quasi WildSpitze [11-04-2009]

e.frapporti

DURACELL
Per il weekend Pasquale, dopo aver a lungo accarezzato l'idea di una nuova trasferta all'ovest, decido per l'Austria: il meteo promette tre giorni di sole!

Visto che la morosa non ha molto dislivello nelle gambe e visto che di questi tempi salire oltre i 3000 è d'obbligo opto per una serie di gite "assistite dagli impianti". La prima di queste è quella sulla Wild Spitze (cima Selvaggia), la seconda vetta del Tirolo (3770 mt.)

Grazie agli impianti del ghiacciaio della Pitztal saliamo rapidamente a 3200 mt. circa. Appena scesi dalla telecabina vediamo la nostra meta e buona parte dell'itinerario di salita

vista sulla WildSpitze da Nord (in realtà si vede solo l'antecima)
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dagli impianti è necessario scendere, attraverso il passo fino al ghiacciaio per iniziare a salire
il Mittelbergjoch (il passo che conduce al ghiacciaio)
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la discesa a quell'ora è abbastanza ghiacciata ma è poco più di un traverso e non crea nessun problema
gli 80 metri di discesa dal passo al ghiacciaio
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si arriva a quota 3000 mt. circa. Ciaspole ai piedi, tavola legata all'imbrago con un cordino e via, si parte.
gli skialper si preparano alla salita
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L'ambiente è STREPITOSO e la salita semplice e dolce
la prima metà della salita
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Petra sale
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dopo il traverso da est a ovest si svolta verso sud
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dopo aver raggiunto un "colle" si svolta a sud ed ecco visibile la vetta
Petra ci da dentro, ora vede la vetta!
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La pendenza è ancora dolce ma ben presto aumenterà. Gli ultimi 100 mt. saranno su cresta da affrontare con picca e ramponi.
La WildSpitze, da qui si vede l'utlima parte della salita
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VOlendo si potrebbe portarsi la tavola in vetta e poi scendere dalla ripida nord (di fronte nella foto) ma Petra non è ancora in grado di affrontare quelle pendenze per cui non era in programma.

Purtroppo dopo una pausa per mangiare qualcosa, in barba alle previsioni, da sud arrivano delle nubi che in breve ci avvolgeranno.
Decidiamo comunque di arrivare almeno fino alla cresta, sperando in un colpo di fortuna.
Petra nel tratto più ripido, sotto di noi ancora un po' di visibiltà, sopra: zero
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Purtroppo, arrivati alla base della cresta finale (3670 mt.) la situazione è pessima ed io, con quelle condizioni, non me la sento di avventurami con un neofita qual'è Petra su per la ripida cresta (il rischio fine a sè stesso non mi piace), per cui ci prepariamo ed iniziamo la discesa.
Petra alla base della cresta, la visibilità tende a zero
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Fatti 150 mt. torna la visibilità così scengliamo una variante "ripida" che avevo adocchiato in salita. Quel giorno nessuno ancora era scesa di la così è toccato a noi "sverginare" quel bel pendio che tra l'altro ci ha regalato anche la miglior neve della giornata (a tratti polverosa!)
Solo noi abbiamo fatto questa variante (30-35°)
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Petra curva sotto il seracco
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Arrivati a 3000 mt. siamo fuori dall'ombra delle nubi che avvolgono le vette e possiamo goderci appieno la discesa ed il panorama
Finalmente torniamo al sole!
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Petra scivola a valle in ambiente da urlo
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La discesa "sciabile" è di circa 1600 mt. poi si arriva a fondovalle e gli ultimi 300 mt. hanno una pendenza irrisoria visto il lunghissimo svliuppo della vallata che porta al parcheggio
verso la fine della discesa "sciabile"
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Siamo a fondovalle, da qui è tutta un piattone
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si alternano brevi tratti dove occorre togliersi la tavola e camminare ad altri più lunghi dove si riesce a scivolare senza spinte. (qui ovviamente gli sciatori sono avvantaggiati)

Nel complesso una gita molto bella, paragonabile alla Vallèe Blanche sia paesaggisticamente che tecnicamente (ad esclusione della cresta sommitale) ma con mooooolta meno gente (in discesa eravamo praticamente da soli!)

La consiglio vivamente!
 
