compiti per l'estate

vecchio malato di sci !!!! HIHIHIHIHIHIHIHIHI

belli tutti i video del suo canale sul tubo, comunque....
 
quei rossignol ai suoi piedi sembrano 2 coltelli... li fa lavorare e tagliare più delle spada di un samurai...che sciatore!!!
 
Oltre ad essere un pessimo sciatore, ho anche un pessimo Inglese. Per evitare di capire male e peggiorare quel poco che c'è di peggiorabile, qualcuno potrebbe spiegarmi cosa diceva in merito alla compressione (mi pare di aver capito che non era una cosa buona) e cosa diceva sull'uso dei glutei.

Grazie mille.
 

.

Sono un po' di giorni che volevo aprire una discussione dedicata a JF.


FANTASTICO!! Mi piace proprio!!!
 
Oltre ad essere un pessimo sciatore, ho anche un pessimo Inglese. Per evitare di capire male e peggiorare quel poco che c'è di peggiorabile, qualcuno potrebbe spiegarmi cosa diceva in merito alla compressione (mi pare di aver capito che non era una cosa buona) e cosa diceva sull'uso dei glutei.

Grazie mille.


Ha ragione Petrus , quando dice che è uno sciatore fantastico e direi anche un ottimo docente: in sostanza
pone l'accento su due concetti fondamentali che spiega in maniera chiara. Parla dei carichi che nello sviluppo
della curva lo sciatore ( ad ogni livello ) si trova a gestire. Il punto fondamentale è che questi carichi devono
essere conseguenti ad una azione di direzione imposta agli sci e non conseguenti ad una ricerca di " creare"
il carico premendo sullo sci...... questo ( la faccio breve ) si ottiene non schiacciando ma ricercando un allungamento
della gamba esterna e una contrazione dei glutei che provocano ( a seconda della intensità) la curva dello sci, ...
questo và ricercato molto presto e in maniera progressiva per evitare di trovarsi nella parte finale con un carico
eccessivo che faremmo fatica a gestire...... La parte fondamentale è la gestione del rilascio e della presa di spigolo
che và gestita con gli sci che ancora guardano in direzione della vecchia curva , cercando di risalire idealmente nel
punto di attaco della nuova curva imitando (parole sue ) quello che farebbe una pallina fatta girare dentro una ciotola....
intendendo che non bisogna direzionare gli sci verso valle troppo precocemente ma creare un inizio curva molto
circolare e ampio , per scappare via appena si è sulla massima pendenza...... ( dove avrò gia sentito queste parole??')
in pratica bisogna approcciare la curva come se stessimo andando verso un muro ma l'appoggio del nuovo esterno
non fa fatto alla base del muro ma più in alto sulla parete ........

.......buone riflessioni....:PAAU
 
Ha ragione Petrus , quando dice che è uno sciatore fantastico e direi anche un ottimo docente: in sostanza
pone l'accento su due concetti fondamentali che spiega in maniera chiara. Parla dei carichi che nello sviluppo
della curva lo sciatore ( ad ogni livello ) si trova a gestire. Il punto fondamentale è che questi carichi devono
essere conseguenti ad una azione di direzione imposta agli sci e non conseguenti ad una ricerca di " creare"
il carico premendo sullo sci...... questo ( la faccio breve ) si ottiene non schiacciando ma ricercando un allungamento
della gamba esterna e una contrazione dei glutei che provocano ( a seconda della intensità) la curva dello sci, ...
questo và ricercato molto presto e in maniera progressiva per evitare di trovarsi nella parte finale con un carico
eccessivo che faremmo fatica a gestire...... La parte fondamentale è la gestione del rilascio e della presa di spigolo
che và gestita con gli sci che ancora guardano in direzione della vecchia curva , cercando di risalire idealmente nel
punto di attaco della nuova curva imitando (parole sue ) quello che farebbe una pallina fatta girare dentro una ciotola....
intendendo che non bisogna direzionare gli sci verso valle troppo precocemente ma creare un inizio curva molto
circolare e ampio , per scappare via appena si è sulla massima pendenza...... ( dove avrò gia sentito queste parole??')
in pratica bisogna approcciare la curva come se stessimo andando verso un muro ma l'appoggio del nuovo esterno
non fa fatto alla base del muro ma più in alto sulla parete ........

