e.frapporti
DURACELL
Giornata strana quella di sabato, inseguendo la "macchia viola" siamo finiti anche noi al Passo Rolle ma la situazione neve deludente (rispetto alle aspettative) la tanta concorrenza ed il prezzo dello skipass troppo alto per quel che offre il comprensorio ci fanno decidere di cambiare programmi.
Optiamo per una gita ed in quella zona non ho ancora fatto il Mulaz.
Al parcheggio ci sono varie auto, è evidente che almeno 15 scialpinisti ci precedono. Tanto meglio, penso, batter traccia è molto faticoso ed approfittare dei passaggi altrui non mi è mai dispiaciuto
è un po' tardi (10.00) ma partiamo fiduciosi
ingresso in Val Venegia
sulla strada verso la malga Venegiotta
la neve non è molta a fondovalle , non più di 25 cm.
Superiamo la malga Venegiotta ed arriviamo al punto in cui dovrebbe iniziare la traccia per il Mulaz.
Tutto è ancora vergine!
Sono le 11.00, è tardi per cambiare programma, così decidiamo di provare a salire sapendo che ben difficilmente riusciremo a raggiungere l'obbiettivo ... ed infatti è durissima, lo capiamo subito. All'inizio si sprofonda di circa 40-50 cm. e salendo 70-80 cm.
in un paio d'occasioni faccio andare avanti Petra per cercare di recuperare un minimo
Petra batte traccia
la Val Venegia
vento coreografico
Raggiungo vette di fatica mai toccate prima, il ritmo di salita è di circa 200 mt./h.
Non è un problema di fiato ma di muscoli. Dopo 500 mt. le gambe raggiungono il loro limite e si rifiutano di proseguire.
Non raggiungere l'obbiettivo da fastidio ma ci consoliamo pensando alla neve strepitosa che surferemo tra poco
prendo aria prima dell'immersione
il tuffo nella polvere (pendenza 35° circa, scatti in sequenza, non servono parole)
ultima curva prima della pausa
Dopo questa prima parte ci spostiamo con un breve traversone sulla seconda parte della discesa.
Un pendio perfetto per pendenza, continuità, regolarità, ampiezza e soprattutto qualità della neve.
ora tocca a Petra
Perfetto, me lo sono sceso tutto d'un fiato, senza fermarmi, fino alla fine.
Purtroppo però, lo sapevamo, l'estasi dura poco, 500 mt. in quelle condizioni si finiscono in pochi, pochissimi minuti, non ci resta che il ricordo di quelle sensazioni, l'essenza del nostro sport preferito, e le nostre tracce a testimonianza che è stato tutto vero e non un sogno.
le nostre tracce (parte alta)
le nostre tracce (parte bassa)
Ora, a freddo, sono colto dal rimorso di non aver stretto i denti ed aver continuato la salita almeno fino al Rif. Mulaz. Se però ripenso a quanto ero stanco mi dico che non ce l'avrei mai fatta.
(lo so, probabilmente con una splitboard sarebbe andata diversamente )
Optiamo per una gita ed in quella zona non ho ancora fatto il Mulaz.
Al parcheggio ci sono varie auto, è evidente che almeno 15 scialpinisti ci precedono. Tanto meglio, penso, batter traccia è molto faticoso ed approfittare dei passaggi altrui non mi è mai dispiaciuto
è un po' tardi (10.00) ma partiamo fiduciosi
ingresso in Val Venegia
sulla strada verso la malga Venegiotta
la neve non è molta a fondovalle , non più di 25 cm.
Superiamo la malga Venegiotta ed arriviamo al punto in cui dovrebbe iniziare la traccia per il Mulaz.
Tutto è ancora vergine!
Sono le 11.00, è tardi per cambiare programma, così decidiamo di provare a salire sapendo che ben difficilmente riusciremo a raggiungere l'obbiettivo ... ed infatti è durissima, lo capiamo subito. All'inizio si sprofonda di circa 40-50 cm. e salendo 70-80 cm.
in un paio d'occasioni faccio andare avanti Petra per cercare di recuperare un minimo
Petra batte traccia
la Val Venegia
vento coreografico
Raggiungo vette di fatica mai toccate prima, il ritmo di salita è di circa 200 mt./h.
Non è un problema di fiato ma di muscoli. Dopo 500 mt. le gambe raggiungono il loro limite e si rifiutano di proseguire.
Non raggiungere l'obbiettivo da fastidio ma ci consoliamo pensando alla neve strepitosa che surferemo tra poco
prendo aria prima dell'immersione
il tuffo nella polvere (pendenza 35° circa, scatti in sequenza, non servono parole)
ultima curva prima della pausa
Dopo questa prima parte ci spostiamo con un breve traversone sulla seconda parte della discesa.
Un pendio perfetto per pendenza, continuità, regolarità, ampiezza e soprattutto qualità della neve.
ora tocca a Petra
Perfetto, me lo sono sceso tutto d'un fiato, senza fermarmi, fino alla fine.
Purtroppo però, lo sapevamo, l'estasi dura poco, 500 mt. in quelle condizioni si finiscono in pochi, pochissimi minuti, non ci resta che il ricordo di quelle sensazioni, l'essenza del nostro sport preferito, e le nostre tracce a testimonianza che è stato tutto vero e non un sogno.
le nostre tracce (parte alta)
le nostre tracce (parte bassa)
Ora, a freddo, sono colto dal rimorso di non aver stretto i denti ed aver continuato la salita almeno fino al Rif. Mulaz. Se però ripenso a quanto ero stanco mi dico che non ce l'avrei mai fatta.
(lo so, probabilmente con una splitboard sarebbe andata diversamente )
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