Un amico mi ha recentemente dato i titoli di Anarchico, per il mio modo "particolare" di pianificare i percorsi (ti pa ndar sulle Tofane te fe el giro pae Tre Cime :rotlf: ), e di Selvadego, per la mia predilezione per forcelle e ghiaioni marci/abbandonati... decido quindi di organizzare un mini tour che gli faccia onore :wink:
Oddio, ad onor del vero doveva essere solo anarchico, ma on the road è diventato pure selvadego ERF
Ma veniamo al dunque, un giro che mi mancava sul Catinaccio era la doppia ferrata Roda di Vaèl e Majarè, decido quindi di organizzarlo con la mia solita personalizzazione anarchica: passando prima cioè a bere un caffè al Rifugio Preuss in modo da buttar dentro il sentiero che sale da Gardeccia e quello che attraversa in costa tutto il fianco orientale della parte sud del massiccio.
Complice una nottata quasi insonne, martedí 15 parto da casa prestissimo e quando arrivo a Vigo sono tra i passeggeri della prima corsa della funivia.
L' arrivo a Ciampedie non poteva essere dei migliori, questo è il comitato di benvenuto :skiamo:
Mi avvio lungo il sentiero 540, direzione Gardeccia
il sentiero è una piacevole mulattiera immersa nel bosco, sostanzialmente in falsopiano, a quest' ora non c'è nessuno e mi godo il silenzio e la frescura
ogni tanto il bosco si apre e concede alla vista di godere di queste geometrie
L' ultimo tratto è su pascolo, e mi godo gli ultimi istanti di tranquillità
Arrivo a Gardeccia ed arriva il trauma: è il primo giorno di (teorico) bel tempo dopo oltre 1 settimana di pioggia, ed i villeggianti si scatenano: le navette vomitano letteralmente fiotti di persone che non fanno altro che chiaccherare ad alta voce ed urlarsi dietro tutto il tempo, il meglio del meglio del popolo italiano in vacanza (e che all' estero riconosci -ed eviti- a un chilometro di distanza)
Vabbé io mi consolo con queste visioni
e mi avvio lungo il sentiero 546 verso il Rifugio Preuss
il sentiero è una piacevole stradina che inizialmente attraversa il pascolo, e fermarsi a salutare la padrona di casa è quindi un obbligo
Il paesaggio circostante è di quelli che incantano, da cartolina, con questo contrasto tra i dolci pascoli e le ardite geometrie dolomitiche sullo sfondo
Ardite geometrie che si fanno sempre più vicine
adesso il dolce lascia posto all' aspro, la stradina inizia a salire ripida e ti catapulta in un mondo diverso, le geometrie che prima facevano da sfondo adesso sono incombenti :skiamo:
ancora un ultimo sforzo
ed eccomi finalmente al Rifugio Preuss, dove mi concedo cappuccino e sigaretta
dopo la pausa riparto lungo il sentiero 541 in direzione Passo delle Cigolade
questo sentiero mi prende subito bene: brullo, non c'è ancora nessuno, e mi fa godere integralmente dell' ambiente circostante
mi volto un attimo, che spettacolo :skiamo:
forza, andiamo avanti altrimenti non si arriva più
eeeeee
eeeeee
eeeeee
ELLAMADONNA :skiamo: :skiamo: :skiamo:
come fai a rimanere impassibile quando ti trovi davanti ste cose???
niente ti imbamboli e affari tuoi
il sentiero pare portarmici proprio in mezzo, fantastico!
e sto tripudio di guglie e pinnacoli? CIAO :skiamo:
intanto l' altro lato della valle è cosí... m'inchia, siamo a metà luglio o a metà maggio???? :shock:
arrivo così al bivio col sentiero 550 per Passo delle Coronelle, che scoprirò poi essere ancora impraticabile per neve :shock:
io invece tiro dritto per il mio sentiero
che presenta comunque anche lui qualche facile attraversamento di neve residua, giusto per dare un tocco in più al panorama :skiamo:
il cielo, a dispetto delle previsioni meteo, si chiude sempre di più, tanto che dubito se fare le ferrate o no... deciderò step by step...
