L'inverno è arrivato e io ho deciso di esserci. Perché tra tutti i problemi che mi gravitano attorno ultimamente è giusto ritagliarsi del tempo per me stesso e per ciò che mi rende felice. La neve fresca e gli amici mi rendono tale, basta veramente poco a volte. quattro curve in pow, due chiacchiere, una birra e ritrovi le energie per tornare ad affrontare la merda che tutti i giorni ti piove addosso da tutte le parti.
Sii grato di quello che il cielo ti manda; quando è di colore bianco, approfittane. La vita è troppo breve per essere infelici.
Dopo il primo giro, servito giusto per fare il fondo e stabilizzare un po' il manto (ed esplorare un nuovo freeride spot), la settimana seguente è arrivata la neve grossa... e il freddo.
Lo spot prescelto è risultato 3 volte in fila lo stesso, per questioni di meteo e sicurezza più che altro. Francia e Valle d'Aosta ci sono sembrate troppo pericolose, troppo piovose o troppo ventose, il Vallese è risultato il giusto compromesso, e allora torniamoci ancora, esplorando ogni linea, ogni pertugio, assurdo come ogni giornata sia stata un'avventura completamente diversa.
Un mercoledì da leoni
Questa volta mi accompagna Tommy, con la sua Panda e la fedele Reflex, il ragazzo è molto giovane, ma è la persona che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco in un momento di difficoltà. E poi, sticazzi, le sue foto parlano da sole.
Alle 9 siamo già in biglietteria, ma tre maestri di sci Modenesi ci hanno anticipato, sono venuti dall'Emilia solo per la powder, Pontoon muniti, ma ora invece di sciare ridono è scherzano: gli impianti non aprono... già pensiamo all'inculata, poi dopo un'ora e un quarto di freddo gelido, la prima seggiovia apre, e il parco giochi è nostro. I simpaticoni si dileguano, si pensano furbi, ma forse avrebbero fatto bene a seguirci, perché le linee che abbiamo provato quel mercoledì, sono rimaste sole solette tracciate nell'intonsité
In alto vento e whiteout, così decidiamo di volare basso tra i boschetti. Vola basso, cagacasso.
Scivolare veloci nel silenzio dei boschetti è qualcosa di magico.
Solo noi e qualche capriolo.
Deeeeeepuzza
Ci provo con le maestre di sci, ma rimorchio solo le loro alunnne. Dai, cresci bene che ripasso.
Stanchi dei boschetti decidiamo di farla grossa e ci buttiamo giù fino in valle. Mal che vada, se non riusciamo a raggiungere la funivia, chiamiamo un taxi. E spendillo sto sghello che domani muori col portafoglio gonfio.
L'erba del vicino, è sempre la più bianca.
Per fortuna incrociamo l'unico svizzero che parla inglese, ci dà gli orari del bus e ci spiega che l'ultimo passa tra mezz'ora, se ci sbrighiamo possiamo evitare la ravanata.
Oddio, è uscito il sole, non ci credo.
Allora non facciamoci sfuggire l'occasione, stiamo bassi sotto le nuvole e andiamo a scattare qualche bella foto.
Qui non c'è nient'altro da aggiungere, lasciamo parlare le foto di Tommy.
Arriviamo giù fino al terzo paese, ancora una volta, ma i bus non girano più così in basso. Nemmeno il tempo di sganciare gli sci e vediamo un pick-up, è la nostra occasione, non posso lasciarmela sfuggire, mi butto in mezzo alla strada e mostro il pollice alzato, come in guida galattica per autostoppista, l'alieno, che parla solo crukko, ci fa cenno di salire.
Allora non sono tutti strunz sti sfizzeri. Bravo il nostro boscaiolo, una volta in cima gli offriamo una birra al rifugio, facciamo amicizia coi local, ci spiegano che per loro è ancora bassa stagione e boh. Qui ci siamo solo noi e vabbè... va bene così.
È ora di tornare a casa, ma che giornata ragazzi! Abbiamo trovato il paradiso e sta solo a 2h e 30' di auto.
Sii grato di quello che il cielo ti manda; quando è di colore bianco, approfittane. La vita è troppo breve per essere infelici.
Dopo il primo giro, servito giusto per fare il fondo e stabilizzare un po' il manto (ed esplorare un nuovo freeride spot), la settimana seguente è arrivata la neve grossa... e il freddo.
Lo spot prescelto è risultato 3 volte in fila lo stesso, per questioni di meteo e sicurezza più che altro. Francia e Valle d'Aosta ci sono sembrate troppo pericolose, troppo piovose o troppo ventose, il Vallese è risultato il giusto compromesso, e allora torniamoci ancora, esplorando ogni linea, ogni pertugio, assurdo come ogni giornata sia stata un'avventura completamente diversa.
Un mercoledì da leoni
Questa volta mi accompagna Tommy, con la sua Panda e la fedele Reflex, il ragazzo è molto giovane, ma è la persona che chiunque vorrebbe avere al proprio fianco in un momento di difficoltà. E poi, sticazzi, le sue foto parlano da sole.
Alle 9 siamo già in biglietteria, ma tre maestri di sci Modenesi ci hanno anticipato, sono venuti dall'Emilia solo per la powder, Pontoon muniti, ma ora invece di sciare ridono è scherzano: gli impianti non aprono... già pensiamo all'inculata, poi dopo un'ora e un quarto di freddo gelido, la prima seggiovia apre, e il parco giochi è nostro. I simpaticoni si dileguano, si pensano furbi, ma forse avrebbero fatto bene a seguirci, perché le linee che abbiamo provato quel mercoledì, sono rimaste sole solette tracciate nell'intonsité
In alto vento e whiteout, così decidiamo di volare basso tra i boschetti. Vola basso, cagacasso.
Scivolare veloci nel silenzio dei boschetti è qualcosa di magico.
Solo noi e qualche capriolo.
Deeeeeepuzza
Ci provo con le maestre di sci, ma rimorchio solo le loro alunnne. Dai, cresci bene che ripasso.
Stanchi dei boschetti decidiamo di farla grossa e ci buttiamo giù fino in valle. Mal che vada, se non riusciamo a raggiungere la funivia, chiamiamo un taxi. E spendillo sto sghello che domani muori col portafoglio gonfio.
L'erba del vicino, è sempre la più bianca.
Per fortuna incrociamo l'unico svizzero che parla inglese, ci dà gli orari del bus e ci spiega che l'ultimo passa tra mezz'ora, se ci sbrighiamo possiamo evitare la ravanata.
Oddio, è uscito il sole, non ci credo.
Allora non facciamoci sfuggire l'occasione, stiamo bassi sotto le nuvole e andiamo a scattare qualche bella foto.
Qui non c'è nient'altro da aggiungere, lasciamo parlare le foto di Tommy.
Arriviamo giù fino al terzo paese, ancora una volta, ma i bus non girano più così in basso. Nemmeno il tempo di sganciare gli sci e vediamo un pick-up, è la nostra occasione, non posso lasciarmela sfuggire, mi butto in mezzo alla strada e mostro il pollice alzato, come in guida galattica per autostoppista, l'alieno, che parla solo crukko, ci fa cenno di salire.
Allora non sono tutti strunz sti sfizzeri. Bravo il nostro boscaiolo, una volta in cima gli offriamo una birra al rifugio, facciamo amicizia coi local, ci spiegano che per loro è ancora bassa stagione e boh. Qui ci siamo solo noi e vabbè... va bene così.
È ora di tornare a casa, ma che giornata ragazzi! Abbiamo trovato il paradiso e sta solo a 2h e 30' di auto.