zobo
Well-known member
In un vecchio numero di freerider rimasi affascinato da un articolo su Madriverglen, località del Vermont vintage per eccellenza. Simbolo di questa località è la seggiovia singola in ferro verde.
Ieri mi sono proiettato in quell'atsmofera magica in un posto del centro sud, sconosciuto ai molti. CAMPO DI GIOVE: Provincia Aquila ai piedi della Montagna Madre, la Maiella
Premetto che sono fazioso visto che ho casa da 40 anni.
PIccola descrizione Questa piccolo comprensorio (1150-1787 slm ) ha una seggiovia a 2 e uno skilift che servono 3 piste: azzurra baby a 1800 mt, una rossa tecnica e lunga e una nera bellissima e lunga, sempre per gli APpennini. E' aperto raramente, non ha innevamento artificiale, ha esposizione sud ovest nella pista rossa.
La sveglia è senza fretta, c'è tempo per tutto: accendere il camino, fare colazione con crostata ciambellone biscottini fatti in casa ... insomma tutto, comprare la gazzetta per il fantacalcio, vedere Djokovic Murray fare riscaldamento. Metto gli scarponi a mio figlio già da a casa e comodi si arriva in 5 minuti al parcheggio con 15 macchine dell'impianto. Skipass: 25 € giornaliero per entrambi :shock:
La seggiovia a 2 è lenta, il tapis roulant è ghiacciato e quindi è ancora più lenta, ogni tanto fa scendere qualche pedone. Lentissima. Totale salita 15 minuti. Si vedono le tracce degli animali. Si urla agli amici che scendono nelle piste sotto. SI salutano tutti in questa giornata di festa per il paese.
Aspettando che il Porrara vada al sole approfittiamo per divorarci 2 volte Le Capre (la mitica rossa con il curvone assassino). Al terzo giro i sassi fanno la loro classica comparsa alla parabolica ma chissenefrega.
Il tempo scorre lento. La pausa per la cioccolata calda è la scusa per sfottere Nando, l'amico juventino del nolo sci (che il giorno prima aveva messo il cartello torno subito per accompagnarmi a un giro sulla pista porrara nella nebbia ).
OK il porrara è al sole: la nera è bellissima. Ale si esalta. Ripida lunga stretta solo all'inizio. In queste condizioni è la pista più bella dell'Appennino con la vista sul mare del primo pezzo.
Si risale per Coccia: l'invidia per i solitari che con 3 ore di salita a fianco agli impianti dismessi si sono meritati 1.400 metri di discesa nella neve vergine è altissima ...ma Alessandrino deve crescere ancora un po' .
Delle due varianti sotto ci tocca sempre quella con 4 salti da boarder cross nonostante la schiena malandata. Il tempo scorre lento ogni discesa una gioia ... ecco il messaggio la polenta è in forno tra 20 minuti siamo in tavola se volete. Via ultima capra, ultimi 4 salti, ultima stradina nel bosco e a casa.
Qui è così: ci sono i sassi (sulle Capre) , gli impianti lenti, piste solo difficili (se rimettono in funzione lo skilift sotto sarà tutta un'altra cosa), niente cannoni, i maestri fanno anche soccorso piste.
Ma è proprio questo il bello
Viva Campo di Giove: la nostra Mad River Glen
Ieri mi sono proiettato in quell'atsmofera magica in un posto del centro sud, sconosciuto ai molti. CAMPO DI GIOVE: Provincia Aquila ai piedi della Montagna Madre, la Maiella
Premetto che sono fazioso visto che ho casa da 40 anni.
PIccola descrizione Questa piccolo comprensorio (1150-1787 slm ) ha una seggiovia a 2 e uno skilift che servono 3 piste: azzurra baby a 1800 mt, una rossa tecnica e lunga e una nera bellissima e lunga, sempre per gli APpennini. E' aperto raramente, non ha innevamento artificiale, ha esposizione sud ovest nella pista rossa.
La sveglia è senza fretta, c'è tempo per tutto: accendere il camino, fare colazione con crostata ciambellone biscottini fatti in casa ... insomma tutto, comprare la gazzetta per il fantacalcio, vedere Djokovic Murray fare riscaldamento. Metto gli scarponi a mio figlio già da a casa e comodi si arriva in 5 minuti al parcheggio con 15 macchine dell'impianto. Skipass: 25 € giornaliero per entrambi :shock:
La seggiovia a 2 è lenta, il tapis roulant è ghiacciato e quindi è ancora più lenta, ogni tanto fa scendere qualche pedone. Lentissima. Totale salita 15 minuti. Si vedono le tracce degli animali. Si urla agli amici che scendono nelle piste sotto. SI salutano tutti in questa giornata di festa per il paese.
Aspettando che il Porrara vada al sole approfittiamo per divorarci 2 volte Le Capre (la mitica rossa con il curvone assassino). Al terzo giro i sassi fanno la loro classica comparsa alla parabolica ma chissenefrega.
Il tempo scorre lento. La pausa per la cioccolata calda è la scusa per sfottere Nando, l'amico juventino del nolo sci (che il giorno prima aveva messo il cartello torno subito per accompagnarmi a un giro sulla pista porrara nella nebbia ).
OK il porrara è al sole: la nera è bellissima. Ale si esalta. Ripida lunga stretta solo all'inizio. In queste condizioni è la pista più bella dell'Appennino con la vista sul mare del primo pezzo.
Si risale per Coccia: l'invidia per i solitari che con 3 ore di salita a fianco agli impianti dismessi si sono meritati 1.400 metri di discesa nella neve vergine è altissima ...ma Alessandrino deve crescere ancora un po' .
Delle due varianti sotto ci tocca sempre quella con 4 salti da boarder cross nonostante la schiena malandata. Il tempo scorre lento ogni discesa una gioia ... ecco il messaggio la polenta è in forno tra 20 minuti siamo in tavola se volete. Via ultima capra, ultimi 4 salti, ultima stradina nel bosco e a casa.
Qui è così: ci sono i sassi (sulle Capre) , gli impianti lenti, piste solo difficili (se rimettono in funzione lo skilift sotto sarà tutta un'altra cosa), niente cannoni, i maestri fanno anche soccorso piste.
Ma è proprio questo il bello
Viva Campo di Giove: la nostra Mad River Glen