Incidente in valanga - cronaca e analisi

sollazzo

Well-known member
Bonsoir,

così come in passato ho condiviso "gioie" per me significative, oggi purtroppo è arrivato il momento dei "dolori" (premessa: fortunatamente nessuno si è fatto male).

Ritengo giusto condividere esperienze negative di questo tipo per vari motivi (spunti di riflessione/analisi degli errori etc): ometterò nomi/riferimenti ai componenti del gruppo.

Il gruppo è composto da 4 persone: A/B/C/D.

Martedì/mercoledì cominciamo a sentirci via whatsapp per organizzare il weekend. Sembra che da giovedì sera scenderanno le temperature e nevicherà bene ma c’è ancora molta incertezza. Inutile fare piani, ci limitiamo a darci appuntamento per venerdì sera per decidere la meta.

Venerdì B e C si aggiornano. Visto le alte temperature della settimana (domenica scorsa pioggia fino a 2400mt, anche nel corso della settimana acqua/neve a 2000mt), teniamo come unica destinazione la regione del Sempione, per stare il più alti possibile come quota di partenza. Sembra che le precipitazioni previste si siano notevolmente ridimensionate. A questo link il bollettino completo di slf delle ore 17 di venerdì.

http://www.slf.ch/schneeinfo/Archiv/lwdarchiv/2016/nb/it/pdf/201604081700_gk_c_it_complete.pdf

Riporto il dettaglio (pericolo 2 per la regione del sempione):

Manto nevoso

Alle quote di media montagna, la neve fresca di venerdì si lega velocemente con la neve vecchia umida. In quota, soprattutto in prossimità delle creste e dei passi, si sono formati accumuli di neve ventata che sono ancora instabili. Sotto alla neve fresca, il manto di neve vecchia si è umidificato sui pendii rivolti a nord al di sotto dei 2400 m circa e su quelli ripidi rivolti a sud al di sotto dei 3000 m circa. Grazie al raffreddamento si è leggermente stabilizzato. Sui pendii esposti a nord è presente un manto continuo di neve vecchia al di sopra di una fascia compresa fra i 1400 e i 1800 m, sui pendii esposti a sud circa 500 m più in alto.

Retrospettiva meteo di venerdì, 8.4.2016

Il tempo è stato molto nuvoloso con precipitazioni. Nelle regioni settentrionali il limite delle nevicate era collocato intorno ai 1000 m circa, in quelle meridionali estreme intorno ai 2000 m. Neve fresca Al di sopra dei 1600 m circa nelle regioni settentrionali e al di sopra dei 2400 m circa in quelle meridionali sono cadute le seguenti quantità di neve: · Dal Ticino occidentale a Vals e Surselva sino alle Alpi Garonesi e Sangallesi meridionali: dai 20 ai 40 cm · Regione del Gottardo, restanti regioni del nord e centro dei Grigioni, restante versante nordalpino orientale: dai 10 ai 20 cm · Altrove: meno di 10 cm, regioni occidentali: tempo per lo più asciutto Temperatura Sul mezzogiorno a 2000 m compresa tra -4 °C nelle regioni settentrionali e +2 °C in quelle meridionali Vento Da debole a moderato; sul versante nordalpino negli strati più bassi proveniente da nord est, al di sopra e nelle restanti regioni proveniente da sud

Previsioni meteo sino a sabato, 9.4.2016

Tempo generalmente molto nuvoloso con solo brevi schiarite soprattutto nel pomeriggio. Nel Vallese e in Ticino ci saranno tratti soleggiati più lunghi. Nella notte le precipitazioni interesseranno molte regioni e al mattino cesseranno anche sul versante nordalpino centrale e orientale. Il limite delle nevicate si collocherà intorno ai 1200 m circa nelle regioni settentrionali e intorno ai 1700 m circa in quelle meridionali. Neve fresca Fino a sabato sera, al di sopra dei 1500 m nelle regioni settentrionali e al di sopra dei 2000 m in quelle meridionali sono previste le seguenti quantità di neve: · Versante nordalpino a ovest della Reuss, Vallese, Ticino occidentale: dai 10 ai 20 cm · Restanti regioni: meno di 10 cm Temperatura Sul mezzogiorno a 2000 m di -5 °C nelle regioni settentrionali e di +1 °C in quelle meridionali Vento · Durante la notte debole a 2000 m, sul versante nordalpino moderato proveniente da nord est; in alta montagna moderato proveniente da sud · Durante il giorno generalmente debole

