Una decisione presa un po' all'improvviso ma che ha dato i suoi buoni frutti. Il ponte del 1 Maggio si va a Ischgl.
Viaggio di Andata
Ischgl non è troppo lontana, 280 km circa, solo i primi in superstrada fino alla cima del Lago di Como. Poi tutta piacevole strada di montagna, impegnativa esclusivamente nella salita al Passo del Maloja. Incantevole il passaggio in Engadina, in forma smagliante sia all'andata ricoperta di neve che al ritorno più verde della campagna irlandese.
Sconfinamento
Salita al Maloja
Passo Maloja 1815 m - 1 Maggio 2008, mattina
Engadina
Contraddizioni
Ischgl, le piste
Arriviamo ad Ischgl a metà mattinata, il tempo di scaricare i bagagli all'albergo a Kappl e raggiungiamo subito la stazione di partenza dell'ovivia. Si sale in ovovia e intanto si inizia a studiare sulla mappa il reticolo di piste e i primi obbiettivi di giornata. Per capirci qualcosa di quello che spiegherò è meglio che usiate la mappa interattiva che c'è qui: http://www.ischgl.com/en-silvretta-arena.htm.
La località offre un infinità di tracciati battuti (sono circa 250 km tra Ischgl e Samnaun). E' sorprendente come in un comprensorio i tratti di collegamento piatti siano praticamente assenti grazie alla copertura capillare degli impianti che sono tutti all'avanguardia (seggiovie a 8 coperte, funifor da 24 posti, funivia a due piani, ecc ecc).
La pista più tecnica e davvero tosta è sicuramente la numero 14 che scende con due ripidi muri dal Greispitz verso l'Hollenkar. Questa pista se la trovate ghiacciata, alla mattina succede, è davvero impegnativa. Molto carina anche la pista 13 che parte dalle stessa cima per finire allo spiazzo dell'Idalp.
Molto belle le due coppie di nere gemelle: la 20 e la 21 che scendono nell'Hollenkar di fronte alla pista 14 e la 33-34 e 35 che scendono fino alla Paznauner Thaya.
Ci sono anche molte piste rosse assai godibili. La più celebre è la numero 80, la Duty Free Run, che è un lungo toboga che permette l'accesso alla località svizzera di Samnaun, un porto franco tipo Livigno. Come tutte le piste del versante svizzero sforre l'esposizione a sud che le rende davvero poco praticabili in questo periodo. Ho trovato interessanti anche le piste 30 e 31. Potrebbero essere meritevoi anche le piste di rientro ad Ischgl ma sono completamente demolite dalla quantità di gente che rientra in paese e soffrono della bassa quota. In inverno di mattina probabilmente meritano di più.
Fuoripista
Questo è quello su cui mi sono concentrato di più in questa trasferta tirolese. E' impressioante la quantità di pendii sciabili e facilmente raggiungibili con gli impianti che ci sono in questo comprensorio. Ovunque si gira lo sguardo c'è un canale, una conca o una discesa inviolata che chiamano. Riporto qui di seguito quelli che più mi sono piaciuti.
L'itinerario che più ho sfruttato è sicuramente quello che parte dal Greispitz e aggira la cresta per scendere poi nell'Hollenkar. Per prenderlo bisogna salire in cima con l'ancora B4. Una volta abbandonato l'impianto si prende la pista 13 per un brevissimo tratto e appena passata la cresta si esce dalla pista a sinistra.
Si arriva quindi su pendi abbastanza corto al termine del quale c'è una piccola scarpata che si può attraversare in due punti.
Partenza
Passaggio tra le rocce
Di arriva quindi in prossimità della cresta che divide la vallata dell'Hollenkar da quella dove giace il complesso dell'Idalp. Ci sono tre principali varianti di discesa.
Stando alti sotto il Greitspitz (nella foto è la cima con la croce). si domina da destra la conca principale e un altra più piccola e si arriva in cima ad un muretto molto invitante che riporta sulla pista 14.
L'itinerario più seguito prevede il passaggio per la parte centrale, volendo deviando per un canalino.
Quello che a me è più piaciuto è pero andare dritto per tutta la cresta e buttarsi nella valletta dalla parte opposta a quella del Greispitz.
Al termine di questa vallata si ritorna sulla pista 14 passando per due canali oppure per il costone parallelo alla pista. In seguito si può attraversare la pista prima del secondo e più impegnativo muro e scendere nella vallata opposta. Qui c'è un avvalamento abbastanza ripido e parecchio diverente. Si giunge quindi nell'Hollenkar e si può ritornare a rifare questo itinerario con gli impianti C1, B3 e B4.
