Agosto 2012 - passeggiate dolomitiche

Jagar

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Vacanze estive all'insegna delle Dolomiti e del trekking.
Dopo una domenica di "decompressione" alle terme di Merano e un lunedì mattina a spasso per Bolzano - con immancabile tappa da Sportler - verso mezzogiorno di lunedì 6, invogliati dal bel tempo, lasciamo la macchina a Passo Costalunga e ci facciamo un primo giro non troppo impegnativo ma comunque molto piacevole.

La pista Pra dei Tori vista dal versante opposto

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Salendo al rifugio Paolina

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e da lì ci spostiamo in quota verso il rifugio Roda di Vael

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vista sulle Zigolade

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superiamo il passo delle Zigolade

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la vista si apre sulla valle del Vajolet

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aggiriamo le Zigolade

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sotto il Mugoni e la Roda di Vael

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di nuovo verso il rifugio

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e da lì torniamo al Passo lungo il sentiero 548.

Arriviamo a Pozza di Fassa, nostra prima tappa del tour. Alloggiamo al garni San Nicolò: straconsigliato, sia per l'ottimo trattamento che per la posizione tattica in ottica invernale, visto che dista 50 metri dalla cabinovia del Buffaure.
La sera viene giù il finimondo: un'ora di pioggia intensissima che lascia l'aria molto più fresca, ma la mattina il cielo è tornato limpido.
Martedì 7 saliamo nella zona del Buffaure. Partiti dal paese lungo il sentiero 643 - in realtà sarebbe riservato al downhill, ma non avendo voglia di cercare alternative l'abbiamo percorso ugualmente facendo molta attenzione, peraltro senza incontrare anima viva. A metà della salita deviamo su uno sterrato che ci porta verso la val Jumela, e il paesaggio cambia decisamente in meglio.

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Dopo la malga Jumela continuiamo a risalire la vallata che si presenta molto verde e ricca di prati da pascolo

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L'impianto che porta a Sella Brunec

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Arrivati a Sella Brunec ammiriamo il panorama nella vallata del Ciampac

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Ci allontaniamo da Sella Brunec percorrendo tutta la cresta del Sass d'Adam

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Vista sulla valle di San Nicolò

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Verso nord si intravede il Sassopiatto

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Arriviamo alla baita Cuz

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Pareti a picco sul lato di San Nicolò, non lontano dalla ferrata dei Magnifici 4

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Scendiamo al rifugio Buffaure

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e torniamo a Pozza lungo la pista di rientro invernale

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Alla sera ceniamo alla Malga Aloch (consigliatissima): si raggiunge a piedi da Pozza in poco più di un quarto d'ora, piatti tipici e polenta da paura...

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Mercoledì 8 cambiamo versante: lasciamo la macchina a Campitello, e da lì torniamo a piedi fino a Fontanazzo per salire nella Val di Dona lungo il sentiero 577: il primo tratto spacca le gambe da quanto è ripido, meno male che siamo nel bosco. Quando la vegetazione si dirada si apre davanti a noi la splendida vallata con l'omonimo rifugio

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guardando indietro...

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risaliamo la valle fino a trovarci di fronte agli avamposti del massiccio dell'Antermoia

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arriviamo fino al Passo delle Ciaregole e ammiriamo la parte alta della Val Duron, fino ai Denti di Terrarossa

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scendiamo nella Val Duron, scorgendo in lontananza il Sassopiatto

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avevo una casetta piccolina in Val Duron

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ci allontaniamo dalla valle

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e torniamo a Campitello. La sera cena alla Malga Peniola, sopra Moena. Mangiamo anche il tavolino.

(continua...)
 
