Uscire dall euro e tornare alla lira....si può?

mckenzie

e duc mi clamin cont
PArtendo da questo punto di discussione:


Non so che dirti...
A me, dal basso delle mie misere conoscenze in materia economica, pare chiaro che un'uscita unilaterale dall'euro con ritorno alla lira avrebbe conseguenze nefaste e queste mie idee mi sembrano corroborate dalle tesi del 99% degli economisti.
Sicuramente però sarò un plagiato dall'informazione di regime.
Fortuna ci sono gli illuminati che seguono Grillo, Salvini e la LIBBERRAINFORMAZIONEDELWEBBB.:PAAU

Ma perchè quando uno cerca di ragionare vi attaccate tutti e Grillo e compagnia?A me frega meno di niente dello schieramento politico, per mè è irrilevante....io voglio solo capire, e non mi stai rispondendo, non mi stai aiutando a capire(come fanno d'altronde il 100% dei politici italiani) quindi ti ripeto la domanda, visto oltre tutto che per rispondermi hai estrapolato un dato da un intervista ad un noto economista italiano che è totalmente favorevole all uscita dall euro(dove sono le interviste al restante 99% di economisti di cui parli?), non mi sembra coerente, sto ancora aspettando che tu mi spieghi dove hai preso le tue convinzioni che il ritorno alla lira sarebbe un disastro.......sia chiaro, io voglio capire, ma fino adesso mi hai fatto solo capire che SECONDO TE sarebbe un disastro ma non mi hai ancora fatto capire se tu sei un esperto di economia....
 
Bbboh, io studiai nel millennio passato economia a giurisprudenza e da quel che capii (poco e il passato remoto è d'obbligo), gli economisti hanno i loro modelli matematici che funzionano fin che un cambiamento non li fa più funzionare, mi pare le chiamassero variabili esogene.
Insomma diciamo che hanno poche certezze sugli eventi epocali come sarebbe per un paese ritornare alla moneta singola da una moneta unica.
Sicuramente avere una moneta unica ma non poter decidere come-quando-quanto stamparla è un cappio, ma pure dove (Usa) da mio fratello ne stampano di continuo, mi dice, e tirano avanti non si sa come andrà a finire.
Bisognerebbe vedere casi analoghi ma dentro un'economia di mercato, mentre quelli che mi vengono in mente sono casi come quello dell'Ucraina e paesi ex Urss al momento che si staccarono dal rublo, ma uscivano da un'economia centralizzata.
Chissà con le scissioni Cechia-Slovacchia o simili non ex guerra.
Io che ero già cresciuto però mi ricordo le svalutazioni della lira, l'inflazione galoppante, e via così, quindi starei attento a dire ah si stava meglio prima. Forse c'hanno messo in terza classe con l'euro, ma intanto siamo sul treno.
Ma non so. Se c'è un economista per passione (urgh) o professione batta un colpo (oh piano eh)
 
Questa discussione è stucchevole...
Ti avevo detto che un'uscita unilaterale dall'euro ed un ritorno alla lira avrebbe portato ad un'importante svalutazione con tutte le conseguenze del caso (positive e negative).
Tu mi hai chiesto il perchè della svalutazione.
Ti ho detto e fatto vedere che anche i sostenitori dell'uscita dall'euro ritengono CERTA una forte svalutazione della lira.

Se tu mai avessi letto qualche giornale, visto qualche trasmissione televisiva di approfondimento od ascoltato un paio di volte radio24, ti saresti già imbattutto in uno dei millemila pareri richiesti ai vari economisti sull'uscita dall'euro.
Di sicuro avrai modo di recuperare da qui al 25 maggio, poichè sarà uno degli argomenti caldi.