Un altro itinerario molto carino è quello che è anche segnato sulle cartine come Skiroute extreme 9. Dall'Idalp si prende la seggiovia B2. Si prende sulla sinistra e si fa un bel traverso fino ad oltrepassare una crestina. Qui si può scendere lungo uno dei due pendii divisi da un piccolo costone. Sono entrambi molto belli, abbastanza ripidi ma sempre con ottima neve per via dell'esposizione a nord. Si rientra poi nella pista 8 che riporta all'Idalp.
Dalla punta del Palinkopf, raggiungibile con gli impianti E4 o D1, si può prendere anche un altro bel fuoripista. Alla biforcazione tra la pista 80 che scende a Samnaun e la 40-41 che scendono nel Vesil si va dritti nello spazio lasciati tra le due piste, leggermente in costa, fino ad arrivare ad un bel pendio che scende nella vallata ai piedi del Piz Val Gronda.
Giunti in basso alla valle si può scegliere se tenere la destra o la sinistra del torrente. La parte destra prevede un lungo tratto in costa che in caso di neve non molto scorrevole come quella che ho trovato io diventa un po' faticoso. Sull'altra sponda invece è possibile lasciare correre più agevolmente gli sci in costa e rientrare sulla pista 40 prima del ponticello. Seguendo sul lato sinistro invece si arriva ad un breve ma soddisfacente pendio che rimette sulla pista 40. Un poco più a valle si può anche uscire dalla pista sulla sinistra ma la neve pappa che c'era non mi ha permesso di verificare la bellezza di questo itinerario. Lo stesso vale per la skiroute 39 che sembra molto gradevole. Si arriva poi con la pista 40a all'impianto E4. All'inizio della valle ho anche notato le tracce e visto due skialp che salivano alla sella tra il Piz Tasna e il Piz Val Gronda.
Molto suggestivo anche il fuoripista che si può prendere sul lato svizzero del compresnorio, nella zona dell'Alp Trida, partendo dalla cima dell'impianto N2. Ci si incunea tra i roccioni del Muller e si ha accesso ad una valle con una serie di dune davvero goduriose. Alla fine ci si riimette sulla pista 76a e si possono prendere gli impianti M2 o M1.
Con l'impianto M1 si risale lungo la valle e alla nostra destra notiamo un bellissimo canale che ha richiamato subito la nostra attenzione. A dirla tutta l'avevamo già visto il giorno prima dalla cresta dove arriva l'impianto B2 e avevamo progettato di studiarne la fattibilità. Ci sono due tracce che scendono e salendo pian piano scoprimao come arrivarci. Pensiamo all'inizio di farlo sci ai piedi ma ben presto ci accorgiamo che il primo tratto in salita , staccandosi alla sinistra della pista e dell'impianto M1. E' necessario mettere gli sci nello zaino, non avevamo le pelli, e risalire un po'. Una camminata di circa 15 minuti nella neve fresca, ma non troppo polverosa, ci rimettiamo gli sci e scendiamo verso la cresta che permette l'accesso al canale. Da qui, se ci fosse neve, si potrebbe scendere probabilmente anche sul lato opposto, fino alla valle di Samnaun. Scegliamo di stare nella parte destra del canale che sebbene breve ci ripaga del piccolo sforzo fatto per raggiungerlo. Purtroppo la visibilità quel giorno non era bella e ho un'unica foto presentabile che non rende giustizia.
Considerzioni Folklogistiche
Iscghl non è il classico paesino di montagna. Posso dire che tanto mi è piaciuto sciarci quando poco l'atmosfera che si respira. E' eccessivamenta tamarra. Il tempio dell'apres-ski è vero, ma un apres-ski che con la montagna secondo me non c'entra nulla, fatto di impianti muscia a manetta nei baretti ai piedi degli impianti di arroccamento. Si potrebbe discutere sul gusto musciale di questi pub, un misto tra la disco anni 90 e la musica degli autoscontri, o su quello di chi seleziona le cubiste che hanno le cosce della grandezza di quelle di Bobo Vieri e la capacità di ballare della peggiore velina. Il paese è un delirio, se ci siete stati ricorda molto Albufeira. Un posto che sarebbe perfetto per gli inglesi secondo me. Ebbrezza ovunque, tamarrate, prezzi alti per gli alcolici, hotel di lusso. Il delirio di Ischgl può essere sintetizzato bene da queste immagini:
L'area dell'Idalp il giorno del concerto di Sir E. John
Scarpone nel fiume
I prezzi per dormire ad Ischgl sono alti, se volete evitare il salasso state a Kappl o Galtur che sono a 5 minuti di macchina dagli impianti dove i parcheggi sono abbondanti e gratuiti.