Pensavo di aver visto di tutto, ma la bocca che sputa neve mi mancava :shock:
adesso si va avanti per un comodo tratto di sfasciumi, al termine del quale mi aspetta un altro nevaietto
ultimo sforzo, e arrivo a Passo delle Cigolade, dove mi fermo a riposare qualche minuto
Riparto in discesa, si va giù di qua
e si inizia già a vedere in fondo il Rifugio Roda de Vaèl
Passo questo pertugio
e sbuco nella piacevole conca di Pael, dove raggiungo il bivio col sentiero 551 per il Passo del Vaiolon
si ricomincia a salire, con le nuvole che ogni tanto hanno il buon cuore di concedere un filo di blu
finalmente un bel budellino da risalire, mi mancava! adesso posso dirmi soddisfatto
arrivo su dal budello e SPETTACOLO, mi si para davanti la Gran Busa di Vaèl :skiamo:
il sentiero la contorna con vedute che è superfluo commentare :skiamo:
poi gira, e punta dritto al Passo, giusto ai piedi della Roda de Vaèl e della Sforcella
dall' altro versante è cosí
ultimi metri e arrivo al Passo del Vajolon, dove mi fermo a mangiare un boccone
Dicevo che, visto il meteo non proprio meraviglioso, avrei deciso step-by-step... quindi? Vado o non vado? che fare?
Ma si dai andiamo...
Mentre sto indossando l' imbrago attaccano la ferrata due sorelle tedesche di cui la più giovane è UN PETARDO DA PAURA :arf:
ANDIAMO E ANCHE DI CORSA!!!!!!!!!!
La ferrata non è particolarmente difficile, e alterna tratti attrezzati e tratti di sentiero
L' ambiente è fotonico, se solo non ci fossero le nuvole sarebbe da cartolina
un breve tratto un pelo più ripido
e quando ti giri hai sta visione qua :skiamo:
adesso il cielo si riapre, fantastico!
mi godo un attimo il panorama verso Carezza
e vado ad attraversare un brevissimo tratto innevato
arrivo cosí in vetta, e con la vetta inizia anche a piovigginare :mann:
riesco comunque a fare qualche foto a Latemar, Costabella e Sella
Faccio due chiacchere con le ragazze, purtroppo non si fermeranno a dormire in rifugio, scenderanno alla macchina a Carezza :MM
"Noi pensavamo di scendere dalla via di salita, tu?"
Io volevo fare anche la ferrata del Majarè ma con la pioggia non mi ispira, scendo per il sentiero di rientro
(guardano la mappa) "ah ok perfetto, veniamo giù con te"
iniziamo a scendere
e subito si presentano davanti vedute pazzesche
un breve tratto attrezzato scende nel canale
se non piovesse starei un' ora qua imbambolato
un' ultima scaletta
e arriviamo a Sforcela de le Rode
e qua arriva il lato SELVADEGO del giro: quando sto per attaccare la paretina finale in salita mi giro per fare una foto e vedo dei cavi e dei segni rossi che scendono il canale: abituato a zone dove eventuali tabelle mancanti vengono ripristinate dopo parecchio tempo, e non a queste parti dove se non c'è la tabella vuol dire che il sentiero non è in uso perché quelle mancanti vengono ripristinate alla velocità della luce, sotto la pioggia, non penso neanche alle relazioni che avevo letto, né a verificare con la mappa, QUESTO È SICURAMENTE IL SENTIERO DI RIENTRO!
BIG MISTAKE
scoprirò poi che è il vecchio sentiero di rientro, in disuso da molti anni: solo io potevo scovare l' unico sentiero abbandonato di tutto il Catinaccio :rotlf:
il sentiero porta giù per un canalone che, per chi è abituato a ravanar ghiaioni marci è impegnativo ma non trascendentale, ma per chi come le due ragazze non è abituato, è da cavar tante maledizioni... se adesso sto ancora andando avanti a botte di Imodium so chi me l' ha mandata :rotlf: :cesso:
oltre al danno, la beffa: a metà canale il cielo si riapre, mavaffffffffffffff
arriviamo cosí a ricongiungerci col sentiero 541
arrivando in pochi minuti al Rifugio Roda de Vaèl (qua fotografato all' alba) che da solo meriterebbe un reportage solo per lui
Il rifugio è infatti un gioiellino, sia esteticamente - tutto rivestito in scandole :skiamo: :skiamo: :skiamo: - sia come gestione: la ragazza che lo gestisce ha uno staff semplicemente delizioso, ed una figlia di 2 anni e mezzo che è una sagoma, dolcissima (prima di andare a letto ha fatto 2 volte il giro dei tavoli salutando tutti :skiamo: ) e con un caratterino...