P.S. Bagnai è un professorucolo (nemmeno ordinario) di un'università che non mi pare Harvard ed ha trovato la strada per farsi un po' di pubblicità e soldi dicendo il contrario della quasi totalità dei suoi colleghi ben più autorevoli.
Ovvio che tutti i professori di Economia (o semplicemente le persone alle quali non è ancora stato asportato il cervello) sono al soldo della Merkel o di J.P. Morgan.:HIP
 
Questo è il mio punto di vista da profano:

il problema non è il tipo di moneta che usiamo.. ma il tipo di economia..
forse ancora non vi siete resi conto o semplicemente fate finta di non saperlo.. ma che quello che abbiamo in tasca è carta straccia senza nessun valore (reale).. l'unica cosa ad avere un minimo valore sono le monete, ma giusto per il metallo di cui son composte..
se domani ci mettiamo d'accordo che al posto delle 5 euro di carta possiamo usare le 5mila lire del monopoli, tutta l'Italia andrà in soffitta a spolverare la scatola del gioco di società…

Inoltre..
Il sistema economico mondiale è fondato sul debito…
una economia fondata sul debito è destinata, alla lunga, a fallire.. se in tutto il mondo ci sono 100 lire e tutto il mondo ha un debito di 200 ne viene da se che il debito non potrà mai essere estinto e perciò si parla di "debito strutturale" nel senso che fa parte della struttura del sistema economico.. chi ha dato il via alla creazione questo sistema economico?? io?? voi??? sarebbe carino fare qualche ricerca per capire com'è nata questo tipo di economia e chi l'ha sostenuta negli anni…
tutte le misure adottate fino adesso (riduzione e non estinzione del debito) mirano ad allungare la sofferenza (nostra) di questo malato terminale (sistema economico) irrecuperabile.. credete davvero che il fiscal compact porterà una riduzione (parliamo dell'Italia) del debito di 900 miliardi in 20 anni?? se vogliam credere alle favole siamo liberi di farlo... ma visto che tutti quelli che parlano di uscita dall'euro o meglio di nazionalizzazione bancaria son complottisti come si potrebbe definire chi crede alle manovre di riduzione del debito?? favolisti?? no non suona bene.. meglio creduloni :D

cosa succederà quando il banco salterà?? non lo so..
sono un medico non un economista :D
ma un consiglio posso darvelo..
cercate di procurarvi un pezzo di terra, almeno così siete sicuri di poter mangiare un po' di verdura :DDD
l'unica cosa che potrebbe risollevarci da questa crisi mondiale è l'azzeramento del debito e il fallimento delle banche centrali come banche private..

ps. non sono un grillino, né un adepto di qualche strana setta o un teorico del complotto ne tantomeno credo di avere (come altri qui dentro) la verità in tasca… sono solo una persona con un po' di cervello che cerca, nella propria ignoranza e limitazione intellettuale, di farsi un'idea e non di farsi andare bene l'idea precostituita da altre persone.. anche se sono, sicuramente, ben più autorevoli del sottoscritto.
ciao
 
chiaro, io voglio capire, ma fino adesso mi hai fatto solo capire che SECONDO TE sarebbe un disastro ma non mi hai ancora fatto capire se tu sei un esperto di economia....

Ci sono Paesi fuori dall'euro (Inghilterra,Norvegia,Svezia,Danimarca,Ungheria,...) e fuori sia dall'UE che dall'euro (Svizzera).
Che non mangiano pane e cipolla tutti i giorni. :D
Purtroppo l'argomento euro si/no fa parte della campagna elettorale e quindi non se ne parla serenamente.
Da una parte e dall'altra si evocano scenari catastrofici ma non c'è una seria analisi.
Comunque il fatto che esistano Paesi floridi fuori dall'euro smentisce i catastrofisti. Però, come ho scritto sopra, va fatta una seria analisi per debito pubblico, bilancia import/export, numero abitanti, risorse naturali, fiscalità,...
 

.

Ci sono Paesi fuori dall'euro (Inghilterra,Norvegia,Svezia,Danimarca,Ungheria,...) e fuori sia dall'UE che dall'euro (Svizzera).
Che non mangiano pane e cipolla tutti i giorni. :D
Purtroppo l'argomento euro si/no fa parte della campagna elettorale e quindi non se ne parla serenamente.
Da una parte e dall'altra si evocano scenari catastrofici ma non c'è una seria analisi.
Comunque il fatto che esistano Paesi floridi fuori dall'euro smentisce i catastrofisti. Però, come ho scritto sopra, va fatta una seria analisi per debito pubblico, bilancia import/export, numero abitanti, risorse naturali, fiscalità,...

