Atteggiamenti sbagliati

Flavio F.

New member
Ciao
Per i Maestri: nel vostro lavoro vi capita di incontrare atteggiamenti sbagliati? Non solo tecnici ma anche di approccio...
Ciao
 
Ciao
Per i Maestri: nel vostro lavoro vi capita di incontrare atteggiamenti sbagliati? Non solo tecnici ma anche di approccio...
Ciao

Ho insegnato tanti anni fa...poi per mille vicissitudini ho smesso e poi ripreso...anche se insegno poco, molto poco...Atteggiamenti tecnici sbagliati ben vengano...sennò non ci sarebbero i maestri...:D..Se invece parliamo di approccio sbagliato...beh penso chiunque insegni uno sport...possa scrivere un libro... Posso citare per averli vissuti di persona :
>sciatore molto principiante che si presenta con tutta l'attrezzatura nuova di pacca e top di gamma che ti chiede di migliorare nelle curve strette ( si presenta con 19 mt di raggio:shock: )
> sciatore che ti dice di essere un oro avanzato ma quando lo porti sulla blu che fa sbuffando scende come Tomba ,crede lui, invece scende come mia nonna......:D
> genitore che ti porta il figlio a cui ha già insegnato tutto lui, e ti chiede solo di perfezionargli la sciata....in realtà il pupo scende alla "speriamo che non mi ammazzo"
> genitore di pupo a cui tu stai insegnando e che al termine della lezione porta il pupo a sciare standogli davanti e chiedendo al pupo di seguirlo e di imitarlo.....peccato che lui sia un bufalo con ai piedi due sci e scenda come mio nonno nel 1950....
> allegra famiglia con 2/3 livelli differenti che vogliono un maestro per migliorare tutti assieme ( e per risparmiare) e poi si lamenta perché in 4 hanno fatto neanche la metà di quanto fatto lo scorso anno con l'altro maestro con le lezioni individuali.....
> quello che ti subissa di domande tecniche, non solo in seggiovia, ...e poi ti chiede come mai abbiamo sciato solo mezz'ora???
> quello che ti porta il ragazzino obbligato a venire a sciare a cui non frega niente ed è pure terrorizzato e poi ti chiede dopo due ore dopo quanto potrà iniziare a fare agonismo....

Potrei andare avanti così per almeno 100 pagine.....però sarebbe interessante avere una sezione apposita: Il bestiario dello sciatore...così tutti potrebbero leggerlo e non ripetere certe cose od atteggiamenti......HIHIHI:Dma mi sa che tanti si sentirebbero offesi..:PAAU
 
HIHIHIHIHIHI
Però facciamo pure un bestiario dei maestri...

Comincio io:
- oggi finiamo prima perchè poi devo andare a...ma poi recuperiamo... (aspetta e spera)
- ci prendiamo qualcosa ? ovviamente offre il cliente da bere e il tempo perso.
- ci facciamo una sigaretta ??
- il tempo perso a salutare/parlare con altri maestri/impiantisti
- venitemi dietro = io scio, voi fate come vi pare tanto non vi guardoe nemmeno mi frega niente
:D
 
HIHIHIHIHIHI
Però facciamo pure un bestiario dei maestri...

Comincio io:
- oggi finiamo prima perchè poi devo andare a...ma poi recuperiamo... (aspetta e spera)
- ci prendiamo qualcosa ? ovviamente offre il cliente da bere e il tempo perso.
- ci facciamo una sigaretta ??
- il tempo perso a salutare/parlare con altri maestri/impiantisti
- venitemi dietro = io scio, voi fate come vi pare tanto non vi guardoe nemmeno mi frega niente
:D

Su questo sono d'accordo, approcci sbagliati, atteggiamenti sbagliati esistono e tenti da ambo le parti.....sarebbe bello se veramente ci fossero i due bestiari quanti ammetterebbero di essersi riconosciuti anche in piccole cose.....

p.s. Io per il momento mi vanto di non essermi comportato così come detto sopra.....
 
Ok vedo che gli esempi non mancano da entrambe le parti...!!!! Concordo nel fare i due " The Best...iari "

Io sono un Maestro di ballo diplomato e ho gli stessi problemi di autocritica. La situazione tipica è il marito ( autodidatta esperto che balla da trent'anni... secondo lui) che vuole far fare il corso solo alla moglie che non ha mai ballato perché negata ( sempre secondo lui...) Risultato: dopo due lezioni la moglie va benissimo e meglio del marito che deve fare i conti con un bel corso di riparazione... L importante è riderci su sempre...