Giovedì 9 salutiamo la Val di Fassa e ci spostiamo per una tre giorni di rifugio in rifugio.
Il punto di partenza è San Cassiano, dove lasciamo la macchina. Il giro prevede San Cassiano -> Falzarego -> Rifugio Giussani sulle Tofane -> Val Travenanzes -> Parco di Fanes -> Rifugio Fanes -> San Cassiano.
In teoria saremmo dovuti partire a piedi da San Cassiano per salire alla Capanna Alpina e da lì Scotoni e Alta Via n°1, ma le previsioni meteo danno un peggioramento con possibili temporali nel pomeriggio, per cui decidiamo di accorciare la camminata arrivando in autobus fino al Passo Falzarego. Da lì in tre ore arriviamo al rifugio, e poi in effetti non pioverà, ma è stato meglio non aver rischiato: la minaccia di tuoni e lampi in montagna mette sempre un po' di agitazione...

Proprio sotto la funivia del Lagazuoi...

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5 Torri

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Evitiamo lo zig-zag della salita alla galleria Lagazuoi e andiamo direttamente verso la forcella

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Col dei Bos

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Superata la forcella rimaniamo estasiati dall'imponenza della Tofana di Rozes di fronte a noi

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Aggiriamo la Tofana lungo il sentiero dell'Alta Via

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Il sentiero che sale verso il rifugio Giussani

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Incontriamo parecchia gente attrezzata per ferrate o arrampicate

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Arriviamo nel primo pomeriggio al rifugio: il cielo si fa sempre più minaccioso, cade qualche goccia ma nulla più...

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I ruderi del vecchio bivacco

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Avevamo una mezza idea di salire in vetta, ma un po' il tempo e un po' la pigrizia ci consigliano di fermarci.
Facciamo qualche foto lì intorno, ma per lo più indugiamo nel rifugio, dove tra un té caldo e una birra media si avvicina presto l'ora di cena...

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La mattina del venerdì 10 inizia con uno splendido cielo immacolato. Dalla finestra del rifugio...

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Usciamo a respirare l'aria fresca - siamo intorno ai 5 gradi...

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La vetta della Tofana di Rozes

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Dopo colazione lasciamo il rifugio

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Da queste parti dovrebbe passare la Cengia Paolina...

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Scendiamo nella Val Travenanzes sperando di fare qualche incontro interessante. E così è...

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La parte alta della valle, guardando verso il Lagazuoi, con la Torre Fanes sulla destra

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La cascata...

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...che precede (o segue, a seconda della direzione) la spettacolare scala del Minighel

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Ancora branchi di... caprioli o camosci?

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Arrivati ai circa 2000 metri del fondovalle, buttiamo uno sguardo sul percorso appena fatto...

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...e su quello che ci aspetta: la salita fino quasi ai 2900 metri del Monte Casale (sentiero 17), una pietraia infame...

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Il rifugio Giussani sempre più lontano...

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Saliamo faticando...

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...consolandoci col panorama

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Un'idea della pendenza nella parte alta...

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Ci siamo quasi...

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Poco prima della forcella il sentiero diventa difficile da riconoscere...

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Finalmente raggiungiamo il crinale e possiamo ammirare sotto di noi il parco di Fanes

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La vista spazia fino all'Alpe di Siusi

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Sotto il monte Castello

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Il bivacco della Pace

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Proseguiamo scendendo lungo il sentiero 17

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Ci avviciniamo al verde del fondovalle

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Qui il sentiero diventa molto più piacevole da percorrere...

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Facciamo sosta su questo morbido prato

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E riprendiamo verso la Malga Fanes Grande

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Ci godiamo il fresco del ruscello

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ed arriviamo fino al lago di Limo, decisamente più ridotto rispetto alla nostra unica altra visita (nel 2006)

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Sotto di noi i prati nella zona del Rifugio Fanes

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Arriviamo al rifugio...

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...posiamo gli zaini e facciamo un giretto intorno approfittando del sole che alla fine torna a splendere dopo una brevissima parentesi di pioggia.

Il parco di Fanes è un posto che adoro: mi trasmette un senso di pace e di benessere indescrivibile. Qui il tempo sembra veramente essersi fermato...

