Risultati stagione invernale 2010/11 - statistiche...

Maxima

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http://altoadige.gelocal.it/cronaca...sione-salvata-da-russi-cechi-e-romeni-3993889
:KEV

Turismo: stagione invernale in flessione salvata da russi, cechi e romeni

L'Osservatorio Turistico della Montagna segnala peggioramenti delle performance nel periodo natalizio, stabilità a Capodanno e quindi indici di riempimento degli alberghi mediamente positivi fino all'Epifania. In calo gli italiani, aumentano i clienti facoltosi dell'Est...

In generale la montagna rimane la destinazione preferita dagli italiani (dei 4 su 10 che fanno vacanze invernali il 60% sceglie le località invernali) e dai dati emerge che Trentino e Alto Adige si confermano in vetta alle preferenze con il 37%
 
Adesso vediamo se l'anno prossimo capiranno la necessità di organizzare offerte soggiorno + skipass, e di adeguare i prezzi allo stato di crisi. Performance meritata, a mio modesto parere.
 
Adesso vediamo se l'anno prossimo capiranno la necessità di organizzare offerte soggiorno + skipass, e di adeguare i prezzi allo stato di crisi. Performance meritata, a mio modesto parere.
Ma non in zona di 4 Passi in Dolomiti - nella settimana fra Natale e Capo d'anno si poteva moversi liberamente - però i soggiorni non mancavano... In quell periodo arrivano tanti chi non scianno :MUCCA

Altri comprensori di Alto Adige: per esempio Plose (Bressanone) + 7,6% di sciatori/passagi (?), grazie ai nuovi impianti e alle piste nuove, aperture notture e ect.

Ogni anno gli sciatori dal'est pian-piano scoprano di piu altre zone di Alpe italiani (non solo Val di Fassa). Loro non sarannò in diminuzione nel futuro :MONKEY Cosa voi fare?..
 
Ogni anno gli sciatori dal'est pian-piano scoprano di piu altre zone di Alpe italiani (non solo Val di Fassa). Loro non sarannò in diminuzione nel futuro :MONKEY Cosa voi fare?..
Oh ma dico da tempo che le nostre località turistiche finiranno per essere frequentate solo da stranieri. Solo che non so che cosa succederà quando 60 milioni d'individui, molti abituati a vivere bene, non potranno piú frequentare casa loro.
 

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Oh ma dico da tempo che le nostre località turistiche finiranno per essere frequentate solo da stranieri. Solo che non so che cosa succederà quando 60 milioni d'individui, molti abituati a vivere bene, non potranno piú frequentare casa loro.
Non solo "frequentare", ma anche vivere qua non è facile.
Il quotidiano di oggi:

"A Bolzano la vita costa 300 euro in più al mese di quel che succede nel resto d'Italia

A una famiglia servono almeno 2.784 euro: 860 vanno nella casa e 380 per mangiare
Le famiglie risparmiano sulla spesa alimentare che dai 424 euro del 2008 euro è scesa ai 380 euro del 2009 (-10%)." :(

o.k. - non è nostro caso, abbiamo la casa propria, ma... la spesa di tempo libero come lo sport di ragazzi, lo ski-pass stagionale per la famiglia ...

e-he-he-he-he... meglio che chiudo qua... le "statistiche" triste... :D
 
in effetti la montagna costa molto in proporzione rispetto a 10-15 anni fa...penso che sicuramente il futuro è proporre pacchetti integrati soggiorno+skipass, anche perché bisogna incentivare il soggiorno di più giorni, in quanto porta più soldi e arricchisce tutto l'indotto (hotel, ristoranti, scuole sci, bar, negozi vari) portando occupazione e ricchezza diffusa ai locals
 
Adesso vediamo se l'anno prossimo capiranno la necessità di organizzare offerte soggiorno + skipass, e di adeguare i prezzi allo stato di crisi. Performance meritata, a mio modesto parere.

La vedo difficile.
Aumenteranno lo skipass ancora di un paio di euro al giorno e aumenteranno pure tutto il resto a un tasso sempre piu alto dell'inflazione.
Cercheranno di sostituire gli italiani con altri turisti piu ricchi.

