madflyhalf
Skifoso assolato che fa l'aperitivo
So che i report non mancano su questa classica delle Dolomiti! Strafamosa, strapercorsa e di recente stra-ristrutturata!
Il report che faccio qui riguarda più la giornata che si è presentata davanti ai nostri occhi, il 30 agosto del 2015!
Sono stato tante volte al rifugio Passo Selle... no! Bergvagabunden! Rifugio Vagabondi della Montagna
Bellissimo, evocativo nome dato da Bepi Pellegrin, detto "Zac", alpinista fassano nonché primo gestore del rifugio ora nelle mani del figlio!
Ma per via della compagnia in quelle gite, mai mi ero spinto poco oltre, allungando la gita di 2-3h per visitare uno dei tanti musei a cielo aperto sulla I Guerra Mondiale, presenti in Dolomiti.
L'Alta via Bepi Zac, percorre in modo ultrasicuro ben attrezzato e da qualche anno ben ricostruito le postazioni austriache e 2 avamposti italiani (questi ultimi splendid) lungo le Creste del Costabella.
Le possibilità di questo itinerario sono molteplici ci sono 3 uscite: la prima tra Cima Campagnaccia e Cima Costabella (che nella mia mappa antidiluviana non era segnata, ma sulle nuove Tabacco sì); la seconda dalla forcella Ciadin; la terza arriva fin sotto Cima Uomo: quest'ultima è quella descritta benissimo da alfpaip nel suo report recentissimo
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=2254&page=2&p=1676456&viewfull=1#post1676456
Si tratta del pezzo più selvaggio e meno frequentato, ma forse pure il più divertente dal punto di vista arrampicatorio, però è lungo quasi come il tratto che dal Passo Selle arriva a Forcella Ciadin
Purtroppo il tempo a disposizione è stato poco, saliti il sabato pomeriggio e ridiscesi a Bologna domenica sera dopo il giro, per ragioni comprensibili abbiamo preso la nuova seggiovia Costabella sia in salita che in discesa che ti taglia fuori 350m di dislivello (100m più rispetto a quella vecchia, usata l'ultima volta che sono stato al Passo Selle).
Abbiamo quindi optato per prendere la seconda uscita a Forcella Ciadin, dedicando abbastanza tempo alla visita delle gallerie, ricoveri e baracche, e rilassando un po' più le gambe.
L'itinerario in giallo è quello seguito in questo report, il 2 è la discesa "nuova", il tratto in rosso 3 è quello descritto da Alfpaip
La sera prima a Taibon non c'è una nuovola e i Monti del Sole regalano uno dei più bei tramonti delle Dolomiti
Ma c'è luna piena da 1 notte e le montagne sono illuminate a giorno!
Rose & Agnèr
Il San Lucano d'argento
30 agosto! Buongiorno bellezza!
Di corsa a panini a Cencenighe, poi sù al Passo San Pellegrino e sì, seggiovia! Colori da Louvre!
La gigantesca e maestosa piramide dell'Agnèr, lungo lo spigolo Nord ancora in ombra
Mulàz e Focobòn, dietro il Col Margherita
Ecco il rifugio Vagabondi della Montagna
Che l'abbiano fatto apposta? :shock:
Sbuca anche il Cimòn della Pala
Il Pelmo dietro l'Om
L'ultimo pezzo zigzagato ti taglia il fiato!