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Cena e colazione in rifugio (oddio, il Fanes è quasi più un albergo: addirittura camere doppie con doccia, ma ci sono anche le camerate), e la mattina di sabato 11 riprendiamo il cammino in direzione San Cassiano.

Ci incamminiamo lungo il sentiero 12, ammirando dall'alto la valle appena lasciata

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E saliamo in direzione della forcella Medesc

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Dalla forcella il panorama si estende su tutta l'Alta Badia

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Visto che è presto, decidiamo di allungare il tragitto facendo una deviazione che ci porta fino all'Ospizio di Santa Croce, sopra San Leonardo

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Qui c'è parecchia gente, come del resto in tutte le zone servite da impianti. Scendiamo lungo la pista...

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...ed arriviamo prima a San Leonardo e da lì a San Cassiano.

(continua...)
 
A San Cassiano inizia la tappa successiva. Siamo al garni Ciasa Roby, anche questa si rivelerà una scelta fortunata: ottimo trattamento e buona posizione, proprio all'inizio della zona pedonale.
La sera siamo a cena al mitico Maso Runch, prenotato con circa un mese di anticipo per essere sicuri di trovare posto. Menù tradizionale e tutto molto buono e in abbondanza, si arriva a fatica al secondo...

San Leonardo e Santa Croce visti dal Maso Runch

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Domenica 12 iniziamo la nostra avventura in Badia con una camminata nel parco del Puez-Odle.
Partiamo da Lech de Sompunt, tra La Villa e Pedraces...

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...e risaliamo dalla Vallaccia, un sentiero bello ripido e in parte attrezzato (ma si fa tranquillamente, fatica a parte)

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Giungiamo sotto il Col Toronn

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Pinnacoli che sovrastano la vallata a nord

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proseguiamo lungo il sentiero 11

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in lontananza si intravede la Valgardena

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ed arriviamo al rifugio Puez, al solito affollato

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Torniamo indietro passando sopra la Vallunga

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Ammiriamo il curioso profilo del Col da la Sunela

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e rientriamo verso la Val Badia, con vista su Santa Croce

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scendiamo al rifugio Gardenazza

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e chiudiamo il giro verso il Lech de Sompunt discendendo la pista Sponata

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Lunedì ci concediamo un giorno di break, con relax totale al Cron 4 di Brunico, anche in vista del tappone dolomitico che ci aspetta il giorno seguente.
Infatti martedì 14 il nostro programma prevede un classicone: salita dalla Val Setus, Rifugio Pisciadù, Rifugio Boé, salita ai 3152 del Piz Boé e rientro dalla Val di Mezdì.

Arriviamo al parcheggio sopra Colfosco...

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e ci addentriamo nella Val Setus, una pietraia iniziale che diventa un percorso attrezzato su roccia nella parte alta (piuttosto semplice, come molti di voi già sanno).

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Arriviamo al lago Pisciadù, con il rifugio Cavazza

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e ci inerpichiamo nella Val di Tita

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per arrivare finalmente in vista della sommità del Massiccio del Sella: il Piz Boé

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Curiosi disegni, sicuramente di origine extraterrestre...

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Un antipasto della Val di Mezdì, che affronteremo al rientro

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e via verso la vetta, lungo il ben noto sentiero parzialmente attrezzato, ma più semplice anche della Val Setus, purtroppo piuttosto trafficato - e non proprio da gente esperta

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La Capanna Fassa sulla vetta del Piz Boé

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Panorama verso la Val di Fassa e il Pordoi, con l'arrivo della funivia causa principale dell'affollamento nella parte alta.

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Formicaio di gente in discesa

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ma fortunatamente nella Val di Mezdì non scende nessuno. Anche qui l'ultimo tratto è attrezzato (o il primo, per chi scende), e in questo caso ci vuole un briciolo di attenzione in più rispetto alla Val Setus, ma comunque si scende senza problemi.