Poca neve prevista e poco vento dunque, con zero termico non eccessivamente elevato: B e C optano per il Mattwaldhorn da Engiloch. Gita con buon sviluppo e dislivello, in una zona del sempione abbastanza isolata. Non presenta grosse difficoltà tecniche, ma richiede buone condizioni del manto per via di un traverso abbastanza insidioso da fare.
A e D hanno altri programmi, ma decidono alla fine di unirsi. A e C parlano ancora un po’ della gita: A ci è già stato una volta ed in altre due occasioni ha affrontato il traverso per altre gite. Non hanno ancora capito quanta neve farà (dal radar e le webcam di venerdì sera sembrava stesse nevicando bene però). A reputa il traverso in questione fattibile se non dovesse nevicare troppo. Decidono di confermare la gita per una caratteristica “vantaggiosa” di Engiloch: i primi 500m di dislivello sono in comune con tutte le gite della zona. In base alle condizioni locali, si può quindi decidere per mete alternative.


Di seguito la cronaca della gita, cercando di riportare il più fedelmente possibile come si è svolta, mettendo anche qualche foto.


Sabato mentre saliamo al Sempione guardandoci in giro vediamo che ha nevicato bene e con temperature buone (neve fino poco sotto a Simplon Dorf, circa 1300m/1400m). Arriviamo a Engiloch e partiamo sci ai piedi verso le 6.45 (siamo i primi, subito dietro altre 4 persone). Temperatura fredda (-4 al parcheggio), cielo sereno con qualche velatura alta verso l’italia. Circa 35cm di neve invernale caduta senza vento. Mentre saliamo scambiamo due parole con le altre persone che ci seguono. Nessuno ha bene in mente la meta finale, visto la neve caduta. In circa un ora arriviamo al “bivio” in cui dobbiamo prendere una decisione sul da farsi. Breve pausa. C chiede se si è sicuri di tenere il Mattwaldhorn come destinazione finale. A è il più convinto e opta per mantenersi al piano originale. B e D non sono contrari. B analizza brevemente la situazione e la reputa positiva. C concorda con le le analisi di B. Procediamo verso il passo dove comincia quindi il traverso. Le altre persone dietro di noi procedono verso il Boshorn.

Arriviamo al traverso: lo giudichiamo buono, ma lo attraversiamo comunque con molta attenzione tenendo bene le distanze e sostando nei pochi punti riparati.
In breve usciamo dal traverso (foto del traverso appena fatto).

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e giungiamo alla base degli ultimi pendii che portano verso un colle, svalicato il quale in breve si arriva in vetta.

Grosso modo dobbiamo superare tre risalti. Il meteo è sempre buono: verso la svizzera si intravede della nebbia in pianura. Una leggera brezza fresca ci accompagna: si sta bene, non fa caldo (ho ancora su i guanti, cosa molto rara in giornate simili). Procediamo con passo costante.

Siamo fuori dal secondo risalto e vicino a noi avviene un piccolo distacco spontaneo (la foto l’ho fatta al ritorno).

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Il distacco ha la stessa esposizione dell’uscita al colle (NE). C chiede se si è sicuri di continuare. La neve è ancora buona ma il sole comincia a scaldare un po’. Mancheranno circa 30min per l’uscita al colle. Decidiamo per continuare.

Arriviamo alla base dell’ultimo pendio (sulla sinistra, poco meno di 40°).

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Siamo tutti e 4 in un punto sicuro. Discutiamo un attimo sulla linea da tenere per uscire. Parte A, fa 3 diagonali. B chiede com’è. A risponde positivo. Parte B. Giunto a metà della prima diagonale, C e D si mettono ad urlare: si è staccata una valanga sopra A e B (foto fatta al ritorno in lontananza).

