marcussiena
The count of Tuscany
A siena in questo mese ci sono delle forti turbolenze. Al di là del merito della questione, mi ha colpito un articolo che ho letto
guardate cosa ho trovato qui
La Nazione, Riffeser fa fuori il direttore: licenziato dopo gli articoli sul Monte Paschi – Il Fatto Quotidiano
Dopo averlo letto mi è venuto in mente di raccontarvi una storiella: la storia di Siena.
Il Comune di Siena da sempre ha vissuto grazie ai contributi della Fondazione Monte dei Paschi. I vertici della Fondazione sono nominati dal Sindaco di Siena, dal presidente della Provincia di Siena e da altri soggetti territoriali. La Fondazione, a sua volta, è socia maggioritaria della Banca MPS e ripartisce in sostanza sul territorio centinaia di milioni d'euro all'anno. Per via del controllo sulla maggioranza delle azioni MPS, ne consegue che chi ha il controllo sulla Fondazione, guida questa ed anche MPS. Il controllo da parte del PCI, PDS, DS, PD del territorio senese da 60 anni ne ha da sempre determinato anche il controllo sulla banca. Ne consegue che a Roma qualcuno fosse interessato alla questione. Perchè lasciare il 30% dell'economia toscana in mano ad una brancata di contadini.?
Ne consegue che nel tempo il giocattolo si è guastato: D'alema da Roma suggeriva al monte dei paschi di acquistare la banca121. Un colossale fiasco per MPS, sopra tutto per i guai giudiziari che ci ha ricavato ma non per D'alema che continuava a coltivare i suoi voti nella banca. Poi è venuta la volta di banca Antonveneta. Acquistata dal banco santander che aveva acquistato la banca solo qualche mese prima. Anche in questo caso Roma chiama ed i (allora) DS senesi rispondono. La santander compra a 3.5 miliardi; l'MPS dopo poco le offre 10.0 miliardi di euro. Motivo? acquistare voti e posizioni sul nordest. Non succede nulla per qualche anno, se non chè nel frattempo i DS acquisiscono la Margherita e creano il PD.
Mancini diventa presidente della Fondazione ed avalla alcune operazioni fallimentari suggerite dal sindaco precedente: ma prende nota!
Siamo nel 2010 e cambia sindaco. Un tale, ai più sconosciuto, torna dalla camera dei deputati di Roma per fare il sindaco. Mi avete capito bene! rinuncia ad essere deputato per diventare il sindaco di Siena. Chissà quale animo nobile dicono tutti! chissà da chi sarà mandato, dicono altri (forse da baffetto sopra citato). Si chiama Franco Ceccuzzi!
Il soggetto in questione sulla Fondazione scrive e dice che "il 51% delle azioni in MPS" è una quota strategica al di sotto della quale la Fondazione non può scendere.
Poi però dopo qualche mese succede il patatrack. Il monte dei paschi è nei guai fino al collo per le operazioni sopra citate e deve ricorrere ad aumenti di capitale. La fondazione per mantenere il 51% s'indebita sino al collo. Il titolo MPS crolla da oltre 3.5 euro a 0.25 €. I poveri impiegati in pensione, la cui liquidazione era stata pagata anche in azioni MPS, si trovano sul lastrico. Di chi è colpa? di Mancini il presidente della Fondazione che ha autorizzato certe operazioni! Peccato che Mancini aveva "preso nota" scrivendo di volta in volta al sindaco e presidente della provincia che come da loro ordini obbediva! e sui quotidiani non ha perso tempo a renderle pubbliche!
Mannaggia, che guaio! deve aver detto Ceccuzzi! nel frattempo gli aumenti di capitale MPS strozzavano la Fondazione (la quale per mantenere il 51% li doveva sottoscrivere)e ricorreva all'indebitamento presso altre banche per sottoscrivere gli aumenti di capitale, sino a quando a novembre, poco dopo solo 4 mesi che Ceccuzzi aveva fatto la dichiarazione sopra, lo stesso ritornando sui propri passi ammetteva: la soglia del 51% può effettivamente essere abbattuta. La fondazione non ci pensa due volte e per ripianare i propri debiti comincia a vendere di tutto: pezzi comprati a 100 e venduti a 20!
Arriviamo a questi giorni: ci sono le nomine per il nuovo cda del Monte dei Paschi! la trattativa tra DS e margheritini salta! Ma roma canta di nuovo e Ceccuzzi obbedisce!
Baffetto (d'alema) impone un nome su tutti: Profumo. Personaggio noto per essere stato cacciato a calci in culo dal cda di Unicredit e per essere attualmente indagato per reati finanziari in una complessa indagine che risale ai tempi di Unicredit appunto! Personcina squisita direte! in effetti, tra un mese sapremo di che morte morirarà Profumo, ma state sicuri che in caso di condanna il signore cadrà in Piedi: immaginate a seguito delle sue dimissioni la liquidazione che prenderà!