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Al solito, rimaniamo senza fiato e senza parole al cospetto della maestosità della natura

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Poco prima della fine della discesa deviamo a sinistra per rientrare in direzione del parcheggio.
Passiamo sotto la ferrata Tridentina

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e siamo finalmente alla macchina, con un panorama niente male…

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(continua...)
 
Ci spostiamo a Selva, ultima tappa della nostra avventura. Abbiamo scelto il garni La Bercia, proprio sotto lo skilift del Ciampinoi. Meraviglioso panorama su Selva e direttamente sulle piste, meglio di così...

Mercoledì 15, Ferragosto: evitiamo percorsi a rischio riviera romagnola e torniamo nel parco del Puez-Odle, scegliendo un percorso ad anello che andrà a sfiorare quello fatto salendo dalla Val Badia proprio in corrispondenza del rifugio Puez.
Partiamo da Daunei e saliamo in direzione del rifugio Stevia.

Selva dall'alto

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Finestra nella roccia

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Il rifugio Stevia

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Proseguiamo fino al Col da la Pieres

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e finalmente si apre davanti a noi la vista sulle Odle

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Scendiamo fino alla forcella de Sieles e risaliamo in direzione del Puez

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Il rifugio Puez

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Dopo una breve pausa rientriamo a Selva dalla Vallunga

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Giovedì 16, valutate le previsioni che davano possibili temporali in tarda mattinata, ci concediamo una pausa per andare al Mar Dolomit di Ortisei. Nel pomeriggio il tempo migliora e ci concediamo una passeggiata in zona.
E siamo già, purtroppo, all’ultimo giorno di vacanza. Venerdì 17 lasciamo la macchina poco fuori Selva, praticamente nella strada sopra il castello.

Da lì risaliamo verso il Sassolungo

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Panorama guardando verso lo Stevia

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E aggiriamo il Sassopiatto in senso antiorario, con l’Alpe di Siusi che domina sotto di noi

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Fino ad arrivare al rifugio Sassopiatto

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Da lì scendiamo in direzione del rifugio Zallinger, breve sosta e torniamo verso Selva ammirando il rilassante spettacolo offerto dall’altopiano dell’Alpe di Siusi

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Giungiamo infine al Monte Pana

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E chiudiamo l’ultimo anello della vacanza passando sopra Santa Cristina

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Alla prossima, ciao!
 
complimentoni per i km macinati a piedi......ne avete fatta di strada su e giu per i sentierie
bravi veramente in gamba con alcune foto proprio stile cartolina, meravigliose come spettacolarità e panorami

molto bello il giro sopra pozza di fassa e buffaure, deve essere una zona molto bella anche d'inverno che non conosco

poi , quando vi siete spostati verso la tofana di rozes, veramente spettacolare tutta quella zona, vedo finalmente ricca di camosci come in tutto il parco di fanes -sennes( un paio di anni fa ci fu una moria di molti esemplari causa una malattia)

bello il bivacco della pace e la" scala" fa veramente impressione, come anche il lago limo con quel bassissimo livello di acqua( lo ricordavo molto molto più alto..)

la forcella di medesc , sarebbe interessante riuscire a fare in una gita sci alpinistica partendo dal rif. pederù e pernottando a fanes, chissà magari prossima primavera condizioni permettendo.....

anche il giro verso il puez non delude mai, come la gita sul sella e giu per val de mesdì....lì gli uomini son veramente piccoli piccoli....

ma soprattutto quel piatto di costicine al forno con polenta e funghi.....veramente vale tutta la fatica ( e chissà quante ne avrete mangiate di quelle specialità....)

bravi bravi
 

.

Complimenti per la tenacia, la preparazione fisica e la scelta delle mete, nonchè per le foto !