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Al momento del distacco A si trovava circa 25m al di sotto della frattura. B una decina di metri sotto A. A era impegnato in una inversione: non ha tempo di reagire e viene preso in pieno. B prova a uscire di scatto ma nella foga cade e tira ABS. In poco tempo viene raggiunto anche lui. C e D sono al riparo e seguono con attenzione. Il tutto dura una decina di secondi. La valanga si ferma: A e B sono sdraiati in superficie: sono stati trascinati per una ventina di metri. C e D non si muovono ancora. Si assicurano a voce che A e B stiano bene. B risponde con un pollice, A risponde a voce. Dopo poco, C va in supporto di B, D di A. Non c’è bisogno di scavare. Entrambi stanno bene. Ovviamente spaventati. Tutto il gruppo reagisce velocemente e si fa il conto dei danni: gli sci per fortuna son rimasti attaccati. Entrambe le coppie dei bastoncini sono andate perse. La valanga era di neve a debole coesione: ancora morbida a camminarci sopra. B è il più reattivo di tutti, in brevissimo tempo è già in piedi, ha tolto le pelli ed è pronto per la discesa. C va verso A e D ad assicurarsi delle condizioni, si stanno preparando anche loro per la discesa. Fa altrettanto anche C. A/C/D mentre tolgono le pelli sentono un assestamento (sembra il pendio a sx di dove ha staccato). Siamo tutti tranquilli, nessuno si è fatto prendere dal panico, ma allo stesso tempo cominciamo a essere preoccupati per il rientro, in particolare per il traverso. B e C son pronti, A e D, quasi. B e C invitano a velocizzare i tempi. Siam finalmente pronti: scendiamo i pendii con maniacale attenzione. Va tutto bene. Arriviamo al pianoro sottostante, rimettiamo le pelli e in breve siamo all’inizio del traverso di rientro. Notiamo tutti quanti purtroppo una frattura lunga una ventina di metri nel pendio circa 40m sopra il primo pezzo di traverso. All’andata non c’era o non lo abbiamo visto. Ci rendiamo conto di essere in una bruttissima situazione. C e B sono seriamente preoccupati. A e D sembrano più tranquilli, ma la scelta è unanime. Non possiamo passare di li. A tira fuori la cartina e con C comincian a studiare eventuali soluzioni alternative. Stando bassi dovremmo riuscire a passare una zona pianeggiante alla base del pendio, perdere un po’ di quota e risalire per pendii pià dolci fino a ricongiungersi con la traccia del traverso, bypassando il primo pendio con la frattura. A raggiunge un primo punto ritenuto sicuro dopo la parte pianeggiante, seguito successivamente da C/D/B. Volevamo scendere ancora un pezzo ma non riusciamo bene a vedere sotto cosa ci sia (vista in parte offuscata da un cambio di pendenza). Non ci fidiamo: A prende in mano la situazione e con un paio di diagonali riesce a guadagnare accesso al pendio che avevamo identificato. Procede e in breve si è ricongiunto con il traverso. B/D/C lo seguono a debita distanza. In breve arriviamo alla fine del traverso.

Panoramica dei pendii con i distacchi.

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Siamo un po’ più rilassati ora, ma vogliamo arrivare il più in fretta possibile alla macchina. Sta cominciando a salire la nebbia dalla svizzera. Verso l’italia già un po’ di nuvole. In breve arriviamo alla macchina e tiriamo un definitivo sospiro di sollievo.

Al ritorno in macchina abbiamo modo di analizzare a caldo gli errori (gravi) che sono stati fatti. Giungiamo a queste conclusioni:

- 1° errore: giunto al bivio, avremmo dovuto cambiare gita secondo gli accordi che erano stati presi la sera precedente (quanto meno nel dialogo tra A e C). Avevamo scelto questa zona apposta per le varie alternative che si possono percorrere dopo la prima parte, ma non siamo stati in grado di renderci conto che c’era troppa neve per poterla effettuare in sicurezza. Seppur allenati, con buon passo, è una gita lunga, era inevitabile che ci saremmo trovati ad affrontare i pezzi più insidiosi quando il sole avrebbe cominciato a scaldare. Su questo errore A e C hanno maggiori colpe;
- 2° errore: al primo segnale di pericolo oggettivo (distacco avvenuto nelle vicinanze), non siamo tornati indietro;

