madflyhalf
Nowhere Man
Cronaca di una gita bellissima cambiata e rimasta comunque splendida.
A parte la cartografia.
:shock:
Ma di questo ne parlo alla fine...
La partenza è il sabato pomeriggio, per fare un weekend di relax e montagna a comunque 2h e mezza da casa... Quindi pernottare al Rifugio Vittoria al Lago Santo Modenese, gestito da persone veramente simpatiche che si sono occupate molto del turismo nella valle delle Tagliole, a cominciare dall'attrezzatura e manutenzione di 2 piccole falesie immerse nella Valle del Lago Baccio, a 20-30' dal Rifugio.
arrivati su intorno alle 17, il tempo è incerto... un po' di sole, un po' di nebbioni sul Giovo...
La perturbazione è passata, ma l'umidità resta alta anche se il tempo dicono volga al bello!
L'idea è di salire al Passetto, prendere a nordovest verso la Porticciola, il monte Altaretto e salire al Giovo, ma qualcosa andrà storto e cambieremo giro..
Come ogni escursione Appenninica che si rispetti, si comincia con un sentiero in una faggeta
Un torrente sotto di noi
(e la macchina settata male)
In 20' dal rifugio si giunge alla magnifica vista del Lago Baccio
Tre faggi secolari enormi ci accolgono a bordo lago
Per mezzora sono stato convinto che questo fosse il Rondinaio
Invece è il Rondinaio Lombardo, anticima del Rondinaio, la cui vetta è raggiungibile facendo una deviazione lungo tracce evidenti sul sentiero 521...
L'ambiente è di brughiera appenninica, molto selvaggia, una zona che molto più di altre, ha tracce molto più evidenti della glaciazione
E' cosparsa tutta di pietroni, placche, anche massi enormi (zona con molte possibilità di bouldering), e il circo glaciale che ospita il Lago Baccio è qualcosa di spettacolare...
Non mancano fiori:
Immersa nella faggeta una delle due falesie, quella più facile, "La palestra dei celti", ben segnalata la deviazione lungo il percorso - si va da un 3c ad un 6b!
La conca è quasi piana si entra nel bosco per qualche centinaio di metri
Mentre il Giovo ci osserva dall'alto
I toponimi appennici si ripetono un'altra "La Nuda"
Il sentiero sale ora bene e salendo in un pianoro si apre lo spettacolo della Valle del Lago Baccio, col suo circo glaciale stupendo.
Il profilo ripido del monte Altaretto coperto dai nebbioni, una delle pochissime zone dell'Appennino Settentrionale in cui è stata tracciata una via alpina: 3 tiri, con un IV+ di difficoltà massima, sullo spigolo sud.
Il nome è fantastico: "Il dio delle piccole cose" indicando quanta voglia di roccia ci sia per i frequentatori di queste zone!
Il sentiero che intendiamo fare si inerpica lungo tutto quel crinale, attraversa un paio di punti esposti e protetti con catena (5-6 metri) fino alla cima del Giovo a 1991m.
Un sasso
Laghetti di fusione
Si sale più ripida/rapida-mente, il sentiero si fa più accidentato
Uno sguardo indietro verso la conca del Lago Baccio
Arrivati al Passetto a nordovest nebbioni, a sudest sole.
Il timore è di trovarsi in punti un po' molesti, con una persona non ancora esperta, e con poca mia conoscenza del terreno.
Non sembra volgere al bello verso il Giovo
Optiamo per l'assolato (in quel momento) monte Rondinaio. Il terreno è più facile, la vetta è più vicina e le vie di fuga più comode...
Con malinconia salutiamo il Giovo, ma sarà un arrivederci!
La fame si sente, e in mezzo alla neve e alla nebbia, si pranza
Si comincia ora un tratto davvero brigoso: massi per nulla divertenti, a metà tra gradoni e roccette, spezzano il ritmo della salita...
in mezzo qualche perla
Nebbia e ometti
Ormai rassegnati ad un panorama grigio, intravediamo tra qualche raggio di sole, la vetta del Rondinaio
E' veramente una montagna irta, una piramide con 3 lati a baratro
La vetta è affollata
E il panorama è mozzafiato... mare di nuvole? No, fiume che straripa
Verso l'Abetone
Il baratro a nordest
La cresta verso il Rondinaio lombardo, con il sentiero 517 che scende dalla Finestra del Rondinaio a picco verso la valle del Rondinaio e il Lago Turchino
Eccolo laggiù!
Piante grasse? E' una specie che si trova spesso in Appennino, ma dato il clima del crinale non credo sia "strettamente grassa"
Di là scende il mitico 00, sentiero di Crinale, su una cresta piuttosto esile e il dirupo (nebbioso) del versante sud
Si scende per una traccia non segnata ma ben evidente e presa da molti escursionisti, il confine tra Toscana ed Emilia in questo momento è dato dalle Nuvole e la vista è talmente bella che è un motivo di felicità in più: torneremo anche sul Giovo
[CONTINUA]
A parte la cartografia.

