[pdf JS-6] La bestia nera del corto raggio, della serpentina sul ripido

Fabio

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Corto raggio e serpentina: come è difficile!!!

Il corto raggio sul ripido è proprio una bestia nera, specialmente per chi ha iniziato a sciare dopo l'avvento dei carving e non ha una "storia" di guida attiva dello sci...
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Ecco un bell'articolo della Jam Session su questa difficile condizione di sciata. Personalmente in caso di neve ghiacciata o molto dura faccio talmente tanta fatica che preferisco fermarmi, aspettare si svuoti la pista e poi scendere alla azzo dritto per dritto. Quando c'è pappa invece mi diverto.
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Come faccio a controllare la velocità in serpentina sul ripido?
Questa una delle domande più frequenti...
Il corto-raggio è veramente un osso duro per molti sciatori, ma è poi così difficile?
1221835583.gifÈ proprio così. Accade molto spesso che sciatori anche esperti, o ritenuti tali perché sanno tirare discretamente bene le curve in conduzione su terreni medio facili, si
trovino in difficoltà non appena devono affrontare un pendio ripido, peggio ancora se un po’ sconnesso, peggio ancora se con neve fresca
.

A questo punto, piccola imprecazione, commento sulla neve che non è bella, sugli sci che non sono adatti (balle!...) dietro front e ricerca di un rassicurante e ben battuto falso-piano dove sentirsi i re dello spigolo.... ma con la coscienza un po’ sporca e una domanda: perché non riesco a girare e a controllare la velocità quando mi trovo sul ripido, sullo sconnesso o in neve fresca?

Usciamo quindi dai discorsi tecnici sulle curve in conduzione, solitamente rivolti all'esecuzione di archi medi o ampi su terreni di media pendenza ed occupiamoci di curve a raggio ridotto, sul ripido. Perché se è vero che le belle curve sugli spigoli, le tracce a binario, l'ebbrezza delle velocità e delle centrifughe sono gli obiettivi più gettonati dagli sciatori di livello medio-avanzato, è anche vero che il corto-raggio non può non far parte del repertorio di un buon sciatore e non è lecito considerarsi tale se non si padroneggia questo tipo di curva su ogni tipo di terreno.

In pieno periodo di settimane bianche e di piste piuttosto affollate diventa poi una questione vitale ed un modo per godersi veramente le più belle piste. Curve strette quindi, ritmiche e con un sicuro controllo della velocità, questi gli obiettivi. Reattività,
coordinazione, rapidità di decisione, rapidità di recupero dell’equilibrio, capacità di prevenzione delle accelerazioni sono le qualità richieste, quelle sicuramente da sviluppare per migliorare la nostra prestazione e la nostra ed altrui sicurezza.

È più facile di quanto non possa sembrare. Ognuno di noi ha in sé delle insospettabili doti e riserve di destrezza, deve prenderne coscienza, imparare a servirsene. Risvegliare la destrezza (se ricerchiamo su Google «destrezza» o «destrezza nello sci alpino» si trova una grande quantità di informazioni) deve essere l’obiettivo primario dello sciatore e del maestro, più ancora che arrovellarsi su problemi tecnici. È una medicina che produce anche una rinnovata fiducia nei propri mezzi. E la destrezza acquisita in situazioni difficili e sequenze di curve strette predisporrà ad essere destri e rapidi nelle reazioni
anche quando faremo conduzione.

Nello sci abbiamo un po’ tutti il vizio di preoccuparci troppo della tecnica e poco dello sviluppo e dello sfruttamento massimo delle nostre qualità motorie, accade così che in molte situazioni basterebbe tirar fuori un po’ di grinta, di determinazione, insomma... darsi una bella sveglia. Detta così sembra voler farla un po’ troppo facile, ma dato che la destrezza è il trovare soluzioni adeguate per risolvere rapidamente e coerentemente problemi contingenti, «darsi una sveglia» può essere il termine giusto.