Scherzi a parte quando sulle piste ho fatto le poche ore con il maestro (purtroppo poche...) ho cercato di essere il più " foglio bianco " possibile mentre nel mio campo spesso ho molta più soddisfazione a seguire un'allievo meno dotato ma che s'impegna e ci mette l anima piuttosto che il classico " ha le potenzialità ma non si applica "

Mentre a livello tecnico qual'è la parte più difficile da insegnare?
Ciao
 

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Ok vedo che gli esempi non mancano da entrambe le parti...!!!! Concordo nel fare i due " The Best...iari "

Io sono un Maestro di ballo diplomato e ho gli stessi problemi di autocritica. La situazione tipica è il marito ( autodidatta esperto che balla da trent'anni... secondo lui) che vuole far fare il corso solo alla moglie che non ha mai ballato perché negata ( sempre secondo lui...) Risultato: dopo due lezioni la moglie va benissimo e meglio del marito che deve fare i conti con un bel corso di riparazione... L importante è riderci su sempre...

Scherzi a parte quando sulle piste ho fatto le poche ore con il maestro (purtroppo poche...) ho cercato di essere il più " foglio bianco " possibile mentre nel mio campo spesso ho molta più soddisfazione a seguire un'allievo meno dotato ma che s'impegna e ci mette l anima piuttosto che il classico " ha le potenzialità ma non si applica "

Mentre a livello tecnico qual'è la parte più difficile da insegnare?
Ciao

Mah...cos'è più difficile da insegnare? Penso che dipenda dall'allievo che si ha difronte ma anche dal maestro....dalla sua capacità di rendere facile, scomporre un movimento, renderlo riconducibile a situazioni già vissute...non tutti ne sono così capaci...Penso che sia estremamente difficile insegnare a fidarsi ciecamente degli sci, a capire le sensazioni che possano dare....Poi se uno ci pensa i movimenti non sono così difficili...:D
 
Mah...cos'è più difficile da insegnare? Penso che dipenda dall'allievo che si ha difronte ma anche dal maestro....dalla sua capacità di rendere facile, scomporre un movimento, renderlo riconducibile a situazioni già vissute...non tutti ne sono così capaci...Penso che sia estremamente difficile insegnare a fidarsi ciecamente degli sci, a capire le sensazioni che possano dare....Poi se uno ci pensa i movimenti non sono così difficili...:D

Già hai perfettamente ragione... Nel mio la cosa che richiede più sforzi ed esercizi sono le Posizioni Movimento Contrario del Corpo, tecnicamente PMCC. Il bacino va in una direzione mentre le spalle ed il busto in un' altra. E benche' le conosca alla perfezione poi con gli sci mi viene difficile tenere il busto sempre a valle e mi do' dell imbranato da solo. :DValle a capire certe cose...
 
Mah...cos'è più difficile da insegnare? Penso che dipenda dall'allievo che si ha difronte ma anche dal maestro....dalla sua capacità di rendere facile, scomporre un movimento, renderlo riconducibile a situazioni già vissute...non tutti ne sono così capaci...Penso che sia estremamente difficile insegnare a fidarsi ciecamente degli sci, a capire le sensazioni che possano dare....Poi se uno ci pensa i movimenti non sono così difficili...:D

mi è piaciuto molto questo intervento. Aggiungo qualcosa della mia esperienza, che spero sia utile. Sono stato fino alla pensione un insegnante di matematica alle scuole medie. Ho capito rapidamente che non potevo usare la metodologia didattica dei miei insegnanti: spiegazione alla lavagna e poi esercizi a casa etc. etc.
Sulla base del "se faccio capisco" ho organizzato una serie graduale di esercizi tale da sviluppare il concetto da affrontare,che gli alunni facevano in classe, seguiti e con interazioni e domande, partendo da un esercizio che tutti erano in grado di fare, a uno che richiedeva un piccolo passo in là e così via. In tal modo ciascun alunno viveva la situazione e gradualmente da solo sviluppava l'idea, mentre l'insegnante seguendoli imparava a capire di ciascun allievo le dinamiche mentali. Solo alla fine l'insegnante inquadrava quanto fatto.Personalmente sono stato molto soddisfatto dei risultati, anche se la fatica da parte mia era maggiore e correvo dei rischi perché questa tecnica richiedeva parecchio tempo che dovevo togliere ad altro.
Ecco penso che in altri settori si potrebbe operare così, evitando tutte le disquisizioni tecniche che paralizzano la motricità dell'allievo.
Ho fatto lezioni ai tempi di Gustavo e non vi dico tutto l'indottrinamento sui canoni dell'epoca, anche se non mi posso lamentare dei maestri di allora della scuola del Nevegal, davvero tanto bravi.
Così non mi posso lamentare di quelli degli anni 90- 2000 del Monte Elmo, veramente capaci e validi.
A mio parere si dimentica però troppo nell'insegnamento dell'importanza dei piedi e dei movimenti all'interno dello scarpone e del fatto che le persone sono tutte diverse. Io , ad esempio, ho una asimmetria che ha portato ad una scoliosi (il troppo studio da bambini fa proprio male!); ho un anca diciamo normalmente in angolazione, per cui nel mio sciare devo soprattutto servirmi di accorgimenti, quali la modifica di uno scarpone ( ma non è così semplice trovare la soluzione ideale) e lavorare molto in scioltezza facendo sì che i piedi vadano molto laterali prima della massima pendenza , così che il bacino stia dentro.
In conclusione non credo alle lezioni parlate né al guarda come si fa, bensì a passi graduali ,che il maestro deve individuare e molto naturalmente applicare,sulla base delle esigenze individuali, ricercando i pendii più adatti.
Perdonate la lunghezza:PAAU
 
