Collegamento Auronzo-Padola

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(Super) Skifoso!
«Colleghiamo Auronzo al Comelico»

Aldo Corte Metto (“Auronzo d’Inverno”) lancia un’idea che non è solo una provocazione: «O resteremo isolati per sempre»

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AURONZO. «Il mio sogno? Poter collegare anche Auronzo al Giro delle Cime che sta organizzando l'imprenditore Franz Senfter con la sua Sextner Dolomiten, già attivo con qualche tratto in skibus e che, fra un paio d'anni, consentirà di partire da Padola ed arrivare, sci ai piedi, fino a Versciaco in Pusteria».
Un progetto realistico?
«So bene che qualcuno potrebbe darmi del visionario, ma se non si comincia a ragionare sul serio sul nostro futuro, il rischio è di trovarci ben presto isolati. E allora sì che sarebbero guai grossi per noi».
Aldo Corte Metto, consigliere d'amministrazione della società Auronzo d'Inverno e responsabile marketing del Consorzio turistico Auronzo Misurina & Centro Cadore, mette in queste considerazioni tutto l'entusiasmo dei suoi 27 anni.
E magari anche l'esperienza maturata negli anni passati in Val di Fiemme, o no?
«Sicuramente. Oggi hanno futuro solo gli impianti sciistici collegati ad un cosiddetto carosello, vedi Cortina, Plan de Corones, Monte Elmo-Croda Rossa appunto. Se riuscissimo a far comprendere la portata strategica di una cabinovia che, partendo da Auronzo, raggiungesse il Passo di Sant'Antonio, consentendo poi con una pista ed un impianto di risalita di collegarsi con Padola, potremmo anche noi dare uno sviluppo ulteriore al nostro turismo, e non solo a quello d'inverno. Basti pensare alla suggestione di salire su un impianto che allarga la vista dal lago di Auronzo alle Tre Cime...».
E monte Agudo?
«La nuova seggiovia quadriposto di monte Agudo è stata un investimento importante e certamente anche assai utile; e ricordo anche che in estate il Fun Bob attira tantissimi turisti e concorre in buona parte al fatturato della Auronzo d'Inverno. Ma è innegabile che, con questa nuova prospettiva che guarda al Comelico, potremmo garantire ai nostri turisti un'opportunità in più, una motivazione in più per scegliere Auronzo, e diciamo tutto il Centro Cadore, per fare le proprie vacanze».
Intanto Auronzo ha stretto un accordo con la Comunità montana del Centro Cadore attaverso il quale, dall'inizio di gennaio, tutti i residenti negli otto Comuni di Pieve, Perarolo, Calalzo, Domegge, Lozzo, Vigo, Lorenzago ed Auronzo possono pagare lo skipass giornaliero 18 euro invece di 26.
«Siamo molto contenti di questa opportunità che consacra le piste di monte Agudo come gli impianti di tutto il Centro Cadore e che credo li possa fare apprezzare anzitutto proprio ai locali. E’ un passo sulla strada giusta, ma bisogna certamente fare ancora di più».
Ma torniamo all'ipotesi di collegamento con il Comelico: bisognerà vincere l'ostilità degli ambientalisti, che di impianti non ne vogliono più sentir parlare...
«Per carità», dice Aldo Corte Metto, «sono posizioni anche comprensibili, ma non ci possono portare a ridurre la montagna ad un museo. Io ho scelto di tornare a vivere qui, dopo aver fatto esperienze lavorative altrove, ma quanti sono i giovani che oggi possono fare altrettanto? Se non si creano opportunità di lavoro collegate soprattutto al turismo, dopo la grande crisi dell'occhialeria, non mi pare vi siamo molte altre chance. Va bene il turismo sostenibile, vanno bene le ciaspe d'inverno e le mountain bike d'estate, va bene tutto: ma gli impianti di risalita sono ancora oggi un volano fondamentale; non a caso, chi ce li ha non solo se li tiene stretti, ma cerca anche di renderli più efficienti anno dopo anno e di collegarci un'offerta turistica appetibile. E non ci vogliono delle “aquile” del marketing per capire che è così che si deve fare se si vuole stare nel mervato. Credo che anche Auronzo, insieme a tutto il Centro Cadore, oggi debba programmare un nuovo futuro e quindi metto sul tavolo questa proposta, con la speranza che possa essere presa in seria considerazione dalla politica e dal tessuto economico locale».
«Colleghiamo Auronzo al Comelico» - Cronaca - Corriere delle Alpi
 
Come il collegamento cadore/civetta, cortina/arabba
Stessa storia ugual fine!!!!!
La soluzione? Passare tutti sotto bolzano!!!!
 
ok!! posto abbastanza "wild", bellissimi boschi a memoria!