[...] Continua sul pdf [...]
Visualizza allegato js-corto-ripido.pdf
 
meno male! era ora che qualcuno assumesse questo concetto: il carving non può essere l'unico punto di vista per potersi considerare un buono sciatore..

In certe situazioni è necessario lavorarle le curve, usare i piedi gambe e bastone.... Le curve strette e le serpentine, a meno che non stai partecipando a una competizione di speciale, non dovrebbero forse servire per regolare la velocità, e avere maggior controllo nei terreni più ripidi???? E dovrebbero riuscire indipendentemente dal tipo di sci che si sta usando..o no?? Un bravo sciatore sa fare strette serpentine anche con uno sci a raggio di curva 20 e sa girare i piedi anche su sci 20 centimetri più alti di lui...perchè quando può, sa come sfruttare la curvatura dello sci, quando deve invece sa come prescinderne...

Io credo questo ...per molti dirò una cazzata, ma è ciò che mi è stato sempre insegnato. Sto facendo un percorso ancora molto ma molto lungo, sono appena partito ma che molto lentamente mi sta dando grandi soddisfazioni...e questo percorso ha come filosofia, non la velocità, e non ste cazz di pieghe.. Ma la capacità di sciare ovunque in qualsiasi situazione di neve, in qualsiasi situazione di pendenza.. in pista e fuori...con la massima sicurezza possibile..poi quando si può, ogni tanto delle belle curve condotte a lasciare pertetrra dei profondi solchi perfettamente paralleli..sì, da gusto, eccome! ..ma tutto il giorno IO, ...spigolo e spigolo, spigolo e spigolo, mi rompo i coglioni.. Per me sciare è altro.
oh! è un Forum io non offendendo nessuno ho espresso il mio parere personale, e una mia verità.
 
Ultima modifica:
con gli sci incrociati...
li sei livello platino!!!

fermo restando che il corto è difficile, io reputo un'ottimo sciatore uno completo, uno che fa tutto efficacemente!!!

non sei daccordo sul fatto che e' molto ma molto piu facile vedere gente che tira curvoni decenti piuttosto che gente che faccia un corto come si deve??

ah la frase qua sopra la dice uno molto meno pirla di me!! :D
 
un bravo sciatore lo si vede dal cortoraggio!!
amen
Sono in parte d'accordo. Dico la mia parlando da appassionato che di tecnica non sa nulla.
Concordo sul fatto che un "mago del cortoraggio" riesca a scendere agilmente da ogni pendio.

Se però dovessi scegliere se essere
- medio nel cortoraggio (1.0) e forte nella conduzione (2.0) oppure se essere
- fortissimo nel cortoraggio (1.0) e medio nella conduzione (2.0)
sceglierei la prima opzione.

Mi ritroverò a sciare peggio in fuoripista, con maggiori difficoltà in pista affollata, ma il divertimento di 3 curve "gnaaaauuu" fatte su una pista rossa tirata alla Dolomiti Superski è, secondo il mio punto di vista, inarrivabile con la sciata cortoraggio-serpentina. Sono mie opinioni. Se mi divertissi a sciare a corto raggio passerei le giornate sulle piste nere, con sci meno sciancrati e più rigidi a fare 800 curve anzichè fare la stessa pista con mille soste per aspettare pista libera e al massimo 10 curve fatte bene ed il resto "curve fatte per scendere".

Però quanto vorrei saper sciare con il dolce su&giù, in fuoripista mi divertirei moooolto di più.

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la questione è piu complessa...nn è che puoi essere piu bravo nel corto che nel lungo...

DI SOLITO....uno che fa corto come si deve è sicuramente bello da vedere anche nel lungo...
 
Per me la cosa più importante è riuscire a scendere agevolmente su qualsiasi terreno, la maggior parte degli sciatori vanno bene sulle piste tirate tipo biliardo, anche quelli che fanno curve strette, o con lo stile perfetto da manuale.
Poi appena ci si trova su terreni un po' disastrati,e qui sono pienamente daccordo com il pdf, vedi cunette, neve mossa primaverile....blocco totale. Una riprova, nelle giornate tipide primaverili,quando la neve è molto allentata, da mezzogiorno in poi le piste sono deserte.
 