Esser fuori dall'euro è una cosa...
Uscirne un'altra!:HIP
Le conseguenze immediate di un'uscita unilaterale dall'euro non sono ipotesi ma certezze.
Ci si divide poi tra chi vede negli anni una rinascita od un declino senza fine.
 
Premesso che quoto (quasi) tutto quello che ha scritto TigerMat, ma ci tornerò, la svalutazione della valuta - in ipotesi, la "nuova" Lira italiana - dopo l'uscita dall'Euro E' la ragione per cui qualche cog....e in malafede propone una simile str.....a. Si chiama "svalutazione competitiva" ed è la "grande" politica economica che i governi della cosiddetta prima repubblica, cioè prima dell'introduzione dell'Euro, avevano portato avanti per anni.

Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo che:
- il cambio marco/lira è 1/2, cioè un marco vale due lire;
- un'auto prodotta nel paese del marco viene venduta a 1.000 marchi;
- un'auto prodotta nel paese della lira viene venduta a 2.000 lire;
- quindi il prezzo delle due auto è uguale;
- sennonchè l'auto prodotta nel paese della lira fa cagare, perchè tecnologicamente meno avanzata ecc. ecc. dell'altra, e quindi non si vende;
- se non posso abbassare il prezzo, perchè i costi non sono abbastanza elastici (ovvero, non posso metterla in quel posto agli operai che la producono), devo agire se posso sulla valuta, cioè svaluto la lira - diciamo portandola ad un cambio 1/4 - di modo che l'auto costi sempre 2.000 lire, ma per chi ha i marchi costi in realtà 500 marchi.
In sostanza, con la "svalutazione competitiva" riesco a vendere meglio i miei prodotti all'estero.

Quali le contrindicazioni?
In primo luogo è una politica di breve termine, ovvero dura poco, sia perchè anche gli altri agiranno sul tasso di cambio, sia perchè, se devo comprare all'estero i componenti per fabbricare la mia auto, li pagherò di più a causa del minor valore della mia valuta ed entro poco tempo sarò costretto ad aumentare il prezzo da 2.000 a che so 2.500 lire.
Ma soprattutto, tutti coloro che non esportano prodotti (cioè la stragrande maggioranza della popolazione) pagheranno il fio di dover comprare all'estero i prodotti che non ci sono nel territorio nazionale pagando di più, perchè pagano con una moneta appunto svalutata.

Quanto poi al maggior tasso da pagare sul debito a causa dell'aumento del rischio che comporta una valuta più debole, è un discorso ancora più complesso che lascio ad un economista come il Vate(r). :D
 
Premesso che quoto (quasi) tutto quello che ha scritto TigerMat, ma ci tornerò, la svalutazione della valuta - in ipotesi, la "nuova" Lira italiana - dopo l'uscita dall'Euro E' la ragione per cui qualche cog....e in malafede propone una simile str.....a. Si chiama "svalutazione competitiva" ed è la "grande" politica economica che i governi della cosiddetta prima repubblica, cioè prima dell'introduzione dell'Euro, avevano portato avanti per anni.

Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo che:
- il cambio marco/lira è 1/2, cioè un marco vale due lire;
- un'auto prodotta nel paese del marco viene venduta a 1.000 marchi;
- un'auto prodotta nel paese della lira viene venduta a 2.000 lire;
- quindi il prezzo delle due auto è uguale;
- sennonchè l'auto prodotta nel paese della lira fa cagare, perchè tecnologicamente meno avanzata ecc. ecc. dell'altra, e quindi non si vende;
- se non posso abbassare il prezzo, perchè i costi non sono abbastanza elastici (ovvero, non posso metterla in quel posto agli operai che la producono), devo agire se posso sulla valuta, cioè svaluto la lira - diciamo portandola ad un cambio 1/4 - di modo che l'auto costi sempre 2.000 lire, ma per chi ha i marchi costi in realtà 500 marchi.
In sostanza, con la "svalutazione competitiva" riesco a vendere meglio i miei prodotti all'estero.

