Italiani brava gente? Buona festa della Liberazione!

madflyhalf

Skifoso assolato che fa l'aperitivo


Mi è capitato diverse volte di sentire (e leggere anche su questo forum) esternazioni inquietanti, frutto di ignoranza più o meno consapevole, riguardo al comportamento degli Italiani in terra straniera durante gli anni non solo della Seconda Guerra mondiale, ma anche delle “guerre coloniali” in Etiopia, Libia e Balcani.



Qualche libero forumer pronto ad accusare vigliacchi partigiani di somme esecuzioni, di vendette personali, di mostri croati e jugoslavi che infoibavano innocenti... che il Fascismo era stato ovviamente solo “buona occupazione” in quei luoghi, che se non v'è traccia di nefandezze, non ve ne sono state.
Ma di tracce, ce ne sono non poche, purtroppo sono state ben nascoste per tanti anni.




I tristi episodi dei giorni intorno alla Liberazione vengono spolverati sistematicamente da buona parte dell'opinione pubblica di destra e nostalgica, ogni anno, giusto per infangare la flebile memoria della Resistenza, mettendo sullo stesso piano occupanti e Liberatori, collaborazionisti e Partigiani.



Quel che non viene più rispolverato tuttavia, è ciò che sta alla base di certe sommarie esecuzioni che sono avvenute, delle tragedie delle foibe, di vendette più o meno personali ad opera di alcuni partigiani nei giorni intorno alla Liberazione.


Si tratta di una spirale di violenza che si chiama Fascismo, che ha coinvolto tutto il Regno d'Italia dal 1922 al 1945, cioè l'Italia, i Balcani, la Grecia e Albania; ma anche la Libia, l'Etiopia e l'Eritrea in Africa.


Già, perché la storiella che gli Italiani sono stati occupanti buoni, erano bravi militari e facevano una “guerra leale”, è una delle più grosse balle mai raccontate nel nostro paese.
Solo qui.
Altrove la verità è venuta a galla da un pezzo. Cioè che abbiamo nascosto per anni (e continuiamo a nasconderli) crimini e criminali di guerra efferati, sterminatori di popoli inermi, che avrebbero dovuto fare la stessa fine dei nazisti a Norimberga.


Parentesi: un grazie al neo Governatore del Lazio Zingaretti per aver bloccato la costruzione con soldi pubblici di un sacrario ad Affile, intitolato a Graziani, uno dei criminali di cui sopra, voluto dal sindaco di quel comunello in provincia di Frosinone.




Bene, siccome ciò che è successo in Italia nel ventennio e nei 18 mesi di guerra civile (dal 1943 al 1945) potreste trovarlo in un qualunque museo della Resistenza, libro ben scritto, testimonianza di sopravvissuti; siccome di olio di ricino, di gente uccisa a bastonate, di torture, di stupri, di gente bruciata potete documentarvi in modo relativamente comodo, oggi parlo di Italiani all'estero.



Nel 1991 la RAI acquistò i diritti di un documentario della BBC, risalente al 1989, intitolato “Fascist Legacy”.
Questo documentario racconta i crimini contro l'umanità di cui si è macchiata l'Italia Fascista del ventennio 1922-194.



La RAI ha acquistato i diritti per insabbiarlo. Non è mai andato in onda.

Ci ha pensato La7 diversi anni fa, quasi 10, e History Channel ha provveduto per i pochi fortunati con Sky.
Per fortuna nell'era del web, youtube e vimeo aiutano non poco i curiosi.


A chiunque sia entrato qui dentro, per leggere interessato, per discutere, per far polemica inutile, si fermi.
Si prenda 1h e 33 minuti del proprio tempo per guardarlo, e se si ha le palle per andare fino in fondo al documentario, andateci.




http://www.criminidiguerra.it/




Buona festa della Liberazione, un nuovo e sentito grazie a tutti i Partigiani e gli Antifascisti che negli anni più bui di questo paese hanno detto “No” invece che “Sì”.



