Abbiamo trovato l'erede di MB Style...

altra perla:

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Poco dopo l'unico paesino, prima del rio, si curva a destra e si sale con la macchina 500 metri circa (quota 1.364,50). Il primo tratto è nel bosco e nella nebbia, presente circa 350 giorni all'anno. Sci in spalla e pelli di foca nella zaino, il primo tratto è nel ripido bosco verdeggiante, dopo le piogge copiose delle ultime settimane. A 1812,4 (secondo l'altimetro al ginocchio) e 1.812,9 (secondo l'altimetro al polso) ecco la prima neve. E' incredibile: nonostante sia parecchi anni che pratico questo sport, ogni volta che vedo la neve è come se fosse la prima volta. Bianca, fresca, farinosa, sempre diversa a seconda della temperatura. Dio che emozione! E' proprio neve, anche quest'anno è venuta. Ecco l'altro momento magico: lo srotolare le pelli di foca: pelose, morbide, se le accarezzi in un senso ti resistono, nere, rosse, chiare e poi quando si attaccano.... Dopo circa mezzora gli altimetri danno 2120 circa e, finalmente, la nebbia si dirada e si iniziano ad intravedere le severe creste e gli oscuri crateri di quella montagna di merda:lo Skulacciabucchi. Decido di salire per il primo cratere anche se è quello più pericoloso, ma le pelli di foca palmari si attaccano incredibilmente (e poi io me ne fotto del pericolo) e riesco a salire in linea retta sul pendio di 87° all'interno del cratere di vetta. Ah che bello, ta ta ra ta ta, ta ta ra ta ta, la verticalità... pa pa ra pa pa. Al tempo record di 35 minuti e 27 secondi dalla macchina sono in cima dopo un dislivello di 1.500,74 metri. Anche qua ci hanno messo una croce, è proprio un vizio. Non male per i mei 61 anni 3 mesi e 12 giorni. Ma con la massiccia dose di viagra assunto il mattino con il caffè, in realtà, dispongo di 3 gambe, e con la pelle di foca da cappella si eliminano i punti morti in salita e si dispone di un eccezionale equilibrio a contrappeso in discesa. Lo dico in quanto l'alpinista serio deve riportare in modo obiettivo tutti i dettagli. Tolgo le pelli (il rumore dello strap fa venire i brividi in quanto preannuncia la discesa) e le riavvolgo: la mia mente è un vortice energetico di sensazioni fisiche. Scorreggio. Dalla cima lo spettacolo è unico, irripetibile ed indescrivibile. Giù a capofitto dal cratere nord-est, si rimbalza da una curva a l'altra sprofondando e saltando. Con 82° la velocità di discesa è meteorica, 7-8 metri al secondo, ma sembra non finire mai. Quasi meglio che trombare o forse meglio dire...the same but different. Ah che bello, ta ta ra ta ta, ta ta ra ta ta, la verticalità... pa pa ra pa pa. Nel frattempo ha nevicato fino alla macchina così scendo nel bosco. E' una sensazione ogni volta magica voltarsi e vedere le tre scie perfettamente parallele lasciate nella neve dalle mie tre gambe. Salgo in macchina, avvio il motore, mollo una fragorosa scorreggia, e scendo felice e rilassato verso la città.
 
E' simpatico dai ! Ha solo questo leggero difetto della pelle corta; ogni emozione taaac molla lo scureggione. HIHIHI
 
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