sostenibilità nella produzione dell'abbigliamento sportivo - Milano Montagna 2015

verbier61

New member
per la seconda edizione di Milano Montagna abbiamo pensato ad un forum su un argomento che mi sembra molto interessante.

Ecco la lettera che ho appena mandato a 15 ditte leader del settore:

Gentili signori,
il festival Milano Montagna, giunto alla sua seconda edizione [...] ha deciso di dedicare un forum mirato al tema della sostenibilità nella produzione dell'abbigliamento sportivo.
I due temi sui quali vogliamo invitarvi a presentare la vostra politica aziendale sono
a) l'attenzione al personale coinvolto nella manufattura
b) la sostenibilità del ciclo produttivo, dalla scelta dei materiali all'impatto sull'ecosistema.
Vista l'importanza del tema, il forum si svolgerà nella giornata inaugurale dell'8 ottobre 2015 presso l'aula magna dell'Università degli Studi di Milano.

approfondendo l'argomento, ho visto che esistono almeno due importanti iniziative, Fair wear founadtion (che si occupa di tutelare il salario e lavoro delle maestranze) e blue sign che si occupa di minimizzare l'impatto sull'ecosistema. Poi ci sono 1% for the planet, etc. Pochissime sono le ditte che aderiscono a entrambe le iniziative, ma qualcuna c'è.

Spero che sia voi che le aziende troviate la cosa interessante..... vediamo!
 
un punto da sviluppare è quanto questi impegni sacrosanti incidono sul prezzo finale (immagino un pochino il prezzo lo faccianolievitare) e come convincere i consumatori a spendere un po' di più per questi prodotti sostenibili.
lo dico perché per esperienza professionale tutti a parole vogliono queste cose ma poi non sono disposte a pagare il prezzo necessario per averle se non in una ristretta quanto illuminata minoranza, ahimè!:shock:
in ogni caso l'idea è molto interessante!
 
Sono pienamente d'accordo, non a caso compro Patagonia da sempre e non solo per lo sci proprio per la loro etica
http://www.patagonia.com/us/patagonia.go?assetid=67372

patagonia ha fatto della sostenibilità una pietra angolare, tanto di cappello. Spero accettino il nostro invito. Ho scoperto peraltro che anche altre ditte hanno investito molto in questa direzione, ma sembra non lo comunichino con altrettanta determinazione.
 
Anche a me Patagonia piace molto, e ho parecchi loro capi.
E trovo che anche Mammut, di cui sono estimatore, almeno a parole, si dia da fare dal punto di vista ambientale ed umano.

Però il fatto che quasi tutte la grandi case producano nel regno di mezzo, dove tutta una serie di diritti, considerati essenziali dalla FWF sono proibiti, mi "puzza" quando le vedo inserite nella lista...

Ma girare ( con gli interessi...) i maggiori costi "umani ed ambientali" sui clienti finali, dati i margini che le case ( e la filiera) hanno su questi prodotti mi sembra da str....
Uno perchè TUTTE le case produttrici ( specialmente di abbigliamento sportivo) dovrebbero avere a cuore la salute del pianeta ( se tutto il mondo diventasse una discarica, chi farebbe ancora sport fuori?), due perché il benessere dei lavoratori dovrebbe essere un diritto e non una regalia...

Detto questo, attendo approfondimenti...in fondo è grazie al consumo consapevole che si decide, almeno in parte, il futuro del pianeta...
 

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Anche a me Patagonia piace molto, e ho parecchi loro capi.
E trovo che anche Mammut, di cui sono estimatore, almeno a parole, si dia da fare dal punto di vista ambientale ed umano.

Però il fatto che quasi tutte la grandi case producano nel regno di mezzo, dove tutta una serie di diritti, considerati essenziali dalla FWF sono proibiti, mi "puzza" quando le vedo inserite nella lista...

Ma girare ( con gli interessi...) i maggiori costi "umani ed ambientali" sui clienti finali, dati i margini che le case ( e la filiera) hanno su questi prodotti mi sembra da str....
Uno perchè TUTTE le case produttrici ( specialmente di abbigliamento sportivo) dovrebbero avere a cuore la salute del pianeta ( se tutto il mondo diventasse una discarica, chi farebbe ancora sport fuori?), due perché il benessere dei lavoratori dovrebbe essere un diritto e non una regalia...

Detto questo, attendo approfondimenti...in fondo è grazie al consumo consapevole che si decide, almeno in parte, il futuro del pianeta...

non so se ho ben capito il tuo intervento... in FWF ci sono poche "major", ce ne sono molte di più in blueprint, anche se - attenzione - in questi casi la percentuale di prodotti blueprint dubito sia molto elevata rispetto ai piccoli brand.

