e.frapporti
DURACELL
Per il weekend Pasquale, dopo aver a lungo accarezzato l'idea di una nuova trasferta all'ovest, decido per l'Austria: il meteo promette tre giorni di sole!
Visto che la morosa non ha molto dislivello nelle gambe e visto che di questi tempi salire oltre i 3000 è d'obbligo opto per una serie di gite "assistite dagli impianti". La prima di queste è quella sulla Wild Spitze (cima Selvaggia), la seconda vetta del Tirolo (3770 mt.)
Grazie agli impianti del ghiacciaio della Pitztal saliamo rapidamente a 3200 mt. circa. Appena scesi dalla telecabina vediamo la nostra meta e buona parte dell'itinerario di salita
vista sulla WildSpitze da Nord (in realtà si vede solo l'antecima)
dagli impianti è necessario scendere, attraverso il passo fino al ghiacciaio per iniziare a salire
il Mittelbergjoch (il passo che conduce al ghiacciaio)
la discesa a quell'ora è abbastanza ghiacciata ma è poco più di un traverso e non crea nessun problema
gli 80 metri di discesa dal passo al ghiacciaio
si arriva a quota 3000 mt. circa. Ciaspole ai piedi, tavola legata all'imbrago con un cordino e via, si parte.
gli skialper si preparano alla salita
L'ambiente è STREPITOSO e la salita semplice e dolce
la prima metà della salita
Petra sale
dopo il traverso da est a ovest si svolta verso sud
dopo aver raggiunto un "colle" si svolta a sud ed ecco visibile la vetta
Petra ci da dentro, ora vede la vetta!
La pendenza è ancora dolce ma ben presto aumenterà. Gli ultimi 100 mt. saranno su cresta da affrontare con picca e ramponi.
La WildSpitze, da qui si vede l'utlima parte della salita
VOlendo si potrebbe portarsi la tavola in vetta e poi scendere dalla ripida nord (di fronte nella foto) ma Petra non è ancora in grado di affrontare quelle pendenze per cui non era in programma.
Purtroppo dopo una pausa per mangiare qualcosa, in barba alle previsioni, da sud arrivano delle nubi che in breve ci avvolgeranno.
Decidiamo comunque di arrivare almeno fino alla cresta, sperando in un colpo di fortuna.
Petra nel tratto più ripido, sotto di noi ancora un po' di visibiltà, sopra: zero
Purtroppo, arrivati alla base della cresta finale (3670 mt.) la situazione è pessima ed io, con quelle condizioni, non me la sento di avventurami con un neofita qual'è Petra su per la ripida cresta (il rischio fine a sè stesso non mi piace), per cui ci prepariamo ed iniziamo la discesa.
Petra alla base della cresta, la visibilità tende a zero
Fatti 150 mt. torna la visibilità così scengliamo una variante "ripida" che avevo adocchiato in salita. Quel giorno nessuno ancora era scesa di la così è toccato a noi "sverginare" quel bel pendio che tra l'altro ci ha regalato anche la miglior neve della giornata (a tratti polverosa!)
Solo noi abbiamo fatto questa variante (30-35°)
Petra curva sotto il seracco
Arrivati a 3000 mt. siamo fuori dall'ombra delle nubi che avvolgono le vette e possiamo goderci appieno la discesa ed il panorama
Finalmente torniamo al sole!
Petra scivola a valle in ambiente da urlo
La discesa "sciabile" è di circa 1600 mt. poi si arriva a fondovalle e gli ultimi 300 mt. hanno una pendenza irrisoria visto il lunghissimo svliuppo della vallata che porta al parcheggio
verso la fine della discesa "sciabile"
Siamo a fondovalle, da qui è tutta un piattone
si alternano brevi tratti dove occorre togliersi la tavola e camminare ad altri più lunghi dove si riesce a scivolare senza spinte. (qui ovviamente gli sciatori sono avvantaggiati)
Nel complesso una gita molto bella, paragonabile alla Vallèe Blanche sia paesaggisticamente che tecnicamente (ad esclusione della cresta sommitale) ma con mooooolta meno gente (in discesa eravamo praticamente da soli!)