Che il Vostro coraggio ci sia di ispirazione e di insegnamento per il futuro.





W la Resistenza!

W l'Italia!

W la repubblica!
 
Non so per quanto rimarrà aperto questo post ma prima che chiuda ti voglio ringraziare perché con le tue parole tieni vivo il ricordo di quanti, giovanissimi, hanno scelto la via più difficile della macchia, delle retate, dei combattimenti e dei rastrellamenti....tutti uniti per direi NO ai fascisti e ai LORO alleati/padroni...
Che nessuno dimentichi, che tutti ricordino...
 
E' lungo e non è bello infarcire un thread con sole parole altrui, ma vorrei proporvi una lettura estremamente costruttiva, specialmente visti i tempi che stiamo vivendo.

Sono 8 pagine di Umberto Eco, il tema è ciò che lui chiama Ur-Fascismo: il fascismo eterno, quello che è inequivocabilmente riconoscibile in tantissime correnti ideologiche moderne.

Ne cito alcuni pezzi, poi vi lascio il link.

Siamo ora giunti al secondo punto della mia tesi. Ci fu un solo nazismo, e non possiamo chiamare "nazismo" il falangismo ipercattolico di Franco, dal momento che il nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anticristiano, o non è nazismo. Al contrario, si può giocare al fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia.

[..]
Il termine "fascismo" si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista. Togliete al fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il fascismo balcanico. Aggiungete al fascismo italiano un anticapitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola.

[..]
Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni, e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l'Ur-Fascismo, il disaccordo è tradimento

[..]

L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni.
Nel nostro tempo, in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio

[...]

Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci
debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. In America, ultimo esempio dell'ossessione del complotto è rappresentato dal libro The New World Order di Pat Robertson



Ahimè, la vita non è così facile. L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo. Do ancora la parola a Roosevelt: "Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del fascismo crescerà nel nostro paese" (4 novembre 1938).


Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai. Che sia questo il nostro motto: “Non dimenticate”.




digilander.libero.it/education/dati_box/STO_3/fascismo_eco2.pdf


Per me l'antifascismo non deve essere né di destra, né di sinistra.
Deve essere un principio su cui si basa la formazione di ogni cittadino. Democrazia è per definizione antifascismo.

Portiamo questo valore dentro di noi e trasmettiamolo alle generazioni future.
 
Grazie "bel" video.

Il nonno partigiano e il paese dove vivo bruciato dai fascisti per rappresaglia mi avevano già dato l'idea di quanto fossero "brava gente" gli italiani ....
 

.

bravo, bravo, bravo!!!!...a volte ce ne scordiamo, dimentichiamo, sorvoliamo...ascoltiamo sterilmente mirabolanti cazzate su acquedotti costruiti, lavori garantiti, pagnotte regalate, e ignoriamo, di quanto sangue è stato versato per alimentare la follia di purtroppo non poche persone.
:HIP:HIP:HIP
 
Per evitare che il 3d venga chiuso non rispondo a nessuno messaggio precedente il mio e non risponderò a nessuno successivo.

Per me il 25 è tutto il male possibile ! E' la nostra vergogna.
Dei ladri ed assassini senza divisa non riconosco nessuna dignità. Altro che pacificazione ! Sono disposto soltanto a riconoscere chi si è comportato in modo onorevole pur nel tradimento.
Un pensiero per tutti i ragazzi che nel loro sacrificio estremo hanno dimostrato che si può essere sconfitti ma conservando l'onore.
Due cose mi vengono in mente in questo giorno.
Questo brano da "La Pelle" Curzio Malaparte che cito:
I ragazzi seduti sui gradini di S. Maria Novella, la piccola folla di curiosi raccolta intorno all’obelisco, l’ufficiale partigiano a cavalcioni dello sgabello ai piedi della scalinata della chiesa, coi gomiti appoggiati sul tavolino di ferro preso a qualche caffè della piazza,la squadra di giovani partigiani della divisione comunista “ Potente “, armati di mitra e allineati sul sagrato davanti ai cadaveri distesi alla rinfusa l’uno sull’altro, parevano dipinti da Masaccio nell’intonaco dell’aria grigia. Illuminati a picco dalla luce di gesso sporco che cadeva dal cielo nuvoloso, tutti tacevano, immoti, il viso rivolto tutti dalla stessa parte. Un filo di sangue colava giù per gli scalini di marmo.
I fascisti seduti sulla gradinata della chiesa erano ragazzi di quindici o sedici anni, dai capelli liberi sulla fronte alta, gli occhi neri e vivi nel lungo volto pallido. Il più giovane, vestito di una maglia nera e di un paio di calzoni corti, che gli lasciavano nude le gambe dagli stinchi magri, era quasi un bambino.