Mammut è sia in FWF che in blueprint, tanto di cappello!
 
Mi chiedevo solamente come sia possibile essere nel FWF producendo in Cina, dato che tra i caposaldi per poter essere ammessi c'è la "libertà di formare ed aderire ad un sindacato" che in Cina è proibita ( si può aderire solo a quelli "statali").
Inoltre in quel paese la pratica del lavoro forzato, specialmente nel settore tessile, e della settimana da 70 ore è cosa comune, così come il lavoro minorile.
Magari i subfornitori delle case presenti nell'elenco del FWF non si servono di questi mezzi, però, almeno per il primo punto che ho citato non ci sono scuse...
 
Mi chiedevo solamente come sia possibile essere nel FWF producendo in Cina, dato che tra i caposaldi per poter essere ammessi c'è la "libertà di formare ed aderire ad un sindacato" che in Cina è proibita ( si può aderire solo a quelli "statali").
Inoltre in quel paese la pratica del lavoro forzato, specialmente nel settore tessile, e della settimana da 70 ore è cosa comune, così come il lavoro minorile.
Magari i subfornitori delle case presenti nell'elenco del FWF non si servono di questi mezzi, però, almeno per il primo punto che ho citato non ci sono scuse...

ottimo punto che chiederemo di discutere nel forum!
 
patagonia ha fatto della sostenibilità una pietra angolare, tanto di cappello. Spero accettino il nostro invito. Ho scoperto peraltro che anche altre ditte hanno investito molto in questa direzione, ma sembra non lo comunichino con altrettanta determinazione.

Tempo fa, forse proprio tu avevi pubblicato un link con un elenco di produttori di materiale sportivo che operano in modo etico sia verso l'ambiente che verso i lavoratori, ricordo che patagonia era tra le prime e c'erano anche se non sbaglio Salewa e Marmot.
Un marchio nuovo che mi sembra piuttosto attento è Arc'teryx, oltretutto fa prodotti davvero belli!
 
Ciao a tutti!

Ottima iniziativa!

Io penso che sia fondamentale al giorno d'oggi produrre in maniera sostenibile, nel rispetto del lavoratore e dell'ambiente.
Vero quello che dicono alcuni, ovvero che molti preferiscano spendere meno per un prodotto creato senza queste accortezze, ma oggi la tendenza sta cambiando.
Se da un lato ci sono meno soldi e le persone quindi comprano meno, dall'altro c'è molta attenzione da parte del cliente nei confronti della filiera produttiva e del materiale.
Il concetto, in particolar modo nei beni durevoli come anche le attrezzature sportive, è: "compro meno, ma compro meglio". Ovvero: voglio che un prodotto mi duri, visto che non posso permettermi di cambiarne spesso, e che allo stesso tempo sia prodotto bene, meglio se ecostenibile.
Quello che sta cercando di trasmettere EXPO utilizzando come mezzo il cibo, si vuole trasmetterlo anche a tutti i campi dell'industria.
E gli effetti sono visibili, perchè la sostenibilità sta entrando nella testa di tutti, a partire, ad esempio, da una raccolta differenziata che è sempre più diffusa e gestita dai cittadini con attenzione.
La crisi, con tutti gli effetti negativi, ci sta facendo uscire dalla produzione di massa e disperata, virando l'attenzione verso prodotti fatti come un tempo, fatti con cura nel rispetto di tutti e tutto, anche se sono più costosi.
Un tempo le vacanze nell'agriturimo in mezzo alle vacche erano snobbate, oggi invece sono in molti che si vogliono avvicinare a questo tipo di esperienza: questo per far capire che i valori e gli interessi stanno mutando a favore di una produzione ( in questo caso allevamento ) rispettosa dell'uomo che opera e della madre terra che ci offre il materiale su cui lavorare.
Dobbiam ritornare a produrre con serietà, magar qui in Italia, cercando di confezionare prodotti "vicini" al cliente, ottimi qualitativamente e, soprattutto, sostenibili. Usando, finchè possibili, materiali naturali.
Specialmente chi ama fare sport, in montagna, apprezzerà questi aspetti, non vi è dubbio.
L'8 ottobre non ci sarò purtoppo alla conferenza, ma ci sarò il 10, magari conoscersi e scambiare due parole sarebbe il massimo ! :HIP
 
Mi chiedevo solamente come sia possibile essere nel FWF producendo in Cina, dato che tra i caposaldi per poter essere ammessi c'è la "libertà di formare ed aderire ad un sindacato" che in Cina è proibita ( si può aderire solo a quelli "statali").
Inoltre in quel paese la pratica del lavoro forzato, specialmente nel settore tessile, e della settimana da 70 ore è cosa comune, così come il lavoro minorile.
Magari i subfornitori delle case presenti nell'elenco del FWF non si servono di questi mezzi, però, almeno per il primo punto che ho citato non ci sono scuse...

