Intanto il benvenuto a Polvere Rosa #3, Andrea Gallo l'ha sfornato con qualche settimana di ritardo rispetto alle previsioni ma è arrivato proprio nel momento clou della stagione che si può per ora dire buona ma non certo buonissima, in attesa delle grandi nevicate primaverili che spesso caratterizzano questa porzione alpina.
Era molto atteso vista la leggermente mutata situazione di accesso agli itinerari alti con i nuovi impianti rispetto alla precedente edizione. Così come era inevitabile che Gallo, coadiuvato dal solito gruppetto di local e qualche nuovo innesto, "dovesse" aggiungere alcuni itinerari che per qualche anno sono rimasti "celati" al grande pubblico. Ma è era di globalizzazione in tutto, e quindi ci si aspettava una sterzata in tal senso, remunerativa anche per l'indotto.
Vorrei aprire una discussione sulla valutazione generale - peraltro accettabilissima - delle difficoltà (in scala Volo-Toponeige come ormai è prassi comune) di tanti itinerari. Non la contesto certo, ripeto, ma vorrei porre l'accento sul confronto con altri testi di altre zone.
Sostanzialmente abbiamo qui una divisione in 1.X MS 2.X MS 3.X OS 4.X sci ripido 5.X sci estremo. La condivido. Però attenzione, ognuno ovviamente guarderà a questi numeri sulla base delle proprie esperienze e sensazioni, ma mi sembra comunque strano vedere quotata la N della Vittoria 4.2 a confronto del 5.1 che vedo quotata Staunies N o l'Holzer in dolomiti nell'ottima guida di Tremolada. Su Polvere Rosa #3 per arrivare a queste difficoltà devo imbattermi in itinerari a mio modo di vedere ben più impegnativi e spesso pochissimo ripetuti (es. vie Est sulla Parrot).
Ho paura che chi si possa essere abituato ad altri metri di valutazione, vedendo questi di Polvere Rosa #3 possa sottovalutare molti itinerari.
Il canale E di P.ta Vittoria viene quotato 4.1, meno o uguale - non ricordo a memoria - a un Joel (sempre per rimenere in ambito dolomitico e rendere globale la discussione), pur essendo svariate volte più lungo, esposto e forse anche pendente.
Il Canyon del Foric (meglio noto impropriamente come "Giacchetti") rientrando nel 3.3 potrebbe venir preso sotto gamba, ma - seppure non certo difficilissimo - ha un'entrata a ginocchio che sovente per alcuni metri supera i 45°.
E via dicendo anche alle difficoltà più basse. Le ritengo valutazioni giuste seppur severe, mentre altrove la mano di chi valuta è ben più larga, forse per percezione personale, forse per qualche altro motivo.
Era molto atteso vista la leggermente mutata situazione di accesso agli itinerari alti con i nuovi impianti rispetto alla precedente edizione. Così come era inevitabile che Gallo, coadiuvato dal solito gruppetto di local e qualche nuovo innesto, "dovesse" aggiungere alcuni itinerari che per qualche anno sono rimasti "celati" al grande pubblico. Ma è era di globalizzazione in tutto, e quindi ci si aspettava una sterzata in tal senso, remunerativa anche per l'indotto.
Vorrei aprire una discussione sulla valutazione generale - peraltro accettabilissima - delle difficoltà (in scala Volo-Toponeige come ormai è prassi comune) di tanti itinerari. Non la contesto certo, ripeto, ma vorrei porre l'accento sul confronto con altri testi di altre zone.
Sostanzialmente abbiamo qui una divisione in 1.X MS 2.X MS 3.X OS 4.X sci ripido 5.X sci estremo. La condivido. Però attenzione, ognuno ovviamente guarderà a questi numeri sulla base delle proprie esperienze e sensazioni, ma mi sembra comunque strano vedere quotata la N della Vittoria 4.2 a confronto del 5.1 che vedo quotata Staunies N o l'Holzer in dolomiti nell'ottima guida di Tremolada. Su Polvere Rosa #3 per arrivare a queste difficoltà devo imbattermi in itinerari a mio modo di vedere ben più impegnativi e spesso pochissimo ripetuti (es. vie Est sulla Parrot).
Ho paura che chi si possa essere abituato ad altri metri di valutazione, vedendo questi di Polvere Rosa #3 possa sottovalutare molti itinerari.
Il canale E di P.ta Vittoria viene quotato 4.1, meno o uguale - non ricordo a memoria - a un Joel (sempre per rimenere in ambito dolomitico e rendere globale la discussione), pur essendo svariate volte più lungo, esposto e forse anche pendente.
Il Canyon del Foric (meglio noto impropriamente come "Giacchetti") rientrando nel 3.3 potrebbe venir preso sotto gamba, ma - seppure non certo difficilissimo - ha un'entrata a ginocchio che sovente per alcuni metri supera i 45°.
E via dicendo anche alle difficoltà più basse. Le ritengo valutazioni giuste seppur severe, mentre altrove la mano di chi valuta è ben più larga, forse per percezione personale, forse per qualche altro motivo.