La consiglio vivamente!
Visto che la morosa non ha molto dislivello nelle gambe e visto che di questi tempi salire oltre i 3000 è d'obbligo opto per una serie di gite "assistite dagli impianti". La prima di queste è quella sulla Wild Spitze (cima Selvaggia), la seconda vetta del Tirolo (3770 mt.)
Grazie agli impianti del ghiacciaio della Pitztal saliamo rapidamente a 3200 mt. circa. Appena scesi dalla telecabina vediamo la nostra meta e buona parte dell'itinerario di salita
vista sulla WildSpitze da Nord (in realtà si vede solo l'antecima)
dagli impianti è necessario scendere, attraverso il passo fino al ghiacciaio per iniziare a salire
il Mittelbergjoch (il passo che conduce al ghiacciaio)
la discesa a quell'ora è abbastanza ghiacciata ma è poco più di un traverso e non crea nessun problema
gli 80 metri di discesa dal passo al ghiacciaio
si arriva a quota 3000 mt. circa. Ciaspole ai piedi, tavola legata all'imbrago con un cordino e via, si parte.
gli skialper si preparano alla salita
L'ambiente è STREPITOSO e la salita semplice e dolce
la prima metà della salita
Petra sale
dopo il traverso da est a ovest si svolta verso sud
dopo aver raggiunto un "colle" si svolta a sud ed ecco visibile la vetta
Petra ci da dentro, ora vede la vetta!
La pendenza è ancora dolce ma ben presto aumenterà. Gli ultimi 100 mt. saranno su cresta da affrontare con picca e ramponi.
La WildSpitze, da qui si vede l'utlima parte della salita
VOlendo si potrebbe portarsi la tavola in vetta e poi scendere dalla ripida nord (di fronte nella foto) ma Petra non è ancora in grado di affrontare quelle pendenze per cui non era in programma.
Purtroppo dopo una pausa per mangiare qualcosa, in barba alle previsioni, da sud arrivano delle nubi che in breve ci avvolgeranno.
Decidiamo comunque di arrivare almeno fino alla cresta, sperando in un colpo di fortuna.
Petra nel tratto più ripido, sotto di noi ancora un po' di visibiltà, sopra: zero
Purtroppo, arrivati alla base della cresta finale (3670 mt.) la situazione è pessima ed io, con quelle condizioni, non me la sento di avventurami con un neofita qual'è Petra su per la ripida cresta (il rischio fine a sè stesso non mi piace), per cui ci prepariamo ed iniziamo la discesa.
Petra alla base della cresta, la visibilità tende a zero
Fatti 150 mt. torna la visibilità così scengliamo una variante "ripida" che avevo adocchiato in salita. Quel giorno nessuno ancora era scesa di la così è toccato a noi "sverginare" quel bel pendio che tra l'altro ci ha regalato anche la miglior neve della giornata (a tratti polverosa!)
Solo noi abbiamo fatto questa variante (30-35°)
Petra curva sotto il seracco
Arrivati a 3000 mt. siamo fuori dall'ombra delle nubi che avvolgono le vette e possiamo goderci appieno la discesa ed il panorama
Finalmente torniamo al sole!
Petra scivola a valle in ambiente da urlo
La discesa "sciabile" è di circa 1600 mt. poi si arriva a fondovalle e gli ultimi 300 mt. hanno una pendenza irrisoria visto il lunghissimo svliuppo della vallata che porta al parcheggio
verso la fine della discesa "sciabile"
Siamo a fondovalle, da qui è tutta un piattone
si alternano brevi tratti dove occorre togliersi la tavola e camminare ad altri più lunghi dove si riesce a scivolare senza spinte. (qui ovviamente gli sciatori sono avvantaggiati)
Nel complesso una gita molto bella, paragonabile alla Vallèe Blanche sia paesaggisticamente che tecnicamente (ad esclusione della cresta sommitale) ma con mooooolta meno gente (in discesa eravamo praticamente da soli!)
La consiglio vivamente!
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