Posso chiedervi di inserire nello "skitrip advisor" gestito da Fabio una breve recensione delle strutture ricettive che consigliereste agli altri "skifosi" ? In alternativa potete mandare un MP a Tooyalaket che cura il "database alberghi residence e agriturismi consigliati" (in questo secondo caso ci sono solo strutture consigliate da "skifosi" in base a esperienza personale e non c'è una forma schematica da compilare, nel primo caso dovete chiedere il censimento della struttura a Fabio se non è già stata recensita e poi seguire le istruzioni di compilazione, abbastanza semplici). Grazie
 
Cavoli quanti bei paesaggi!!!! Davvero complimenti per la bella vacanza e l'allenamento fatto percorrendo tutti quei km :D
 
complimentoni per i km macinati a piedi......ne avete fatta di strada su e giu per i sentierie
bravi veramente in gamba con alcune foto proprio stile cartolina, meravigliose come spettacolarità e panorami

molto bello il giro sopra pozza di fassa e buffaure, deve essere una zona molto bella anche d'inverno che non conosco

poi , quando vi siete spostati verso la tofana di rozes, veramente spettacolare tutta quella zona, vedo finalmente ricca di camosci come in tutto il parco di fanes -sennes( un paio di anni fa ci fu una moria di molti esemplari causa una malattia)

bello il bivacco della pace e la" scala" fa veramente impressione, come anche il lago limo con quel bassissimo livello di acqua( lo ricordavo molto molto più alto..)

la forcella di medesc , sarebbe interessante riuscire a fare in una gita sci alpinistica partendo dal rif. pederù e pernottando a fanes, chissà magari prossima primavera condizioni permettendo.....

anche il giro verso il puez non delude mai, come la gita sul sella e giu per val de mesdì....lì gli uomini son veramente piccoli piccoli....

ma soprattutto quel piatto di costicine al forno con polenta e funghi.....veramente vale tutta la fatica ( e chissà quante ne avrete mangiate di quelle specialità....)

bravi bravi

Grazie mille, troppo gentile :D

guarda, il rifugio Fanes a livello di itinerari scialpinistici è messo molto bene, anche sul sito ne sono indicati parecchi. Chissà che non ci faccia un pensierino anch'io il prossimo inverno...
RIFUGIO FANES - Parco Naturale Fanes Senes Braies - Ucia de Fanes - Rifugio alpino Fanes Senes Braies - rifugi, baita, San Vigilio di Marebbe, S. Vigilio di Marebbe, Al Plan de Mareo, Max Mutschlechner, Petra Mutschlechner, montagne, Dolomiti, cucina

Neanch'io ero mai stato nella zona del Buffaure (neppure in inverno) ma devo dire che mi ha impressionato parecchio, e la devo assolutamente inserire in programma alla prossima uscita dolomitica.
Peraltro anche quella zona mi sembra molto indicata per fuoripista, che sembrano abbastanza semplici e non troppo ripidi, così come l'Alpe di Siusi... :MUCCA

In quanto alle foto dei piatti... ne ho messa solo una per non sembrare monotematico, ma ti confermo che ci siamo fatti delle grandi mangiate :skipasta:


Complimenti per la tenacia, la preparazione fisica e la scelta delle mete, nonchè per le foto !

Posso chiedervi di inserire nello "skitrip advisor" gestito da Fabio una breve recensione delle strutture ricettive che consigliereste agli altri "skifosi" ? In alternativa potete mandare un MP a Tooyalaket che cura il "database alberghi residence e agriturismi consigliati" (in questo secondo caso ci sono solo strutture consigliate da "skifosi" in base a esperienza personale e non c'è una forma schematica da compilare, nel primo caso dovete chiedere il censimento della struttura a Fabio se non è già stata recensita e poi seguire le istruzioni di compilazione, abbastanza semplici). Grazie

Fatto! :D

Cavoli quanti bei paesaggi!!!! Davvero complimenti per la bella vacanza e l'allenamento fatto percorrendo tutti quei km :D

Grazie! In realtà tutte quelle camminate ci servivano come scusa per provare nuovi ristorantini la sera... HIHIHI
 