Quali le contrindicazioni?
In primo luogo è una politica di breve termine, ovvero dura poco, sia perchè anche gli altri agiranno sul tasso di cambio, sia perchè, se devo comprare all'estero i componenti per fabbricare la mia auto, li pagherò di più a causa del minor valore della mia valuta ed entro poco tempo sarò costretto ad aumentare il prezzo da 2.000 a che so 2.500 lire.
Ma soprattutto, tutti coloro che non esportano prodotti (cioè la stragrande maggioranza della popolazione) pagheranno il fio di dover comprare all'estero i prodotti che non ci sono nel territorio nazionale pagando di più, perchè pagano con una moneta appunto svalutata.

Quanto poi al maggior tasso da pagare sul debito a causa dell'aumento del rischio che comporta una valuta più debole, è un discorso ancora più complesso che lascio ad un economista come il Vate(r). :D

aggiungo, svalutando la lira pagherò sempre un mio operaio 100 lire al mese, ma queste 100 lire che prima valevano 50 marchi ora valgono 25 marchi, quindi se al supermercato il mio operaio dovrà comprare qualcosa che viene importato dalal germania e che prima costava 10 lire ora lo pagherà 20 (banalizzando un po' il tutto per renderlo comprensibile a tutti)
ovvio che questo è il breve termine
il lungo termine è:
perchè la mia auto venduta a 2000 lire = 1000 marchi fa schifo rispetto a quella fabbricata in germania? perchè non siamo competitivi (non dico rispetto alla cina o al vietnam, non siamo competitivi rispetto alla svizzera o alla danimarca, che non è un paese con una tassazione proprio bassa o un costo del lavoro basso...) e se non siamo competitivi vuol dire che ci sono troppe spese, pagarle in euro, lire, marchi o corone danesi sono sempre spese che ci rendono poco competitivi nei confronti dell'estero
 
Premesso che quoto (quasi) tutto quello che ha scritto TigerMat, ma ci tornerò, la svalutazione della valuta - in ipotesi, la "nuova" Lira italiana - dopo l'uscita dall'Euro E' la ragione per cui qualche cog....e in malafede propone una simile str.....a. Si chiama "svalutazione competitiva" ed è la "grande" politica economica che i governi della cosiddetta prima repubblica, cioè prima dell'introduzione dell'Euro, avevano portato avanti per anni.

Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo che:
- il cambio marco/lira è 1/2, cioè un marco vale due lire;
- un'auto prodotta nel paese del marco viene venduta a 1.000 marchi;
- un'auto prodotta nel paese della lira viene venduta a 2.000 lire;
- quindi il prezzo delle due auto è uguale;
- sennonchè l'auto prodotta nel paese della lira fa cagare, perchè tecnologicamente meno avanzata ecc. ecc. dell'altra, e quindi non si vende;
- se non posso abbassare il prezzo, perchè i costi non sono abbastanza elastici (ovvero, non posso metterla in quel posto agli operai che la producono), devo agire se posso sulla valuta, cioè svaluto la lira - diciamo portandola ad un cambio 1/4 - di modo che l'auto costi sempre 2.000 lire, ma per chi ha i marchi costi in realtà 500 marchi.
In sostanza, con la "svalutazione competitiva" riesco a vendere meglio i miei prodotti all'estero.

Quali le contrindicazioni?
In primo luogo è una politica di breve termine, ovvero dura poco, sia perchè anche gli altri agiranno sul tasso di cambio, sia perchè, se devo comprare all'estero i componenti per fabbricare la mia auto, li pagherò di più a causa del minor valore della mia valuta ed entro poco tempo sarò costretto ad aumentare il prezzo da 2.000 a che so 2.500 lire.
Ma soprattutto, tutti coloro che non esportano prodotti (cioè la stragrande maggioranza della popolazione) pagheranno il fio di dover comprare all'estero i prodotti che non ci sono nel territorio nazionale pagando di più, perchè pagano con una moneta appunto svalutata.

Quanto poi al maggior tasso da pagare sul debito a causa dell'aumento del rischio che comporta una valuta più debole, è un discorso ancora più complesso che lascio ad un economista come il Vate(r). :D

Sono mezzo conciato e non ho voglia di leggere tutto il tuo papello....

