Per fortuna che nello sport esiste ancora la sconfitta

Fabio

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Staff Forum
Penso che nello sport, soprattutto in quelli individuali e in particolar modo in quelli di montagna, ci sia ancora la possibilità di assaporare una bella sconfitta.
Nello sci fortunatamente siamo i soli artefici delle nostre chiamiamole prestazioni, non parlo di gare. Anche solo una pista fatta non riuscendo a seguire gli amici è uno smacco se l'obiettivo era di riuscire a seguirli.
Possiamo sentirci dei gradissimi sciatori quando troviamo le millerighe o sciamo con amici un po' meno preparati di noi.
Ma quando mettiamo gli sci fuori dalla pista, troviamo nebbia, troviamo gobbe o facciamo una salita da 1000m e dopo 300 m scoppiano, beh non ci sono genitori, dispense, scuse da inventarci-raccontarci-crederci. Si perde, stop.
In un mondo in cui fino a 30 anni si rischia di non incontrare mai sconfitte fare un po' di sport individuale aiuta.
 
Ti dico la mia visione del discorso, che ho da quando sono nato. Magari penserai che sono uno stupido HIHIHI

La competizione con sé stessi è Sport.
La competizione con altri individui è Gioco (per qualcuno anche lavoro…).
In alcuni casi sporadici, nel Gioco (sia individuale sia di squadra) l’atleta riesce ad effettuare ANCHE una competizione con sé stesso (accade soprattutto durante gli allenamenti), quindi c’è lo Sport. Ma nella maggioranza dei casi, l’atleta persegue l’unico obiettivo della vittoria sull’altro, e il miglioramento passa in secondo piano. Al contrario, il vero fallimento è quando io vinco sull’altro ma con una prestazione uguale/inferiore alle mie prestazioni precedenti. Se vengo sconfitto dall’altro, ma la mia prestazione è superiore alle mie prestazioni precedenti, io ho vinto la mia sfida Sportiva.

Ovviamente questo mio punto di vista va controcorrente, e probabilmente sono l’unico al mondo a pensarla così. Però io non vedo Sport in uno sciatore/calciatore/motociclista che inizia la sua carriera con determinate abilità, e la finisce (dieci anni dopo magari) con le stesse identiche abilità. Dov’è la Sport? Magari sarà stato più abile di tutti i suoi colleghi, e forse avrà vinto molte competizioni per questo. Ma non c’è stato Sport, il soggetto ha semplicemente praticato un Gioco nel quale ha espresso il talento che gli ha donato la natura. Se non ha trovato altri con talento superiore, ha avuto molta fortuna. Punto.

Tornando allo sci, la competizione con altri è solo un gioco, non c’entra niente con lo Sport.
Se tu dieci anni fa scendevi a spazzaneve, e oggi scendi con curve condotte/derapata, variando i raggi di curva, adattandoti alle situazioni di neve/pendio, e utilizzando il tuo corpo per controllare al meglio tutti i movimenti, significa che in questi dieci anni hai fatto Sport.
Il tuo amico, che ti sorpassa e scende in metà tempo rispetto a te, magari dieci anni fa era una pippa, in questo caso ha fatto Sport anche lui. Se invece dieci anni fa scendeva meglio di adesso, allora per tutto questo tempo non ha fatto Sport, ha solo passato il tempo sugli sci (cosa comunque positiva :D).

La CdM di sci alpino, è soltanto un Gioco nel quale diversi sciatori si confrontano per vedere chi riesce a scendere nel minor tempo un determinato percorso. C’è chi si impegna al 110% per anni (Sport) e non ha sufficienti doti naturali, e quindi perderà tutte le gare (gioco). C’è chi si impegna al 70% (non-sport) ma ha incredibili doti naturali, e quindi vincerà molte gare (gioco).
Tu veramente credi che il primo atleta si possa sentire Sportivamente Sconfitto? Io non credo proprio. Al massimo avrà perso un gioco (lavoro) ma questo è un altro problema.

Sfidare sé stessi richiede molta più fatica. E con sé stessi è inutile barare, cosa che invece è facile fare gareggiando con gli altri.

Non sentirti uno sciatore mediocre, o credere di essere stato sconfitto: guarda i tuoi miglioramenti, e capirai se la tua è una vittoria o una sconfitta.
 
Penso che nello sport, soprattutto in quelli individuali e in particolar modo in quelli di montagna, ci sia ancora la possibilità di assaporare una bella sconfitta.
Nello sci fortunatamente siamo i soli artefici delle nostre chiamiamole prestazioni, non parlo di gare. Anche solo una pista fatta non riuscendo a seguire gli amici è uno smacco se l'obiettivo era di riuscire a seguirli.
Possiamo sentirci dei gradissimi sciatori quando troviamo le millerighe o sciamo con amici un po' meno preparati di noi.
Ma quando mettiamo gli sci fuori dalla pista, troviamo nebbia, troviamo gobbe o facciamo una salita da 1000m e dopo 300 m scoppiano, beh non ci sono genitori, dispense, scuse da inventarci-raccontarci-crederci. Si perde, stop.
In un mondo in cui fino a 30 anni si rischia di non incontrare mai sconfitte fare un po' di sport individuale aiuta.