EDIT: Chiedo scusa per il formato delle foto non omogeneo ma non ho idea del perchè ci sia questa differenza.
Viaggio di Andata
Ischgl non è troppo lontana, 280 km circa, solo i primi in superstrada fino alla cima del Lago di Como. Poi tutta piacevole strada di montagna, impegnativa esclusivamente nella salita al Passo del Maloja. Incantevole il passaggio in Engadina, in forma smagliante sia all'andata ricoperta di neve che al ritorno più verde della campagna irlandese.
Sconfinamento
Salita al Maloja
Passo Maloja 1815 m - 1 Maggio 2008, mattina
Engadina
Contraddizioni
Ischgl, le piste
Arriviamo ad Ischgl a metà mattinata, il tempo di scaricare i bagagli all'albergo a Kappl e raggiungiamo subito la stazione di partenza dell'ovivia. Si sale in ovovia e intanto si inizia a studiare sulla mappa il reticolo di piste e i primi obbiettivi di giornata. Per capirci qualcosa di quello che spiegherò è meglio che usiate la mappa interattiva che c'è qui: http://www.ischgl.com/en-silvretta-arena.htm.
La località offre un infinità di tracciati battuti (sono circa 250 km tra Ischgl e Samnaun). E' sorprendente come in un comprensorio i tratti di collegamento piatti siano praticamente assenti grazie alla copertura capillare degli impianti che sono tutti all'avanguardia (seggiovie a 8 coperte, funifor da 24 posti, funivia a due piani, ecc ecc).
La pista più tecnica e davvero tosta è sicuramente la numero 14 che scende con due ripidi muri dal Greispitz verso l'Hollenkar. Questa pista se la trovate ghiacciata, alla mattina succede, è davvero impegnativa. Molto carina anche la pista 13 che parte dalle stessa cima per finire allo spiazzo dell'Idalp.
Molto belle le due coppie di nere gemelle: la 20 e la 21 che scendono nell'Hollenkar di fronte alla pista 14 e la 33-34 e 35 che scendono fino alla Paznauner Thaya.
Ci sono anche molte piste rosse assai godibili. La più celebre è la numero 80, la Duty Free Run, che è un lungo toboga che permette l'accesso alla località svizzera di Samnaun, un porto franco tipo Livigno. Come tutte le piste del versante svizzero sforre l'esposizione a sud che le rende davvero poco praticabili in questo periodo. Ho trovato interessanti anche le piste 30 e 31. Potrebbero essere meritevoi anche le piste di rientro ad Ischgl ma sono completamente demolite dalla quantità di gente che rientra in paese e soffrono della bassa quota. In inverno di mattina probabilmente meritano di più.
Fuoripista
Questo è quello su cui mi sono concentrato di più in questa trasferta tirolese. E' impressioante la quantità di pendii sciabili e facilmente raggiungibili con gli impianti che ci sono in questo comprensorio. Ovunque si gira lo sguardo c'è un canale, una conca o una discesa inviolata che chiamano. Riporto qui di seguito quelli che più mi sono piaciuti.
L'itinerario che più ho sfruttato è sicuramente quello che parte dal Greispitz e aggira la cresta per scendere poi nell'Hollenkar. Per prenderlo bisogna salire in cima con l'ancora B4. Una volta abbandonato l'impianto si prende la pista 13 per un brevissimo tratto e appena passata la cresta si esce dalla pista a sinistra.
Si arriva quindi su pendi abbastanza corto al termine del quale c'è una piccola scarpata che si può attraversare in due punti.
Partenza
Passaggio tra le rocce
Di arriva quindi in prossimità della cresta che divide la vallata dell'Hollenkar da quella dove giace il complesso dell'Idalp. Ci sono tre principali varianti di discesa.
Stando alti sotto il Greitspitz (nella foto è la cima con la croce). si domina da destra la conca principale e un altra più piccola e si arriva in cima ad un muretto molto invitante che riporta sulla pista 14.
L'itinerario più seguito prevede il passaggio per la parte centrale, volendo deviando per un canalino.
Quello che a me è più piaciuto è pero andare dritto per tutta la cresta e buttarsi nella valletta dalla parte opposta a quella del Greispitz.
Al termine di questa vallata si ritorna sulla pista 14 passando per due canali oppure per il costone parallelo alla pista. In seguito si può attraversare la pista prima del secondo e più impegnativo muro e scendere nella vallata opposta. Qui c'è un avvalamento abbastanza ripido e parecchio diverente. Si giunge quindi nell'Hollenkar e si può ritornare a rifare questo itinerario con gli impianti C1, B3 e B4.
