho rispolverato un vecchio suggerimento che avevo ricevuto da Paolo Malfatto durante un corso del tour italia Jam a Sestriere: andare a cercare con lo sguardo (e quindi con la parte alta del corpo) il lato completamente opposto della pista, rispetto a quello della direzione curva che sto facendo; il risultato è stato quello di ottenere maggior controllo e presenza sullo sci esterno, che talvolta riuscivo ad utilizzare efficamente per ribaltarmi nella nuova curva (almeno questa era la sensazione), oltre al busto che non tende ad andare in rotazione. Da anche dinamicità e divertimento alla sciata.

Anche questa stagione il tanto desiderato piegone "reiiiissssssss" è rimasto pura utopia, ma per lo meno ho acquisito delle consapevolezze importanti...chissà mai che una volta imparato a sentire e tenere lo sci esterno carico, e gestendo correttamente le rotazioni (e cercando di non cadere troppo dentro la curva, come ancora mi succede) il piegone possa arrivare!!!

Arrivederci a tutti alla prossima stagione!!!:HIP
 
Ciao a tutti intanto complimenti per la discussione, per me è stato utile al fine di evitare di seguire troppo col busto quando mi è stato detto di sentire la parte interna anteriore del piede dello sci esterno (quello a valle), quando la mia maestra mi faceva concentrare su quella sensazione dice che risolvevo due problemi contemporaneamente, i il primo era che finalmente i piedi ad un certo punto incrociavano la traiettoria delle spalle, l'altro era che così facendo risolvevo in parte la controrotazione del bacino. Devo dire che aveva ragione, pero' il problema è che non si riesce spesso a sentire quella zona del piede al punto da innescare le correzioni di cui sopra. Quando funzionava pero' ti rendevi conto che eri meno appeso, che incrociavi le traiettorie spalle/piedi e che avevi anche piu' anticipo motorio nel senso che era piu' spontaneo venir via dalla curva prima. Effettivamente se ci pensiamo un attimo seguire troppo come faccio io ad esempio, cioè farsi portare troppo dalla forza centrifuga determina poi piu' fatica per cambiare ed entrare nella curva successiva, sei piu' lento ad uscire di curva, va detto anche che a me personalmente un po' piace "sentire qualche istante in piu'" la sensazione di centrifuga e assencondarla pero' tale sensazione è letale per le curve successive....HIHIHIHIHIHIHIHIHI
Un ottimo esercizio a mio avviso è allenarsi su un campetto facile facile con tracciato da gigante che ti obbliga ad anticipare, pero' non rendendoti la vita impossibile visto la facilità della pista. Poi si ci sono gli esercizi di cui sopra, pero' anche un gigantino sul facile è utile.
 
Dopo l'input iniziale del grande Baldax, ho passato una stagione intera a cercare di non entrare d'anca. In tal senso mi pongo, e ci mancherebbe altro, qualche livello sotto gli obiettivi di Sloggul, nel senso che mi concentro ancora sulla contrazione della chiappa. Il problema è che da solo come faccio a sapere se sono migliorato? Riguardo alla curva sull'interno, mi considero ancora una cintura gialla.

In conclusione, sono ancora lontano dal fare il ganzo sulle piste e catturare lo sguardo delle avvenenti sciatrici.
 
Dopo l'input iniziale del grande Baldax, ho passato una stagione intera a cercare di non entrare d'anca. In tal senso mi pongo, e ci mancherebbe altro, qualche livello sotto gli obiettivi di Sloggul, nel senso che mi concentro ancora sulla contrazione della chiappa. Il problema è che da solo come faccio a sapere se sono migliorato? Riguardo alla curva sull'interno, mi considero ancora una cintura gialla.

In conclusione, sono ancora lontano dal fare il ganzo sulle piste e catturare lo sguardo delle avvenenti sciatrici.

L'importante è che catturi le avvenenti sciatrici HIHIHIHIHIHIHIHIHI
 
In conclusione, sono ancora lontano dal catturare lo sguardo delle avvenenti sciatrici.

Ma smettila, ché già a febbraio catturavamo sguardi e interesse di avvenenti sciatrici nordiche che ci chiedevano informazioni sulle nostre sciate per boschi... :D
 
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