WAITING DOLOMITI. Ciò che non ti aspetti.

green1

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Questo reportage non vuol essere da parte mia un semplice tread descrittivo, ma sarà piu che altro un racconto e un insieme di pensieri da condividere con chi ne ha voglia e porta nel cuore la mia stessa passione.

Venivo da un inverno molto strano.
Per la prima parte la mancanza di neve mi ha riportato in pista, facendomi comunque gustare le millerighe.
Poi con l'arrivo delle nuove perturbazioni mi sono fatto trovare abbastanza impreparato e non sono riuscito a cogliere l'attimo.

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Qualcosa ho comunque portato a casa.

Con l'arrivo delle tante desiderate ferie, cercavo nuove linee da sciare o almeno pendii vergini dove tornare a divertirsi.
Sono partito con molte incertezze ma con la voglia di relazionarmi con la montagna fino a capirla.

Ho passato i primi 3 giorni di sci in Valtellina. Due volte sono salito sul Sasso Nero, per fare un po' di gamba e rischiando qualcosina, causa caldo e piena esposizione sud dei pendii sciati. Tuttavia, qualche linea sono riuscita a portarla a casa. In un anno pieno di incertezze non credo di aver bisogno di grandi e nuovi test, ma di piccole conferme.

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L'ultimo giorno ho finito di testare a pieno i miei nuovi Black Crows, in pista e fuori , ma questa è tutta un'altra storia...

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Come ogni anno però, giunge il momento della tanto attesa trasferta dolomitica.
Non mi pare giusto chiamarla trasferta però.
E' tutta la vita che giro a Ortisei, è un po' come una seconda casa per me. Svegliarmi da casa con la vista del Sassolungo dalla finestra mi ha sempre entusiasmato. Ultimamente riesco a salire molto meno, ma queste montagne occupano per me un posto fondamentale del cuore. Tutte le montagne sono belle, ma guardando l'infinità di itinerari, i mille canali sciabili, i panorami e i colori, non ho ancora trovato posti migliori.
Salire in Dolomiti per me è come andare in palestra. Mi alleno, mi pongo nuovi limiti cercando di superarli, e ammiro costantemente quello che mi riserva la natura.

Quest'anno la vedevo veramente grigia però ed ero partito con molta negatività. Ho portato su tutto il materiale possibile per tentare di cercare un po' di polvere dolomitica.
Complici alcuni amici siamo però riusciti a tirare fuori qualcosa di buono!

Non avevo in mente cosa fare con nitidezza e sopratutto, Marmolada e SMDC a parte, non sapevo cosa ci fosse in buone condizioni.
Le webcam bianche tante volte tradiscono. La mancanza di fondo è un crudele avversario ed è dura da battere.
Nella confusione più totale mi sono guardato dentro e ragionando ho cercato quali fossero i posti migliori dove andare. Ho poi cercato di notare il lavoro del vento, e le esposizioni dei pendii. Con un po di mente siamo arrivati ad alcune conclusioni:




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Mi sono giocato la carta passo Oclini già il primo giorno. La conosco come le mie tasche e so che anche con poco dislivello puo' offrire qualcosa di buono e vario. Il vento ha miracolosamente lavorato poco e nel modo giusto. La azzecchiamo!

Nel frattempo portando su il necessario ho colto l'occasione per rispolverare per la triade scialpinistica Aprile Maggio Giugno i vari ancoraggi e le varie manovre che possono venir necessarie.

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Dopo aver fatto questo buon goal, giornata sempre in prima traccia e in alcune parti con 70/80 cm di polvere dolomitica, ci spostiamo verso il Sella. Passando ai Catores
( le guide di Ortisei ) scopriamo che con alcuni clienti si pensava di tentare la Val Mezdi. Il ragionamento dell'esposizione poteva essere buono, ma il vento quest'anno ha lavorato in maniera opposta all'anno scorso. Parlando con i gestori delle funivie e i locals del Pordoi, cerchiamo di capire cosa ci puo' ancora regalare il gruppo del Sella. Gli impiantisti ci facevano notare di essere tra i pochissimi che quest'anno erano saliti con gli sci sul Sass Pordoi. A fine giornata, confrontandoci, scopriamo di aver giocato la carta giusta: La Val Lasties.
Attenzione: le condizioni non sono ancora ottimali, anzi, 10 minuti dopo il pianorone centrale li fai a piedi e il ravanaggio nel bosco è epico. Però qualche ottima curva e lo scendere tra le immense pareti del Sella valgono ogni sforzo e ogni rischio.