Un altro itinerario molto carino è quello che è anche segnato sulle cartine come Skiroute extreme 9. Dall'Idalp si prende la seggiovia B2. Si prende sulla sinistra e si fa un bel traverso fino ad oltrepassare una crestina. Qui si può scendere lungo uno dei due pendii divisi da un piccolo costone. Sono entrambi molto belli, abbastanza ripidi ma sempre con ottima neve per via dell'esposizione a nord. Si rientra poi nella pista 8 che riporta all'Idalp.
Dalla punta del Palinkopf, raggiungibile con gli impianti E4 o D1, si può prendere anche un altro bel fuoripista. Alla biforcazione tra la pista 80 che scende a Samnaun e la 40-41 che scendono nel Vesil si va dritti nello spazio lasciati tra le due piste, leggermente in costa, fino ad arrivare ad un bel pendio che scende nella vallata ai piedi del Piz Val Gronda.
Giunti in basso alla valle si può scegliere se tenere la destra o la sinistra del torrente. La parte destra prevede un lungo tratto in costa che in caso di neve non molto scorrevole come quella che ho trovato io diventa un po' faticoso. Sull'altra sponda invece è possibile lasciare correre più agevolmente gli sci in costa e rientrare sulla pista 40 prima del ponticello. Seguendo sul lato sinistro invece si arriva ad un breve ma soddisfacente pendio che rimette sulla pista 40. Un poco più a valle si può anche uscire dalla pista sulla sinistra ma la neve pappa che c'era non mi ha permesso di verificare la bellezza di questo itinerario. Lo stesso vale per la skiroute 39 che sembra molto gradevole. Si arriva poi con la pista 40a all'impianto E4. All'inizio della valle ho anche notato le tracce e visto due skialp che salivano alla sella tra il Piz Tasna e il Piz Val Gronda.
Molto suggestivo anche il fuoripista che si può prendere sul lato svizzero del compresnorio, nella zona dell'Alp Trida, partendo dalla cima dell'impianto N2. Ci si incunea tra i roccioni del Muller e si ha accesso ad una valle con una serie di dune davvero goduriose. Alla fine ci si riimette sulla pista 76a e si possono prendere gli impianti M2 o M1.
Con l'impianto M1 si risale lungo la valle e alla nostra destra notiamo un bellissimo canale che ha richiamato subito la nostra attenzione. A dirla tutta l'avevamo già visto il giorno prima dalla cresta dove arriva l'impianto B2 e avevamo progettato di studiarne la fattibilità. Ci sono due tracce che scendono e salendo pian piano scoprimao come arrivarci. Pensiamo all'inizio di farlo sci ai piedi ma ben presto ci accorgiamo che il primo tratto in salita , staccandosi alla sinistra della pista e dell'impianto M1. E' necessario mettere gli sci nello zaino, non avevamo le pelli, e risalire un po'. Una camminata di circa 15 minuti nella neve fresca, ma non troppo polverosa, ci rimettiamo gli sci e scendiamo verso la cresta che permette l'accesso al canale. Da qui, se ci fosse neve, si potrebbe scendere probabilmente anche sul lato opposto, fino alla valle di Samnaun. Scegliamo di stare nella parte destra del canale che sebbene breve ci ripaga del piccolo sforzo fatto per raggiungerlo. Purtroppo la visibilità quel giorno non era bella e ho un'unica foto presentabile che non rende giustizia.
Considerzioni Folklogistiche
Iscghl non è il classico paesino di montagna. Posso dire che tanto mi è piaciuto sciarci quando poco l'atmosfera che si respira. E' eccessivamenta tamarra. Il tempio dell'apres-ski è vero, ma un apres-ski che con la montagna secondo me non c'entra nulla, fatto di impianti muscia a manetta nei baretti ai piedi degli impianti di arroccamento. Si potrebbe discutere sul gusto musciale di questi pub, un misto tra la disco anni 90 e la musica degli autoscontri, o su quello di chi seleziona le cubiste che hanno le cosce della grandezza di quelle di Bobo Vieri e la capacità di ballare della peggiore velina. Il paese è un delirio, se ci siete stati ricorda molto Albufeira. Un posto che sarebbe perfetto per gli inglesi secondo me. Ebbrezza ovunque, tamarrate, prezzi alti per gli alcolici, hotel di lusso. Il delirio di Ischgl può essere sintetizzato bene da queste immagini:
L'area dell'Idalp il giorno del concerto di Sir E. John
Scarpone nel fiume
I prezzi per dormire ad Ischgl sono alti, se volete evitare il salasso state a Kappl o Galtur che sono a 5 minuti di macchina dagli impianti dove i parcheggi sono abbondanti e gratuiti.
EDIT: Chiedo scusa per il formato delle foto non omogeneo ma non ho idea del perchè ci sia questa differenza.
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