Ultima modifica:
Mah...cos'è più difficile da insegnare? Penso che dipenda dall'allievo che si ha difronte ma anche dal maestro....dalla sua capacità di rendere facile, scomporre un movimento, renderlo riconducibile a situazioni già vissute...non tutti ne sono così capaci...Penso che sia estremamente difficile insegnare a fidarsi ciecamente degli sci, a capire le sensazioni che possano dare....Poi se uno ci pensa i movimenti non sono così difficili...:D

All inizio del mio insegnamento mi chiedevo come mai un campione del Mondo dovesse avere un allenatore o a sua volta un Maestro che a rigor di logica non avrebbe mai potuto batterlo in gara. Poi ho capito: perché il Maestro deve avere la capacità di " scomporre un movimento, renderlo riconducibile a situazioni già vissute " e spiegarlo a qualcun' altro. E non tutti ne sono capaci. Quindi un ottimo atleta può essere un pessimo Maestro.

E poi c'è il fattore psicologico che secondo me vale quanto quello tecnico.
Spesso quando vedo che un'allievo incontra un ostacolo tecnico devo cambiare approccio prima che questo ostacolo diventi psicologico Anche a costo di fare due passi indietro e riportalo a fare la stessa cosa " da un altra strada " senza che se ne accorga. E se ci riesci è una soddisfazione.Però i Maestri di sci sono svantaggiati perche dispongono di tempo limitatissimo.e penso che spesso abbiano a che fare con persone che siano impazienti di migliorare e vogliono bruciare i tempi. Quindi per loro secondo me è un bel po' più difficile..

Sarebbe bello avere a questo punto anche impressioni da parte di " allievi". Quando ho fatto lezione mi sono trovato bene col mio Maestro e penso che abbia fatto quello che poteva col tempo a sua disposizione.
 
Ho insegnato tanti anni fa...poi per mille vicissitudini ho smesso e poi ripreso...anche se insegno poco, molto poco...Atteggiamenti tecnici sbagliati ben vengano...sennò non ci sarebbero i maestri...:D..Se invece parliamo di approccio sbagliato...beh penso chiunque insegni uno sport...possa scrivere un libro... Posso citare per averli vissuti di persona :
>sciatore molto principiante che si presenta con tutta l'attrezzatura nuova di pacca e top di gamma che ti chiede di migliorare nelle curve strette ( si presenta con 19 mt di raggio:shock: )
> sciatore che ti dice di essere un oro avanzato ma quando lo porti sulla blu che fa sbuffando scende come Tomba ,crede lui, invece scende come mia nonna......:D
Potrei andare avanti così per almeno 100 pagine...........ma mi sa che tanti si sentirebbero offesi ..:PAAU

Io non mi offendo, anzi ritengo giusto un po' di bestiario per farsi autocritica, chi si offende peggio per lui. Da appassionato senza molto talento, ho rappresentato per un po' di anni lo sciatore rinunciatario: che rinuncia al maestro convinto che oltre i quaranta non c'è margine di miglioramento; bene o male, quel che è fatto è fatto.
Il maestro si avvede dell'esistenza di questa categoria quando si presenta gente con pretese specifiche, ad esempio affrontare meglio buche e cumuli, piste ghiacciate, neve fresca. L'allievo-cliente si aspetta pillole di tecnica, innesti di capacità sciatorie.
Invece il maestro capisce che il problema di ghiaccio o buche invisibili deriva da vizi e negligenze consolidate nel tempo e che il richiedente si sta portando dietro su qualsiasi pista. Allora per cominciare lo porta nel campo scuola facendogli fare mosse strane per studiare al rallentatore determinate curve e posture.
Qui vengono fuori due sottocategorie dell'allievo: quello si fida e capisce che il margine di miglioramento c'è eccome; poi c'è quello che: "Scusi sa, io le parlo di situazioni particolari e lei mi porta nel campo scuola per fare buffi movimenti in mezzo ai bambini e le nonne?" e non capisce che non ha capito una cippa.
Per fortuna appartengo alla prima sottocategoria, infatti da quel giorno ad inizio stagione faccio almeno due orette di lezione.
 
avendo fatto io nella vita lezioni (da discente :Danche perchè discentevo) che si contano sulle dita di una mano dico..

ma l'operato di un maestro, lo si può valutare subito oppure con il passare del tempo ed una "normale" evoluzione si capisce che quella lezione che magari aveva deluso invece era una grande occasione ? sicuramente la seconda che ho detto..
 
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