Olistisci

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LuigiXV

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no perchè in questo momento è avversione totale verso il riduzionista.

Il riduzionista studia per una vita la proboscide e si convince di sapere tutto dell'elefante.


Noi olistisci, inverno 2014-15 dianoetico.
 
...e olistisnow, se così si può dire...
Bene, salgo a bordo al volo!
Destinazione inverno, quello vero (si spera) :TRUZZ:
 
Tutto bene, grazie, fortunatamente siamo stati risparmiati dall'esondazione...
Per quanto ho visto che anche Milano nei giorni scorsi è stata colpita, quindi ti rigiro la domanda: tutto bene? :D
 
Sarà LA più bella discussione della stagione.
Al secondo posto c'è posto.
Benritrovati Olistici.

D'altra parte l'estensione dell'Olismo applicato alla fisica ha portato a scoprire la E uguale emme ci quadro. Ma questo è noia.
 
Raduno dianoetico di grande gradevolezza quello dell'ultimo we.
Il paesaggio vitivinicolo di Langhe iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco ci ha ospitato regalandoci bellezza autentica.
Si ringraziano i partecipanti.



ps: tutti skifosi naturalmente.

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"Riduzioni" non ne sono state fatte! Abbiamo studiato tutto!
Dal Piemonte alla Francia dal rosso al giallo, dalle bollicine al fermo, dalla Barbera al Barolo al Dolcetto allo Champagne e Sauternes, passando dalla immancabile bagna caoda, alla polenta, al peperone e crudità vegetale varia. Ma anche carbonnade, battuta al coltello. Agnello, asina, vitello....
Salato, dolce....
Grandissimo!
Mangiata da "gran signori"?
No, semplicemente un ritrovo tra amici che condividono diverse passioni e che preferiscono sacrificare uno sci in favore di un ricordo indimenticabile...
 
Questo topic non funziona, quindi siamo sulla strada giusta.


Una vecchia storia: sei ciechi devono descrivere un elefante. Ognuno tocca una parte diversa del corpo: coda, orecchio, pancia, proboscide, zanna e zampa.
Come è facile prevedere, ognuno fornisce un giudizio completamente diverso: pilastro, tubo, ramo, fune, muro, ventaglio.
Litigano furiosamente e ognuno è sicuro che la propria esperienza sia quella giusta.
 
Ultima modifica:
È quello che accade nello sci: il freerider o presunto tale vede solo la neve fresca ed inorridisce di fronte ad un'asta più stretta dei dieci centimetri, il garista vuole solo neve al limite del vetro e a sua volta inorridisce se ai piedi non ha degli strumenti di tortura da aprire al fondo di ogni pista (magari anche nel mezzo) con putrelle buone per binari ferroviari, il turista vuole neve ne troppo soffice ne troppo dura, il sole perenne, ed attrezzatura che "tenga" o che galleggi (a seconda della maggiore predisposizione per l'una o l'altra delle prime due).
Lo scialpinista vede solo fatica e salita, gli impianti li smonterebbe tutti e inorridisce (lui) di fronte a quasi tutto: sci larghi, stretti, scarponi.... il suo assillo il peso.

Lo sci olistico, viceversa, dovrebbe comprendere tutta l'esperienza neve sugli assi (magari anche il fondo): la neve è bella tutta, in tutti i modi e la si comprende solo vivendola appieno. Trasferendo le esperienze da un modo all'altro di viverla.

Che senso ha dire: ah, io in pista niente! Lo sci è solo fuoripista nella Powder, per sciare in pista me ne vado al cinema.
O al contrario: ah, lo sci vero è solo condizione, gesto atletico, tenuta sul ghiaccio e carvate a tuono.

Oppure ancora: massa di pecoroni sfaticati che andate solo con impianti altrimenti non avete le palle per la montagna! Bisogna faticare e sputare sangue altrimenti non vale una cippa!

Ma quale gusto si ha ad andare in montagna se si ricercano comodità da salotto e non si completa la propria tecnica anche affrontando situazioni non dico estreme, mancherebbe, ma anche solo un poco più complicate ed impegnative rispetto alle proprie abitudini?
 
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