Pisganino 24/01/2010

e.frapporti

DURACELL
In dolomiti, di questi tempi, non è facile trovare itinerari appetitosi così decido per il Pisganino, grande classica nel gruppo dell'Adamello, gita semi/scialpinistica che da un paio d'anni volevo fare.
Fortuna vuole che Francesco (fra) non ha impegni così si unisce a noi (io e Petra ovviamente) e finalmente ho il piacere di conoscerlo di persona.

estratto mappa IGM con traccia GPS
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dopo i tre impianti che portano al Presena bastano 10 minuti a piedi per raggiungere il passo del Presena, punto di valico ed inizio della discesa verso il rif. Mandron
la vista sui ghiacciai della Lobbia e del Mandron è come sempre spettacolare e, lì sulla destra, vediamo subito la nostra meta.
la meta si vede fin dal passo del Presena
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La discesa a sud si rivela solo funzionale alla gita e per nulla divertente: molti traversi e molta crosta
un tratto della discesa verso il Rif. Mandron
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a quota 2450 concludiamo la discesa di avvicinamento
ci si prepara alla salita poco sopra il rifugio
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ora ci aspettano circa 500 mt. di salita
Petra si lascia alle spalle la faticosa discesa dal Presena (Petra e Fra si sono fatti tutti i traversi in back, chi sa di cosa parlo capirà)
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Francesco è pronto a partire
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la via di salita è in genere semplice e tranquilla, solo il traversone finale è un po' esposto ma l'ottima neve e traccia non ci danno motivo di preoccupazione.

in poco più di 1 ora il passo del Pisgana è conquistato
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Curiosità/precisazione: il passo del Pisgana dà l'accesso al ghiacciaio del Pisganino e non del Pisgana.
Volendo si potrebbe salire altri 150 mt. e attraverso il passo di cui non conosco il nome scendere il ghiacciaio del Pisgana (raggiungibile anche con un lungo giro da sud attraverso il passo della valletta)

si parte con una bella pendanza (e ottima farina)
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nel centro del ghiacciaio
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una sottile crosticina nasconde una godibile polvere
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se Petra curva Fra tira dritto
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la parte centrale della discesa è la più trifolata (100 mt. poco divertenti)
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piacevole sosta (Francesco e Petra)
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troviamo ancora spazio polveroso da tracciare (Fra)
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dossi da solcare (Fra)
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siamo prossimi al "gradone" che precipita nel fondovalle
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La pendenza del percorso è per lo più dolce e tende ad aumentare man mano che la quota diminuisce fino ad arrivare ad un aumento deciso della pendenza (max 35° direi) in corrispondenza del gradone orografico che conduce al fondovalle.

ci infiliamo in un canalino
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Siccome i due canali principali sono macinati noi ci avventuriamo in un canalino vergine conosciuto da Francesco ma quest'anno non c'è la neve dello scorso per cui ad un certo punto siamo costretti a rientrare nel canale principale.

l'ultimo pendio prima del fondovalle
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Fra e le cascate
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Petra si lancia nel fondovalle
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A questo punto la sciata vera e propria è finita, rimane solo il lungo fondovalle fino a Ponte di Legno.

Commento: nel complesso una bella gita in ambienti grandiosi e sono proprio questi il suo pezzo forte. Sciisticamente sono solo 900 su 1650 i metri di dislivello godibile, i restanti 750 sono semplicemente fondovalle di rientro.
Se si è fortunati e si trova bella neve a sud qualche altra curva la si può fare sulla discesa dal Presena al Rif. Mandron (sono circa 600 mt. ma lo sviluppo è notevole per cui pendenze sciabili solo a tratti)
 
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Gita molto bella, manca anche a me e una volta andremo a trovare anche noi l'ottimo Francesco allora!!

Bello anche rivedere il Mandrone dopo la nostra sortita estiva sull'Adamello passando proprio per di lì. ;)

Con la discesa divisa tra i primi 500m verso S e la restante parte della gita che guarda in maniera quasi opposta immagino non sarà facilissimo trovarla integralmente bella, a meno di andare poco dopo la nevicata...
 