Non abbiamo riscontrato ulteriori errori, ma direi che i due sopra sono gravissimi e sufficienti per un potenziale disastro. Il distacco l’abbiamo attribuito a questi 3 fattori: pendio ripido + sole + rocce nere nei pressi del fronte. C sostiene che fosse spontanea: A e B si trovavano un bel pezzo più in basso: ovviamente però potrebbero aver influito anche loro. Nessuno ha sentito nulla (è stata silenziosa).
Abbiamo trovato anche delle cose positive in tutto ciò:
- al di fuori dei due gravissimi errori, la gita è stata svolta con le dovute attenzioni. L’abbiam ripercorsa mentalmente e abbiam sempre tenuto bene le distanze, fatto le soste in punti riparati, etc. In ogni momento se fosse successo qualcosa almeno 2 del gruppo eran sempre al riparo e pronti a intervenire (B è rimasto coinvolto per una questione di secondi: aveva appena ripreso a ripellare quando è successo il distacco);
- nessuno si è mai fatto prendere dal panico (APS però son sempre rimasti nello zaino perchè non necessari, quindi la parte più critica di gestione dell’emergenza non c’è stata). Successivamente però c’è stata molta lucidità nell’affrontare il ritorno. Siam riusciti ad uscirne bene;
- tutti concordi nel riconoscere che abbiamo fatto delle grosse cazzate. Forse solo A a caldo non ha riconosciuto pienamente gli errori (parlava di imprevisto, ma l’imprevisto è stato il risultato di pessime scelte). A freddo ha razionalizzato bene anche lui;
Considerazioni personali:
Mi è stata fatto una domanda: “Troppe sicurezze nel gruppo forse?”
Ho risposto così: “mi verrebbe da dire NI. Un po' siam caduti nella tradizionale trappola euristica della sicurezza del gruppo. nessuno oggi ha mai messo in dubbio seriamente la sicurezza (della serie: nessuno ha nulla da dire, tutto buono allora). Da questo punto di vista direi di si quindi. La cosa che mi pesa un po' in realtà è che secondo me nessuno dei 4 oggi si è reso veramente conto che c'era troppa neve per andare a fare questa gita. In passato a volte con serenità, a volte vivacemente, appena qualcuno aveva qualche dubbio sulla sicurezza o simili lo ha sempre reso “pubblico” con fermezza dei suoi pensieri. Oggi no, quindi mi viene da dire che per l’appunto nessuno si è reso conto che c’era troppa neve.”

Ecco, sono rammaricato per questo. Non mi reputo un esaltato/incosciente (così come non reputo i miei compagni di gita tali). Siamo ovviamente sempre alla ricerca della bella neve, ma cerchiamo sempre di farlo con cognizione di causa. Sappiamo rinunciare, sia nella preparazione a tavolino di una gita, sia durante la stessa. Personalmente rinuncio spesso (a memoria, solo quest’anno, nel corso di una gita tra salite e discese ho saputo rinunciare 7 volte, e in tutte queste 7 volte almeno uno del gruppo di sabato era presente). Ma tutte le rinunce son sempre state il frutto di scambbio di opinioni all’interno del gruppo o di segnali di pericoli oggettivi a cui abbiam SEMPRE reagito girando i tacchi. Sabato son mancate queste cose: la prima, nessuno ha mai messo seriamente in discussione la gita (solo C lo ha fatto in un paio di situazioni, ma con molta poca convinzione delle sue affermazioni, quindi riteneva anche lui che si potesse continuare). La seconda (questa veramente inspiegabile, blackout totale collettivo, contro ogni logica sensata), non abbiam rinunciato al primo distacco avvenuto nelle nostre vicinanze.
Sono dispiaciuto perché tutti quei meccanismi di "auto-conservazione" (termine del cavolo, non mi viene in mente un altro nome al momento...) che in passato han sempre funzionato in modo pressoché automatico, oggi son venuto completamente a mancare. Per il resto, non posso che essere molto felice che tutto si è risolto con un grosso spavento e che nessuno si sia fatto male.
Penso di avere imparato una bella lezione: spero vivamente di averla imparata.

Per completezza, aggiungo anche il bollettino aggiornato alle 8 di sabato mattina (disponibile a questo link http://www.slf.ch/schneeinfo/Archiv/lwdarchiv/2016/nb/it/pdf/201604090800_gk_c_it_complete.pdf)