Cioe quello che hanno sistematicamente fatto soprattutto nel DS negli ultimi 10 anni.
 
in effetti la montagna costa molto in proporzione rispetto a 10-15 anni fa...penso che sicuramente il futuro è proporre pacchetti integrati soggiorno+skipass, anche perché bisogna incentivare il soggiorno di più giorni, in quanto porta più soldi e arricchisce tutto l'indotto (hotel, ristoranti, scuole sci, bar, negozi vari) portando occupazione e ricchezza diffusa ai locals

Il mercato libero... capitalismo... ect. :-?
Certo che alberghieri (pensioni, apartamenti) prefereranno chi si puo permettere un sogiorno di 12-14 notte, senza guardare tanto la nazionalita. Proprio cosi con i turisti stranieri dal lontano - arrivano per una setimana al minimo. Loro gia adesso stanno organizando le sue vacanze sulla neve della stagione prossima. :MUCCA /parlo di DS/
 
Di nuovo - le statistiche... previsioni del calo di sciatori italiani in DSS in 2011/2012
la manovra Monti potrebbe portare a un calo dal 2 al 4 percento negli arrivi turistici italiani in Alto Adige. Intanto, gli impiantisti pronosticano: possibili defezioni anche fra i giornalieri e gli sciatori pendolari. ...la diminuzione di clienti italiani viene compensata dall'aumento dei tedeschi». Fino a due anni fa «era l'inverso: c'era la diminuzione dei turisti tedeschi e l'aumento della richiesta dei clienti italiani. Adesso è cambiato, c'è una piccola crescita dei tedeschi...
Sciatori, si teme un calo del 4% | Alto Adige
 
Non solo "frequentare", ma anche vivere qua non è facile.
Il quotidiano di oggi:

"A Bolzano la vita costa 300 euro in più al mese di quel che succede nel resto d'Italia

A una famiglia servono almeno 2.784 euro: 860 vanno nella casa e 380 per mangiare
Le famiglie risparmiano sulla spesa alimentare che dai 424 euro del 2008 euro è scesa ai 380 euro del 2009 (-10%)." :(

o.k. - non è nostro caso, abbiamo la casa propria, ma... la spesa di tempo libero come lo sport di ragazzi, lo ski-pass stagionale per la famiglia ...

e-he-he-he-he... meglio che chiudo qua... le "statistiche" triste... :D


Sì, ma spieghiamo la cosa dal pdv economico. A grandi linee:

La vita costa di più, rispetto al resto d'Italia.

Vuol dire che: per uno che vive a Roma, una settimana a Bolzano costa un salasso rispetto a 1 settimana a San Giovanni in Persiceto (Bo).

Ma vuol dire che per chi vive a Bolzano, non costa di più. Perché lui è perfetta integrato un micro-sistema economico che sì è ricco, ma nel quale lui partecipa attivamente alla creazione e alla distribuzione di quella ricchezza!
Altrimenti non potrebbe viverci e se ne andrebbe da lì. Ma evidentemente percepisce un reddito che gli permette di poter stare lì senza grossi problemi.

Il costo della vita a Bolzano è ininfluente per un residente: per chi paga gli alimentari/skipass/ristoranti/servizi/beni ad un prezzo maggiore rispetto al resto d'Italia, c'è chi gli conferisce uno stipendio (mediamente) maggiore al resto d'Italia.

Si è in una situazione di (circa) equilibrio, domanda = offerta



A grandi linee, come detto.
 
Altrimenti non potrebbe viverci e se ne andrebbe da lì.
E proprio questo che succede in ultimi anni - l'aumento di migranti non si registra piu (percentualita resta allo stesso livello di "estranei": non tutti chi riescono sopravivere. Stipendi/pensioni non vanno d'accordo con le spese in Alto Adige. Ci sono poveri nella provincia in costante aumento (penso come in tutta l'Italia), posso citare infinite articoli di quotidiani locali sulla tematica triste.
E ultimo colpo del governo di Monti: sulla provincia vogliono scaricare la stessa somma come sulla Sardenia o come su tutta FVG: 120 mln di € di "aiuti per uscire dai crisi".