Bravissimo Ema, proprio il tuo report aspettavo, come sempre un piacere leggerti.
E' stata una gita davvero piacevole, in piacevolissima compagnia;
l'ambiente è sempre bello e appaga nonostante il noioso traverso iniziale, Ema e Petra due compagni davvero da conoscere e con i quali spero di ripetere.

Grazie anche per le foto, prossima volta te le restituisco.

Per Enrysno: quel tavolone tra un po' lo uso anche a Milano in mezzo al traffico.... non lo mollo mai, la mattina vado in cantina guardo anche le altre tavole ma alla fine... è sempre lei la prescelta.
 
beh ci credo una sembra la tavola di carlo codega..... e l'altra beh ha già fatto la sua storia....

comunque bel report come sempre.
ciauuz
 

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E' stata una gita davvero piacevole, in piacevolissima compagnia;
l'ambiente è sempre bello e appaga nonostante il noioso traverso iniziale, Ema e Petra due compagni davvero da conoscere e con i quali spero di ripetere.

nel report ho scordato di ringraziare Fra che, avendo già fatto 2 volte la gita è stato un'ottima guida e soprattutto un ottimo compare con cui sono entrato subito in sintonia. E complimenti a lui anche per la potenza con cui domina la sua tavola e la discesa.
 
Ultima modifica:
nel report ho scordato di ringraziare Fra che, avendo già fatto 2 volte la gita è stato un'ottima guida e soprattutto un ottimo compre con cui sono entrato subito in sintonia. E complimenti a lui anche per la potenza con cui domina la sua tavola e la discesa.

Per me la montagna è emozione sempre, posso andare in un posto tante volte ed emozionarmi sempre, è gigante poi il piacere che si ripete tutte le volte, di condividere le emozioni che si provano dentro e magari nemmeno si comunicano, con altre persone che provano le stesse passioni.
E' stato bello condividere!!!

ciao
 
Complimenti gita fantastica, su un gruppo montuoso che amo, avendolo girato in lungo e largo d'estate in questi anni, sicuramente uno dei progetti per questo inverno.
 
Ho sempre considerato itinerari di questo tipo più primaverili che invernali, e vedere voi che lo avete fatto adesso mi stimola molto
Sarei anche curioso di sapere se cerano tracce di salita dirette al passo della Vallettta,e se nel fondovalle , diciamo più o meno dove inizia il bosco avete visto valanghe ?

ciao e grazie
 
Ho sempre considerato itinerari di questo tipo più primaverili che invernali,...

anch'io, ma in questo periodo (almeno fino alla prossima nevicata) le condizioni sono sicure, l'innevamento è buono per cui ...

Sarei anche curioso di sapere se cerano tracce di salita dirette al passo della Vallettta,

proprio domenica, mentre noi salivamo al passo del Pisgana, i primi scialpinisti stavano battendo traccia verso il passo della Valletta e cima Venezia.

...e se nel fondovalle , diciamo più o meno dove inizia il bosco avete visto valanghe ?

si, quasi tutto il fondovalle è pieno di accumuli da valanga che dove il sentiero/stradina estivo inizia i tornanti, per una tratto di 100-150 mt., diventano molto fastidiosi (blocchi ghiacciati coperti da pochi cm. di neve)
 
...mi attacco al report di e. per aggiungere una variante al Pisganino.

Una volta arrivati a passo Pisgana (o passo del lago ghiacciato) si può risalire il ghiacciaio puntando alla sella posta a destra del corno di Bedole, chiamata Bocchetta dei Tre Denti.

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Verso la Bocchetta, a destra del Corno di Bedole

Una volta in cima, a quota 3150mt, siamo sul confine che divide il Pisganino dal Pisgana.
Volendo si può facilmente arrivare in cima al Corno di Bedole seguendo la cresta...

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Dalla bocchetta verso il Pisganino

Il Pisgana. Grandi spazi...e grandi buchi...

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Pisgana. Da destra cima Venezia, nascosta dietro cima Garibaldi e monte Dei Frati

Sul ghiacciaio ho trovato neve ancora morbida...e non nevica da 2 settimane. Un occhio ai buchi perchè ce ne sono e sono grossi...

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L'unica traccia della giornata...

Sciare in certi spazi ed essere il solo a farlo regala delle emozioni particolari, ogni curva trasmette brividi e si sente il profumo della neve.
 
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