Manto nevoso
Alle quote di media montagna, la neve fresca di venerdì si lega velocemente con la neve vecchia umida. In quota, soprattutto in prossimità delle creste e dei passi, si sono formati accumuli di neve ventata che sono ancora instabili. Sotto alla neve fresca, il manto di neve vecchia si è umidificato sui pendii rivolti a nord al di sotto dei 2400 m circa e su quelli ripidi rivolti a sud al di sotto dei 3000 m circa. Grazie al raffreddamento si è leggermente stabilizzato. Sui pendii esposti a nord è presente un manto continuo di neve vecchia al di sopra di una fascia compresa fra i 1400 e i 1800 m, sui pendii esposti a sud circa 500 m più in alto.
Retrospettiva meteo di venerdì, 8.4.2016
Il tempo è stato molto nuvoloso con precipitazioni. Nelle regioni settentrionali il limite delle nevicate era collocato intorno ai 1000 m circa, in quelle meridionali estreme intorno ai 2000 m.
Neve fresca
Al di sopra dei 1600 m circa nelle regioni settentrionali e al di sopra dei 2400 m circa in quelle meridionali sono cadute le seguenti quantità di neve: · Dal Ticino occidentale a Vals e Surselva sino alle Alpi Garonesi e Sangallesi meridionali: dai 20 ai 40 cm · Regione del Gottardo, restanti regioni del nord e centro dei Grigioni, restante versante nordalpino orientale: dai 10 ai 20 cm · Altrove: meno di 10 cm, regioni occidentali: tempo per lo più asciutto
Temperatura
Sul mezzogiorno a 2000 m compresa tra -4 °C nelle regioni settentrionali e +2 °C in quelle meridionali
Vento
Da debole a moderato; sul versante nordalpino negli strati più bassi proveniente da nord est, al di sopra e nelle restanti regioni proveniente da sud
Previsioni meteo sino a sabato, 9.4.2016
Tempo generalmente molto nuvoloso con solo brevi schiarite soprattutto nel pomeriggio. Nel Vallese e in Ticino ci saranno tratti soleggiati più lunghi. Nella notte le precipitazioni interesseranno molte regioni e al mattino cesseranno anche sul versante nordalpino centrale e orientale. Il limite delle nevicate si collocherà intorno ai 1200 m circa nelle regioni settentrionali e intorno ai 1700 m circa in quelle meridionali.
Neve fresca
Fino a sabato sera, al di sopra dei 1500 m nelle regioni settentrionali e al di sopra dei 2000 m in quelle meridionali sono previste le seguenti quantità di neve: · Versante nordalpino a ovest della Reuss, Vallese, Ticino occidentale: dai 10 ai 20 cm · Restanti regioni: meno di 10 cm
Temperatura
Sul mezzogiorno a 2000 m di -5 °C nelle regioni settentrionali e di +1 °C in quelle meridionali Vento
Durante la notte debole a 2000 m, sul versante nordalpino moderato proveniente da nord est; in alta montagna moderato proveniente da sud · Durante il giorno generalmente debole


EDIT:

aggiungo percorso gps della gita (avevo omesso):

167027-gpx.jpg


Grosso modo la gita è composta in 5 parti:

1° parte: expo N pieno fino alla quota 2320 circa. L'unico pezzo "critico" di questa primo pezzo è superare un risalto con una cascata;
2° parte: expo SSE più o meno fino a quota 2621. Zero pericoli in questo tratto, un lungo piattone praticamente;
3° parte: expo NW fino a quota 2462. Il traverso, con tutti i rischi/pericoli annessi;
4° parte: expo NNE fino al colle quotato 3023. I pendii finali della gita (dove è avvenuto il distacco);
5° parte: expo S fino alla vetta. Diverse possibilità a seconda delle condizioni;
 
Ultima modifica:
Ciao, molto felice x voi che tutto si sia concluso al meglio. Non conoscendo bene la zona non riesco a leggere il bollettino con esattezza ma si parla chiaramente di distacchi provocati, voi ne avete incontrati ben 2 di cui uno sicuramente spontaneo. A logica quindi la situazione puntuale di quella specifica microzona aveva un rischio decisamente superiore al gradondue del bollettino. Trovo comprensibile il primo errore, in cui siamo incappati tutti, chi prima chi dopo, ossia la difficoltà di rinuncia, era giustificato sia dal bollettino sia immagino dai riscontri avuti sul campo. Il secondo invece è un po' più delicato, uno scaricamento spontaneo su di un pendio con lo stesso orientamento dei successivi, avrebbe dovuto farvi fermare. Lo dico ovviamente con la tipica "saccenza da tastiera", visto che in quanto ad errori e cazzate in montagna non sono secondo a nessuno, anzi...

Bravissimi x come avete gestito il rientro, certe esperienze purtroppo spesso fanno perdere lucidita

saluti
 
grazie per aver condiviso questa brutta avventura e come dici tu bisogna saper rinunciare anche se a volte e' difficile
 
Non conosco la zona e non sono in grado di valutare le vostre azioni. Comunque mi sembra che abbiate agito in maniera molto "professionale", bravi.

Non colpevolizzatevi eccessivamente, purtroppo l'imprevisto capito e il manto nevoso non è mai omogeneo anche in un'area di 10mt quadrati.

