[TRK] Traversata delle Marmarole 2-5/08/2009

alexzappa

Well-known member
E' passato quasi un mese ma volevo condividere il report di questo bel trekking che attraversa una delle zone più selvagge
e poco frequentate delle Dolomiti. Percorriamo un tratto dell'Alta Via N°5 con alcune modifiche per poter chiudere il percorso
ad anello, partendo ed arrivando in Val d'Oten, sopra Calalzo.

1° Giorno. Praciadelan 1044m - Rifugio Chiggiato 1911m (Salita 846m; Discesa 48m; 2h15')

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1°gg in Blu, 2°gg in rosso

Tappa non indispensabile in quanto si può arrivare in giornata al Bivacco Tiziano. Noi siamo saliti nel pomeriggio al
Rif.Chiggiato perchè le previsioni per il giorno successivo non erano buone; partendo dal rifugio avevamo la possibilità
di fermarci al Biv.Tiziano all'ora di pranzo oppure, se il meteo lo consentiva, proseguire fino al Biv. Musatti.
Partiamo piuttosto pesanti perchè la signora che gestisce il rifugio ci ha raccomandato di portare piccozza, ramponi e corda
perchè avremmo trovato alcuni tratti pericolosi del percorso ghiacciati: in realtà non li abbiamo mai usati.
La salita al rifugio è ripida e costante in mezzo al bosco, fin quando si sbuca sul colle dove sorge il rifugio con un bel
panorama sulle Dolomiti d'oltre Piave, sulle marmarole e naturalmente sull'Antelao.

Il Rifugio Chiggiato
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2° Giorno. Rifugio Chiggiato 1911m - Bivacco Tiziano 2246m (Salita 852m; Discesa 512m; 5h)

Partiamo alle 7,30 dal Rifugio e cominciamo a risalire in diagonale il vallone che porta verso la forcella Jau de la Tana,
attraversando un piccolo nevaio e poi risalendo le roccette ben attrezzate fino a sbucare in forcella a 2650m, punto più
alto della traversata.

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Al di là della forcella si aprono i pendii nord, più dolci e con ancora ampi nevai che li ricoprono. Qui fino a qualche
decennio fa c'erano quattro ghiacciai. Scendiamo fino in fondo velocemente sfruttando le nostre doti di sciatori e poi
prendiamo il sentiero che con qualche sali scendi porta al Biv. Tiziano.

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Fin qui non abbiamo incontrato nessuno, per cui rimaniamo non poco sorpresi quando verso le 11,30 incrociamo un gruppo di
10 escursionisti della Repubblica Ceca che percorre il giro in senso opposto. Li avvisiamo delle previsioni meteo
per il pomeriggio: loro devono ancora risalire alla forcella e percorrere la ferrata in senso inverso per arrivare al rifugio.
Proseguiamo per la nostra strada e arriviamo in vista del bivacco che cominciano le prime gocce: di lì a poco si scatenerà un
temporale che continuerà fino alle 5 del mattino seguente.

Il Bivacco con l'ex rifugio Tiziano
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E' mezzogiorno quando entriamo nel bivacco, pranziamo e ci spaparanziamo sui letti, pronti a passare un pomeriggio di
riposo. Verso le 15 arriva il gruppo di Cechi: sono arrivati in forcella sotto il temporale, ma non se la sono sentita di
affrontare la ferrata con i fulmini. Sapendo che non ci saremmo stati tutti quattro di loro hanno montato una tenda, mentre
gli altri 6 sono tornati indietro. Raduniamo le nostre cose e ci prepariamo ad un pomeriggio e una nottata da sardine in scatola:
8 persone più 8 zaini da trekking in un bivacco da 9 significa non riuscire più a muoversi. Alla faccia della solitudine!
 
3° Giorno. Bivacco Tiziano 2246m - Bivacco Voltolina 2082m (Salita 1376m; Discesa 1477m; 10h)

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Alle 6 del mattino, senza neanche fare colazione (per forza, non ce n'era lo spazio) partiamo dal bivacco. Superata una prima
forcella a 2614m scendiamo al Biv. Musatti 2111m, dove facciamo una lunga sosta per la colazione.

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Il Campanile S.Marco
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Il Bivacco Musatti di fronte ai Cadini di Misurina
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Ricaricati dal the caldo ripartiamo con più energie per il tratto tecnicamente più difficile della traversata, e che non
consente più vie di fuga verso valle. Si risale alla Forcella del Mescol 2350m con un breve tratto attrezzato e si ridiscende
Circo del Meduce di Dentro, dove la troppa neve ci fa perdere le tracce del sentiero, sempre ben segnalato con bolli rossi ma
con traccia molto labile perchè poco percorsa. Dopo un buon quarto d'ora ritroviamo la strada che, con un'altra ferrata, risale
alla forcella di Croda Rotta 2560m.

L'ultima via di fuga
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Il circo del Meduce di Dentro
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Dalla forcella si traversa poco sotto la cresta con percorso esposto e friabile, solo a tratti attrezzati con cavo d'acciaio.
E' il punto chiave di tutta la traversata,lungo circa un centinaio di metri; se qui si trova la roccia bagnato o peggio
del ghiaccio diventa quasi impossibile andare avanti (Purtroppo non ho foto di questo tratto).
Con una discesa su ripido ghiaione con sotto un salto di roccia ci si cala praticamente sulla Forcella Vanedel 2377m, da cui per
la prima volta si apre il panorama sul versante sud.