saluti

Posti bellissimi, uno dei miei itinerari preferiti in bici da strada (...ma c'è da sudarèèèè...:D) sia salendo da Padola che da Auronzo.
Pochissimo traffico e, confermo, zona molto wild e poco frequentata. Infatti il grande albergo sul passo è chiuso da anni (e campeggia da altrettanto tempo un bel cartello VENDESI :D)
 
non una brutta idea, ma i tempi in ogni caso saranno lunghi... poi purtroppo gli ambientalisti vorranno sicuramente lasciare le zone al loro stato di "wild"
 
l'ho sempre pensato, sarebbe una grande idea per la mia povera adorata e derelitta Auronzo... l'unica speranza è che prenda in mano la situazione Franz Senfter... diciamo che se Auronzo riuscirà a passare in Alto Adige... la cosa sarebbe forse possibile.... si potrebbe pensare a una soluzione come quella da Alba a Col dei Rossi, solo impianto senza pista di rientro in modo da contenere il "danno" ambientale... e in ogni caso una pista che scendesse dal Passo Sant'antonio ad auronzo avrebbe una esposizione molto sfavorevole a sud con scarsissimo innevamento per gran parte della stagione...
 
Una funivia per un turismo a 360 gradi

Ecco come e soprattutto con quale filosofia ci si inizia a muovere per realizzare un progetto ambizioso ma anche vitale

AURONZO / COMELICO. Prende forma il collegamento sciistico fra Auronzo e il Comelico, con la suggestiva ipotesi che il Giro delle Cime, fra qualche anno, possa partire dal Monte Agudo e, attraverso proprio il Comelico e la Pusteria, giungere addirittura, sci ai piedi, fino a Sillian, in Austria. E' questo il senso di un documento (che il “Corriere delle Alpi” ha potuto vedere in anteprima), realizzato con fondi Interreg, presentato venerdì in una riunione tecnica ad Auronzo alla presenza dell'intera amministrazione comunale, del sindaco di Comelico Superiore Marco Staunovo Polacco e di quello di Sillian, Erwin Schiffmann (e, per la Sextner Dolomiten, società che gestisce gli impianti sciistici della Pusteria e del Comelico, del responsabile marketing Alfred Prenn e di Rinaldo Tonon).
PRIMA BOZZA. Si tratta ovviamente di uno studio preliminare, elaborato dal responsabile tecnico del Comune Tommaso Piovesana, realizzato con il coordinamento del Gal Alto Bellunese, e che verrà sottoposto, nel dettaglio, all'attenzione ed alla valutazione della popolazione perché la complessità del progetto impone il massimo consenso. Per poi andare a verificare tutte le varie possibilità di finanziamento. «Sentiamo tutta la responsabilità», spiega l'assessore al Bilancio, Dario Vecellio Galeno, «di dare una risposta concreta a tutti coloro che si chiedono, con trepidazione e qualche preoccupazione, cosa ne sarà della nostra montagna. Con questo studio cerchiamo di individuare una strada percorribile, perché la mobilità sostenibile e lo sviluppo del turismo sono presupposti imprescindibili per avere un futuro». E con questa mossa Auronzo si candida a recuperare un ruolo di leadership per tutto il Cadore, in stretta collaborazione con il Comelico, la Pusteria ed anche un fazzoletto di Austria, nella consapevolezza che un futuro è possibile solo nella visione di un'area ampia e lungi dai particolarismi e dai campanilismi, che rischiano di vanificare ogni prospettiva. Il progetto è particolarmente ambizioso.
IL “CUORE” DEL PROGETTO. Il cuore, comunque è la parte sciabile. La premessa è che “i territori di Auronzo, del Comelico, della Val Pusteria e dell’Ost Tirol, di forte vocazione turistica, comprendono alcune fra le più importanti formazioni montuose del mondo, e si trovano in posizione baricentrica nelle Dolomiti.” Già alcune importanti opere sono state realizzate: dall’ammodernamento della ferrovia della Val Pusteria, con l’integrazione della linea con gli impianti sciistici di Plan De Corones e di Monte Elmo, alle nuove stazioni di Perca e Versciaco; dalla realizzazione della nuova cabinovia di Orto del Toro, per il collegamento di Monte Elmo e Croda Rossa, alla progettazione ed al finanziamento dell’impianto sciistico Padola–Passo Monte Croce Comelico e l’ipotesi di collegamento complessivo dei comprensori Comelico–Dolomiti di Sesto. “Le vie di comunicazione realizzate con queste opere – si legge nel documento – possono essere collegate tra loro per renderle fruibili dal maggior numero di utenti e creare un’offerta turistica di montagna globale”. Finalizzata non solo allo sci invernale, ma anche, nelle altre stagioni, a mtb ed escursionismo. “E, se qualche decennio fa, la pratica dello sci era basata su singole piste da sci tecniche e quella del ciclismo era polarizzata sulla strada, oggi il turista sciatore esige vasti comprensori e il turismo itinerante sciabile è sempre più di moda. E dunque il cicloturismo è diventato di basilare importanza nell’offerta turistica montana”.
LA GENESI DELL’IDEA. Da qui l'idea di un collegamento funiviario Auronzo–Padola con un impianto di arroccamento e risalita a cabinovia. Un intervento che prevede la realizzazione delle piste da sci di collegamento per creare un comprensorio unico tra Monte Agudo e Padola, in modo da ampliare l’offerta sciistica dei comprensori Monte Agudo e Sextner Dolomiten. L'ipotesi, dunque, è di dar vita ad un impianto di collegamento/arroccamento Auronzo–Monte Ajarnola da località Ponte Malon–San Rocco, alle pendici del Monte Ajarnola, in corrispondenza del Passo di Sant'Antonio (frazione Larieto); un impianto di collegamento/arroccamento Padola–Monte Ajarnola da Col Saler alle pendici del Monte Ajarnola in frazione Larieto; due piste di rientro Monte Ajarnola–San Rocco, e Monte Ajarnola–Padola complete di impianto di innevamento; il ripristino previo adeguamento della pista di discesa Variante Taiarezze–Ponte Malon, lungo il tracciato della strada esistente di Monte Agudo; un impianto di risalita Ponte Malon/San Rocco–Variante Taiarezze. «Potrebbe sembrare un sogno. Ma dove saremmo oggi», conclude Dario Vecellio Galeno, «se chi negli anni passati ha lavorato per il turismo montano si fosse fermato, ad esempio, dinanzi all'impresa, allora assai complessa, di una funivia sul Monte Agudo o di un'innovazione come il fun bob? Oggi noi siamo chiamati a gestire e valorizzare l'esistente, ma anche e soprattutto a costruire insieme il nostro futuro».