se la fabbrica è cinese, o in thailandia visto che ora come ora il costo più basso è li e in indonesia, non è detto che si schiavizzi la gente, anzi... già ad esempio molte fabbriche taiwanesi di produzione bici e componenti, sono gestite interamente da europei o americani, con salari minimi equiparabili a quanto guadagna un operaio in usa o europa, e con molti benefit, il vantaggio sta nel basso costo del lavoro.
Poi che multinazionali come nike o adidas abbiano fatto la loro fortuna affidandosi a terzisti che sfruttavano le persone con salari da fame è risaputo, e probabilmente quando andiamo a comprare una tshirt a 3 euro dovremmo sapere anche noi che quella tshirt sarà sicuramente prodotta a disacapito dei condizioni di lavoro umane... patagonia tempo fa pubblico un report pubblico e controllabile dove forniva informazioni precise sugli stabilimenti di produzione, orari di lavoro, salari etc...
Oggi come oggi la trasparenza è fondamentale, ed è quindi nel loro interesse aderire all'FWF e sta all'FWF vigilare sul rispetto dei principi di base a cui si rifà.
 
vi elenco in ordine alfabetico le aziende finora invitate.
Alcune (marmot) non le ho chiamate perchè mi han già detto precedentemente di non essere interessate.
Tenendo anche conto del limitato tempo a disposizione, pensate ci siano da fare altri inviti?

Arc'teryx, Bergans, Haglofs, Jack Wolfskin, Kjus, Mammut, Mountain Equipment, Montura, Norrona, Patagonia, Peak, Polartec, Salewa/Dynafit, Sportiva, TNF, Vaude.
 
se la fabbrica è cinese, o in thailandia visto che ora come ora il costo più basso è li e in indonesia, non è detto che si schiavizzi la gente, anzi... già ad esempio molte fabbriche taiwanesi di produzione bici e componenti, sono gestite interamente da europei o americani, con salari minimi equiparabili a quanto guadagna un operaio in usa o europa, e con molti benefit, il vantaggio sta nel basso costo del lavoro.
Poi che multinazionali come nike o adidas abbiano fatto la loro fortuna affidandosi a terzisti che sfruttavano le persone con salari da fame è risaputo, e probabilmente quando andiamo a comprare una tshirt a 3 euro dovremmo sapere anche noi che quella tshirt sarà sicuramente prodotta a disacapito dei condizioni di lavoro umane... patagonia tempo fa pubblico un report pubblico e controllabile dove forniva informazioni precise sugli stabilimenti di produzione, orari di lavoro, salari etc...
Oggi come oggi la trasparenza è fondamentale, ed è quindi nel loro interesse aderire all'FWF e sta all'FWF vigilare sul rispetto dei principi di base a cui si rifà.

Guarda che fai un po' di confusione.
Un conto è la Cina, un conto è taiwan...che è una democrazia ed ha un pil pro capite "europeo"...

https://it.wikipedia.org/wiki/Taiwan

https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(nominale)_pro_capite

L'indonesia, pur con mille problemi di povertà diffusa ( un po' come l'India...) è comunque una democrazia...cosa che Cina e Thailandia non sono.
 
vi elenco in ordine alfabetico le aziende finora invitate.
Alcune (marmot) non le ho chiamate perchè mi han già detto precedentemente di non essere interessate.
Tenendo anche conto del limitato tempo a disposizione, pensate ci siano da fare altri inviti?

Arc'teryx, Bergans, Haglofs, Jack Wolfskin, Kjus, Mammut, Mountain Equipment, Montura, Norrona, Patagonia, Peak, Polartec, Salewa/Dynafit, Sportiva, TNF, Vaude.

per me può essere più che sufficiente...hai messo tutti i principali marchi e, anche pensandoci, non me ne vengono in mente altri di "grossi" da invitare...
 
vi elenco in ordine alfabetico le aziende finora invitate.
Alcune (marmot) non le ho chiamate perchè mi han già detto precedentemente di non essere interessate.
Tenendo anche conto del limitato tempo a disposizione, pensate ci siano da fare altri inviti?

Arc'teryx, Bergans, Haglofs, Jack Wolfskin, Kjus, Mammut, Mountain Equipment, Montura, Norrona, Patagonia, Peak, Polartec, Salewa/Dynafit, Sportiva, TNF, Vaude.

manca qualche marchio minore ma non per questo meno interessante come Rab (che conosci bene grazie al NeoShell ...) e Ternua ed i francesi Eider e Millet
tutti e quattro questi marchi hanno i distributori italiani e di conseguenza anche gli spacci in Veneto
complimenti per l'iniziativa
 
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