Ultima modifica:
Grazie mille, troppo gentile :D

guarda, il rifugio Fanes a livello di itinerari scialpinistici è messo molto bene, anche sul sito ne sono indicati parecchi. Chissà che non ci faccia un pensierino anch'io il prossimo inverno...
RIFUGIO FANES - Parco Naturale Fanes Senes Braies - Ucia de Fanes - Rifugio alpino Fanes Senes Braies - rifugi, baita, San Vigilio di Marebbe, S. Vigilio di Marebbe, Al Plan de Mareo, Max Mutschlechner, Petra Mutschlechner, montagne, Dolomiti, cucina

Neanch'io ero mai stato nella zona del Buffaure (neppure in inverno) ma devo dire che mi ha impressionato parecchio, e la devo assolutamente inserire in programma alla prossima uscita dolomitica.
Peraltro anche quella zona mi sembra molto indicata per fuoripista, che sembrano abbastanza semplici e non troppo ripidi, così come l'Alpe di Siusi... :MUCCA

In quanto alle foto dei piatti... ne ho messa solo una per non sembrare monotematico, ma ti confermo che ci siamo fatti delle grandi mangiate :skipasta:




Fatto! :D



Grazie! In realtà tutte quelle camminate ci servivano come scusa per provare nuovi ristorantini la sera... HIHIHI

hai ragione la zona di fanes piccola ha ottimi itinerari sci alpinistici proprio con la partenza dai 2 rifugi che ci sono ( quindi anche verso il passo santantonio)
poi da non trascurare la zona dal altro versnte, ovvero il sennes, con il suo bel monte forcella compersa e partendo da fodara vedla verso il rif biella ( croda del becco)

e poi la scusa delle passeggiate( che durano notoraimente almeno una decina di ore) è proprio buona per andare ad assaggiare le prelibatezze....
 
Complimentissimi, ti sei fatto dei super-giri!
Rivedere le foto dei paesaggi intorno al Puez mi ha riportato indietro di almeno 10-11 anni... ero piccolo e me la ricordo come una delle escursioni più lunghe dell'epoca partendo dalla vallunga e ritornandoci da un altro sentiero che passava in paesaggi stile grand canyon americano! Veramente selvaggio!
Interessantissima anche l'escusione sotto alle Tofane, mi manca quella zona (le ho sempre visto dal Lagazuoi) e spero di rimediare il prossimo anno :D

PS: sarebbe stato interessante sapere quanti km hai macinato!

PPS: ma per scendere il val di mesdì dal rif. boè non c'è il famoso nevaio da superare? Io non l'ho mai presa in considerazione quella salita lì perchè non ho attrezzatura da ghiacciaio e dice sia importante in quel punto..
 
Che report spettacolare!!! La zona di Cortina poi.... è sempre stupenda :D

La zona di Cortina è veramente incredibile, direi che la 3 giorni è stata una delle più belle esperienze di trekking della mia vita, con continui cambi di paesaggi e scenari mozzafiato.
Studiando la cartina avevo programmato anche altre possibili escursioni in zona ma non ne ho avuto il tempo. Sarà un ottimo motivo per tornarci e spingermi ancora di più nelle Dolomiti Bellunesi. :D

Complimentissimi, ti sei fatto dei super-giri!
Rivedere le foto dei paesaggi intorno al Puez mi ha riportato indietro di almeno 10-11 anni... ero piccolo e me la ricordo come una delle escursioni più lunghe dell'epoca partendo dalla vallunga e ritornandoci da un altro sentiero che passava in paesaggi stile grand canyon americano! Veramente selvaggio!
Interessantissima anche l'escusione sotto alle Tofane, mi manca quella zona (le ho sempre visto dal Lagazuoi) e spero di rimediare il prossimo anno :D

PS: sarebbe stato interessante sapere quanti km hai macinato!

PPS: ma per scendere il val di mesdì dal rif. boè non c'è il famoso nevaio da superare? Io non l'ho mai presa in considerazione quella salita lì perchè non ho attrezzatura da ghiacciaio e dice sia importante in quel punto..