BUU!
Mi stai sfidando?
SI!
Allora ti mangio!
NO! PRRRRRR rrr:
ero piegato in due dal ridere :rotlf: :rotlf: :rotlf: :rotlf: :rotlf: una roba grande
a tutto questo aggiungiamo pure un panorama da svenire, ed il gioco è fatto :skiamo:
il Sella
la Regina
le Pale di San Martino
il Lagorai
mantre ceniamo spunta anche l' arcobaleno: non ci facciamo mancare proprio niente :wink:
dopo cena mi sparo 4 grappe per conciliare il sonno, punto la sveglia e crollo a letto.
Quando mi sveglio gli indizi per uno spettacolo ci sono tutti
Là sta già enrosadireggiando
Manca poco
Ormai ci siamo
ECCOLO!!! :skiamo:
con l' alba si rinnova la magia dell' enrosadira :skiamo:
vista l' alba inizio a pensare di completare l' opera con a ferrata del Majarè, ma dopo la colazione si è richiuso di nuovo...
amen, sarà per un' altra volta (cosí ho la scusa per tornare :wink: ) e mi consolo comprando la bellissima maglietta del rifugio disegnata da Fabio Vettori, il papà delle formichine.
Parto cosí percorrendo a ritroso il sentiero 541 in direzione Paèl
non mi chiamo Heidi, ma le caprette (o el cavarón? ) mi fanno ciao lo stesso
nuvole che vanno, nuvole che vengono
Arrivo a Paèl, dove prendo il Vial da le feide (sentiero delle pecore), un antico sentiero di transumanza
il sentiero è tutto a mezzacosta e a quest' ora poco frequentato, permettendomi di rientrare godendomi la discesa
passa ai piedi delle Pale Rabbiose, un posto magico che non conoscevo :skiamo:
per poi entrare nel bosco
e poi sui pascoli di Pra Martin
dove la padrona di casa viene a salutarmi
arrivo cosí a Ciampedie, dove prendo la funivia per scendere... adesso mi aspettano quasi 3 ore di macchina, due palle...
Gran bel giro, simpatica sorpresa il sentiero abbandonato, bellissimo il rifugio Roda de Vaèl, peccato solo per il meteo e per le due tedesche che non si sono fermate a dormire al rifugio
Oddio, ad onor del vero doveva essere solo anarchico, ma on the road è diventato pure selvadego ERF
Ma veniamo al dunque, un giro che mi mancava sul Catinaccio era la doppia ferrata Roda di Vaèl e Majarè, decido quindi di organizzarlo con la mia solita personalizzazione anarchica: passando prima cioè a bere un caffè al Rifugio Preuss in modo da buttar dentro il sentiero che sale da Gardeccia e quello che attraversa in costa tutto il fianco orientale della parte sud del massiccio.
Complice una nottata quasi insonne, martedí 15 parto da casa prestissimo e quando arrivo a Vigo sono tra i passeggeri della prima corsa della funivia.
L' arrivo a Ciampedie non poteva essere dei migliori, questo è il comitato di benvenuto :skiamo:
Mi avvio lungo il sentiero 540, direzione Gardeccia
il sentiero è una piacevole mulattiera immersa nel bosco, sostanzialmente in falsopiano, a quest' ora non c'è nessuno e mi godo il silenzio e la frescura
ogni tanto il bosco si apre e concede alla vista di godere di queste geometrie
L' ultimo tratto è su pascolo, e mi godo gli ultimi istanti di tranquillità
Arrivo a Gardeccia ed arriva il trauma: è il primo giorno di (teorico) bel tempo dopo oltre 1 settimana di pioggia, ed i villeggianti si scatenano: le navette vomitano letteralmente fiotti di persone che non fanno altro che chiaccherare ad alta voce ed urlarsi dietro tutto il tempo, il meglio del meglio del popolo italiano in vacanza (e che all' estero riconosci -ed eviti- a un chilometro di distanza)
Vabbé io mi consolo con queste visioni
e mi avvio lungo il sentiero 546 verso il Rifugio Preuss
il sentiero è una piacevole stradina che inizialmente attraversa il pascolo, e fermarsi a salutare la padrona di casa è quindi un obbligo
Il paesaggio circostante è di quelli che incantano, da cartolina, con questo contrasto tra i dolci pascoli e le ardite geometrie dolomitiche sullo sfondo
Ardite geometrie che si fanno sempre più vicine
adesso il dolce lascia posto all' aspro, la stradina inizia a salire ripida e ti catapulta in un mondo diverso, le geometrie che prima facevano da sfondo adesso sono incombenti :skiamo:
ancora un ultimo sforzo
ed eccomi finalmente al Rifugio Preuss, dove mi concedo cappuccino e sigaretta
dopo la pausa riparto lungo il sentiero 541 in direzione Passo delle Cigolade
questo sentiero mi prende subito bene: brullo, non c'è ancora nessuno, e mi fa godere integralmente dell' ambiente circostante
mi volto un attimo, che spettacolo :skiamo:
forza, andiamo avanti altrimenti non si arriva più
eeeeee
eeeeee
eeeeee
ELLAMADONNA :skiamo: :skiamo: :skiamo:
come fai a rimanere impassibile quando ti trovi davanti ste cose???