Grazie per aver condiviso.
 
Ho una domanda:

da inesperto la prima cosa che ho pensato guardando la foto del pendio è: la cresta in cima indica che quel pendio è stato sottovento per cui si è caricato di parecchia neve da esso trasportata, e la cosa mi avrebbe fatto optare per pendii con diversa esposizione o almeno meno pendenti. È un ragionamento corretto?

Leggo però che Sollazzo ha scritto 'Circa 35cm di neve invernale caduta senza vento' , analisi fatta al momento della partenza della gita a Engiloch. Questo vorrebbe dire che la valle di salita è stata protetta dal vento ma nulla può dire sulla neve delle zone di cresta, riparate ma che possono per questo motivo essere punto di accumulo di neve che si piazza lì dopo aver passato la cresta.
 

.

Grazie intanto per aver condiviso. E felice che non sia successo niente a nessuno ;)
L'analisi fatta mi pare molto obiettiva e realistica. Concordo che l'errore principale sia stato il secondo. Secondo me i distacchi sono entrambi provocati, e una volta visto il primo, che "ci sta" in quanto avvenuto su un percorso in cui credo nessuno avrebbe avuto particolari proccupazioni, avreste dovuto saper rinunciare al pendio del colle. Questo detto chiaramente sempre col senno di poi.. ;)
Comunque tutto fa esperienza, e queste gite insegnano più di cento altre in cui va tutto bene, magari inconsapevolmente. L'importante è sempre poterlo raccontare.
 
primo grazie della condivisione!!


dico solo una cosa (premetto che sono l'ultimo dei pirla)

tu hai valutato due errori.
il primo quello al bivio di non cambiare gita , il secondo quello di non tornare indietro al primo distacco spontaneo.

premetto che non conosco la gita ma il secondo mi sembra molto + grave del primo.
il primo traverso hai detto che lo avete valutato e quindi fatto .
ma dopo un distacco spontaneo su un pendio con la stessa esposizione di quello che dovevate fare , e il pendio da affrontare ha una pendenza di 40°... :PAAU:PAAU questo secondo me non si doveva/poteva sottovalutare


in ogni caso grazie della condivisione !
ps col senno di poi è tutto + facile .
 
Mi associo agli altri ringraziandoti innanzitutto per la preziosa condivisione.

Bravi a gestire l'emergenza, a venirne fuori e ad aver fatto un'approfondita autoanalisi.

Col senno del poi, dopo l'uscita che ho fatto domenica in marmolada (e quindi in tutt'altra zona) constatando i numerosi distacchi presenti, io penso che a priori voi abbiate pianificato tutto adeguatamente ma, come spesso accade, qualcosa sfugge sempre ed uno se ne rende conto solo dopo quando accade ciò che non dovrebbe.

Secondo me le cause sono queste (difficili da prevedere) sommate ai vostri errori che comunque in loco ci sono stati (chissà cosa avrei fatto io...)
- nevicata, anche se non molto abbondante, su neve vecchia e conseguente manto non stabilizzato, siamo comunque in primavera
- repentino aumento della temperatura (ho notato che in un paio d'ore si è passati da 2/3 gradi a non so quanto, un caldo pazzesco dovuto all'irraggiamento)
- scelta di un pendio troppo ripido per le condizioni di cui sopra
- aggiungo, non è che in 4 ci si può sentire a volte "troppo" sicuri? Il gruppo contribuisce a dividere le responsabilità e, di norma, a prendere scelte migliori, ma magari se eravate in due sareste tornati indietro al primo segnale? Io quando sono solo (spesso) sono di gran lunga di più le volte che torno indietro e quindi gli "insuccessi" rispetto a quello che mi ero prefissato.

A posteriori, io penso che se fossi stato uno di voi 4 avrei fatto le stesse identiche cose/sbagli, se fossimo stati in due probabilmente avremmo rinunciato, penso che in questo caso il gruppo, l'esperienza complessiva, nell'insieme sia la causa delle scelte prese e quindi della scelta di proseguire nonostante il primo segnale.
E' altrettanto vero però che è grazie al gruppo e alle scelte prese dopo che ne siete venuti fuori...

Sono queste le considerazioni che mi vengono spontanee, ad ogni modo grazie ancora.
 