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Facciamo anche un po' di ricerca Arva, che non fa mai male e andiamo a ripassare le procedure in caso di valanga.


L'ultimo giorno, già abbastanza provati dai vari ravanaggi, decidiamo sulla strada, vista la giornata e la tanta gente, il da farsi: si era anche pensato di fare una gita in val di Funes oppure il Forcellone del Latemar, ma abbiamo preferito tornare sui nostri passi e ritornare in sicurezza a Oclini. Condizioni ancora ottime.
Tra una pellata e l'altra durante la giornata abbiamo fatto 1000+ metri di dislivello in salita.

Ecco alcune foto.


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Salita Nero.jpgthe totaL BANFER88.jpgTOMO2.jpgtt banf.jpg



Alla fine poi, ci scappa la grande idea: salire sul corno Bianco, e sperare di intravedere una sorta di tramonto. La montagna a chi cerca tanto, tanto sa dare. La natura fa lo stesso.

Tramonto.jpgtramonto 3.jpgTramonto 2.jpg

L'ultima discesa su crosta da rigelo alle 18,30 e la seguente cena sono la cornice perfetta di un accontentarsi di una fantastica giornata e un altrettanto ottima vacanza passata con amici sulle più belle montagne del mondo.


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Cosa mi porto a casa da questa vacanza:

1. Alcune certezze: per esempio il conoscere abbastanza bene le proprie montagne e il saper scegliere di rinunciare.
2. La parte didattica dell'alpinismo. Dalle progressioni varie agli ancoraggi rispolverati.
3. Tanta gioia. Nel relazionarsi con una cosa che è più grande di te e nel riscoprire e confermare le amicizie con coloro che ci circodano.
4. Il non essere purtroppo un grande sciatore. Fa niente..migliorerò!



Ringrazio tutti quelli che hanno avuto voglia di leggere la pappardella.
Per chi ha bisogno info sulle condizioni dolomitiche chieda pure ( rivolto ai neofiti di questo sport e ai principianti. Senza offendere nessuno )

Green
 
Bellissimo reportage! Conosco le dolomiti solo dal lato pistaiolo, avendole abbandonate tanti anni fa quando mi detti totalmente a free, ma comprendo che chi le conosce ...non le cambierebbe con nulla al mondo...

Unica nota: hai testato a fondo i Black ma, sei sicuro che fosse strettamente necessario anche il test di "attraversamento a raso"? :MM
 
Bravo green, tanta passione in tutto quello che fai.

A parte lo studio ahahah [emoji38] [emoji38]

La tecnica viene col maestro oppure con tanta pratica
 

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Bellissimo reportage! Conosco le dolomiti solo dal lato pistaiolo, avendole abbandonate tanti anni fa quando mi detti totalmente a free, ma comprendo che chi le conosce ...non le cambierebbe con nulla al mondo...

Unica nota: hai testato a fondo i Black ma, sei sicuro che fosse strettamente necessario anche il test di "attraversamento a raso"? :MM


Ho preso alla lettera gli insegnamenti della Buyers Guide quando dice test su "duro| portante " ahahah
 
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto voglia di leggere la pappardella.
Per chi ha bisogno info sulle condizioni dolomitiche chieda pure ( rivolto ai neofiti di questo sport e ai principianti. Senza offendere nessuno )

Green

Ciao!
salita sul Corno Nero e salita sul Corno Bianco da dove le hai prese? Dritto per dritto dall'arrivo delle seggiovie?
Grazie
 
Salita sul corno nero ancora non fattibile da sopra la seggiovia DOLADIZZA. Noi abbiamo fatto cosi: sali finche riesci dalla seggiovia vwerso il corno nero. Poi quando inizia la cresta e vedi che non riesci ad andare piu avanti, noi abbiamo spellato e fatto un traverso che ci conducesse in modo da arrivare sul versante opposto di salita, evitando in bosco inizale dell'altro versante che è impraticabile. Rimesse le pelli dalla parte sinistra del corno nero si sale tranquillamente.

Per il corno bianco abbiamo invece lasciato gli sci a tre quarti della salita dopo aver battuto traccia e poi abbiamo seguito a piedi il sentiero estivo.
 
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