L'ultimo aumento dei prezzi in provincia : treni e bus locali da 50 fino 95%. AA non è un paradiso economico li, come non è triste, ma la cara vita di nord è realtà.
:skifrusta:
 
Di nuovo cifre statistiche :(

Sulle Alpi è sparita la neve - l’Espresso di Paolo Cagnan (08 dicembre 2011)
Ormai si spara quella artificiale perfino sui ghiacciai. E sciare sotto i duemila metri è diventato impossibile. Così quest'anno in montagna cercano di inventarsi altre attrattive: wellness, passeggiate e cene tipiche...

Le Alpi, cento milioni di turisti all'anno con un indotto di 50 miliardi di euro, sono climaticamente catalogate come "hot spots", aree geografiche dove la temperatura aumenta più rapidamente che altrove (nel XX secolo l'incremento medio è stato di 1,1 gradi conto lo 0,95 globale).

Dunque, alla vigilia della nuova stagione, le cifre dell'Ocse ci dicono che 609 delle 666 stazioni sciistiche alpine beneficiano di un innevamento naturale sufficiente per almeno cento giorni all'anno, il minimo per un business sostenibile. Quindi, già oggi, 57 di queste stazioni non hanno i requisiti minimi di sopravvivenza. E non è finita qui: uno studio del Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc) fa i conti in tasca alle regioni alpine italiane, e pronostica dal 2030 in poi una perdita di 700 milioni di euro all'anno.

"Ovvio, la stagione si è accorciata di un mese", commenta Giorgio Daidola, docente di Economia e gestione delle imprese turistiche all'Università di Trento: "Ma in molti non sembrano essersene accorti. Le strutture di bassa quota dovrebbero pensare a una riconversione intelligente della propria offerta, invece che scimmiottare i colossi del settore...

Invece, gli operatori non si rassegnano e finiscono col rischiare pesanti indebitamenti soprattutto per l'acquisto dei cannoni. E non solo, perché ogni metro cubo di neve programmata costa 4 euro e 3 kilowatt di energia elettrica, più tanta acqua: 3 mila metri cubi per ogni ettaro di piste. Considerando che i terreni innevabili sulle Alpi ricoprono una superficie di 23.800 ettari, ogni anno - ha calcolato il Centro Internazionale per la Protezione delle Alpi , Cipra - se ne vanno 95 milioni di metri cubi d'acqua, pari al consumo domestico annuo di una città di un milione e mezzo di abitanti.

Di fatto, quindi, se acquistate uno skipass giornaliero, sappiate che il 40 per cento del suo costo servirà a coprire le spese per fabbricare "polvere" finta. Pagherete quasi la metà del prezzo per permettervi il lusso di sciare in qualsiasi condizione, anche se la neve - quella vera - è totalmente assente. Una lotta contro il destino, giacché "la tendenza è questa", conferma Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana: "Ci possono essere inverni molto innevati, come quello di tre anni fa, ma sono eccezioni. Ciò dovrebbe essere più che sufficiente a scoraggiare l'investimento su comprensori minori a bassa quota".
Eppure, il Trentino copre con i cannoni il 91,2 per cento delle sue piste, la Valle d'Aosta l'80, il Piemonte il 66,7. E anche l'Alto Adige, che pure per primo ha capito l'importanza di un "pacchetto inverno" complementare allo sci da discesa, garantisce la neve programmata in tutti i suoi 54 comprensori.

Sforzi enormi, forse anche paradossali visto che gli sciatori veri e propri rappresentano meno di un quarto del popolo dell'inverno...

E' articolo lungo di 2 pagine, non ho citato tutto (scusate per la lunga citata)... E non so se da spostare nel "meteo" o "ecconomia di montagna"... comunque da leggere, se avete un paio di minute libere per la lettura... ma la storia non è divertente.
:-?
 
a me va bene tutto, basta che i nuovi arrivati non si comportino come già fanno da altre parti...

per quanto riguarda il fattore povertà... è triste pensare che in tutta Italia, no, in tutta Europa, il tenore di vita si sta mediamente abbassando. è triste ma non possiamo farci nulla.
 
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