lago delle Marmotte, morena del Miage

pierr

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Dopo un lungo e faticoso giro fatto ieri, di cui vi racconterò, oggi volevo fare un giretto tranquillo e poco faticoso. Faccio tutto con calma, mi alzo tardi, colazione, lavo i piatti, sistemo diverse cose, e poi con molta tranquillità parto per Courmayeur senza ancora saper bene cosa fare tra un paio di giretti facili che mi ero programmato in val Veny.
La prima opzione che avevo era il lago de jardin du Miage, una cosetta da 100 metri di dislivello. Arrivo in auto alla sbarra di Visaille ma non c’è parcheggio (ovvio, è tardissimo!), mi tocca ridiscendere di un centinaio di metri, che palle….. La voglia di ozio è atroce e anche quei 100 metri in più mi pesano, e allora passo a un altro giretto che comincia proprio da dove trovo parcheggio, a fianco al bar del mitico Richard Pramotton (ve lo ricordate il podio tutto italiano sulla Gran Risa nel 1986, primo Pramotton, secondo Tomba non ancora diventato Tomba, terzo Toetsch).
Il sentiero per cui ho optato porta al lago delle Marmotte, stretto tra massiccio del Bianco e le due morene glaciali dei ghiacciai di Miage (orografica sinistra) e di Brouillard (orografica destra). E’ un lago effimero che va e viene, oggi non c’era, era semplicemente una zona umida. Ma non è stato un dramma, anzi se ci fosse stato rischiavo di fermarmi là, e invece…..

Il sentiero con un ponticello supera la Dora di Veny e poi si inoltra nel bosco per un pezzetto facile. Poi comincia il leit motiv di questo sentiero: si cammina sui massi, detriti dei 3 super ghiacciai che scendono nel pendio da me attraversato . Si comincia con l’attraversamento del letto del Freney, e poi si continerà per quasi tutto il sentiero. Non molto divertente per il sottoscritto, ma lo spettacolo attorno vale 1000 volte i fastidi del sentiero.

Foto:

la parte iniziale del sentiero è comune a quello per la salita al rifugio Monzino. Se un giorno comincerò a fare ferrate questa sarebbe una delle prime mete:
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una volta uscito dal bosco ci si avvia verso le varie morene:
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sotto al ghiacciaio Freney
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per avere idea della vastità dei luoghi si confronti il circoletto sopra con questo zoom su dei tizi che salgono verso il Monzino:
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guglie spettacolari: da sinistra a destra: Aiguille Croux, Aiguille Blanche de Peuterey, Auguille Noire de Puterey, Mont Noir de Puterey
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si continua sui sassi
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si sale sulla morena sinistra del Miage e si cominciano a vedere i primi ghiacci, siamo a solo circa 1900 metri di quota:
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si passa poi sotto il ghiacciaio di Bruillard
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sguardo verso il basso lungo la morena su cui si sviluppa il sentiero. A sinistra il bacino del Bruillard, a destra quello del Miage
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dolomiti...... sono le Pyramides Calcaires, in fondo alla val Veny tra il rifugio Elisabetta e il Col de la Seigne
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il lago delle Marmotte svuotato, una semplice zona umida
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si continua in un bellissimo pianoro chiuso dall'enorme morena sinistra del Miage, quella più piccola delle due.....
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faccio pausa pranzo e attiro delle belle farfalle
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a sinistra lo spuntone dell'auiguille noire
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ricomincio a salire la valletta formata dalla morena:
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la zona in cui ho mangiato:
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manca poco:
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con la coda dell'occhio vedo qualcosa nascondersi dietro una roccia davanti a me. Proseguo e....
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arrivato alla meta...... davanti a me il ghiacciaio del Miage (il più grande delle alpi italiane occidentali, credo il terzo assoluto dopo Adamello e Forni)
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si noti in basso la frattura, il volo sarebbe di una ventina di metri secchi.....
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da chissà dove scendono di fronte a me un'intera famigliola di stambecchi. Hanno paura di me ma sono spacciati, DEVONO passarmi vicino :D
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faccio anche un film di 2 minuti a immortalare tutto il passaggio, se qualcuno legge questo thread nei prox mesi chiedetemi di metterlo su youtube, ora consumerei troppa banda per il cellulare.
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il microclima è pazzesco, fa un gran freddo mentre poco prima sudavo come in una sauna
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è ora di tornare
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ripasso dal laghetto, l'aiguille noire è ancora più maestosa ora
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le vette del Bianco si intravedono tra le consuete nuvole, un classico di quest'estate
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chiudo immortalando le Grandes Jorasses
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l'itinerario ha circa 600 metri di dislivello per circa 5 km di lunghezza (solo andata)

