traversata La Thuile - Col Planaval - Valgrisenche

pierr

Well-known member
l'altro ieri grande gita, il primo di uno dei 3 super itinerari che vorrei fare quest'estate. Ho traversato da La Thuile parcheggiando a Le Joux (auto recuperata ieri), poi sono salito lungo le cascate del Rutor fino al rifugio Deffeyes e poi super scenari lungo il bordo del ghiacciaio Rutor fino alla valle che risale al colle Planaval (3000 metri) per poi scendere in valgrisenche. 1580 metri di dislivello per 18,6 km in 8 ore e 40 con una mezz'ora di sosta al rifugio Deffeyes. Un'oretta almeno persa per una cosa non prevista: la neve in quota nel canale di discesa. L'antipatica gestrice del rifugio non me l'aveva detto.

traccia:

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profilo altimetrico:

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Foto:

questa mi pare sia la prima delle 3 cascate del Rutor che si osservano nella noiosa prima parte di salita nel bosco
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appena si sale un po' subito cominciano i panorami sul massiccio del Bianco: Grandes Jorasses
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la terza cascata con il ponte sospeso raggiungibile con una breve deviazione (ci andrò in un altra gita più tranquilla)
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gruppo del Tré la Tête:
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alla fine del bosco si raggiunge una prima conca glaciale: Lago du Glacier
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si comincia ad allargare lo sguardo sul Re di questa gita, il ghiacciaio del Rutor
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verso ovest la conca appena risalita, con in fondo i laghi di Bellacomba, una delle principali mete escursionistiche di La Thuile
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le nuvole cominciano a diradarsi sul Monte Bianco:
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e finalmente si può osservare tutto il ghiacciaio del Rutor nella sua imponente larghezza
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in prossimità del rifugio Desseyes sulla sinistra (est) si dipana il vallone in cui si sviluppa l'Alta Via n.2 della Val D'Aosta: di qua si risale il Passo Alto per scendere brevemente al bivacco attrezzato Promoud (distrutto quest'inverno da una valanga) per poi risalire il tosto Col de la Crosatie e scendere nel vallone di Planaval che io raggiungerò invece con un solo colle
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rifugio Deffeyes. Sulla sinistra la zona in cui sono diretto:
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zoom: il colle di Planaval è quello a sinistra
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il rifugio domina una seconda conca glaciale con il Lago Inferiore del Rutor
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lago e rifugio visti proseguendo il cammino. Sullo sfondo a destra il massiccio del Tré la Tête, propaggine meridionale del massiccio del Bianco:
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la salita prosegue facile è scenica, a mio avviso è un'obbligo continuare per almeno un'ora se uno fa la fatica di arrivare al rifugio. il 99% della gente invece si ferma. Lago Verde in primo piano, e Lago Grigio in secondo
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poco dopo: Lago nella Roccia
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e finalmente si apre uno stupendo balcone sulla lingua terminale orientale del ghiacciaio del Rutor:
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più lontano la lingua occidentale:
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due persone stanno appena terminando una discesa dal ghiacciaio. Utile come confronto di proporzioni per capire l'ampiezza dei crepacci:
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i due in basso, i crepacci in alto
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i due (microscopici a destra) appena usciti dal ghiacciaio
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faccio due foto con lo stesso zoom su due punti più o meno equidistanti dalla mia posizione: prima........
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e seconda:
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si prosegue lungo la morena orientale del ghiacciaio
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indietro torna a essere visibile il Bianco tra le nuvole
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la morena in cui si cammina si stringe
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sempre più.....
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Fino a qui il sentiero è assolutamente fattibile per tutti. Da qui in avanti cominciano le difficoltà. Ci sono due passaggi da fare con l'ausilio di catene, magari per alcuni avvezzi è una cavolata ma io ho avuto la mia quota di strizza
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dopo questi due passaggi si arriva all'imbocco del breve vallone che sale al colle di Planaval. Mancano circa 200 metri di dislivello
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in alto al ghiacciaio sembra di scorgere un'uomo e scatto una foto con forte zoom. Ma era un crepaccio:
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un solitario camoscio gironzola poco sopra di me
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e preoccupato si ripara verso i nevai sul lato destro:
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il piccolo ghiacciaio du Flambeau sul lato destro della salita:
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l'ultima rampa al colle, e comincio a immaginare quello che mi aspetta:
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la neve! 200 metri di dislivello di discesa su canale fortunatamente non troppo ripido. Sullo sfondo, la città di Aosta e le alpi Pennine
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chi ha voglia di indovinare le cime? Io abbozzo un Dent Blanche a sinistra, un Weisshorn in fondo in mezzo e un Dent d'Herens a destra
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Aosta:
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zona del Rosa, col Cervino appena visibile poco più a sinistra
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il canale in cui scendo. La pendenza è simile a una rossa tosta. La neve è buona e regge senza essere troppo scivolosa. Devo comunque ringraziare le mie capacità sciistiche, la tecnica di discesa che ho dovuto imparare sul posto è fatta da passettini in laterale e frenate in derapata. Sulla destra il ghiacciaio più visibile di Aosta, lo Chateau Blanc. E in fondo la Grivola
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Chateau Blanc e Grivola
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questa è la parte più piccola del ghiacciaio:
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canale di discesa:
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questa è invece la lingua più spessa del ghiacciaio:
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tra nevai e sfasciumi perdo lentamente dislivello e mi avvio verso il vallone di discesa. Il sentiero è malsegnato e perdo spesso la via
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Dent d'Herens? chi conferma? in primo piano l'infame col de la Crosatie di cui parlavo prima, credo
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comincia a piovere di brutto appena raggiungo il sentiero escursionistico. Quei tre sono dei ragazzi stranieri a cui all'ufficio del turismo della Valgrisenche avevano detto che il col Planaval non aveva problemi. Stan tornando indietro, rinunciando.
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un ultima foto indietro prima di metter via la fotocamera per non rovinarla con la pioggia sempre più incessante:
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lungo la discesa la mia grande fortuna, vengo raggiunto da un trail runner (Massimo Pica) che ha già completato un Tor de Geants in 127 ore, oggi faceva un breve allenamento da Courmayeur alla Valgrisenche lungo l'Alta via: 4000 metri di dislivello nel tempo che io facevo il mio tragitto. Appena ci incrociamo parto io con la domanda fatale ma lui voleva fare la stessa a me: "hai un'auto a valle?" entrambi infatti perderemo l'ultimo bus per 40 minuti. Scendiamo insieme (lui vedendomi scendere veloce dice che potrei fare il Tor, seeee come no.....) e intanto contatta una sua amica di Aosta che sale a prenderci. Bello non aver dovuto fare l'autostop sotto la pioggia........
 