http://corrierealpi.gelocal.it/bell...-un-turismo-a-360-gradi-1.10773951?ref=search
 
ajarnola, passo sant'antonio, cime colesei...varie gite skialp in zona che ho in programma da un po' e che a sto punto devo sbrigarmi a fare prima che sia troppo tardi...

saluti
 
Considerando che il collegamento Padola-Monte Croce si realizzerà nell'estate 2016 e 2017 (nelle migliori delle ipotesi), quello con Auronzo sono per ora chiacchiere. Anche se si decidesse di farlo e ci fossero i soldi non credo si vedrà nulla prima del 2020.

Comunque dopo dal PC provo a buttare giù uno schizzo dei 2-3 possibili impianti.
 
Considerando che il collegamento Padola-Monte Croce si realizzerà nell'estate 2016 e 2017 (nelle migliori delle ipotesi), quello con Auronzo sono per ora chiacchiere. Anche se si decidesse di farlo e ci fossero i soldi non credo si vedrà nulla prima del 2020.

Comunque dopo dal PC provo a buttare giù uno schizzo dei 2-3 possibili impianti.

dal punto di vista prettamente scialpinistico passa per zone tra le piu belle per ambiente e neve di tutto il comelico (la zona di passo s antonio e' un vero gioiello). per quanto riguarda il collegamento val grande-passo mt croce se passano per il colesei l'unico vantaggio potrebbe essere quello di aprirsi i percorsi verso forcella camosci e passo sentinella senza passare per il rif. berti, credo.

non dico di essere contrario, ho una posizione piuttosto schizofrenica su tali cose. sicuramente spiace vedere paesi come danta, dosoledo e la stessa padola che soffrono e si svuotano, invecchiano, quando invece scavalli il passo e trovi un fiorire di alberghi, attivita, etc...cosi com'e' il comelico e' destinato ad una lenta morte, certo e' che non hanno fatto molto per convertire il turismo, potrebbe essere una zona tipo val aurina/casies vocata per lo skialp invece fanno poco il tal senso.

saluti
 
Considerando che il collegamento Padola-Monte Croce si realizzerà nell'estate 2016 e 2017 (nelle migliori delle ipotesi), quello con Auronzo sono per ora chiacchiere. Anche se si decidesse di farlo e ci fossero i soldi non credo si vedrà nulla prima del 2020.

Comunque dopo dal PC provo a buttare giù uno schizzo dei 2-3 possibili impianti.


Caro Fla sulle tempistiche sei stato anche generoso, però se c'è di mezzo Sextern Dolomiten spa e il primo progetto è già stato steso e pagato, significa che è qualcosa di più di una chiacchierata tra amici.... poi se vuoi la mia opinione credo non si farà mai data la mentalità cadorina, ma ti assicuro che alla cosa ci si sta pensando da più parti e in più valli ...

se vai nella pagina facebook del giornalista che ha scritto gli articoli troverai la cartina con tracciato piste e impianti, la stessa foto che compariva nell'edizione di ieri del Corriere...
 
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