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A questo punto si passa sull'altro versante della Valle del Fogo, un canyon profondo che punta dritto al fondovalle, e si
scende su roccette attrezzate e poi sentiero verso la Val di Mezzo, dove sorge il Bivacco Voltolina 2082m.
La parte bassa della valle è incantevole, prati cosparsi di massi attraversati da un bellissimo ruscello. Purtroppo
come testimoniano gli alberi piegati è una zona percorsa dalle valanghe, e per questo il bivacco è stato costruito un
centinaio di metri più in alto.

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Sono le cinque di pomeriggio e siamo sfiniti, questa tappa è stata veramente impegnativa.
 
4° Giorno. Bivacco Voltolina 2082m - Praciadelan 1044m (Salita 824m; Discesa 1908m; 8h)

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Ci svegliamo finalmente con il sole, dopo che per tre giorni il meteo non è stato dei migliori.
Ce la prendiamo con calma perchè la tappa si prospetta molto meno faticosa della precedente, almeno sulla carta.
Si Scende leggermente e si prende il sentiero attrezzato della Cengia del Doge, non difficile ma molto aereo e spettacolare,
che ci deposita nel vallone che sale gradualmente verso forcella Grande 2255m, dominata dalla torre dei Sabbioni.
Lungo tutto questo percorso si gode di una splendida vista del versante est del Sorapiss e degli onnipresenti Cadini.

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Dalla forcella si rientra nel mondo civile: si incontra qualche escursionista e si vedono i primi paesi nel fondovalle.
si scende al Rif.San Marco 1823m e poi si risale in diagonale verso Forcella Piccola 2120m, ai piedi dell'Antelao.

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Da Forcella Piccola si scende al Rifugio Galassi e poi verso la nostra meta in fondo alla Val d'Oten, non prima di aver fatto
una sosta per ammirare la Cascata delle Pile.
Gli ultimi 4 km di strada ghiaiosa sono terribili, e a metà tiriamo fuori il pollice e ci facciamo dare uno strappo fino all'auto.

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Un bellissimo trekking per ambiente e impegno. La mancanza di rifugi e i grandi dislivelli scoraggiano i merenderos ed è facile
trovarsi a camminare per giorni senza incontrare nessuno, Cechi a parte ;-)
Il giro completo sono circa 33km, 3900m di dislivello. Praticamente obbligate le due notti in bivacco,
la prima in rifugio è facoltativa.
 
Complimenti per il bellissimo e lunghissimo giro. Le Marmarole sono montagne "rognose" ancorchè bellissime. Quel poco che ho fatto io (sentiero Amalio da Prà sopra Lozzo, oltre alle traversate da San Vito a Somadida attraverso forcella grande e da san Vito a Praciadelan attraverso forcella piccola) mi hanno dato l'idea di montagne selvagge, infide e un po' friabili.
Ma hai ragione tu: niente merenderos. Quando feci l'anello Da Prà in pieno agosto non incontrai nessuno!!
 

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veramente complimenti per la "gitarella".mi incuriosiscono queste montagne, così selvagge e solitarie ma non ho avuto ancora occasione per fare qualche giro in zona.
deve fare un certo effetto non incontrare nessuno durante il percorso.....
ma i bivacchi come sono messi? e la discesa dalla croda rotta al circo meduce e forcella vanedel ?impegnativi per neofiti di ferrata?
 
Stupendo! Grazie per aver fatto il report (un ottimo report).
Di luoghi così selvaggi ne sono ormai rimasti pochi, sono delle gemme preziose per chi cerca la solitudine in montagna.
Da molti anni le Marmarole mi attirano proprio per questi motivi ma fin'ora sono riuscito a farci solo una toccata e fuga in giornata per cui, in effetti, la loro essenza mi sfugge ancora.
Questa tua esperienza mi è di stimolo per organizzare qualcosa del genere in futuro.
 
Roar reportage! Bella zona (che non ho ancora visitato). Per una toccata e fuga di un giorno c'è qualche "classica" che si può fare? Partendo da Auronzo o da altra zona?
 
Roar reportage! Bella zona (che non ho ancora visitato). Per una toccata e fuga di un giorno c'è qualche "classica" che si può fare? Partendo da Auronzo o da altra zona?

Come toccata e fuga, io ho fatto il sentiero attrezzato Amalio da Prà che parte ed arriva al rifugio Ciareido sopra Lozzo. Abbastanza bello e molto selvaggio.

Ma anch'io valuterei con estremo interesse suggerimenti su percorsi in questa zona.
Tantaneve ....................:D
 
Si bellissima zona selvaggia nulla a che vedere con le zone iper turistiche delle dolomiti intorno a cortina...posto che ricordo con affetto avendo lavorato qualche anno fa al rifugio Chiggiato...
 
Come toccata e fuga, io ho fatto il sentiero attrezzato Amalio da Prà che parte ed arriva al rifugio Ciareido sopra Lozzo. Abbastanza bello e molto selvaggio.

Ma anch'io valuterei con estremo interesse suggerimenti su percorsi in questa zona.
Tantaneve ....................:D

Ciao!
Sono un po' in coma...
Sono stata sulla Fradusta e non capisco più in che mese siamo...
Appena mi riprendo mi faccio viva!
Ciao! :SSS
 
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