Nel nome della discontinuità politica Ceccuzzi gli affianca persone completamente sconosciute ed un tale Turchi, ex revisore dei conti in MPS (potete immaginare come potrà disconoscere la sua attività di revisore: discontinuità appunto!). Mi chiedo: ma se il cda di Unicredit (con gente con le palle quadre) non è stato in grado di accorgersi che Profumo vendeva pacchetti azionari ai libici, come possono tre gazzillori di cattedra tenergli banco?
Si arriva all'approvazione del bilancio del Comune di Siena: una tragedia!! generalmente la Fondazione MPS a novembre dà al comune una quindicina di milioni d'euro almeno per ripianare tutto. ma quest'anno non è così! la fondazione non può renderli disponibili perchè i suoi creditori (quelli che gli prestavano i soldi per gli aumenti di capitale) non le fanno spendere manco un centesimo. Al punto che tutto preoccupato, il sindaco Ceccuzzi, avendo già spedito il bilancio ai consiglieri per approvarlo, si comincia ad agitare. Avrà detto "vuoi vedere che il Mancini-il presidente della Fondazione- non mi dà i soldi per chiudere il bilancio in pareggio *****!" ed esce sulle pagine dei giornali a caratteri cubitali: "se la fondazione non si affretta ad erogare i contributi si rischia il dissesto!". E di qui l'educata risposta il giorno successivo di Mancini sulle pagine del La Nazione. la sostanza è questa: "vedi signor sindaco, io i soldi te li darei anche volentieri, ma c'ho i creditori che mi mordono il sedere e che non vogliono che io spenda una lira. Ed anche se potessi spenderli, io li avevo promessi ad alcune aziende di ricerca che rischiano di mandare a casa centinaia di persone".
Di qui tutto il resto è nell'articolo sopra linkato. La censura sui media locali è impressionante. Il probelma diviene il mancato accordo sulle nomine al Monte dei paschi ma la realtà è che gli eventi corrono e la politica distrugge tutto: qui è già tutto distrutto.E' per tale ragione che vi scrivo su queste pagine, sperando che almeno Fabio qui lasci queste parole. Per la cronaca il bilancio non è stato approvato.
Un caro ringraziamento al PD da parte di un segretario del PD.
guardate cosa ho trovato qui
La Nazione, Riffeser fa fuori il direttore: licenziato dopo gli articoli sul Monte Paschi – Il Fatto Quotidiano
Dopo averlo letto mi è venuto in mente di raccontarvi una storiella: la storia di Siena.
Il Comune di Siena da sempre ha vissuto grazie ai contributi della Fondazione Monte dei Paschi. I vertici della Fondazione sono nominati dal Sindaco di Siena, dal presidente della Provincia di Siena e da altri soggetti territoriali. La Fondazione, a sua volta, è socia maggioritaria della Banca MPS e ripartisce in sostanza sul territorio centinaia di milioni d'euro all'anno. Per via del controllo sulla maggioranza delle azioni MPS, ne consegue che chi ha il controllo sulla Fondazione, guida questa ed anche MPS. Il controllo da parte del PCI, PDS, DS, PD del territorio senese da 60 anni ne ha da sempre determinato anche il controllo sulla banca. Ne consegue che a Roma qualcuno fosse interessato alla questione. Perchè lasciare il 30% dell'economia toscana in mano ad una brancata di contadini.?
Ne consegue che nel tempo il giocattolo si è guastato: D'alema da Roma suggeriva al monte dei paschi di acquistare la banca121. Un colossale fiasco per MPS, sopra tutto per i guai giudiziari che ci ha ricavato ma non per D'alema che continuava a coltivare i suoi voti nella banca. Poi è venuta la volta di banca Antonveneta. Acquistata dal banco santander che aveva acquistato la banca solo qualche mese prima. Anche in questo caso Roma chiama ed i (allora) DS senesi rispondono. La santander compra a 3.5 miliardi; l'MPS dopo poco le offre 10.0 miliardi di euro. Motivo? acquistare voti e posizioni sul nordest. Non succede nulla per qualche anno, se non chè nel frattempo i DS acquisiscono la Margherita e creano il PD.
Mancini diventa presidente della Fondazione ed avalla alcune operazioni fallimentari suggerite dal sindaco precedente: ma prende nota!
Siamo nel 2010 e cambia sindaco. Un tale, ai più sconosciuto, torna dalla camera dei deputati di Roma per fare il sindaco. Mi avete capito bene! rinuncia ad essere deputato per diventare il sindaco di Siena. Chissà quale animo nobile dicono tutti! chissà da chi sarà mandato, dicono altri (forse da baffetto sopra citato). Si chiama Franco Ceccuzzi!