Al passo Selle la giornata si rivela una delle più meravigliose mai viste d'estate! Cevedale e Zufallspitze
Gran Zebrù
Catinaccio
Giriamo i tacchi a nordest e si sale per la ripida rampa ghiaiosa che contribuisce anch'essa a rompere il fiato, incrociando la targa del Sentiero
Si sale una rampa attrezzata ma solo perché ghiaiosa infida, niente di tremendo, il sentiero comunque sale ripido e si guadagna quota in fretta
Poi ci si trova ad entrare nella prima galleria
Passaggi di cresta suggestivi: il massiccio del Costabella, per chi non lo sapesse, non è costituito da minerale di dolomite, ma come gran parte del sottogruppo della Marmolada (Marmolada-Vernel-Ombretta-Uomo) è a maggioranza di minerali di calcio, quindi più calcar, di conseguenza è più friabile, caratteristica chiarissima a guardare le cime del gruppo. Poi le bombe di 100 anni fa hanno fatto sicuramente il resto
Qualche breve tratti attrezzato e agevolato con fittoni dove la roccia è lisciata dai passaggi
Trincee... che diventano camini
Sfasciumi lunari in vista della Marmolada
Lontano la val Badia
Tra saliscendi attrezzati o meno si prosegue il sentiero che nella prima parte è davvero strafacile con poche cose da visitare a parte il precedente ricovero austriaco originale
Ma che vista! Tutta la Val di Fassa
E ancora più in là, la Presanella
L'Adamello e i suoi ghiacciai
Il rifugio là in basso
Io là in basso
Ricordiamoci sempre che gli itinerari in montagna sono curati da questa strana, sconosciuta parola
Qualche passaggio divertente di VERA cresta
Visitiamo un primo avamposto italiano
Siamo a cima Campagnacia, una delle poche segnate in questo tracciato
Un gracchio
Mangiamo un panino, dando indicazioni a 3 persone intorno alla 50ina che affrontavano il percorso un po' spavaldi... raccontandogli che siamo di Bologna e che in giornata saremmo ridiscesi, sono mezzi svenuti... Comunque ripartiamo in direzione dell'ampia sella con la prima uscita (che ho segnato 2 da pirla nella mappa) e di nuovo più in alto la Cima Costabella. Più in là Cima Uomo e dietro Marmolada e Gran Vernel (la frana recente è quella che si vede in questa foto?)
Si scende alla sella e velocemente si risale alla cima Costabella, dove si entra in galleria
si affronta la scala e in cima si rientra in galleria
Questa un po' più lunga
Altra postazione di mitraglieria
Giù per una rampetta attrezzata (cavo a volte un po' lasco)
Poi lungo un pianoro lunare vista frana del Gran Vernel
Fino a uno dei punti più belli, poco sopra la forcella Ciadin: avamposto italiano al Ciastèl di Costabella, chiamato giustamente Sasso di Costabella
Canalino stretto, a sinistra il Sasso di Costabella, più in alto si arriva su una selletta e a dx si sale sul Ciastèl di Costabella
Si entra nella "struttura" scavata nella roccia, una postazione che gli italiani tennero dal 1915 fino alla rotta di Caporetto nel '17, senza avanzare né retrocedere di un metro, ma che costò la vita a migliaia di persone.
Krieg dem Krieg.
Si tratta di un'importante opera di Ernst Friedrich, sulle atrocità della guerra. Spezzoni del libro sono raccontati nei pannelli di questo fortino scavato interamente nei torrioni del Costabella, foto crude di morte, di bombe, di violenza, sono appese alla roccia a ricordare che... sono foto di guerra, che ogni guerra è così: semina solo morte, disperazione, dolore.
Questo libro fu un "best sellers" nel 1924. Purtroppo, nonostante fossero ancora vicini quei 23 milioni di morti e dispersi, civili e militari, in quell'anno il best sellers in Germania fu tristemente un libro di violenza e odio che nel giro di 20 anni provocò il doppio di morti, Mein Kampf.
Il paesaggio intorno è lunare
Dal Ciastel di Costabella si ridiscende per scale
calando sulla forcella Ciadin, che inzialmente attrezzata, poi per lungo infido ghiaione, con possibilità di deviazione lungo postazioni Italiane
Per il 637bis si cala sui prati del San Pellegrino, giunti al bivio che indica il sentiero a dx (ora segnato sulle mappe) che riporta alla seggiovia del Costabella
Tra altri splendidi panorami
Bacio funiviario (che c'è la dietro sulla pista?! vedo delle strutture in metallo)
La nuova pista
e qualche beata mucca
Si tratta di una gita davvero bella, in tutto 5h fatte con calma e rispetto dei luoghi. Allungare fino a forcella Uomo era impensabile anche solo per via dei tempi di rientro, senza considerare che la lunghezza da Forcella Ciadin a Forcella Uomo è quasi la stessa lunghezza che c'è tra Selle e Ciadin... quindi si raddoppia con la distanza.
Occorre dare valore a questi luoghi, per non dimenticare mai lo sforzo inutile costato migliaia e migliaia di vite in ogni valle, per tener sempre a mente che bisogna conoscere bene il proprio passato, per evitare errori futuri.