Eh, piacerebbe anche a me sapere quanti km ho fatto... :D
Ho dato un'occhiata alla tua traccia sulla Tabacco, veramente incredibile quello che si riesce a fare oggi con la tecnologia. Io per queste cose sono ancora un tradizionalista: cartina 1:25000 (con pratiche fotocopie in A3 al seguito), itinerari studiati del tipo "saranno 6/7 ore di cammino" e via verso l'ignoto :D
Non sapevo del nevaio nella Val di Mezdì, abbiamo visto solo una sottile lingua di ghiaccio subito sotto la prima forcella, ma il sentiero (in quel punto attrezzato su roccia) passava proprio a fianco. Evidentemente le alte temperature hanno influito anche sui nevai della zona...
 
Ah guarda, l'app della tabacco è uno sfizio che sicuramente non rimpiazza minimamente una cartina 1:25000! Pensa che è uscita pochi giorni prima che partissi ed è ancora in fase di sviluppo... Io la vedo come un'idea carina per avere qualche dato e condividere rapidamente i tracciati con gli altri escursionisti, soprattutto mi piace vedere dove sono state scattate le foto sulla traccia grazie alla geo localizzazione!
Chiaramente gli itinerari erano studiati a tavolino sulla carta :)
Per la Val di mesdì allora non saprei davvero... In fondo a Colfosco c'è un cartello che dice che l'ultimo tratto è ghiacciato e solo per esperti... Però se il tratto attrezzato ci passa accanto non vedo dove sia il problema... Forse se c'è tanta neve le attrezzature vengono coperte? Boh! In ogni caso lo metto nella lista dei desideri insieme al giro (con ascesa) della tofana!
 
Ah guarda, l'app della tabacco è uno sfizio che sicuramente non rimpiazza minimamente una cartina 1:25000! Pensa che è uscita pochi giorni prima che partissi ed è ancora in fase di sviluppo... Io la vedo come un'idea carina per avere qualche dato e condividere rapidamente i tracciati con gli altri escursionisti, soprattutto mi piace vedere dove sono state scattate le foto sulla traccia grazie alla geo localizzazione!
Chiaramente gli itinerari erano studiati a tavolino sulla carta :)
Per la Val di mesdì allora non saprei davvero... In fondo a Colfosco c'è un cartello che dice che l'ultimo tratto è ghiacciato e solo per esperti... Però se il tratto attrezzato ci passa accanto non vedo dove sia il problema... Forse se c'è tanta neve le attrezzature vengono coperte? Boh! In ogni caso lo metto nella lista dei desideri insieme al giro (con ascesa) della tofana!

Sicuramente a inizio stagione il rischio neve/ghiaccio è molto più alto, ma ora mi hai messo il dubbio. Chissà, magari c'è qualche skifoso che ha dovuto affrontare il problema e ce lo può raccontare... :D
Per quanto riguarda la Tofana di Rozes un po' mi sono pentito di non essere salito, però il tempo veramente non prometteva niente di buono e il giorno dopo avevamo già fin troppa strada da fare... :MUCCA
Come ho già detto, altro motivo per tornarci... HIHIHI
Piccolo OT: sei riuscito a dormire ai 3152 metri della Capanna Fassa? Io al Giussani ("solo" 2600 metri) ho avuto problemi, mi svegliavo in continuazione ed avrò dormito sì e no 3 ore. Altitudine, aria secca, boh? Spesso in montagna mi succede :CCC
 
Ti dirò, a 3152m nessun problema... a parte un leggero mal di testa (come se mi si stesse dilatando il cervello ahahahahahaha) appena steso sul letto che poi è sparito poco dopo. Paradossalmente sono stato peggio al Sassopiatto a 2300m perché a volte di notte mi svegliavo col respiro un po' affannato... Sarà che alla capanna fassa ci sono arrivato come ultimo pernottamento e magari mi ero un po' abituato all'altitudine, il Sassopiatto è stato il primo in assoluto in vita mia!
 
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