Uno sciatore che non sa sfruttare la sciancratura dello sci e tirare belle curve carvate non è a un buon livello.

Uno sciatore che non sa eseguire serpentina e cortoraggio non è a un buon livello.

Sono due condizioni entrambe necessarie ad un buon sciatore, nel caso mancasse una delle due= sciatore di livello intermedio.

:)
 
Sono in parte d'accordo. Dico la mia parlando da appassionato che di tecnica non sa nulla.
Concordo sul fatto che un "mago del cortoraggio" riesca a scendere agilmente da ogni pendio.

Se però dovessi scegliere se essere
- medio nel cortoraggio (1.0) e forte nella conduzione (2.0) oppure se essere
- fortissimo nel cortoraggio (1.0) e medio nella conduzione (2.0)
sceglierei la prima opzione.

Mi ritroverò a sciare peggio in fuoripista, con maggiori difficoltà in pista affollata, ma il divertimento di 3 curve "gnaaaauuu" fatte su una pista rossa tirata alla Dolomiti Superski è, secondo il mio punto di vista, inarrivabile con la sciata cortoraggio-serpentina. Sono mie opinioni. Se mi divertissi a sciare a corto raggio passerei le giornate sulle piste nere, con sci meno sciancrati e più rigidi a fare 800 curve anzichè fare la stessa pista con mille soste per aspettare pista libera e al massimo 10 curve fatte bene ed il resto "curve fatte per scendere".

Però quanto vorrei saper sciare con il dolce su&giù, in fuoripista mi divertirei moooolto di più.

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Io invece il contrario
preferisco la seconda..
carvare dopo un po' mi annoia...non mi da nessuna soddisfazione, se non i fastidiosi lacrimoni da vento sugli occhi nonostante gli occhiali (porto la machera solo in caso di nebbia o se nevica)... Mi diverto solo a spingere di brutto e piegare all'inverosimile..ma non si può spingere e piegare in mezzo alla gente..o sulle pendenze importanti: in curva si acquista accellerazione e questa è una condizione pericolosa perchè anche se stai attento tu...non si sa mai che le persone a valle decidano di cambiare direzione all'improvviso...si, certo, devi saper interpretare il compoortamento degli sciatori a valle..ma, nonostante il parlare e parlare, io vedo che la maggior parte delle persone non scia bene o comunque non ha un comportamento sciisticamente corretto e nonostante sia giusto conoscere le norme comportamentali è anche vero che il comportamento in pista della maggior parte della gente, è anche in parte imprevedibile, perchè magari, conosce anche il codice comportamentale, ma la gente non scia per lavoro o per allenarsi..ma per passare una giornata di vacanza e quindi CI STA ANCHE LA spensieratezza..e quindi capita che si fermi dove non deve fermarsi..che fa le curve secondo una traiettoria casuale.. che occupi tutta la larghezza della pista, che la percorri orrizzontalmente...SOno il primo a dire che non va bene, ma la loro velocità è moderata..non sono un pericolo per quelli a valle ..semmai per quelli a monte che hanno l'esigenza di correre e "la pretesa" che la gente applichi le norme del dodecalogo del buon sciatore..il loro comportamento può essere quindi imprevedibile..e quindi è giusto andare più piano. Parlo da investitore ...ma senza recidiva (anche se altre volte l'ho rischiato lo scontro pure andando piano..e la mia colpa è stata proprio quella di sopravvalutare il buonsenso altrui..ed è grazie al fatto che andavo piano e serpeggiavo tranquillamente con una velocità assolutamente domabile che sono riuscito ad evitare l'impatto)...e se è stata un esperienza spaventosa per me (solo uno spavento non è successo niente..se non un grande spavento..ma all'inizio non lo sapevo, ho soccorso la mia vittima e sono scoppiato a piangere dalla paura..tanto che poi è stata la stessa vittima a rassicurare me..in quel momento ho solo pensato torto o ragione che possa avere avuto, che avrei preferito essere io a terra al posto suo) ma un esperienza forse necessaria che mi ha insegnato molto...
Il carving (quello vero intendo..cioè quello che ti fa piegare) scondo me andrebbe fatto solo in pista.
Ed è per questo che mi concentro e provo il cortoraggio. E penso ai tempi passati..lo sci è un attività antichissima..quando non c'erano gatti..impianti..ne i materiali di oggi.. è giusto che un buon sciatore sappia sciare ovunque e il cortoraggio è ovviamente la risposta.
 