Certe immagini sono violente, così come è la guerra, non ci porterei i bimbi dentro questi luoghi, ma già dai 13-14 anni in su sì.
Il report che faccio qui riguarda più la giornata che si è presentata davanti ai nostri occhi, il 30 agosto del 2015!
Sono stato tante volte al rifugio Passo Selle... no! Bergvagabunden! Rifugio Vagabondi della Montagna
Bellissimo, evocativo nome dato da Bepi Pellegrin, detto "Zac", alpinista fassano nonché primo gestore del rifugio ora nelle mani del figlio!
Ma per via della compagnia in quelle gite, mai mi ero spinto poco oltre, allungando la gita di 2-3h per visitare uno dei tanti musei a cielo aperto sulla I Guerra Mondiale, presenti in Dolomiti.
L'Alta via Bepi Zac, percorre in modo ultrasicuro ben attrezzato e da qualche anno ben ricostruito le postazioni austriache e 2 avamposti italiani (questi ultimi splendid) lungo le Creste del Costabella.
Le possibilità di questo itinerario sono molteplici ci sono 3 uscite: la prima tra Cima Campagnaccia e Cima Costabella (che nella mia mappa antidiluviana non era segnata, ma sulle nuove Tabacco sì); la seconda dalla forcella Ciadin; la terza arriva fin sotto Cima Uomo: quest'ultima è quella descritta benissimo da alfpaip nel suo report recentissimo
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=2254&page=2&p=1676456&viewfull=1#post1676456
Si tratta del pezzo più selvaggio e meno frequentato, ma forse pure il più divertente dal punto di vista arrampicatorio, però è lungo quasi come il tratto che dal Passo Selle arriva a Forcella Ciadin
Purtroppo il tempo a disposizione è stato poco, saliti il sabato pomeriggio e ridiscesi a Bologna domenica sera dopo il giro, per ragioni comprensibili abbiamo preso la nuova seggiovia Costabella sia in salita che in discesa che ti taglia fuori 350m di dislivello (100m più rispetto a quella vecchia, usata l'ultima volta che sono stato al Passo Selle).
Abbiamo quindi optato per prendere la seconda uscita a Forcella Ciadin, dedicando abbastanza tempo alla visita delle gallerie, ricoveri e baracche, e rilassando un po' più le gambe.
L'itinerario in giallo è quello seguito in questo report, il 2 è la discesa "nuova", il tratto in rosso 3 è quello descritto da Alfpaip
La sera prima a Taibon non c'è una nuovola e i Monti del Sole regalano uno dei più bei tramonti delle Dolomiti
Ma c'è luna piena da 1 notte e le montagne sono illuminate a giorno!
Rose & Agnèr
Il San Lucano d'argento
30 agosto! Buongiorno bellezza!
Di corsa a panini a Cencenighe, poi sù al Passo San Pellegrino e sì, seggiovia! Colori da Louvre!
La gigantesca e maestosa piramide dell'Agnèr, lungo lo spigolo Nord ancora in ombra
Mulàz e Focobòn, dietro il Col Margherita
Ecco il rifugio Vagabondi della Montagna
Che l'abbiano fatto apposta? :shock:
Sbuca anche il Cimòn della Pala
Il Pelmo dietro l'Om
L'ultimo pezzo zigzagato ti taglia il fiato!