Bello spunto per una riflessione.
In questi giorni sto leggendo (anche) la biografia di Agassi -Open- che, per altro mi sento di consigliare, libro davvero interessante dove vi si legge un passaggio chiave relativo al contrasto vittoria/sconfitta.
Dopo aver perso tre finali Slam quasi inaspettatamente Agassi vince Wimbledon.
Dopo l'iniziale euforia, accompagnata da tutti i fenomeni tipici che derivano da una vittoria in un torneo così importante: esposizione mediatica moltiplicata, denaro, conoscenze impensabili e quant'altro, l'effetto vittoria svanisce velocemente.
Viceversa - e qui emerge l'Agassi riflessivo- la sconfitta rimane a lungo, la carne del perdente s'impregna definitivamente di quell'esperienza che ha la capacità esclusiva di formare l'essere umano/atleta.
 
ricordavo questo topic

avevo anche delle considerazioni in merito
poi ho pensato che sono "nessuno" , i miei traguardi le mie sconfitte utili solo a me a trovare la mia strada!

poi oggi ho visto per caso questo video e nelle parole di un "grande", di un "maestro" ho rivissuto i mei pensieri sul vivere le sconfitte

"imparare a perdere"

 
Ti dico la mia visione del discorso, che ho da quando sono nato. Magari penserai che sono uno stupido HIHIHI

La competizione con sé stessi è Sport.
La competizione con altri individui è Gioco (per qualcuno anche lavoro…).
In alcuni casi sporadici, nel Gioco (sia individuale sia di squadra) l’atleta riesce ad effettuare ANCHE una competizione con sé stesso (accade soprattutto durante gli allenamenti), quindi c’è lo Sport. Ma nella maggioranza dei casi, l’atleta persegue l’unico obiettivo della vittoria sull’altro, e il miglioramento passa in secondo piano. Al contrario, il vero fallimento è quando io vinco sull’altro ma con una prestazione uguale/inferiore alle mie prestazioni precedenti. Se vengo sconfitto dall’altro, ma la mia prestazione è superiore alle mie prestazioni precedenti, io ho vinto la mia sfida Sportiva.

Ovviamente questo mio punto di vista va controcorrente, e probabilmente sono l’unico al mondo a pensarla così. Però io non vedo Sport in uno sciatore/calciatore/motociclista che inizia la sua carriera con determinate abilità, e la finisce (dieci anni dopo magari) con le stesse identiche abilità. Dov’è la Sport? Magari sarà stato più abile di tutti i suoi colleghi, e forse avrà vinto molte competizioni per questo. Ma non c’è stato Sport, il soggetto ha semplicemente praticato un Gioco nel quale ha espresso il talento che gli ha donato la natura. Se non ha trovato altri con talento superiore, ha avuto molta fortuna. Punto.

Tornando allo sci, la competizione con altri è solo un gioco, non c’entra niente con lo Sport.
Se tu dieci anni fa scendevi a spazzaneve, e oggi scendi con curve condotte/derapata, variando i raggi di curva, adattandoti alle situazioni di neve/pendio, e utilizzando il tuo corpo per controllare al meglio tutti i movimenti, significa che in questi dieci anni hai fatto Sport.
Il tuo amico, che ti sorpassa e scende in metà tempo rispetto a te, magari dieci anni fa era una pippa, in questo caso ha fatto Sport anche lui. Se invece dieci anni fa scendeva meglio di adesso, allora per tutto questo tempo non ha fatto Sport, ha solo passato il tempo sugli sci (cosa comunque positiva :D).

La CdM di sci alpino, è soltanto un Gioco nel quale diversi sciatori si confrontano per vedere chi riesce a scendere nel minor tempo un determinato percorso. C’è chi si impegna al 110% per anni (Sport) e non ha sufficienti doti naturali, e quindi perderà tutte le gare (gioco). C’è chi si impegna al 70% (non-sport) ma ha incredibili doti naturali, e quindi vincerà molte gare (gioco).
Tu veramente credi che il primo atleta si possa sentire Sportivamente Sconfitto? Io non credo proprio. Al massimo avrà perso un gioco (lavoro) ma questo è un altro problema.

Sfidare sé stessi richiede molta più fatica. E con sé stessi è inutile barare, cosa che invece è facile fare gareggiando con gli altri.

Non sentirti uno sciatore mediocre, o credere di essere stato sconfitto: guarda i tuoi miglioramenti, e capirai se la tua è una vittoria o una sconfitta.

Ti meriteresti almeno un like! Ho apprezzato molto il tuo discorso :D
 

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