C’era anche una ragazza fra loro: giovanissima, nera d’occhi, e dai capelli, sciolti sulle spalle, di quel biondo scuro che s’incontra spesso in Toscana fra le donne del popolo, sedeva col viso riverso, mirando le nuvole d’estate sui tetti di Firenze lustri di pioggia, quel cielo pesante e gessoso, e qua e là screpolato, simile ai cieli del Masaccio negli affreschi del Carmine.


Quando avemmo udito gli spari, eravamo a metà via della Scala, presso gli Orti Oricellari. Sboccati sulla piazza, eravamo andati a fermarci ai piedi della gradinata di Santa Maria Novella, alle spalle dell’ufficiale partigiano seduto davanti al tavolino di ferro.


Al cigolio dei freni delle due jeep, l’ufficiale non si mosse, non si voltò. Ma dopo un istante tese il dito verso uno di quei ragazzi, e disse:


- Tocca a te. Come ti chiami?


- Oggi tocca a me - disse il ragazzo alzandosi - ma un giorno o l'altro toccherà a lei.


- Come ti chiami ?


- Mi chiamo come mi pare...


- O che gli rispondi a fare a quel muso di bischero, gli disse un suo compagno seduto accanto a lui.


- Gli rispondo per insegnargli l'educazione, a quel coso - rispose il ragazzo, asciugandosi col dorso della mano la fronte madida di sudore. Era pallido, e gli tremavano le labbra. Ma rideva, con aria spavalda guardando fisso l'ufficiale partigiano.


A un tratto i ragazzi presero a parlar fra loro ridendo.


Parlavano con l'accento popolano di San Frediano, di Santa Croce, di Palazzolo.


L’ufficiale partigiano alzò la testa e disse:


- Fa' presto. Non mi far perdere tempo. Tocca a te.


- Se gli è per non farle perdere tempo - disse il ragazzo con voce di scherno - mi sbrigo subito.

E scavalcati i compagni andò a mettersi davanti ai partigiani armati di mitra, accanto al mucchio di cadaveri, proprio in mezzo alla pozza di sangue che si allargava sul pavimento di marmo del sagrato.


- Bada di non sporcarti le scarpe! - gli gridò uno dei suoi compagni, e tutti si misero a ridere.


- Jack e io saltammo giù dalla jeep.


- Stop! - urlò Jack.


Ma in quell’istante il ragazzo gridò: - Viva Mussolini! - e cadde crivellato di colpi .

L'altro mio ricordo va alla bambina Giuseppina Ghersi 13 anni.
Eccola:
373045_288269937899190_1427653127_n.jpg

Quì il link alla sua storia. Avverto chi è impressionabile di astenersi dal leggere. GIUSEPPINA GHERSI
 
Per evitare che il 3d venga chiuso non rispondo a nessuno messaggio precedente il mio e non risponderò a nessuno successivo.