Al passo Selle la giornata si rivela una delle più meravigliose mai viste d'estate! Cevedale e Zufallspitze
Gran Zebrù
Catinaccio
Giriamo i tacchi a nordest e si sale per la ripida rampa ghiaiosa che contribuisce anch'essa a rompere il fiato, incrociando la targa del Sentiero
Si sale una rampa attrezzata ma solo perché ghiaiosa infida, niente di tremendo, il sentiero comunque sale ripido e si guadagna quota in fretta
Poi ci si trova ad entrare nella prima galleria
Passaggi di cresta suggestivi: il massiccio del Costabella, per chi non lo sapesse, non è costituito da minerale di dolomite, ma come gran parte del sottogruppo della Marmolada (Marmolada-Vernel-Ombretta-Uomo) è a maggioranza di minerali di calcio, quindi più calcar, di conseguenza è più friabile, caratteristica chiarissima a guardare le cime del gruppo. Poi le bombe di 100 anni fa hanno fatto sicuramente il resto
Qualche breve tratti attrezzato e agevolato con fittoni dove la roccia è lisciata dai passaggi
Trincee... che diventano camini
Sfasciumi lunari in vista della Marmolada
Lontano la val Badia
Tra saliscendi attrezzati o meno si prosegue il sentiero che nella prima parte è davvero strafacile con poche cose da visitare a parte il precedente ricovero austriaco originale
Ma che vista! Tutta la Val di Fassa
E ancora più in là, la Presanella
L'Adamello e i suoi ghiacciai
Il rifugio là in basso
Io là in basso
Ricordiamoci sempre che gli itinerari in montagna sono curati da questa strana, sconosciuta parola
Qualche passaggio divertente di VERA cresta
Visitiamo un primo avamposto italiano
Siamo a cima Campagnacia, una delle poche segnate in questo tracciato
Un gracchio
Mangiamo un panino, dando indicazioni a 3 persone intorno alla 50ina che affrontavano il percorso un po' spavaldi... raccontandogli che siamo di Bologna e che in giornata saremmo ridiscesi, sono mezzi svenuti... Comunque ripartiamo in direzione dell'ampia sella con la prima uscita (che ho segnato 2 da pirla nella mappa) e di nuovo più in alto la Cima Costabella. Più in là Cima Uomo e dietro Marmolada e Gran Vernel (la frana recente è quella che si vede in questa foto?)
Si scende alla sella e velocemente si risale alla cima Costabella, dove si entra in galleria
si affronta la scala e in cima si rientra in galleria
Questa un po' più lunga
Altra postazione di mitraglieria
Giù per una rampetta attrezzata (cavo a volte un po' lasco)
Poi lungo un pianoro lunare vista frana del Gran Vernel
Fino a uno dei punti più belli, poco sopra la forcella Ciadin: avamposto italiano al Ciastèl di Costabella, chiamato giustamente Sasso di Costabella
Canalino stretto, a sinistra il Sasso di Costabella, più in alto si arriva su una selletta e a dx si sale sul Ciastèl di Costabella
Si entra nella "struttura" scavata nella roccia, una postazione che gli italiani tennero dal 1915 fino alla rotta di Caporetto nel '17, senza avanzare né retrocedere di un metro, ma che costò la vita a migliaia di persone.
Krieg dem Krieg.
Si tratta di un'importante opera di Ernst Friedrich, sulle atrocità della guerra. Spezzoni del libro sono raccontati nei pannelli di questo fortino scavato interamente nei torrioni del Costabella, foto crude di morte, di bombe, di violenza, sono appese alla roccia a ricordare che... sono foto di guerra, che ogni guerra è così: semina solo morte, disperazione, dolore.
Questo libro fu un "best sellers" nel 1924. Purtroppo, nonostante fossero ancora vicini quei 23 milioni di morti e dispersi, civili e militari, in quell'anno il best sellers in Germania fu tristemente un libro di violenza e odio che nel giro di 20 anni provocò il doppio di morti, Mein Kampf.
Il paesaggio intorno è lunare
Dal Ciastel di Costabella si ridiscende per scale
calando sulla forcella Ciadin, che inzialmente attrezzata, poi per lungo infido ghiaione, con possibilità di deviazione lungo postazioni Italiane
Per il 637bis si cala sui prati del San Pellegrino, giunti al bivio che indica il sentiero a dx (ora segnato sulle mappe) che riporta alla seggiovia del Costabella
Tra altri splendidi panorami
Bacio funiviario (che c'è la dietro sulla pista?! vedo delle strutture in metallo)
La nuova pista
e qualche beata mucca
Si tratta di una gita davvero bella, in tutto 5h fatte con calma e rispetto dei luoghi. Allungare fino a forcella Uomo era impensabile anche solo per via dei tempi di rientro, senza considerare che la lunghezza da Forcella Ciadin a Forcella Uomo è quasi la stessa lunghezza che c'è tra Selle e Ciadin... quindi si raddoppia con la distanza.
Occorre dare valore a questi luoghi, per non dimenticare mai lo sforzo inutile costato migliaia e migliaia di vite in ogni valle, per tener sempre a mente che bisogna conoscere bene il proprio passato, per evitare errori futuri.
Certe immagini sono violente, così come è la guerra, non ci porterei i bimbi dentro questi luoghi, ma già dai 13-14 anni in su sì.
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