Tommasophx
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Penso che sciare su un ghiacciaio sia un'esperienza preziosa, di cui essere onorati, orgogliosi. Anche perchè almeno sulle nostre montagne non sarà possibile ancora per molto. Sciarlo in polvere vuol dire segnarsi una data sul calendario che non dimenticheremo mai più. Per me questa data è l'8 APRILE 2012. Domenica di Pasqua.
Partiamo con tanti squarci di blu che ci danno speranza, nonostante il vento sembri voler spazzare tutte le nostre ambizioni. Prendiamo la prima funivia del Diavolezza alle 8. Il cielo sembra essere dalla nostra parte. Il tempo di arrivare ai quasi tremila metri dell'arrivo della funivia e siamo nella bufera, raffiche, neve e nebbia ci obbligano a temporeggiare. Facciamo una discesa. Sembra infinita. Non si vede nulla, il vento continua a tagliarti la faccia. Ci ripariamo nella biglietteria a valle. Aspettiamo, le speranze di poter scendere sul ghiacciaio sono basse..
Dopo un po' risaliamo, non nevica più.
In cima la visibilità non è delle migliori, ma decidiamo comunque di scendere perchè qualche finestra di azzurro si sta aprendo tra le nubi.
Scesi sul ghiacciaio troviamo un team Mammut, hanno rinunciato a salire al Piz Palù, non è che mi conforti... Cominciamo il lungo attraversamento del ghiacciaio.. Sembra di essere in uno di quei filmati dove pubblicizzano un nuovo attacco: un'immensa vallata pianeggiante e solo la nostra traccia in mezzo al mare bianco.
Arrivati dall'altra parte della distesa cominciamo a salire, il dislivello è poco ma dobbiamo batterci la traccia nella neve nuova.
Appena sotto la cresta la visibilità cala, che sfiga! Ci fermiamo un attimo e vediamo che il fronte azzurro non è lontano..
Riprendiamo la salita e in pochi minuti svalichiamo.
Ci attende il più grande pendio di polvere intonsa che abbia mai visto. Bhè Buona Pasqua!
Distesa infinita di Ghiaccio di To M'a Me'lli, su Flickr
Il segno sottile del nostro passaggio, nel mare senza limiti
Ghiacciaio, verso il Piz Palù di To M'a Me'lli, su Flickr
Le nuvole galoppano velocissime, spinte dal fortissimo vento da Nord!
Linea nel bianco di To M'a Me'lli, su Flickr
Qualcuno prima di noi ha probabilmente rinunciato, puntando dritto verso il Diavolezza (in alto la stazione di Arrivo della funivia)
Scogli di un mare bianco... di To M'a Me'lli, su Flickr
Le guglie della cresta sono l'unico limite del gigantesco pendio intonso!
Panorama verso il Diavolezza di To M'a Me'lli, su Flickr
Il panorama è unico, ma non abbiamo molto tempo, altre nuvole stanno arrivando!
Prime tracce... di To M'a Me'lli, su Flickr
C'è un timore reverenziale nelle prime curve.. Che diritto ho di rovinare questo spettacolo? Perchè proprio io?
Tracce polverose sul ghiacciaio di To M'a Me'lli, su Flickr
Quando ogni patema è superato, allungo un po' le curve e mi godo il paradiso
Tracce (con Salto) di To M'a Me'lli, su Flickr
Mi concedo anche qualche saltino, rompo i religiosi parallelismi da skialper, ma che brutta l'ultima curva!
Ghiacciaio e Crepaccio di To M'a Me'lli, su Flickr
Giunti sul piattone del Morteratsch, ammiriamo questo crepaccio gigante (e anche le nostre tracce, che si vedono in lontananza!)
Crepaccio e Pendio Sceso di To M'a Me'lli, su Flickr
Qualche minuto fa eravamo lassù in cima!
Strada Per il Ghiacciaio di To M'a Me'lli, su Flickr
Zizzaghiamo sulla pista di fondo per evitare rami sassi e persone e arriviamo con gli sci quasi alla stazione, ci sono molti turisti (non proprio sportivi) che passeggiano sul sentiero: vorrei dire loro "Ho appena fatto la discesa più bella della mia vita, Polvere ad Aprile su un ghiacciaio, la giornata pareva schifosa e invece" ma non mi capirebbero, quindi rimango con la felicità che dentro mi scoppia e vorrei chiamare i miei amici e raccontare tutto, ma non per vanità, ma soltanto per dire "Cavolo, sono veramente felice, è stato fantastico!"
