Jagar
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Vacanze estive all'insegna delle Dolomiti e del trekking.
Dopo una domenica di "decompressione" alle terme di Merano e un lunedì mattina a spasso per Bolzano - con immancabile tappa da Sportler - verso mezzogiorno di lunedì 6, invogliati dal bel tempo, lasciamo la macchina a Passo Costalunga e ci facciamo un primo giro non troppo impegnativo ma comunque molto piacevole.
La pista Pra dei Tori vista dal versante opposto
Salendo al rifugio Paolina
e da lì ci spostiamo in quota verso il rifugio Roda di Vael
vista sulle Zigolade
superiamo il passo delle Zigolade
la vista si apre sulla valle del Vajolet
aggiriamo le Zigolade
sotto il Mugoni e la Roda di Vael
di nuovo verso il rifugio
e da lì torniamo al Passo lungo il sentiero 548.
Arriviamo a Pozza di Fassa, nostra prima tappa del tour. Alloggiamo al garni San Nicolò: straconsigliato, sia per l'ottimo trattamento che per la posizione tattica in ottica invernale, visto che dista 50 metri dalla cabinovia del Buffaure.
La sera viene giù il finimondo: un'ora di pioggia intensissima che lascia l'aria molto più fresca, ma la mattina il cielo è tornato limpido.
Martedì 7 saliamo nella zona del Buffaure. Partiti dal paese lungo il sentiero 643 - in realtà sarebbe riservato al downhill, ma non avendo voglia di cercare alternative l'abbiamo percorso ugualmente facendo molta attenzione, peraltro senza incontrare anima viva. A metà della salita deviamo su uno sterrato che ci porta verso la val Jumela, e il paesaggio cambia decisamente in meglio.
Dopo la malga Jumela continuiamo a risalire la vallata che si presenta molto verde e ricca di prati da pascolo
L'impianto che porta a Sella Brunec
Arrivati a Sella Brunec ammiriamo il panorama nella vallata del Ciampac
Ci allontaniamo da Sella Brunec percorrendo tutta la cresta del Sass d'Adam
Vista sulla valle di San Nicolò
Verso nord si intravede il Sassopiatto
Arriviamo alla baita Cuz
Pareti a picco sul lato di San Nicolò, non lontano dalla ferrata dei Magnifici 4
Scendiamo al rifugio Buffaure
e torniamo a Pozza lungo la pista di rientro invernale
Alla sera ceniamo alla Malga Aloch (consigliatissima): si raggiunge a piedi da Pozza in poco più di un quarto d'ora, piatti tipici e polenta da paura...
Mercoledì 8 cambiamo versante: lasciamo la macchina a Campitello, e da lì torniamo a piedi fino a Fontanazzo per salire nella Val di Dona lungo il sentiero 577: il primo tratto spacca le gambe da quanto è ripido, meno male che siamo nel bosco. Quando la vegetazione si dirada si apre davanti a noi la splendida vallata con l'omonimo rifugio
guardando indietro...
risaliamo la valle fino a trovarci di fronte agli avamposti del massiccio dell'Antermoia
arriviamo fino al Passo delle Ciaregole e ammiriamo la parte alta della Val Duron, fino ai Denti di Terrarossa
scendiamo nella Val Duron, scorgendo in lontananza il Sassopiatto
avevo una casetta piccolina in Val Duron
ci allontaniamo dalla valle
e torniamo a Campitello. La sera cena alla Malga Peniola, sopra Moena. Mangiamo anche il tavolino.
(continua...)
Dopo una domenica di "decompressione" alle terme di Merano e un lunedì mattina a spasso per Bolzano - con immancabile tappa da Sportler - verso mezzogiorno di lunedì 6, invogliati dal bel tempo, lasciamo la macchina a Passo Costalunga e ci facciamo un primo giro non troppo impegnativo ma comunque molto piacevole.
La pista Pra dei Tori vista dal versante opposto
Salendo al rifugio Paolina
e da lì ci spostiamo in quota verso il rifugio Roda di Vael
vista sulle Zigolade
superiamo il passo delle Zigolade
la vista si apre sulla valle del Vajolet
aggiriamo le Zigolade
sotto il Mugoni e la Roda di Vael
di nuovo verso il rifugio
e da lì torniamo al Passo lungo il sentiero 548.
Arriviamo a Pozza di Fassa, nostra prima tappa del tour. Alloggiamo al garni San Nicolò: straconsigliato, sia per l'ottimo trattamento che per la posizione tattica in ottica invernale, visto che dista 50 metri dalla cabinovia del Buffaure.
La sera viene giù il finimondo: un'ora di pioggia intensissima che lascia l'aria molto più fresca, ma la mattina il cielo è tornato limpido.
Martedì 7 saliamo nella zona del Buffaure. Partiti dal paese lungo il sentiero 643 - in realtà sarebbe riservato al downhill, ma non avendo voglia di cercare alternative l'abbiamo percorso ugualmente facendo molta attenzione, peraltro senza incontrare anima viva. A metà della salita deviamo su uno sterrato che ci porta verso la val Jumela, e il paesaggio cambia decisamente in meglio.
Dopo la malga Jumela continuiamo a risalire la vallata che si presenta molto verde e ricca di prati da pascolo
L'impianto che porta a Sella Brunec
Arrivati a Sella Brunec ammiriamo il panorama nella vallata del Ciampac
Ci allontaniamo da Sella Brunec percorrendo tutta la cresta del Sass d'Adam
Vista sulla valle di San Nicolò
Verso nord si intravede il Sassopiatto
Arriviamo alla baita Cuz
Pareti a picco sul lato di San Nicolò, non lontano dalla ferrata dei Magnifici 4
Scendiamo al rifugio Buffaure
e torniamo a Pozza lungo la pista di rientro invernale
Alla sera ceniamo alla Malga Aloch (consigliatissima): si raggiunge a piedi da Pozza in poco più di un quarto d'ora, piatti tipici e polenta da paura...
Mercoledì 8 cambiamo versante: lasciamo la macchina a Campitello, e da lì torniamo a piedi fino a Fontanazzo per salire nella Val di Dona lungo il sentiero 577: il primo tratto spacca le gambe da quanto è ripido, meno male che siamo nel bosco. Quando la vegetazione si dirada si apre davanti a noi la splendida vallata con l'omonimo rifugio
guardando indietro...
risaliamo la valle fino a trovarci di fronte agli avamposti del massiccio dell'Antermoia
arriviamo fino al Passo delle Ciaregole e ammiriamo la parte alta della Val Duron, fino ai Denti di Terrarossa
scendiamo nella Val Duron, scorgendo in lontananza il Sassopiatto
avevo una casetta piccolina in Val Duron
ci allontaniamo dalla valle
e torniamo a Campitello. La sera cena alla Malga Peniola, sopra Moena. Mangiamo anche il tavolino.
(continua...)