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Bravo Pier, il Miage mi ha sempre affascinato, io due settimane fa son partito da Maison Vieille, son passato da laghi Checrouit e Cresta Youla e sono sceso al lac du Miage, quello dove il ghiacciaio si fonde dentro e qualche volta si staccano dei pezzi di ghiaccio: facile, abbastanza lungo e panoramico, te lo consiglio! :D
 
So che non è un inno alla sicurezza, però se ci fosse stata una scaletta per calarsi dalla morena ci sarei andato ieri attraversando il ghiacciaio. Con tutti i detriti che ci sono l'acqua è bella profonda e una via di attraversamento penso che l'avrei trovata. I buchi mi è sembrato cominciassero all'altezza della curva a circa un km più sotto di dove sono arrivato
 

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Belle foto Pierr :D

Sono salito anch'io giovedì al Miage ma con passeggino dalla sbarra di Visaille fino al Combal (chiuso), da li siamo saliti a vedere il lago a turno HIHIHI

Posto bellissimo devo dire!!

Abbiamo provato ad arrivare al rif.Elisabetta ma dopo il drittone l'ultimo pezzo in salita era troppo dissestato per salirci con il mio passeggino non propriamente da trekking...

Il giro che hai fatto tu sembra paesaggisticamente molto bello, spero di poterlo rifare l'anno prossimo, quando la piccola sarà abbastanza grande da poterla infilare in uno zaino portabimbo!!!

Aspettiamo il report dell'uscita del giorno prima adesso :HIP

Beato te che sei ancora su...ripartire ieri mattina con la giornata che c'era dopo il tempo incerto della scorse settimana mi ha fatto rodere non poco...
 
Grande pierr, bel giro. Il massiccio del bianco è sempre spettacolare anche con qualche nuvoletta a coprire le vette
 
Le marmotte sono tutte dove ho fatto gli altri giri :MULLET

mica sono sceme a intrappolarsi in un buco completamente circondato da sassi, ghiacci, torrenti in piena e pareti scoscese
 
Grande pierr, bel giro. Il massiccio del bianco è sempre spettacolare anche con qualche nuvoletta a coprire le vette
Ieri per la prima volta ho scoperto la profondità del Bianco e la magnificenza di ciò che fino allora ho visto 'schiacciato' su due dimensioni, da lontano con gli sci ai piedi. Bisogna esserci davvero sotto (o sopra, spero di provvedere al più presto, purtroppo il cantiere delle funivie non aiuta) per capire la magia dei luoghi.
 
Ieri per la prima volta ho scoperto la profondità del Bianco e la magnificenza di ciò che fino allora ho visto 'schiacciato' su due dimensioni, da lontano con gli sci ai piedi. Bisogna esserci davvero sotto (o sopra, spero di provvedere al più presto, purtroppo il cantiere delle funivie non aiuta) per capire la magia dei luoghi.

È la maestosità e l'enormità di quei luoghi che mi ha sempre affascinato. Apparentemente sembrerebbe una zona molto antropizzata ma in realtà è un mix di vallate sconfinate super selvagge, pareti verticali maestose, creste infinite, ghiacciai poderosi: l'essenza della montagna insomma.


p.s
poi a courma e cham di faighe ne girano quindi cosa vuoi di più? :DDD
 
Bello l'incontro con gli stambecchi! Pero' il sentierone che avresti fatto se avessi scelto l' altro lato del Miage cioe' quello ( ben piu' facile) che porta al Combal e poi al rif Elisabetta Soldini sarebbe stato molto molto piu' panoramico sulle cime della zona e innumerevoli ghiacciai tra le Pyramides Calcaires e il Freney.
 
Quella zona l'ho attraversata tutta quando ho traversato fino a La Thuile (purtroppo con meteo incerto). Mi manca solo la salitella da Combal al lago Miage ma provvederò sicuramente.
 
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