Se devo essere sincero, provando a mettermi nella vostra situazione, avrei molto probabilmente commesso gli stessi errori. L'unica cosa che forse avrei affrontato diversamente, ma che non avrebbe cambiato nulla mi sa, è il pendio dove è avvenuto il distacco.
Andare a sciare neve appena caduta in questo periodo è sempre un gran rischio. Infatti, parlando con qualche elisoccorritore, mentre prima e durante pasqua gli incidenti sono stati non pochi ma non troppi, dopo queste ultime precipitazioni è aumentato parecchio il numero di interventi

Ho una domanda:

da inesperto la prima cosa che ho pensato guardando la foto del pendio è: la cresta in cima indica che quel pendio è stato sottovento per cui si è caricato di parecchia neve da esso trasportata, e la cosa mi avrebbe fatto optare per pendii con diversa esposizione o almeno meno pendenti. È un ragionamento corretto?

Leggo però che Sollazzo ha scritto 'Circa 35cm di neve invernale caduta senza vento' , analisi fatta al momento della partenza della gita a Engiloch. Questo vorrebbe dire che la valle di salita è stata protetta dal vento ma nulla può dire sulla neve delle zone di cresta, riparate ma che possono per questo motivo essere punto di accumulo di neve che si piazza lì dopo aver passato la cresta.

Potrebbe essere un ragionamento corretto. Difficile confermarlo. Le cornici potrebbero essersi formate mesi fa e gli accumuli con annesse instabilità essere in profondità nel manto. Per dire se la neve sui pendii sotto le cornici fosse un accumulo da vento o meno bisognerebbe vedere i dendriti e "tastare" lo strato superficiale. Entrambe cose che si possono notare pellando e che penso avrebbero notato
 
considerazioni personali su quello che ho letto , senza conoscere minimamente la zona ( bellissima mi sembra di capire ) :

gita lunga ed anche se fatta con buon passo , comunque il sole sarebbe uscito a scaldare quindi era da valutare dopo la nevicata e le caldazze precedent

inclinazione dei pendii circostanti 40°....

distacco spontaneo come campanello d'allarme

nelle foto ho visto anche belle cornice da vento.... meglio che son rimaste li al loro posto

"APS son rimaste nello zaino" ( pala e sonda ok, ma artva non va SEMPRE portata addosso ??? )

non ho capito , ma qualcuno ha esploso ABS?

grazie per aver condiviso LA VOSTRA ESPERIENZA :) e meno male che stiamo qua a discutere, senza che nessuno si sia fatto male ;)
 
conosco un po' la zona del sempione ma non la zona della gita nello specifico
ero anche io al sempione (breithorn dal parcheggio dell'ospizio del sempione) la stessa mattina
confermo che in quella zona per come prende neve di solito si formano spesso cornici nella stessa direzione tutte le stagioni, e rimangono anche quando fa nevicate con poco vento o vento assente
sul breithorn le condizioni erano simili (dai 20 ai 40 cm di neve fresca asciutta e leggera, senza vento), noi volevamo fare uno dei due canali ovest ma visto l'accumulo e visto che mentre salivamo (partiti circa alle 8 dal parcheggio causa nebbione per i primi 400 m, davanti avevamo solo un paio di gruppi di cui uno superato dopo il taverso dell'hubschorn, uno in parte superato prima ed in parte raggiunto al breithornpass, e tre tutine che stavano già scendendo quando noi eravamo a 50-100 m dal breithornpass) si è alzato un po' di vento da sudest che ha iniziato a spostare la neve sul pendio ovest dove stavamo effettuando la gita, abbiamo preferito scendere abbastanza velocemente dal giro normale del breithornpass
entrambi i miei soci nutrivano dubbi sul fatto di salire i canali e uno dei due anche sul fatto di scendere quello meno ripido, quindi abbiamo concordato che saremmo scesi tutti dal giro classico
fossi stato da solo forse avrei azzardato...
in ogni caso a parte qualche piccola scarica di neve leggera dell'hubschorn (molto piccole, assolutamente innocue) noi non abbiamo notato problemi di instabilità del manto sulla nostra gita, ma abbiamo giudicato che il bollettino che dava pericolo 2 fosse un po' sottostimato, visto il quantitativo di neve seppur senza accumuli da vento, che non aveva sicuramente avuto modo di legare con il manto sottostante
 
