20 Gen 08 - Alla scoperta di Lizzola (BG)

Mac751

Old school supporter
Anche questo weekend optiamo per una trasferta bergamasca, abbandonando la via vecchia - Colere - per la nuova, Lizzola. Piccola stazione dell'alta val Seriana, la scegliamo per la prevalente esposizione a nord delle sue piste, a discapito di impianti di risalita non proprio superlativi, che ci ricordano tempi ormai lontani.
La prima seggiovia ci porta dal paese, stracarico di gente arrivata ad affollare questa nostra domenica, al principale luogo di ritrovo in quota, Cavandola, a circa 1500 metri di altitudine. Qui ci attende una coda chilometrica per raggiungere quota 2000 metri della Sponda Vaga. Questa seconda seggiovia a due posti è troppo centrale nel comprensorio, e soprattutto serve la pista dove numerosi sci club stanno facendo gareggiare i propri ragazzi.
Una volta saliti, con molta fatica per colpa di un'interminabile sosta tecnica dell'impianto, la prima sosta in attesa che ci raggiungano Marco e Giorgio ci consente di prepararci al meglio alla giornata. I due però tardano ulteriormente ad arrivare al rifugio Mirtillo (non immagino la coda ulteriormente creata dalla sosta tecnica) e decidiamo quindi di esplorare il pendio opposto a dove siamo saliti, che di fatto concentra la maggior parte dei fuoripistaioli. Ignoriamo invece il cucuzzolo dove in molti scialpinisti stanno salendo. Di fronte a noi apre un pendio che sembra buono, lo imbocchiamo.
Subito troviamo della neve di buona qualità, anche bella abbondante, e questo rimarrà il pendio dove trascorreremo gran parte della mattinata. Martina qui ritroverà l'intesa perduta con la sua caviglia, che finalmente le concede un po' di tregua.
Dopo il primo giro mentre scendiamo scorgiamo sulla seggiovia i due bergamaschi acquisiti, Layez e Piano_B, che ci aspetteranno un attimo all'arrivo della seggiovia. Saluti e baci e poi via verso il pendio che indico loro come buono, dopo una breve escursione nella zona maggiormente tracciata, e non a ragione, in quanto in crosta da rigelo. Qui la gara è a fare una traverso più alto e godersi un paio di curve in più sul manto vergine prima di raggiungere le tracce degli altri.
A un certo punto ci viene l'idea di raggiungere addirittura la cima del cucuzzolo che ci offre questo pendio, però dobbiamo farlo sci in spalla e tavola in mano, ma nessun problema. Qui vado avanti io, il manto sembra ben assestato ma voglio esplorarlo con estrema cura. Appena più giù il "via" dato via radio libera il guinzaglio ai combattenti, quanto mai gioiosi nell'affrontare la discesa sulla distesa bianca.
Ancora qualche curva sempre in questa zona finché una curva "matta" non mi porta qualche metro sotto la pista. Mi passa per la testa di esplorare la zona che da qui porta verso la partenza della seggiovia, anche se non la conosco e ho paura di un rientro troppo "sportivo". La neve la valuto istantaneamente come buona, il sole l'ha resa primaverile, anzi la parte alta è veramente in un ottimo firn. Faccio un cenno all'altro sciatore del gruppo, Layez, di farmi compagnia nell'itinerario che discrimina per il momento i tavolari, non vorrei che fossero in difficoltà nel rientro. Io e Marco cominciamo a scendere in un pendio solitario, siamo assolutamente in prima traccia. Dall'alto studiamo la via da seguire, e a posteriori posso dire che abbiamo scelto assolutamente la migliore, che ci conduce nel punto ideale di raccordo con il rientro verso la partenza della seggiovia. Pochi passi sci in spalla e poi una decina di minuti di falsopiano sci ai piedi ci riportano, aprendo la traccia di salita, verso i nostri compagni di merende.
Entusiasti, diciamo loro che con un po' di buona lena potranno seguirci al giro successivo in questa discesa. Prima però un attimo a rifocillarci, ormai le 14 sono passate da un po'... ma non siamo fortunati! Percepiamo che al rifugio i tempi per essere serviti sarebbero ancora lunghi e quindi decidiamo di sparare le ultime cartucce prima di azzannare qualcosa. E dunque puntiamo la discesa precedente per affrontarla tutti assieme.
Grande divertimento in questa discesa che ci prende fin quasi verso le 16, al che l'orario ci impone un tagliere di salumi e formaggi al rifugio. Spettacolare il nostro giudizio sulle cibarie, tant'è che chiediamo il bis immediatamente. Tra una birra e l'altra, tra un amaro e una sambuca, si son fatte le 17 abbondanti quando i pisteur ci chiedono di scendere. Subito ci precipitiamo verso valle, ma - continuo a ripetere tra me e me - non posso non scendere questo pendio esposto a nord che pare ancora in polvere. Layez esita, da solo non vado. Rivolgo un'occhiata felina a Giorgio che neanche troppo esortato prende e mi segue eludendo la guardia lontana dei controllori delle piste. Nessuna foto, eravamo di corsa. La discesa più bella, nella parte alta veramente spettacolare, più in basso converge in un ammasso di cespugli molto intricato. A Piano_B tocca togliere un paio di volte la tavola nei pianori e questo ci obbliga ad arrivare nel critico bosco finale con un po' poca luminosità, però l'incontro con un paio di maestri di sci imboscati con amici risolve i nostri problemi. Seguiamo loro che tornano a valle e ci troviamo in pochi minuti proprio di fianco alla macchina.
Marti e Layez ci raggiungono all'uscita dell'itinerario quando ormai la luna è ben visibile e la luce molto poca. Si riparte. Un altro sogno è finito ma sappiamo che rimarrà come sempre indelebile.