Comunque gli stati uniti stanno svalutando dal 2008 e gli effetti che si temeva sarebbero potuti succedre, non sono sucessi. Vediamo cosa succederà quando smetteranno.

Intanto ha fatto bene tiger a seminare il giardino a fagioli (se non ricordo male... Ho avuto una nottata impegnativa)
 
aggiungo, svalutando la lira pagherò sempre un mio operaio 100 lire al mese, ma queste 100 lire che prima valevano 50 marchi ora valgono 25 marchi, quindi se al supermercato il mio operaio dovrà comprare qualcosa che viene importato dalal germania e che prima costava 10 lire ora lo pagherà 20 (banalizzando un po' il tutto per renderlo comprensibile a tutti)

Però se il tuo operario costa ora 25 marchi rispetto ai 50 di prima mi è conveniente delocalizzare nel tuo Paese e contemporaneamente è sconveniente per le aziende del tuo Paese delocalizzare altrove tranne, dove possibile, in Asia o Africa. Inoltre sarà più conveniente importare dal tuo Paese, sarà più conveniente passarci le vacanze.
A fronte di un "relativo" impoverimento del potere di acquisto ci sarebbe una maggior ridistribuzione di ricchezza.
Tanto non se ne esce. E' vero che il pensionato, con l'euro, può comprare allo stesso prezzo la lampadina tedesca o italiana. Con la lira per un po' potra trovare conveniente comprare quella italiana. Ma poi il pensionato comprerà la lampadina cinese e l'azienda tedesca e italiana falliranno.
Se nell'area euro non metteranno dei dazi sulle importazioni dai Paesi dell'Asia con costo del lavoro zero siamo destinati al fallimento.
 
Questa discussione è stucchevole...
Ti avevo detto che un'uscita unilaterale dall'euro ed un ritorno alla lira avrebbe portato ad un'importante svalutazione con tutte le conseguenze del caso (positive e negative).
Tu mi hai chiesto il perchè della svalutazione.
Ti ho detto e fatto vedere che anche i sostenitori dell'uscita dall'euro ritengono CERTA una forte svalutazione della lira.

Se tu mai avessi letto qualche giornale, visto qualche trasmissione televisiva di approfondimento od ascoltato un paio di volte radio24, ti saresti già imbattutto in uno dei millemila pareri richiesti ai vari economisti sull'uscita dall'euro.
Di sicuro avrai modo di recuperare da qui al 25 maggio, poichè sarà uno degli argomenti caldi.

P.S. Bagnai è un professorucolo (nemmeno ordinario) di un'università che non mi pare Harvard ed ha trovato la strada per farsi un po' di pubblicità e soldi dicendo il contrario della quasi totalità dei suoi colleghi ben più autorevoli.
Ovvio che tutti i professori di Economia (o semplicemente le persone alle quali non è ancora stato asportato il cervello) sono al soldo della Merkel o di J.P. Morgan.:HIP

L'unica cosa stucchevole è interloquire con una persona come te che non porta nessun contributo cstruttivo ad una discussione, stai dicendo da diversi post la stessa cosa ma non hai ancora spiegato con argomenti validi il perchè delle tue idee e convinzioni come invece hanno fatto altre persone in questo topic.....e al di là del fatto che di giornali ne leggo pochi perchè non ne ho il tempo, mi rifiuto di guardare programmi televisivi dove si dovrebbe parlare di economia e politica ma invece finiscono a litigare su chi ha ragione, a parlare del cane Dudù e del suo propietario e a dare addosso a diverse fazioni politiche perchè non si hanno argomenti validi per continuare il discorso...li lascio volentieri guardare a te, e comunque, come già detto a Fabio nell'altro topic, siamo in una situazione in Italia in cui non si sa + a chi credere, quindi me ne faccio poco degli articoli scritti su giornali dal chiaro schieramento politico o su reti televisive altrettanto politicizzate....posso solo affidarmi un minimo alla rete e un pò di + a gente che sa di cosa si parla.....purtroppo, e come me moltissime altre persone immagino, non conosco quasi nessuno che si intenda veramente di economia e mi sembra che lo stesso valga anche per te, altrimenti avresti potuto portare anche tu un contributo positivo sull'argomento e fare luce su un argomento piuttosto importante e sul quale fino adesso nessuna istituzione ha dato una seria spiegazione dei pro e dei contro.....
E per finire ti ripeto per l'ennesima volta che hai postato te l'articolo di tale professore, che, fra l'altro, dice delle cose che sembrano avere un senso, mentre tu devi ancora presentarmi un articolo o spiegare articolatamente e in maniera valida perchè una svalutazione forte di una moneta italiana sarebbe un problema.... mi ripeto:ti ho chiesto più volte perchè secondo te una forte svalutazione sarebbe un problema, sei in grado di spiegarmi perchè o no? Grazie.