Per me il 25 è tutto il male possibile ! E' la nostra vergogna.
Dei ladri ed assassini senza divisa non riconosco nessuna dignità. Altro che pacificazione ! Sono disposto soltanto a riconoscere chi si è comportato in modo onorevole pur nel tradimento.
Un pensiero per tutti i ragazzi che nel loro sacrificio estremo hanno dimostrato che si può essere sconfitti ma conservando l'onore.
Due cose mi vengono in mente in questo giorno.
Questo brano da "La Pelle" Curzio Malaparte che cito:


L'altro mio ricordo va alla bambina Giuseppina Ghersi 13 anni.
Eccola:
373045_288269937899190_1427653127_n.jpg

Quì il link alla sua storia. Avverto chi è impressionabile di astenersi dal leggere. GIUSEPPINA GHERSI

Bla bla bla e quindi? Non esiste alcun evento storico completamente puro ed esente da gesti deprecabili, cosa vuol dire? Che un intero sistema è da condannare per singoli episodi? Pessimi i commenti classici che presentano i partigiani come buoni e puri combattenti contro il male assoluto, ma alla stessa maniera sono ridicole le fazioni che li descrivono come bastardi comunisti egoisti
 
Secondo me l'argomento anche se spinoso può e deve essere affrontato con la giusta dose di rispetto reciproco....almeno è quello che penso e che cercherò di mettere in pratica.
Non entro nel merito dell'intervento di PaoloL. Ovviamente le vicende che hai riportato sono tremende e vanno condannate con la più totale fermezza.
Personalmente non ho mai negato che a fine guerra qualche appartanente alle forze partigiane si possa essere macchiato di delitti o atrocità o regolamento di conti.
Ma...c'è un MA!
Ciò che è successo va inserito in un contesto ben preciso: dopo 20 anni di dittatura sanguinaria , di azzeramento delle libertà personali , di stenti ....dopo anni di guerra , di figli o fratelli o mariti mandati a morire senza la benchè minima preparazione in Russia , Grecia , Albania....dopo la decisione scellerata di appoggiare la "politica" antisemita con l'emanazione delle leggi razziali , dopo quasi 2 anni di guerra civile con le più atroci rappresaglie o le case delle torture.

Potrei elencare anch'io direttamente casi di gesti atroci che direttamente hanno coinvolto la mia famiglia o comunque persone che conosco personalmente nel periodo 1922/1945 ma la cosa che più mi preme dire è questa :
equiparare le violenze fasciste nella loro sistematicità ,nella loro vastità , nella loro tempistica ad alcune violenze perpetrate da poche decine di partigiani ( la stragrande maggioranza dei quali , è provato , si unì all'ultimo all'esercito del CLN...) sa tanto di poca onestà intellettuale.

Cercare di dare dei traditori a chi non aveva mai giurato fedeltà a qualcosa o a qualcuno ma anzi ha trovato la forza di ribellarsi ad un "governo" collaborazionista che aveva permesso a 20 divisioni tedesche di invadere l'Italia mesi prima dell'8 settembre 1943 consegnando di fatto la popolazione civile italiana a stragi come quella di Marzabotto o Sant'Anna di Stazzema , sa tanto di IGNORANZA storica.

Palalre di onore riferendosi a quanti in quei 20 mesi hanno affiancato i soldati tedeschi nelle stragi di civili , negli stupri di massa , nelle rappresaglie al limite dell'inferno ( Eccidio di Boves - Wikipedia ) sa tanto di mancanza assoluta di INFORMAZIONI basilari.

Quando chi la pensa come PaoloL troverà il tempo o la voglia di informarsi , di leggere e di capire qualcosa in più sul ventennio fascista , sulla guerra , sulla resistenza allorà comprenderà che è facile parlare col senno di poi, è facile rifarsi a qualche caso isolato di violenze partigiane....
E soprattutto PaoloL fatti un giro nelle vallate del Nord , dove gli americani arrivarono solo a fine Aprile 1945 e non nel Giugno 1944 (Liberazione di Roma - Wikipedia) e capirai secondo me tante di quelle cose che nessun libro di Pansa o di altri ti può spiegare.
 