Il soggetto in questione sulla Fondazione scrive e dice che "il 51% delle azioni in MPS" è una quota strategica al di sotto della quale la Fondazione non può scendere.
Poi però dopo qualche mese succede il patatrack. Il monte dei paschi è nei guai fino al collo per le operazioni sopra citate e deve ricorrere ad aumenti di capitale. La fondazione per mantenere il 51% s'indebita sino al collo. Il titolo MPS crolla da oltre 3.5 euro a 0.25 €. I poveri impiegati in pensione, la cui liquidazione era stata pagata anche in azioni MPS, si trovano sul lastrico. Di chi è colpa? di Mancini il presidente della Fondazione che ha autorizzato certe operazioni! Peccato che Mancini aveva "preso nota" scrivendo di volta in volta al sindaco e presidente della provincia che come da loro ordini obbediva! e sui quotidiani non ha perso tempo a renderle pubbliche!
Mannaggia, che guaio! deve aver detto Ceccuzzi! nel frattempo gli aumenti di capitale MPS strozzavano la Fondazione (la quale per mantenere il 51% li doveva sottoscrivere)e ricorreva all'indebitamento presso altre banche per sottoscrivere gli aumenti di capitale, sino a quando a novembre, poco dopo solo 4 mesi che Ceccuzzi aveva fatto la dichiarazione sopra, lo stesso ritornando sui propri passi ammetteva: la soglia del 51% può effettivamente essere abbattuta. La fondazione non ci pensa due volte e per ripianare i propri debiti comincia a vendere di tutto: pezzi comprati a 100 e venduti a 20!
Arriviamo a questi giorni: ci sono le nomine per il nuovo cda del Monte dei Paschi! la trattativa tra DS e margheritini salta! Ma roma canta di nuovo e Ceccuzzi obbedisce!
Baffetto (d'alema) impone un nome su tutti: Profumo. Personaggio noto per essere stato cacciato a calci in culo dal cda di Unicredit e per essere attualmente indagato per reati finanziari in una complessa indagine che risale ai tempi di Unicredit appunto! Personcina squisita direte! in effetti, tra un mese sapremo di che morte morirarà Profumo, ma state sicuri che in caso di condanna il signore cadrà in Piedi: immaginate a seguito delle sue dimissioni la liquidazione che prenderà!
Nel nome della discontinuità politica Ceccuzzi gli affianca persone completamente sconosciute ed un tale Turchi, ex revisore dei conti in MPS (potete immaginare come potrà disconoscere la sua attività di revisore: discontinuità appunto!). Mi chiedo: ma se il cda di Unicredit (con gente con le palle quadre) non è stato in grado di accorgersi che Profumo vendeva pacchetti azionari ai libici, come possono tre gazzillori di cattedra tenergli banco?
Si arriva all'approvazione del bilancio del Comune di Siena: una tragedia!! generalmente la Fondazione MPS a novembre dà al comune una quindicina di milioni d'euro almeno per ripianare tutto. ma quest'anno non è così! la fondazione non può renderli disponibili perchè i suoi creditori (quelli che gli prestavano i soldi per gli aumenti di capitale) non le fanno spendere manco un centesimo. Al punto che tutto preoccupato, il sindaco Ceccuzzi, avendo già spedito il bilancio ai consiglieri per approvarlo, si comincia ad agitare. Avrà detto "vuoi vedere che il Mancini-il presidente della Fondazione- non mi dà i soldi per chiudere il bilancio in pareggio *****!" ed esce sulle pagine dei giornali a caratteri cubitali: "se la fondazione non si affretta ad erogare i contributi si rischia il dissesto!". E di qui l'educata risposta il giorno successivo di Mancini sulle pagine del La Nazione. la sostanza è questa: "vedi signor sindaco, io i soldi te li darei anche volentieri, ma c'ho i creditori che mi mordono il sedere e che non vogliono che io spenda una lira. Ed anche se potessi spenderli, io li avevo promessi ad alcune aziende di ricerca che rischiano di mandare a casa centinaia di persone".
Di qui tutto il resto è nell'articolo sopra linkato. La censura sui media locali è impressionante. Il probelma diviene il mancato accordo sulle nomine al Monte dei paschi ma la realtà è che gli eventi corrono e la politica distrugge tutto: qui è già tutto distrutto.E' per tale ragione che vi scrivo su queste pagine, sperando che almeno Fabio qui lasci queste parole. Per la cronaca il bilancio non è stato approvato.
Un caro ringraziamento al PD da parte di un segretario del PD.