bè intanto grazie del post istruttivo e comunque dovrò rileggere tutto con calma
poi forse un segnaccio blu o giallo con gli itinerari disegnati sulla foto aiuterebbe i cecati come me hehehe
poco da dire chissà quanti errori avrei fatto io quindi...
no l'unica cosa che se capisco bene per evitare un traverso di un pendio siete calati giù e gli siete passati alla base, cioè sui piedi, bè l'unico slavinotto che mi sono preso io diversi anni fa fu proprio toccando i piedi di un pendio laterale mentre gli correvo alla base, quindi non sempre almeno per la mia (piccola e comunque fortunata) esperienza funziona. Chiaro che se non c'erano alternative, allora...
ben che sia andata bene
 
conosco un po' la zona del sempione ma non la zona della gita nello specifico
ero anche io al sempione (breithorn dal parcheggio dell'ospizio del sempione) la stessa mattina
confermo che in quella zona per come prende neve di solito si formano spesso cornici nella stessa direzione tutte le stagioni, e rimangono anche quando fa nevicate con poco vento o vento assente
sul breithorn le condizioni erano simili (dai 20 ai 40 cm di neve fresca asciutta e leggera, senza vento), noi volevamo fare uno dei due canali ovest ma visto l'accumulo e visto che mentre salivamo (partiti circa alle 8 dal parcheggio causa nebbione per i primi 400 m, davanti avevamo solo un paio di gruppi di cui uno superato dopo il taverso dell'hubschorn, uno in parte superato prima ed in parte raggiunto al breithornpass, e tre tutine che stavano già scendendo quando noi eravamo a 50-100 m dal breithornpass) si è alzato un po' di vento da sudest che ha iniziato a spostare la neve sul pendio ovest dove stavamo effettuando la gita, abbiamo preferito scendere abbastanza velocemente dal giro normale del breithornpass
entrambi i miei soci nutrivano dubbi sul fatto di salire i canali e uno dei due anche sul fatto di scendere quello meno ripido, quindi abbiamo concordato che saremmo scesi tutti dal giro classico
fossi stato da solo forse avrei azzardato...
in ogni caso a parte qualche piccola scarica di neve leggera dell'hubschorn (molto piccole, assolutamente innocue) noi non abbiamo notato problemi di instabilità del manto sulla nostra gita, ma abbiamo giudicato che il bollettino che dava pericolo 2 fosse un po' sottostimato, visto il quantitativo di neve seppur senza accumuli da vento, che non aveva sicuramente avuto modo di legare con il manto sottostante

Io ho notato negli anni una tendenza di SLF a "stare basso" con la scala del pericolo. Contro invece la tendenza italiana di sparare alto. Perché SLF ti invita anche sempre a leggere le sue considerazioni e comunque come dice anche Courma le condizioni variano in 10m di terreno. Complessivamente il grado 2 ci stava ma le antenne vanno sempre tenute dritte. Il "vero" grado 2 SLF te lo accompagna con "condizioni generalmente favorevoli alle uscite fuori pista".

@Sollazzo: Grazie per la condivisione, aspettavo maggiori informazioni al riguardo ;)
 
non lo so gigio, visto che a 2000 m c'erano già 15 cm di neve direi che era un grado 3 secco dai 2000-2500 in su (ovvero dove c'è ancora neve):
"Le possibilità per le gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale."
dove bisogna intendersi sul "limitate"
 
considerazioni personali su quello che ho letto , senza conoscere minimamente la zona ( bellissima mi sembra di capire ) :

gita lunga ed anche se fatta con buon passo , comunque il sole sarebbe uscito a scaldare quindi era da valutare dopo la nevicata e le caldazze precedent

inclinazione dei pendii circostanti 40°....

distacco spontaneo come campanello d'allarme

nelle foto ho visto anche belle cornice da vento.... meglio che son rimaste li al loro posto

"APS son rimaste nello zaino" ( pala e sonda ok, ma artva non va SEMPRE portata addosso ??? )

non ho capito , ma qualcuno ha esploso ABS?

grazie per aver condiviso LA VOSTRA ESPERIENZA :) e meno male che stiamo qua a discutere, senza che nessuno si sia fatto male ;)


Penso che sollazzo intendesse dire che l'attrezzatura di soccorso non sia mai stata tirata fuori-per essere usata. Ha usato l'acronimo APS per comodità.
Credo inoltre che sappia dove/come si portano tali dispositivi.

Per il resto,sollazzo, continuerò a leggere il 3d con interesse ma non ho nulla da scrivere: tu eri là e io no.
Posso solo dirti che sono davvero contento che non ti sia fatto male. Ti leggo sempre con piacere e non ho dubbi che saprai ricavare le lezioni giuste da un'esperienza simile.So come ti senti
 
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