o nelle vallate del Nord , dove gli americani arrivarono solo a fine Aprile 1945 e non nel Giugno 1944 (Liberazione di Roma - Wikipedia) e capirai secondo me tante di quelle cose che nessun libro di Pansa o di altri ti può spiegare.

che è un po' il motivo per cui l'msi aveva il suo bacino elettorale nel centrosud e prese bassissime percentuali nel nord Italia...

dai paolo, come si fa a difendere uno stato fantoccio come la rsi che a fine '44 emanò leggi che prevedevano l'arresto degli ebrei???
poi il giudizio che si da è un giudizio storico sulle vicende, ci saranno stati sicuramente 18enni che si sono arruolati nella RSI con le migliori intenzioni di difendere la patria ma insomma, a livello storico non ci possono essere dubbi...peraltro era molto più rischioso per un giovane del nord fuggire all'arruolamento che arruolarsi nelle fila dell'RSI
 
Viva la Liberazione!!

Ma io ringrazio mio nonno, sottoufficiale di Marina con quattro guerre sulle spalle ed altrettante battaglie navali in cui ha visto i suoi compagni ed i suoi sottoposti morire, che, bloccato a Venezia dall'armistizio e dall'invasione delle truppe tedesche, decise che per lui le morti erano abbastanza e che mai e poi mai avrebbe rivolto le armi contro i suoi connazionali nè dà una parte nè dall'altra.

Gettò la sua pistola d'ordinanza nel Canal Grande da uno dei ponti. Per lui la guerra era finita ed avrebbe servito solo un paese unito e compatto.

Qualcuno direbbe che fu un codardo. Pur ammirando gli eroi partigiani non posso, tuttavia, biasimarlo per la scelta. Io sono qui a scrivere perchè LUI fece quella scelta. Io posso raccontarvi questa storia (e tante altre storie di quel periodo) perchè lui ha reso i suoi nipoti più grandi depositari di quelle storie di cui tanto avremmo bisogno ora per comprendere quante lacrime e quanto sangue sono stati versati per fondare una democrazia ed una costituzione in continuazione derisa.

Lui era incazzato nero con i partigiani. A Venezia, quando fuggirono i tedeschi, lo misero al muro per fucilarlo con l'accusa di crimini contro la popolazione e di aver marciato su Roma all'avvento del Fascismo. Non era vero. Era in licenza e per vivere faceva il custode degli studi dell' Istituto Luce che si era trasferito a Venezia. Era troppo giovane per aver fatto la marcia su Roma. Si salvò perchè uno dei suoi marinai, diventato partigiano, lo riconobbe davanti al plotone e lo salvò garantendo per lui con l'ufficiale incaricato dell'esecuzione.

Lui, aveva solo combattuto contro gli inglesi perchè aveva giurato fedeltà al Re ed al popolo italiano e per Lui, alzare le armi contro un suo connazionale avrebbe significato la rottura di quel giuramento.

E' una storia questa come tante altre. Però, è utile a comprendere di quanto sporca sia una guerra civile, una qualsiasi guerra civile. Le sfaccettature sono milioni e, pur schierandosi da una parte o l'altra (ed io mi schiero dalla parte di chi combattè a fianco dei liberatori) è impossibile, partendo dalle proprie personali convinzioni, riuscire a giudicare ogni singola vicenda.

Le azioni buone e quelle cattive si fondono nelle stesse persone che, prese dal turbinio degli eventi, a volte agiscono da uomini, altre volte da bestie.

Vi lascio con una canzone di De Gregori. Che mi piace tanto perchè descrive nei primi versi ESATTAMENTE quello che mi raccontava mio nonno, all'epoca custode dell'istituto Luce, di quando le attrici di regime, partivano da Venezia in direzione di Salò per "intrattenere " i gerarchi fascisti.

Quando l'ho sentita la prima volta, ho capito che mio nonno era una persona buona e che non mi aveva nascosto nulla e detto bugie. Lui, non ha mai ucciso un suo connazionale.