PS:eek:vviamente non mi aspetto che mi rispondi,ma puoi fare anche a meno se non hai niente di edificante da aggiungere, grazie.
 
aggiungo, svalutando la lira pagherò sempre un mio operaio 100 lire al mese, ma queste 100 lire che prima valevano 50 marchi ora valgono 25 marchi, quindi se al supermercato il mio operaio dovrà comprare qualcosa che viene importato dalal germania e che prima costava 10 lire ora lo pagherà 20 (banalizzando un po' il tutto per renderlo comprensibile a tutti)
ovvio che questo è il breve termine
il lungo termine è:
perchè la mia auto venduta a 2000 lire = 1000 marchi fa schifo rispetto a quella fabbricata in germania? perchè non siamo competitivi (non dico rispetto alla cina o al vietnam, non siamo competitivi rispetto alla svizzera o alla danimarca, che non è un paese con una tassazione proprio bassa o un costo del lavoro basso...) e se non siamo competitivi vuol dire che ci sono troppe spese, pagarle in euro, lire, marchi o corone danesi sono sempre spese che ci rendono poco competitivi nei confronti dell'estero

Ok, il ragionamento tuo e di Babu hanno un senso, ma io dico:e se questa chiusura del mercato verso l'esterno portasse invece ad un aumento della domanda nel mercato interno?Cioè non ho più abbastanza soldi per comprare la golf, ma magri riesco ancora a comprare la giulietta che non ha molto da invidiare alla golf, o se devo comprare la birra di monaco mi converrà comprare la birra di biella...o del birrificio + vicino.....e il mercato esterno avrebbe + interesse a comprare prodotti itliani che resterebbero un must.....un altro rischio che ipotizzo io è che molti prodotti per non svalutare la propria immagine alzerebbero il prezzo esponenzialmente, non credo per esempio che se una ferrari che ora costa 150000 euro poi la venderebbero a 150000 lire che sarebbero equivalenti a 75000 euro, ma la venderebbero a 300000 lire......giusto?Ma sarebbero comunque articoli di lusso, quindi sarebbe un problema relativo per la classe media ma un vantaggio per chi investe in certe attività in ITalia.....o sbaglio?
 
Per quello che poi ho potuto leggere in rete tra le tante opinioni al riguardo e sentire da persone che hanno qualche interesse nella politica ed economia su larga scala a livello europero(non economisti, ma uomini d'affari) è che un uscita dell euro dell italia sarebbe un grandissimo problema prima di tutto per altri stati ma sopratutto un grande problema per molte istituzioni bancarie italiane e non........io mi chiedo sempre di + se stiamo facendo i nostri interessi o se facciamo veramente l'interesse delle banche, voi?
 