niente ti imbamboli e affari tuoi
il sentiero pare portarmici proprio in mezzo, fantastico!
e sto tripudio di guglie e pinnacoli? CIAO :skiamo:
intanto l' altro lato della valle è cosí... m'inchia, siamo a metà luglio o a metà maggio???? :shock:
arrivo così al bivio col sentiero 550 per Passo delle Coronelle, che scoprirò poi essere ancora impraticabile per neve :shock:
io invece tiro dritto per il mio sentiero
che presenta comunque anche lui qualche facile attraversamento di neve residua, giusto per dare un tocco in più al panorama :skiamo:
il cielo, a dispetto delle previsioni meteo, si chiude sempre di più, tanto che dubito se fare le ferrate o no... deciderò step by step...
Pensavo di aver visto di tutto, ma la bocca che sputa neve mi mancava :shock:
adesso si va avanti per un comodo tratto di sfasciumi, al termine del quale mi aspetta un altro nevaietto
ultimo sforzo, e arrivo a Passo delle Cigolade, dove mi fermo a riposare qualche minuto
Riparto in discesa, si va giù di qua
e si inizia già a vedere in fondo il Rifugio Roda de Vaèl
Passo questo pertugio
e sbuco nella piacevole conca di Pael, dove raggiungo il bivio col sentiero 551 per il Passo del Vaiolon
si ricomincia a salire, con le nuvole che ogni tanto hanno il buon cuore di concedere un filo di blu
finalmente un bel budellino da risalire, mi mancava! adesso posso dirmi soddisfatto
arrivo su dal budello e SPETTACOLO, mi si para davanti la Gran Busa di Vaèl :skiamo:
il sentiero la contorna con vedute che è superfluo commentare :skiamo:
poi gira, e punta dritto al Passo, giusto ai piedi della Roda de Vaèl e della Sforcella
dall' altro versante è cosí
ultimi metri e arrivo al Passo del Vajolon, dove mi fermo a mangiare un boccone
Dicevo che, visto il meteo non proprio meraviglioso, avrei deciso step-by-step... quindi? Vado o non vado? che fare?
Ma si dai andiamo...
Mentre sto indossando l' imbrago attaccano la ferrata due sorelle tedesche di cui la più giovane è UN PETARDO DA PAURA :arf:
ANDIAMO E ANCHE DI CORSA!!!!!!!!!!
La ferrata non è particolarmente difficile, e alterna tratti attrezzati e tratti di sentiero
L' ambiente è fotonico, se solo non ci fossero le nuvole sarebbe da cartolina
un breve tratto un pelo più ripido
e quando ti giri hai sta visione qua :skiamo:
adesso il cielo si riapre, fantastico!
mi godo un attimo il panorama verso Carezza
e vado ad attraversare un brevissimo tratto innevato
arrivo cosí in vetta, e con la vetta inizia anche a piovigginare :mann:
riesco comunque a fare qualche foto a Latemar, Costabella e Sella
Faccio due chiacchere con le ragazze, purtroppo non si fermeranno a dormire in rifugio, scenderanno alla macchina a Carezza :MM
"Noi pensavamo di scendere dalla via di salita, tu?"