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belle foto e bella gita complimenti peccato per il tempo in alto cmq ve la siete goduta bene la discesa
 
nooooooooooooooooooooooooo
attacchi hard!!!!!!!!!!!!!!!
noooooooooooooooooooooooo
:FRU

com'è tirare la tavola? si fa meno fatica? immagino che vada bene solo in lunghi tratti di falsopiano......
 
Come forse avrete capito sono in fase sperimentale :D

Questione scarponi/attacchi hard:
tutto nasce dall’esigenza (per adesso presunta in effetti) di poter disporre di un ottimo sistema scarpone/rampone che mi consenta di affrontare al meglio scalate su ghiaccio e misto che in una gita skialp impegnativa si potrebbero presentare. Sugli scarponi da skialp posso montare i ramponi semiautomatici da alpinismo che gia possedevo per le ascensioni estive. Inoltre questo tipo di setup mi consente di soddisfare un’esigenze che ho sempre avvertito: avere una maggior rigidità di gambale per trasmettere meglio (in modo più diretto) le forze alla tavola e nel contempo godere di un miglior sostegno alla caviglia. Avrei sempre voluto negli attacchi soft la terza fascia di aggancio in alto sullo spoiler come Marco Siffredi.

Fin'ora mi son trovato abbastanza bene ma ci ho fatto solo 3 gite semplici. Ah si ho trovato dei vantaggi anche nei traversi con le ciaspe: lo scarpone rigido mi consente di incidere lateralmente in modo più efficace. Nei traversi ora le MSR lavorano che è una meraviglia! Altro vantaggio è che con l'attacco hard le operazioni di aggancio e sgancio sono più veloci così nei tratti "cava e metti" si è più agili.
Svantaggi: fin'ora l'unico riscontrato è che sono più pesanti dei boots da snobbord.

Questione trascinare la tavola:
E’ davvero una buona soluzione, diminuisce parecchio la fatica, ma esige delle condizioni.
1-non ci deve essere neve fresca; 2- A)non ci devono essere o B)non si devono fare traversi su pendenze sostenute. La prima condizione di per sé è sufficiente perché ci si può fare la propria traccia tranquillamente sulla massima pendenza per cui si adempie automaticamente alla seconda e nel caso sia necessario fare un traverso sentire la tavola che tira verso valle ma ti segue senza intoppi non è un grosso fastidio.
Se non si verifica la prima condizione è indispensabile che non ci siano traversi altrimenti la tavola farebbe da ancora complicando troppo l’incedere.

Nelle tre gite fatte nello scorso w.e. abbiamo usato sempre questo metodo e ci siamo trovati benissimo sia io che Petra.
 
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visto che ho tempo metto 2 foto di qualche tempo fa col sole anche in cima .
wildspitze sotto la vetta
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wildspitze in vetta
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Grazie per il contributo Luca!
Vedere le foto che hai messo mi fa ancor più rammaricare di non essere salito in vetta ... e pensare che domenica e lunedì il meteo era buono per tutto il giorno :( sabato invece ...:evil:
 
ehilà! che bella gita :D

e complimenti a Petra: in una sola stagione riuscire ad affrontare gite del genere (tecnicamente, psicologicamente, ecc. ecc.) non è proprio da tutti, brava!!! :CC :CC :CC
 
non sono esperto di snow però il pezzetto finale non è banalissimo (almeno quell'anno) e come si vede dalla foto in diversi scendevano con la corda per cui il discorso scarponi forse comincia a essere tecnico ..
 
non sono esperto di snow però il pezzetto finale non è banalissimo (almeno quell'anno) e come si vede dalla foto in diversi scendevano con la corda per cui il discorso scarponi forse comincia a essere tecnico ..

Per quel che ho potuto vedere a distanza ho avuto l'impressione che non fosse semplice anche se non mi sembrava che gli alpinisti usassero corde. Io naturalmente avevo anche una corda con me ed ero pronto ad usarla in caso di necessità.

Sicuramente con gli scarponi da skialp mi sarei trovato bene. Ieri ho fatto la Daunkopf (in zona Stubai), ho usato il nuovo setup per andare in vetta ed è stato ottimo :D
 
I miei complimenti, a Petra per la tenacia e a te sopratutto per uno splendido ragionamento

Purtroppo, arrivati alla base della cresta finale (3670 mt.) la situazione è pessima ed io, con quelle condizioni, non me la sento di avventurami con un neofita qual'è Petra su per la ripida cresta (il rischio fine a sè stesso non mi piace), per cui ci prepariamo ed iniziamo la discesa.

Come è umano lei....
 
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