Ciao Nonno.

FRANCESCO DE GREGORI-IL CUOCO DI SALO' - YouTube
 
Secondo me l'argomento anche se spinoso può e deve essere affrontato con la giusta dose di rispetto reciproco....almeno è quello che penso e che cercherò di mettere in pratica.
Non entro nel merito dell'intervento di PaoloL. Ovviamente le vicende che hai riportato sono tremende e vanno condannate con la più totale fermezza.
Personalmente non ho mai negato che a fine guerra qualche appartanente alle forze partigiane si possa essere macchiato di delitti o atrocità o regolamento di conti.
Ma...c'è un MA!
Ciò che è successo va inserito in un contesto ben preciso: dopo 20 anni di dittatura sanguinaria , di azzeramento delle libertà personali , di stenti ....dopo anni di guerra , di figli o fratelli o mariti mandati a morire senza la benchè minima preparazione in Russia , Grecia , Albania....dopo la decisione scellerata di appoggiare la "politica" antisemita con l'emanazione delle leggi razziali , dopo quasi 2 anni di guerra civile con le più atroci rappresaglie o le case delle torture.

Potrei elencare anch'io direttamente casi di gesti atroci che direttamente hanno coinvolto la mia famiglia o comunque persone che conosco personalmente nel periodo 1922/1945 ma la cosa che più mi preme dire è questa :
equiparare le violenze fasciste nella loro sistematicità ,nella loro vastità , nella loro tempistica ad alcune violenze perpetrate da poche decine di partigiani ( la stragrande maggioranza dei quali , è provato , si unì all'ultimo all'esercito del CLN...) sa tanto di poca onestà intellettuale.

Cercare di dare dei traditori a chi non aveva mai giurato fedeltà a qualcosa o a qualcuno ma anzi ha trovato la forza di ribellarsi ad un "governo" collaborazionista che aveva permesso a 20 divisioni tedesche di invadere l'Italia mesi prima dell'8 settembre 1943 consegnando di fatto la popolazione civile italiana a stragi come quella di Marzabotto o Sant'Anna di Stazzema , sa tanto di IGNORANZA storica.

Palalre di onore riferendosi a quanti in quei 20 mesi hanno affiancato i soldati tedeschi nelle stragi di civili , negli stupri di massa , nelle rappresaglie al limite dell'inferno ( Eccidio di Boves - Wikipedia ) sa tanto di mancanza assoluta di INFORMAZIONI basilari.

Quando chi la pensa come PaoloL troverà il tempo o la voglia di informarsi , di leggere e di capire qualcosa in più sul ventennio fascista , sulla guerra , sulla resistenza allorà comprenderà che è facile parlare col senno di poi, è facile rifarsi a qualche caso isolato di violenze partigiane....
E soprattutto PaoloL fatti un giro nelle vallate del Nord , dove gli americani arrivarono solo a fine Aprile 1945 e non nel Giugno 1944 (Liberazione di Roma - Wikipedia) e capirai secondo me tante di quelle cose che nessun libro di Pansa o di altri ti può spiegare.


Questo!

Senza considerare che è stato facile criminalizzare tutti i Partigiani a causa di episodi e solo episodi, verificatisi negli anni di guerra civile e nei giorni immediatamente successivi alla Liberazione.
Episodi dovuti all'esasperazione di 20 anni di atrocità subite dalle famiglie degli stessi.

Se ti pensavano minimamente socialista, se facevi attività da sindacalista e continuavi a opporti al regime, oltre a prenderti a bastonate, a picchiarti, a farti trangugiare bottiglie di olio di ricino, poi se la prendevano con i tuoi genitori. E li ammazzavano.
Tua moglie, la picchiavano, la torturavano, la stupravano.
Anche con tua figlia succedeva così.


Però cosa è successo dopo la Liberazione?