L'unica cosa stucchevole è interloquire con una persona come te che non porta nessun contributo cstruttivo ad una discussione, stai dicendo da diversi post la stessa cosa ma non hai ancora spiegato con argomenti validi il perchè delle tue idee e convinzioni come invece hanno fatto altre persone in questo topic.....e al di là del fatto che di giornali ne leggo pochi perchè non ne ho il tempo, mi rifiuto di guardare programmi televisivi dove si dovrebbe parlare di economia e politica ma invece finiscono a litigare su chi ha ragione, a parlare del cane Dudù e del suo propietario e a dare addosso a diverse fazioni politiche perchè non si hanno argomenti validi per continuare il discorso...li lascio volentieri guardare a te, e comunque, come già detto a Fabio nell'altro topic, siamo in una situazione in Italia in cui non si sa + a chi credere, quindi me ne faccio poco degli articoli scritti su giornali dal chiaro schieramento politico o su reti televisive altrettanto politicizzate....posso solo affidarmi un minimo alla rete e un pò di + a gente che sa di cosa si parla.....purtroppo, e come me moltissime altre persone immagino, non conosco quasi nessuno che si intenda veramente di economia e mi sembra che lo stesso valga anche per te, altrimenti avresti potuto portare anche tu un contributo positivo sull'argomento e fare luce su un argomento piuttosto importante e sul quale fino adesso nessuna istituzione ha dato una seria spiegazione dei pro e dei contro.....
E per finire ti ripeto per l'ennesima volta che hai postato te l'articolo di tale professore, che, fra l'altro, dice delle cose che sembrano avere un senso, mentre tu devi ancora presentarmi un articolo o spiegare articolatamente e in maniera valida perchè una svalutazione forte di una moneta italiana sarebbe un problema.... mi ripeto:ti ho chiesto più volte perchè secondo te una forte svalutazione sarebbe un problema, sei in grado di spiegarmi perchè o no? Grazie.

PS:eek:vviamente non mi aspetto che mi rispondi,ma puoi fare anche a meno se non hai niente di edificante da aggiungere, grazie.

Ho detto tutto quello che dovevo dire nel primo intervento a riguardo fatto nell'altra discussione che ti linko:
http://www.skiforum.it/forum/off-topic/62360-matteo-renzi-president-141.html#post1490042

Aggiungo a quello come potrebbe essere gestita un'uscita dall'euro senza una fuga pressochè totale di capitali??
IMPOSSIBILE!:HIP
 
Quali le contrindicazioni?
In primo luogo è una politica di breve termine, ovvero dura poco, sia perchè anche gli altri agiranno sul tasso di cambio, sia perchè, se devo comprare all'estero i componenti per fabbricare la mia auto, li pagherò di più a causa del minor valore della mia valuta ed entro poco tempo sarò costretto ad aumentare il prezzo da 2.000 a che so 2.500 lire.
Ma soprattutto, tutti coloro che non esportano prodotti (cioè la stragrande maggioranza della popolazione) pagheranno il fio di dover comprare all'estero i prodotti che non ci sono nel territorio nazionale pagando di più, perchè pagano con una moneta appunto svalutata.

aggiungo, svalutando la lira pagherò sempre un mio operaio 100 lire al mese, ma queste 100 lire che prima valevano 50 marchi ora valgono 25 marchi, quindi se al supermercato il mio operaio dovrà comprare qualcosa che viene importato dalal germania e che prima costava 10 lire ora lo pagherà 20 (banalizzando un po' il tutto per renderlo comprensibile a tutti)
ovvio che questo è il breve termine

Concordo. Stiamo dicendo la stessa cosa, pur con termini diversi. :D

il lungo termine è:
perchè la mia auto venduta a 2000 lire = 1000 marchi fa schifo rispetto a quella fabbricata in germania? perchè non siamo competitivi (non dico rispetto alla cina o al vietnam, non siamo competitivi rispetto alla svizzera o alla danimarca, che non è un paese con una tassazione proprio bassa o un costo del lavoro basso...) e se non siamo competitivi vuol dire che ci sono troppe spese, pagarle in euro, lire, marchi o corone danesi sono sempre spese che ci rendono poco competitivi nei confronti dell'estero

Dissento sul perchè. Vero che siamo poco competitivi, vero che la poca competitività dipende anche da troppe tasse, troppi costi di burocrazia, troppi costi di struttura (energia, infrastrutture, trasporti, ecc.), ma è anche vero che la competitività dipende dall'innovazione di prodotto e processo, ovvero investimenti dell'imprenditore nella SUA impresa (mica la mia...), ma se l'imprenditore preferisce non investire e portare i soldi in Svizzera...

P.S.: Ford voleva che i suoi operai guadagnassero abbastanza, così potevano comprarsi le sue auto. Qui si pensa solo a ridurre il costo del lavoro. Bravi, bene. Poi chi compera i prodotti se chi lavora non ha soldi in tasca?
 
Top