Stazione del Morteratsch di To M'a Me'lli, su Flickr
Ci sediamo sul muretto in attesa del treno, mangiamo qualche panino e davanti ci passano signore impellicciate e signori vestiti da sera, mi sento fortunato.
Partiamo con tanti squarci di blu che ci danno speranza, nonostante il vento sembri voler spazzare tutte le nostre ambizioni. Prendiamo la prima funivia del Diavolezza alle 8. Il cielo sembra essere dalla nostra parte. Il tempo di arrivare ai quasi tremila metri dell'arrivo della funivia e siamo nella bufera, raffiche, neve e nebbia ci obbligano a temporeggiare. Facciamo una discesa. Sembra infinita. Non si vede nulla, il vento continua a tagliarti la faccia. Ci ripariamo nella biglietteria a valle. Aspettiamo, le speranze di poter scendere sul ghiacciaio sono basse..
Dopo un po' risaliamo, non nevica più.
In cima la visibilità non è delle migliori, ma decidiamo comunque di scendere perchè qualche finestra di azzurro si sta aprendo tra le nubi.
Scesi sul ghiacciaio troviamo un team Mammut, hanno rinunciato a salire al Piz Palù, non è che mi conforti... Cominciamo il lungo attraversamento del ghiacciaio.. Sembra di essere in uno di quei filmati dove pubblicizzano un nuovo attacco: un'immensa vallata pianeggiante e solo la nostra traccia in mezzo al mare bianco.
Arrivati dall'altra parte della distesa cominciamo a salire, il dislivello è poco ma dobbiamo batterci la traccia nella neve nuova.
Appena sotto la cresta la visibilità cala, che sfiga! Ci fermiamo un attimo e vediamo che il fronte azzurro non è lontano..
Riprendiamo la salita e in pochi minuti svalichiamo.
Ci attende il più grande pendio di polvere intonsa che abbia mai visto. Bhè Buona Pasqua!
Distesa infinita di Ghiaccio di To M'a Me'lli, su Flickr
Il segno sottile del nostro passaggio, nel mare senza limiti
Ghiacciaio, verso il Piz Palù di To M'a Me'lli, su Flickr
Le nuvole galoppano velocissime, spinte dal fortissimo vento da Nord!
Linea nel bianco di To M'a Me'lli, su Flickr
Qualcuno prima di noi ha probabilmente rinunciato, puntando dritto verso il Diavolezza (in alto la stazione di Arrivo della funivia)
Scogli di un mare bianco... di To M'a Me'lli, su Flickr
Le guglie della cresta sono l'unico limite del gigantesco pendio intonso!
Panorama verso il Diavolezza di To M'a Me'lli, su Flickr
Il panorama è unico, ma non abbiamo molto tempo, altre nuvole stanno arrivando!
Prime tracce... di To M'a Me'lli, su Flickr
C'è un timore reverenziale nelle prime curve.. Che diritto ho di rovinare questo spettacolo? Perchè proprio io?
Tracce polverose sul ghiacciaio di To M'a Me'lli, su Flickr
Quando ogni patema è superato, allungo un po' le curve e mi godo il paradiso
Tracce (con Salto) di To M'a Me'lli, su Flickr
Mi concedo anche qualche saltino, rompo i religiosi parallelismi da skialper, ma che brutta l'ultima curva!
Ghiacciaio e Crepaccio di To M'a Me'lli, su Flickr
Giunti sul piattone del Morteratsch, ammiriamo questo crepaccio gigante (e anche le nostre tracce, che si vedono in lontananza!)
Crepaccio e Pendio Sceso di To M'a Me'lli, su Flickr
Qualche minuto fa eravamo lassù in cima!
Strada Per il Ghiacciaio di To M'a Me'lli, su Flickr
Zizzaghiamo sulla pista di fondo per evitare rami sassi e persone e arriviamo con gli sci quasi alla stazione, ci sono molti turisti (non proprio sportivi) che passeggiano sul sentiero: vorrei dire loro "Ho appena fatto la discesa più bella della mia vita, Polvere ad Aprile su un ghiacciaio, la giornata pareva schifosa e invece" ma non mi capirebbero, quindi rimango con la felicità che dentro mi scoppia e vorrei chiamare i miei amici e raccontare tutto, ma non per vanità, ma soltanto per dire "Cavolo, sono veramente felice, è stato fantastico!"
Stazione del Morteratsch di To M'a Me'lli, su Flickr
Ci sediamo sul muretto in attesa del treno, mangiamo qualche panino e davanti ci passano signore impellicciate e signori vestiti da sera, mi sento fortunato.