Certi torturatori, i cui nomi e cognomi sono SCRITTI nei vari armadi della vergogna, mai fatti sparire del tutto, torturatori che aderirono alla RSI e che venivano da vari ambienti (carabinieri, camicie nere, esercito), furono rimessi ai loro posti e i pochi processati, nel 1948 furono amnistiati.


Di chi parliamo?

Di gente ad esempio che si è fatto un certo nome anche nel dopoguerra...

Pensa al signor Michele Tossani, fondatore del business di infortunistica stradale in Italia (Infortunistica Tossani), ex repubblichino ed ex torturatore fascista nella squadraccia Compagnia Autonoma Speciale* di Renato Tartarotti.

Giorni di galera: 0.
(funeralone con saluto nostalgico fascista invece sì!)


*giusto per farvi capire cosa succedeva nel 1944 a Bologna:
Creata nel giugno 1944, in pochi mesi seminò il terrore tra la popolazione combattendo atrocemente la Resistenza con catture, rastrellamenti, fucilazioni sommarie e arresti a cui seguivano torture di ogni tipo. Gli appartenenti al reparto però non subirono alcun processo collettivo. Questo ha reso difficile individuare esattamente alcuni componenti del reparto e far luce sul panorama dei numerosi reati commessi.

Si è scelto di indagare proprio sull’operato di Renato Tartarotti sia perché è stato un personaggio di potere dell’epoca, violento esecutore di condanne e torture e spietato comandante di un reparto autonomo della polizia molto attivo nella repressione del movimento partigiano, sia perché è stato l’unico, tra i protagonisti della repressione fascista a Bologna, a essere condannato alla pena di morte e a essere successivamente fucilato al termine di un processo pubblico di grande risonanza presso la popolazione.


La Compagnia autonoma speciale oltre a svolgere il servizio di guardia del corpo del questore, realizzava molte operazioni volte a danneggiare la popolazione e a indebolire fortemente la lotta partigiana. I patrioti venivano arrestati e sottoposti a duri interrogatori in cui Tartarotti e i suoi agenti infliggevano loro terribili torture: i detenuti erano percossi con guantoni da boxe, cinghie di cuoio, bastoni e spranghe di ferro in tutto il corpo, ma specialmente ai piedi e al volto (in particolare gli occhi venivano punzecchiati con spilli fino a far perdere la vista ai malcapitati). Tali torture ordinate da Tartarotti e da Tebaldi spesso portavano alla morte degli arrestati.
Inoltre il capitano era solito infliggere dure punizioni anche ai suoi agenti che quando si rifiutavano di obbedire ai suoi ordini venivano puniti con la tortura del palo. Tale pratica consisteva nel legare il ribelle a un palo posto all’esterno della villa sotto il sole senza cibo né acqua.


- 48 omicidi -



Comunque, uscendo dal periodo di guerra civile, facciamoci un'idea di cosa era il Fascismo, in Italia e fuori:

Rodolfo Graziani Rodolfo Graziani - Wikipedia - escludendo quelli militari, semplicemente gasati con iprite, è responsabile di 1500-2000 morti civili e monaci copti in Etiopia
Giorni di galera: 0.

Pietro Badoglio Pietro Badoglio - Wikipedia - Non un mostro di tattica (in parte responsabile della disfatta di Caporetto del 17), nelle guerre coloniali anche lui gasava di sua spontanea iniziativa militari e popolazione civile
Giorni di galera: 0.

Mario Roatta Mario Roatta - Wikipedia - questo generale e agente secreto, oltre ad aver istituito un campo di concentramento per la popolazione Slovena nel 1942, il cui tasso di mortalità era più alto di Buchenwald, ha compiuto azioni di una certa rilevanza, dice un soldato della sua compagnia:
"Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore muore"

Giorni di galera: scappato prima di essere processato per crimini di guerra, fu in realtà processato per mancata difesa di Roma (insieme a Badoglio scappò nel 1943), fu amnistiato nel 1946.
Totale giorni: a naso, direi pochini.
 
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