.......buone riflessioni....:PAAU

Anche io queste parole le ho già sentite.:D
 
Si ,dà però una visione leggermente diversa , immaginando il muro non come un punto dal quale
scappare via appena impattato (Valerio) ma approcciandolo come se si trovasse in un half pipe
, facendo in sostanza una parabola ascendente e discente , senza creare quella spinta che invece
capita spesso quando si pensa alla sponda come ad un muro dritto oppure ai famosi saltelli sulle pietre
lungo il corso di un fiume..... diciamo Jam 2.0.....parla però , e qui si fà interessante anche della separazione
tra parte sup. e parte inf del corpo, portando ad esempio il comportamento di una macchina: se sterziamo
verso destra la scocca viene spinta verso l'esterno ( parte opposta alla direzione della curva) naturalmente
perchè , pur essenso vincolata alle ruote ne è indipendente.... come creare questa separazione tra tronco
e arti inferiori? Tutto dipende dall'attivazione del core addominale e dalla contrazione del gluteo della gamba
che conduce..( contrazione non sempre così scontata specie nelle donne)...in sostanza non bisogna ricercare
la contrazione delle gambe , che vanno tenute più morbide , quanto con una retrazione degli addominali ( retrazione
non contrazione) associata ad una espirazione nello sviluppo della curva per poi inspirare e rilassare nella fase
transitoria del cambio..( discussione già fatta con Baldax)....facendo questo il bilanciamento del tronco
sullo sci esterno è automatico ( vedi esempio dell'automobile), mentre va dosata la controrotazione che deve
aumentare solo all'aumentare del lavoro direzionale sugli sci ( contrazione del gluteo e degli abduttori della coscia)
e che comunque a sci piatto ( cambio) deve essere annullata.....

...intanto....
 
Altra cosa interessante è come tutti questi sciatori d'oltre oceano pongono enfasi
sulla questione dello steering ( guida , indirizzamento) della gamba sullo sci....al min. 4.55
https://www.youtube.com/watch?v=I_XuGWW6vcQ
ci propone un javelin turn dove l'idea è quella di cercare di portare la punta dello sci che
conduce sotto la punta dello sci sollevato , cercando proprio una forte azione di guida
dello sci atrraverso la contrazione del core e del gluteo...idea proposta anche qui
https://www.youtube.com/watch?v=1VOu33DLXrw
molto bene dal min 0,44 al minuto 1,25.... spiegando che l'ideale è cercare di percorrere
con il piede e la gamba un tracciato e non pivottare subito il piede creando una sterzata....
infatti si vede poi l'istruttore seguito da allievi che non devono preoccuparsi del controllo
della velocità ma percorrere la stessa linea fatta dal primo della fila ricercando proprio
quel movimento di guida dello sci....

al min 6.30 JF
https://www.youtube.com/watch?v=I_XuGWW6vcQ
conferma anche un altra idea di cui si è molto parlato , l'angolazione degli
sci va ricercata con l'accorciamento della gamba interna e non con una azione
muscolare del piede esterno..

.....mi piacerebbe sentire l'opinione dei maestri...
,
 
Si ,dà però una visione leggermente diversa , immaginando il muro non come un punto dal quale
scappare via appena impattato (Valerio) ma approcciandolo come se si trovasse in un half pipe
, facendo in sostanza una parabola ascendente e discente , senza creare quella spinta che invece
capita spesso quando si pensa alla sponda come ad un muro dritto oppure ai famosi saltelli sulle pietre
lungo il corso di un fiume..... diciamo Jam 2.0.....parla però , e qui si fà interessante anche della separazione
tra parte sup. e parte inf del corpo, portando ad esempio il comportamento di una macchina: se sterziamo
verso destra la scocca viene spinta verso l'esterno ( parte opposta alla direzione della curva) naturalmente
perchè , pur essenso vincolata alle ruote ne è indipendente.... come creare questa separazione tra tronco
e arti inferiori? Tutto dipende dall'attivazione del core addominale e dalla contrazione del gluteo della gamba
che conduce..( contrazione non sempre così scontata specie nelle donne)...in sostanza non bisogna ricercare
la contrazione delle gambe , che vanno tenute più morbide , quanto con una retrazione degli addominali ( retrazione
non contrazione) associata ad una espirazione nello sviluppo della curva per poi inspirare e rilassare nella fase
transitoria del cambio..( discussione già fatta con Baldax)....facendo questo il bilanciamento del tronco
sullo sci esterno è automatico ( vedi esempio dell'automobile), mentre va dosata la controrotazione che deve
aumentare solo all'aumentare del lavoro direzionale sugli sci ( contrazione del gluteo e degli abduttori della coscia)
e che comunque a sci piatto ( cambio) deve essere annullata.....

...intanto....

:shock: TE GA' BISOGNO DE FERIE !!! HIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHI
 
leggere Fausto è sempre un piacere: fa diventare un gesto tecnico, una sorta di "poesia del movimento"...:MU
 
Top