Partenza della seggiovia più a valle. Un ritorno ad un passato remoto.
P1201544.JPG


Eccola la prima seggiovia. Porta da Lizzola paese a Cavandola, 1500m.
P1201547.JPG


Il rifugio Mirtillo nel cuore del comprensorio di Lizzola.
P1201566.JPG


Lenzuolino da tracciare. Ci pensa Marti.
P1201562.JPG


Tensione obliqua.
Lizzola%20001.jpg


Aggressione trifolante.
Lizzola%20004.jpg


Un po' di fatica per il dosso immacolato.
P1201564.JPG


Amore. Dannato amore.
Lizzola%20019.jpg


Old school.
Lizzola%20006.jpg


Piega multicolor.
Lizzola%20024.jpg


Surfing POTA.
P1201573.JPG


Layez style.
P1201575.JPG


Esplorazione sul vuoto.
Lizzola%20035.jpg


Perfezione.
P1201592.JPG


Serve equilibrio.
P1201559.JPG


Ambiente verticale.
Lizzola%20034.jpg


Goduria nel firn.
P1201595.JPG


Quanta neve addosso, Marti!
P1201617.JPG


La nostra solitaria discesa. In primo piano Piano_B e Marti sgambettano...
P1201626.JPG


Super piega.
P1201610.JPG


Sciare.
Lizzola%20026.jpg


Decollo infuocato.
Lizzola%20031.jpg


Spunta la luna dal monte.
P1201630.JPG
 
Ultima modifica:
:pcbastardo: Accendere il computer la mattina presto e vedere queste foto fa veramente male... :FRU:FRU

In ogni caso ... :CC:CC complimenti per la sciatona anche in un piccolo comprensorio. Non è mica detto che ci si diverte solo nelle grandi località!

Bella giornata. :D:D
 
a parte la bellissima giornata che ci è toccata e un grazie come sempre alla compagnia :skiciao:
non vorrei essere di parte ma... bel report accipicchia!!!!! :ad: allora un motivo c'era perchè nn è arrivato subito :D
 
Eh sì scusate il ritardo, ma tra fare tutte le anteprime, hostarle, scrivere il testo... ho avuto solo la sera di martedì e di ieri! :D

I complimenti di SOLONEVE sono più che apprezzati, visti i bellissimi report che fa lui!
 
Mamma mia quanto ha spaccato lizzola!!! Sopratutto x gli impianti!!!! :D

mitici regaz, è sempre un piacere!!! :D
 
Grande Mac! Bel report e mitica Marti che ha tracciato all'inverosimile :premiato:
Piccolo aneddoto: durante la "sosta tecnica" di 15 min. io e Piano_b eravamo a 2 metri dall'arrivo della seggiovia xgrrrxgrrr
Se non c'era la rete sotto eravamo pronti a saltare :FRU
Cmq Lizzola é veramente un bel posto (Yeah)
 
Aggiungo questa foto che anche se leggermente sfuocata rende l'ida della splendida giornata vissuta...

Piano_b surfa
16859-lizzolapow.jpg
 
...

marty sei un mito!!!!!!!!!!!!!!!!!!
continua così che tra poco al tuo hommo ie fai mangià la polvere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
scusa la mia ignoranza :oops:, ma il firn non è appunto la neve che si trasforma???

Cioè quella che si scioglie poi gela poi si riscoglie???

Scusami, ma dato che mi sembri saggio cerco di avere informazioni + precise (anke a me sembrava firn-finch-frings :oops: ).

Grazie :D
 
No ma figurati se m'offendo per una cosa del genere.
La foto in particolare non è indicativa, chef, te ne dò atto, visto che è pure in una buca. Però il firn è la neve trasformata dopo essersi compattata, e su quel versante ce n'era visto l'abbondante irraggiamento solare diretto.
 
Saggio è una parola grossa se riferita a me! :D

Riguardo il firn, per quel che ne so, è quella neve tipicamente primaverile che, come dici tu, ha subito gia tante trasformazioni (talvolta ha anche ricevuto pioggia) che però si presenta come un manto compatto, duro al mattino e che "smolla" durante le ore calde dove si scia con facilità poichè ricorda le condizioni che si trovano in una pista battuta (senza le millerighe ovviamente) ma dove lo sci non affonda. Quella della foto sembrerebbe piu neve recente pesante-bagnata.
Comunque a parte i tecnicismi, avete goduto? Bon va bene così! :D
Volevo precisare solo per la correttezza delle informazioni.
Ciao
 
Eh Pit concordo che i tecnicismi non siano fondamentali, però sono andato a documentarmi: il "firn" ha tipicamente dei grani compatti, pensa in america viene chiamato "corn" proprio per la somiglianza con i chicchi di granoturco. Hai presente? La sensazione è quella di grande scorrevolezza e poca stabilità laterale - mi dicono. Sensazione che ricalca molto quella della parte alta della discesa nella foto.
Comunque hai ragione, alla fine, sticazzi.
Era neve di carattere primaverile, tagliamo la testa al toro, e più che godibile. :D
 
Top