Io volevo fare anche la ferrata del Majarè ma con la pioggia non mi ispira, scendo per il sentiero di rientro
(guardano la mappa) "ah ok perfetto, veniamo giù con te"
iniziamo a scendere
e subito si presentano davanti vedute pazzesche
un breve tratto attrezzato scende nel canale
se non piovesse starei un' ora qua imbambolato
un' ultima scaletta
e arriviamo a Sforcela de le Rode
e qua arriva il lato SELVADEGO del giro: quando sto per attaccare la paretina finale in salita mi giro per fare una foto e vedo dei cavi e dei segni rossi che scendono il canale: abituato a zone dove eventuali tabelle mancanti vengono ripristinate dopo parecchio tempo, e non a queste parti dove se non c'è la tabella vuol dire che il sentiero non è in uso perché quelle mancanti vengono ripristinate alla velocità della luce, sotto la pioggia, non penso neanche alle relazioni che avevo letto, né a verificare con la mappa, QUESTO È SICURAMENTE IL SENTIERO DI RIENTRO!
BIG MISTAKE
scoprirò poi che è il vecchio sentiero di rientro, in disuso da molti anni: solo io potevo scovare l' unico sentiero abbandonato di tutto il Catinaccio :rotlf:
il sentiero porta giù per un canalone che, per chi è abituato a ravanar ghiaioni marci è impegnativo ma non trascendentale, ma per chi come le due ragazze non è abituato, è da cavar tante maledizioni... se adesso sto ancora andando avanti a botte di Imodium so chi me l' ha mandata :rotlf: :cesso:
oltre al danno, la beffa: a metà canale il cielo si riapre, mavaffffffffffffff
arriviamo cosí a ricongiungerci col sentiero 541
arrivando in pochi minuti al Rifugio Roda de Vaèl (qua fotografato all' alba) che da solo meriterebbe un reportage solo per lui
Il rifugio è infatti un gioiellino, sia esteticamente - tutto rivestito in scandole :skiamo: :skiamo: :skiamo: - sia come gestione: la ragazza che lo gestisce ha uno staff semplicemente delizioso, ed una figlia di 2 anni e mezzo che è una sagoma, dolcissima (prima di andare a letto ha fatto 2 volte il giro dei tavoli salutando tutti :skiamo: ) e con un caratterino...
BUU!
Mi stai sfidando?
SI!
Allora ti mangio!
NO! PRRRRRR rrr:
ero piegato in due dal ridere :rotlf: :rotlf: :rotlf: :rotlf: :rotlf: una roba grande
a tutto questo aggiungiamo pure un panorama da svenire, ed il gioco è fatto :skiamo:
il Sella
la Regina
le Pale di San Martino
il Lagorai
mantre ceniamo spunta anche l' arcobaleno: non ci facciamo mancare proprio niente :wink:
dopo cena mi sparo 4 grappe per conciliare il sonno, punto la sveglia e crollo a letto.
Quando mi sveglio gli indizi per uno spettacolo ci sono tutti
Là sta già enrosadireggiando
Manca poco
Ormai ci siamo
ECCOLO!!! :skiamo:
con l' alba si rinnova la magia dell' enrosadira :skiamo:
vista l' alba inizio a pensare di completare l' opera con a ferrata del Majarè, ma dopo la colazione si è richiuso di nuovo...
amen, sarà per un' altra volta (cosí ho la scusa per tornare :wink: ) e mi consolo comprando la bellissima maglietta del rifugio disegnata da Fabio Vettori, il papà delle formichine.
Parto cosí percorrendo a ritroso il sentiero 541 in direzione Paèl
non mi chiamo Heidi, ma le caprette (o el cavarón? ) mi fanno ciao lo stesso
nuvole che vanno, nuvole che vengono
Arrivo a Paèl, dove prendo il Vial da le feide (sentiero delle pecore), un antico sentiero di transumanza
il sentiero è tutto a mezzacosta e a quest' ora poco frequentato, permettendomi di rientrare godendomi la discesa
passa ai piedi delle Pale Rabbiose, un posto magico che non conoscevo :skiamo:
per poi entrare nel bosco
e poi sui pascoli di Pra Martin
dove la padrona di casa viene a salutarmi
arrivo cosí a Ciampedie, dove prendo la funivia per scendere... adesso mi aspettano quasi 3 ore di macchina, due palle...
Gran bel giro, simpatica sorpresa il sentiero abbandonato, bellissimo il rifugio Roda de Vaèl, peccato solo per il meteo e per le due tedesche che non si sono fermate a dormire al rifugio
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