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meno male! era ora che qualcuno assumesse questo concetto: il carving non può essere l'unico punto di vista per potersi considerare un buono sciatore..

In certe situazioni è necessario lavorarle le curve, usare i piedi gambe e bastone.... Le curve strette e le serpentine, a meno che non stai partecipando a una competizione di speciale, non dovrebbero forse servire per regolare la velocità, e avere maggior controllo nei terreni più ripidi???? E dovrebbero riuscire indipendentemente dal tipo di sci che si sta usando..o no?? Un bravo sciatore sa fare strette serpentine anche con uno sci a raggio di curva 20 e sa girare i piedi anche su sci 20 centimetri più alti di lui...perchè quando può, sa come sfruttare la curvatura dello sci, quando deve invece sa come prescinderne...

Io credo questo ...per molti dirò una cazzata, ma è ciò che mi è stato sempre insegnato. Sto facendo un percorso ancora molto ma molto lungo, sono appena partito ma che molto lentamente mi sta dando grandi soddisfazioni...e questo percorso ha come filosofia, non la velocità, e non ste cazz di pieghe.. Ma la capacità di sciare ovunque in qualsiasi situazione di neve, in qualsiasi situazione di pendenza.. in pista e fuori...con la massima sicurezza possibile..poi quando si può, ogni tanto delle belle curve condotte a lasciare pertetrra dei profondi solchi perfettamente paralleli..sì, da gusto, eccome! ..ma tutto il giorno IO, ...spigolo e spigolo, spigolo e spigolo, mi rompo i coglioni.. Per me sciare è altro.
oh! è un Forum io non offendendo nessuno ho espresso il mio parere personale, e una mia verità.

Mi associo ;) ... anche se poi magari non capisco niente di tecnica di sci :think:
 
io nn vorrei insistere ma quello che volevo dire e' stato un po' travisato credo...

nn intendevo che se uno fa bene cortoraggio allora puo anche nn saper condurre e sticacchi...

semplicemente, e oggettivamente, di gente che sa tirare curvoni decenti e' pieno il mondo, di gente che sa fare un cortoraggio come si deve ce n'e' poca....
e state pur certi che quelli che vedete fare un corto come si deve nn lo stanno facendo perche nn sanno condurre due curvoni..
 
La cosa più bella per me è alternare il modo di sciare anche e soprattutto sulla stessa pista, in funzione dellla neve, della pista, dell'affollamento, o proprio del solo piacere di variare l'arco di curva. Cosa c'è di più bello se non variare la sciata? Passare da una serie di curvoni condotti ad una bella serpentina, per poi magari, quando la pista si allarga o in tratti con poca gente, tornare a far correrre gli sci?

Quello che ho notato però, anche parlando di gente che scia piuttosto bene, che tende a farlo sempre nello stesso modo. In particolare, chi ha iniziato con gli sci carving mi sembra tenda a sciare in qualunque situazione sfruttando la sciancratura dello sci e quindi con curve medio ampie,trovandosi magari più in difficoltà se è costretto ad affrontare una pista disastrata e iper afollata (mi viene in mente Porta Vescovo nel pomeriggio) mentre chii viene dagli sci vecchi, tende a privilegiare maggiormente le serpentine o, comunque a sicare sul bordo pista.

Per quanto mi riguarda non credo si possano fare distinzioni. Io la penso come baldaxski: uno sciatore deve essere in grado di fare tutto in piena sicurezza... poi come sempre la perfezione non è di questo mondo e chi più chi meno i nostri difetti li abbiamo tutti ;)
 
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