Premessi il massimo rispetto e la massima comprensione senza se né ma per chi fugge dagli orrori di una guerra, sarebbe interessante capire come mai la maggior parte dei profughi (sì, anche siriani) non sembrano essere donne, vecchi e bambini ma, a occhio, uomini di età tra i venti e i cinquanta. Quello che vorrei capire ma non ho capito, e se qualcuno di voi vuole aiutarmi a farlo lo ringrazio in anticipo, è il perché tra la fuga e il prendere un partito grandi masse di uomini in età "arruolabile" preferisce la fuga (ad eccezione beninteso dei Curdi e dei fedeli ad Assad). Vorrei, insomma, capire come mai anziché lasciare il paese gli oppositori non impugnano le armi contro Assad nelle fila della coalizione contro quest'ultimo, sostenuta dall'Occidente, o viceversa si uniscono alle forze governative contro i ribelli, se sostenitori del potere centrale. Purtroppo, in una situazione di guerra, anche e soprattutto civile, è anche e soprattutto impugnando le armi che si forgiano i destini del paese. Per fare un paragone, durante la tragedia jugoslava di venti-venticinque anni fa la stragrande maggioranza dei profughi arrivati in Europa centrale erano donne, vecchi e bambini, mentre gli uomini erano in buona parte rimasti a combattere (difendendo le città in vario modo non solo con le armi, ma anche mantenendo in vita la produzione, ecc.). Penso che nel caso della (ormai purtroppo ex) Jugoslavia il collante sia stato rappresentato dall'identificazione con un'etnia (Croati, Bosgnacchi, Serbi). Quanto alla Siria è forse proprio il collante etnico che manca, visto che esso sembra funzionare solo nel caso dei Curdi? Quindi, per parlare del futuro della Siria e della sua ricostruzione, non è che magari l'unica strada è rappresentata dal superamento degli artificiali confini coloniali tramite la creazione di nuove e più omogenee entità statuali? Il prezzo da pagare però sarebbe altissimo soprattutto in termini di traferimenti (più o meno forzati) di popolazione, senza contare le numerosissime minoranze che per forza di cose non potrebbero mai essere accomodate in un proprio "Stato" ma dovrebbero comunque convivere con una delle "etnie" maggioritarie ("etnie" tra virgolette proprio perché nel rompicapo siriano non si capisce bene cosa e quali siano le etnie in gioco). E poi c'è il rischio di smembramento dell'Iraq, altra entità artificiale post-coloniale, e da ultimo il gigantesco Kurdistan turco e le sue represse con la forza ma mai sopite aspirazioni autonomistiche. In poche parole la vedo buia e penso che i profughi resteranno ancora per lunghi anni in Europa.