Ma di questo ne parlo alla fine...
La partenza è il sabato pomeriggio, per fare un weekend di relax e montagna a comunque 2h e mezza da casa... Quindi pernottare al Rifugio Vittoria al Lago Santo Modenese, gestito da persone veramente simpatiche che si sono occupate molto del turismo nella valle delle Tagliole, a cominciare dall'attrezzatura e manutenzione di 2 piccole falesie immerse nella Valle del Lago Baccio, a 20-30' dal Rifugio.
arrivati su intorno alle 17, il tempo è incerto... un po' di sole, un po' di nebbioni sul Giovo...

La perturbazione è passata, ma l'umidità resta alta anche se il tempo dicono volga al bello!

L'idea è di salire al Passetto, prendere a nordovest verso la Porticciola, il monte Altaretto e salire al Giovo, ma qualcosa andrà storto e cambieremo giro..

Come ogni escursione Appenninica che si rispetti, si comincia con un sentiero in una faggeta

Un torrente sotto di noi

(e la macchina settata male)
In 20' dal rifugio si giunge alla magnifica vista del Lago Baccio

Tre faggi secolari enormi ci accolgono a bordo lago


Per mezzora sono stato convinto che questo fosse il Rondinaio

Invece è il Rondinaio Lombardo, anticima del Rondinaio, la cui vetta è raggiungibile facendo una deviazione lungo tracce evidenti sul sentiero 521...

L'ambiente è di brughiera appenninica, molto selvaggia, una zona che molto più di altre, ha tracce molto più evidenti della glaciazione
E' cosparsa tutta di pietroni, placche, anche massi enormi (zona con molte possibilità di bouldering), e il circo glaciale che ospita il Lago Baccio è qualcosa di spettacolare...


Non mancano fiori:

Immersa nella faggeta una delle due falesie, quella più facile, "La palestra dei celti", ben segnalata la deviazione lungo il percorso - si va da un 3c ad un 6b!

La conca è quasi piana si entra nel bosco per qualche centinaio di metri

Mentre il Giovo ci osserva dall'alto

I toponimi appennici si ripetono un'altra "La Nuda"

Il sentiero sale ora bene e salendo in un pianoro si apre lo spettacolo della Valle del Lago Baccio, col suo circo glaciale stupendo.
Il profilo ripido del monte Altaretto coperto dai nebbioni, una delle pochissime zone dell'Appennino Settentrionale in cui è stata tracciata una via alpina: 3 tiri, con un IV+ di difficoltà massima, sullo spigolo sud.
Il nome è fantastico: "Il dio delle piccole cose" indicando quanta voglia di roccia ci sia per i frequentatori di queste zone!

Il sentiero che intendiamo fare si inerpica lungo tutto quel crinale, attraversa un paio di punti esposti e protetti con catena (5-6 metri) fino alla cima del Giovo a 1991m.
Un sasso

Laghetti di fusione

Si sale più ripida/rapida-mente, il sentiero si fa più accidentato


Uno sguardo indietro verso la conca del Lago Baccio

Arrivati al Passetto a nordovest nebbioni, a sudest sole.


Il timore è di trovarsi in punti un po' molesti, con una persona non ancora esperta, e con poca mia conoscenza del terreno.
Non sembra volgere al bello verso il Giovo

Optiamo per l'assolato (in quel momento) monte Rondinaio. Il terreno è più facile, la vetta è più vicina e le vie di fuga più comode...
Con malinconia salutiamo il Giovo, ma sarà un arrivederci!

La fame si sente, e in mezzo alla neve e alla nebbia, si pranza


Si comincia ora un tratto davvero brigoso: massi per nulla divertenti, a metà tra gradoni e roccette, spezzano il ritmo della salita...

in mezzo qualche perla

Nebbia e ometti

Ormai rassegnati ad un panorama grigio, intravediamo tra qualche raggio di sole, la vetta del Rondinaio

E' veramente una montagna irta, una piramide con 3 lati a baratro

La vetta è affollata

E il panorama è mozzafiato... mare di nuvole? No, fiume che straripa

Verso l'Abetone

Il baratro a nordest

La cresta verso il Rondinaio lombardo, con il sentiero 517 che scende dalla Finestra del Rondinaio a picco verso la valle del Rondinaio e il Lago Turchino

Eccolo laggiù!

Piante grasse? E' una specie che si trova spesso in Appennino, ma dato il clima del crinale non credo sia "strettamente grassa"

Di là scende il mitico 00, sentiero di Crinale, su una cresta piuttosto esile e il dirupo (nebbioso) del versante sud

Si scende per una traccia non segnata ma ben evidente e presa da molti escursionisti, il confine tra Toscana ed Emilia in questo momento è dato dalle Nuvole e la vista è talmente bella che è un motivo di felicità in più: torneremo anche sul Giovo

[CONTINUA]
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