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Complimenti,sempre dei bei giri i tuoi, e un piccolo colpo di fortuna nell'aver rimediato un passaggio va sempre bene
 
Grande Pier, appena troverò la voglia di qualche escursione decente ti tempesterò di domande. Ma questra stramba estate mi scoraggia. HIHIHI

Oggi ho fatto il passo del Gottardo in auto e mi sono subito venute in mente le tue linee strambe.
Allora ipotizzavo, ma è possibile scendere dal Gemsstock fino ad Airolo (con gli sci)?
 
bisogna pellare da qualche parte, perchè da tutti i versanti del gemmstock si scende verso Andermatt. Cominciamo a farci Guspis e Unteralp il prox anno cosi vedi meglio la geografia del luogo.

Peraltro servirebbero tonnellate di neve cumulata per scendere a 1100 su un pendio esposto a sud
 

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Anche questo, gran giro, e bellissimi quei laghetti col rifugio sopra :D

toglimi una curiosità, la neve era crosta ghiacciata o si riusciva a fare buona presa con le suole?
 
Report come sempre molto dettagliato, ti consiglio un'app per riconoscere le cime: peak finder, a pagamento purtroppo ma ottima.
@puzza: andare dal gemsstock ad airolo si può, ma scii poco 😉. Se proprio vuoi ti conviene fare il contrario ché almeno la discesa dal pizzo centrale è bella
 
Report come sempre molto dettagliato, ti consiglio un'app per riconoscere le cime: peak finder, a pagamento purtroppo ma ottima.
@puzza: andare dal gemsstock ad airolo si può, ma scii poco [emoji6]. Se proprio vuoi ti conviene fare il contrario ché almeno la discesa dal pizzo centrale è bella

Grazie per la replica Pierr: a suo tempo avevo già apprezzato il tuo report, ma ormai me ne ero dimenticato.
 
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